Tutte le montagne sono belle. Le Dolomiti in particolare piacciono perché sono "strane". Il Pelmo è una Dolomite ancora più strana perché a differenza di molti altri gruppi che hanno una certa "adiacenza" gli uni agli altri, il Pelmo no. Lui è isolato da tutte le altre montagne nei dintorni e spunta, poderosamente, dai verdi alpeggi tra Val Zoldana, Agordino e Cadore.
La salita in vetta non è facile. La normale è quella che passa per la cengia di Ball (qui il racconto del mitologico e.frapporti: cengia di Ball)e va "preparata" soprattutto "di mente". Ci sono poi gli accessi per la cengia di Grohman e per la Cengia Giaccin Cesaletti. La vetta del Pelmo rimane una cosa "per relativamente pochi".
Discorso diverso per il suo giro! Fare il giro del Pelmo è una magnifica escursione di una giornata da circa 13 km e meno di 1000 m di dislivello. La fatica, anche se sulla carta l'escursione può sembrare essere limitata, c'è, eccome! Sia che si faccia il gio in senso orario sia che lo si prenda antiorario la salita al punto più alto, la Forcella Val d'Arcia avviene su un lungo e ripido canalone.
La parte dalla Val Boite è forse più ripida e rocciosa infatti il tratto che dalla forcella Val d'Arcia va fino al Forcellino sotto le Crode di Forca Rossa è attrezzato con cavo metallico. Probabilmente per chi ha poca confidenza con questo tipo di terreno, il classico un passo in su e due in giù, conviene affrontare questa zona in salita e quindi fare il giro in senso antiorario.
Ecco, le foto di questo reportage sono messe in ordine secondo il giro Antiorario ovvero: Passo Staulanza (occhio che un panino da portare via in rifugio costa solo 5 euro), Rifugio Venezia, sentiero Flaibani, Forcella Val d'Arcia, Nevaio Val d'Arcia, ritorno al Passo Staulanza.
Panorama sul Civetta dal sentiero 472.
Sempre il Civetta. Si vedono bene le piste da sci della Valzoldana Foppe e Cristellin.
La "fissura", quella da salire per la Cengia di Grohmann.
Val d'Agnel.
Rifugio Venezia
Panorama da Passo di Rutorto su Antelao e Sorapis.
Sorapis (a breve vado a vedere cosa c'è lassu).
Qualcuno ne approfitta per una pennichella.
Ultima salita prima del Rifugio Venezia.
Per di li da qualche parte passa la cengia di Ball
Fino al Rifugio Venezia si tratta di una banale passeggiata quasi in piano. Dopo inizia la salita vera e propria.
Ecco dove bisogna arrivare, quello è il forcellino intermedio.
Pareti del Pelmo. Qui sopra passa la prima parte della cengia di Ball.
Panorama sulla Val Boite.
Arrivo al forcellino intermedia sotto le Crode di Forca Rossa.
Che fatica...
E poi pare il tratto più bello e divertente del Sentiero Flaibani.
Attenzione a dove si mettono i piedi!
Passaggi delicati e traffico. Causa gitona del CAI di Oderzo abbiamo beccato tanta gente.
L'ultima faticosa salita.
Discesa per il nevaio della Val d'Arcia.
Panorami sulle Dolomiti della zona Passo Giau.
Che ambiente ghiaioso il Pelmo. Ghiaia e frane ovunque.
Mondeval, Lastoni e compagnia bella.
Pelmo
E poi birretta al Rifugio Staulanza. Il Passo Staulanza per fortuna è poco preso d'assalto dalle moto quindi ci si gode per bene una pausa vista Pelmo
Buone passeggiate!
La salita in vetta non è facile. La normale è quella che passa per la cengia di Ball (qui il racconto del mitologico e.frapporti: cengia di Ball)e va "preparata" soprattutto "di mente". Ci sono poi gli accessi per la cengia di Grohman e per la Cengia Giaccin Cesaletti. La vetta del Pelmo rimane una cosa "per relativamente pochi".
Discorso diverso per il suo giro! Fare il giro del Pelmo è una magnifica escursione di una giornata da circa 13 km e meno di 1000 m di dislivello. La fatica, anche se sulla carta l'escursione può sembrare essere limitata, c'è, eccome! Sia che si faccia il gio in senso orario sia che lo si prenda antiorario la salita al punto più alto, la Forcella Val d'Arcia avviene su un lungo e ripido canalone.
La parte dalla Val Boite è forse più ripida e rocciosa infatti il tratto che dalla forcella Val d'Arcia va fino al Forcellino sotto le Crode di Forca Rossa è attrezzato con cavo metallico. Probabilmente per chi ha poca confidenza con questo tipo di terreno, il classico un passo in su e due in giù, conviene affrontare questa zona in salita e quindi fare il giro in senso antiorario.
Ecco, le foto di questo reportage sono messe in ordine secondo il giro Antiorario ovvero: Passo Staulanza (occhio che un panino da portare via in rifugio costa solo 5 euro), Rifugio Venezia, sentiero Flaibani, Forcella Val d'Arcia, Nevaio Val d'Arcia, ritorno al Passo Staulanza.
Panorama sul Civetta dal sentiero 472.
Sempre il Civetta. Si vedono bene le piste da sci della Valzoldana Foppe e Cristellin.
La "fissura", quella da salire per la Cengia di Grohmann.
Val d'Agnel.
Rifugio Venezia
Panorama da Passo di Rutorto su Antelao e Sorapis.
Sorapis (a breve vado a vedere cosa c'è lassu).
Qualcuno ne approfitta per una pennichella.
Ultima salita prima del Rifugio Venezia.
Per di li da qualche parte passa la cengia di Ball
Fino al Rifugio Venezia si tratta di una banale passeggiata quasi in piano. Dopo inizia la salita vera e propria.
Ecco dove bisogna arrivare, quello è il forcellino intermedio.
Pareti del Pelmo. Qui sopra passa la prima parte della cengia di Ball.
Panorama sulla Val Boite.
Arrivo al forcellino intermedia sotto le Crode di Forca Rossa.
Che fatica...
E poi pare il tratto più bello e divertente del Sentiero Flaibani.
Attenzione a dove si mettono i piedi!
Passaggi delicati e traffico. Causa gitona del CAI di Oderzo abbiamo beccato tanta gente.
L'ultima faticosa salita.
Discesa per il nevaio della Val d'Arcia.
Panorami sulle Dolomiti della zona Passo Giau.
Che ambiente ghiaioso il Pelmo. Ghiaia e frane ovunque.
Mondeval, Lastoni e compagnia bella.
Pelmo
E poi birretta al Rifugio Staulanza. Il Passo Staulanza per fortuna è poco preso d'assalto dalle moto quindi ci si gode per bene una pausa vista Pelmo
Buone passeggiate!