Eccomi qui di ritorno dalla prima uscita, per cui prendete tutto cum grano salis... per il momento la storia breve è che mi pare un acquisto decisamente azzeccato.
Premessa, i Tlt8 Expedition (ma temo anche altri nella gamma Dynafit) hanno un calzata anomala, nel senso che il volume davanti è per chi ha la gotta temo: lunghezza 29, io di solito porto il 28.5, ma davanti "tocco" bene di lunghezza, solo che poi il piede è tipo dentro una bacinella. Ecco il motivo per cui ho cercato una alternativa, per me trovata appunto con scarpetta 28.5 leggermente più ciccia.
Visualizza allegato 75747 Visualizza allegato 75748 Visualizza allegato 75749 Visualizza allegato 75750
Ho scambiato qualche mail con tal Frédéric di Palau, che mi ha consigliato il modello TOUR LITE PRO EVO, prontamente arrivate in un paio di giorni o poco più.
In sostanza le mie considerazioni a secco ed in campo (+800 per ora, aggiornerò se mai più avanti con altre uscite), rigorosamente in ordine sparso:
1) le Palau hanno il materiale "dove serve" e non messo a membro di segugio come nelle scarpette originali = stesso peso grosso modo, un filo più corte come si vede dalla foto (ma il supporto dietro per me personalmente è inutile)
2) linguetta che sta al suo posto (anche grazie allo strap velcrato?! un filo rognoso da mettere su dentro lo scafo all'inizio e quando si toglie, ma nulla di trascendentale): con l'originale ogni tre per due tra salire e scendere ero lì a smanettare, con le Palau salito, tolto le pelli, chiuso lo scarpone, risceso. Ho realizzato a casa che non ho toccato null'altro.
3) zone di contatto pensate bene, il mio piede ringrazia: davanti stringo il giusto la cinghia anche a salire (mi piace la pianta ben ferma), non navigo più come prima ed il piede resta fermo. Idem dietro, zero problemi di vesciche o comunque sensazione di sfregamenti strani, anzi, il malleolo è ben protetto (si vede dalla foto la bombatura). Risultato è piede ben fermo a salire, comodo, caldissimo (forse persino troppo, vedremo in primavera

)
4) forse un 0.004% di perdita di mobilità della caviglia a salire...

5) in discesa la differenza è abissale: piede sempre fermo e quindi non devo stringere troppo in alto (prima "muravo" subito perchè provavo a compensare sopra quello che si muoveva sotto), idem in basso posso lasciare stretto il giusto il collo piede. Linguetta come detto che fa il suo mestiere e quindi la combo porta ad uno scarpone più progressivo e meno "spigoloso".... ci ho spinto dei 107 x 190 a scendere su roba dantesca che andava dalla colla, alla crosta non portante, polenta, tracce ghiacciate di qualunque forma di vita conosciuta, etc.. Con le scarpette originali e lo scarpone stretto non so come sarei arrivato giù.
Aggiungo una sintesi delle cose che ho notato sulla struttura:
Visualizza allegato 75751
1) zona turchese morbida, laccetto per calzata sia sulla linguetta che dietro
2) zona rigida e strutturata, con la chiusura elastica e strap avvolgenti
3) zona rigida con imbottitura e "scasso" per il malleolo, zero cuciture
4) zona intorno alla pianta morbida e ben imbottita
Insomma, stravolgimenti notevoli e mi sento di dire per ora tutti positivi. Incognita futura ora è quanto durerà/terrà la forma senza sfondare (non ho termoformato, ndr uso comunque una soletta interna perchè non mi piace la sensazione della scarpetta diretta sotto il piede, e per recuperare ancora quei 2/3 mm di volume).
Ne vale la pena? Se entriamo nel mindset che alla fine è come aver pagato gli scarponi a prezzo pieno, e che comunque se/quando li rivendiamo la scarpetta originale è intonsa o quasi, che le Palau se hanno a quel punto retto ce le portiamo sugli scarponi successivi... Ma soprattutto nel mio caso hanno trasformato uno scarpone molto "limitato" come utilizzo per la tipologia e calzata, in qualcosa di più versatile e comodo, semplicemente cambiando una scarpetta.
Per me quindi è SI.