Perché Tomba entusiasmava l'italia?

AI M non puoi FARE PARGONI TRa cacca e la nutellA...la coppa l ha vinta.....ma sai in che condizioni....in condizioni normali non l avrebbe mai vinta.ha avuto molta fortuna infatti questa stagione non si è ripetuta manco a pagarla.

alberto ha vinto per più lustri.

paris anche lui..ha vinto...vero...ma noi ci ricordiamo ghedina che nel suo è stato ed è ancora personaggio.
ma cosa vuol dire? anche l'inter vinse 3 scudetti con milan penalizzato e juve in serieB però comunque restano Brignone non è stata meteora aveva già vinto gare e coppette in precedenza e comunque in un'annata storta come quest'anno un colpo lo ha messo a segno insieme a compagnoni è quella che ha vinto di più in CDM quindi non si discute. poi che alberto sia un mostro sacro è un altro discorso. un pò come al maschile paragonare le coppe di kilde o Pintu con Hirsher

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pensavo proprio al salto di ghedina a kitz, se no lo avesse fatto probabilmente faceva podio, ma non ci saremo ricordati di lui cosi a lungo

oramai abbiamo già goduto con questi campioni e personaggi, sia italiani che stranieri, sarà dura rigodere visto come si son messe le cose

l'ultimo che è stato entusiasmante sia in pista che fuori, credo sia svindal, prima bode, ho fatto fatica a ricordarmi il nome di cuche, che non è l'ultimo arrivato

stiamo diventando sempre più piatti, ed anche per me questo processo ha preso proprio una brutta piega a inizio anni 2000 con l'avvento degli smartphone
non dimentichiamo Ted Ligety
 
Ted era entusiasmante in pista, ma poi basta.

Cmq ora ci arrivano troppe informazioni da ogni dove, difficile entusiarmarsi tanto
 
Perché vinceva spesso e poi festeggiava.

L’ispirazione massima per molte persone.

Però era anche personaggio mediatico. Anche in questi anni tra Bassino, Brignone, Goggia, Paris, Fill e Innerhofer si è vinto molto, ma non c'è stata la risposta mediatica che ha scatenato Tomba.
 
Però era anche personaggio mediatico. Anche in questi anni tra Bassino, Brignone, Goggia, Paris, Fill e Innerhofer si è vinto molto, ma non c'è stata la risposta mediatica che ha scatenato Tomba.

Tomba vinceva più spesso e festeggiava duro. ;)

Ovviamente poi tutto questo amplificato da “personaggio” nei media.

Unico.
 
E' stato un mito, l'ultimo dello sci fino ad oggi.
Mito significa mito a 360°, dopo di lui, forse forse ci è arrivato un po' Bode Miller, ma molto meno.


E' gente che ha trascinato sulle piste persone che a malapena sapevano di che colore era fatta la neve.


Spetàquel! :D
 
banalmente,ne parliamo ancora oggi,23 anni dopo il suo ritiro,non è che capita così spesso per personaggi che sono ancora in vita
e succederà lo stesso per Valentino Rossi,anche se ha avuto il torto di prolungare la sua carriera un paio di anni di troppo,mentre Tomba lasciò vincendo
 
Ma sai... non gliene faccio un crimine, tanti sportivi si ritirano all'apice, tanti altri proseguono per il gusto di divertirsi.
Credo sia la differenza tra chi molla di testa e fisico e chi molla solo di fisico...

Sono due mentalità diverse ma che non differenziano tra campione o no, se dopo aver vinto tutto ti diverti comunque a gareggiare per anni anche a metà classifica, ti rispetto come se te ne fossi andato all'apice della carriera.


Se fai qualcosa per passione, non c'è classifica che tenga, molli quando il fisico ti lancia i segnali giusti.
 
questa risposta è mitica:
Quando le ricordano che il Festival di Sanremo si è fermato per il suo secondo oro di Calgary prova orgoglio o le viene da sorridere?
«Sarebbe da fermare il Festival di oggi. Invece hanno fermato quello degli anni belli».
 
Stamattina per un'oretta mi sono guardato un po' di documentari.

Non sapevo quella di quando ragazzino raggiunse IN AUTO l'Hotel Livrio, 500 metri SOPRA il passo dello Stelvio, e si presentò ai compagni (montanari) in bermuda ed espadrillas...
 
intervista a Tomba a 25 anni dal ritiro sul corriere della sera.
alcuni estratti:


Aveva un fascino magnetico: come mai?
«Si può spiegare così: estroverso, bolognese, con la faccia diversa dai montanari che hanno le piste sotto casa. E poi: amore e odio, due opposti che hanno segnato la mia carriera».
Quando le ricordano che il Festival di Sanremo si è fermato per il suo secondo oro di Calgary prova orgoglio o le viene da sorridere?
«Sarebbe da fermare il Festival di oggi. Invece hanno fermato quello degli anni belli».
È vera la storia che nella casupola dello start battè la spalla a Girardelli e gli disse «se non vai forte arrivo io e ti sorpasso»?
«No, è andata così. Si era ai Giochi di Albertville, eravamo io primo e lui secondo. Gli dissi: “Marc, qui c’è una ragazza; ti emozioni e non vai più bene”. E lui: “Vale pure per te”. Uno sketch prima della gara».
Quanti ne ha messi in soggezione psicologica?
«Tanti. Una volta alla prima porta sento “stop, stop, stop” e mi fermo. Stangassinger era in testa, ma alla fine ho vinto io, sotto la pioggia. A Lech commisi un errore, persi 2 secondi però rimontai e li battei tutti. Mi subivano? Forse sì».
Alberto era «Tomba la Bomba».
«Mi chiamò così Patrick Lang, figlio dell’inventore della Coppa del Mondo. Magari a suo tempo poteva starci, oggi con le bombe vere che riempiono le cronache di guerra è meglio lasciar perdere. Peraltro c’è sempre il resto del campionario di soprannomi: Albertone, Albert-One, la Albertite».
Diceva che quelli della Federazione Internazionale la osteggiavano: Tomba dava fastidio?
«Forse hanno preferito che vincessero Girardelli e Zurbriggen piuttosto che un bolognese cittadino. Io ho portato l’audience ed è cambiato tutto. Mi hanno fatto i complimenti, ma quando ho smesso molti erano contenti».
Lei e Bode Miller siete stati, e siete ancora, popolari come pochi. Come mai?
Perché eravamo diversi. Bode più di me: lo vedevi in giro a ballare e a bere birra. Del resto uno che ha attaccato la medaglia d’oro allo sciacquone del gabinetto è come minimo originale».
Un’altra leggenda vuole che lei abbia quasi mancato una gara perché s’era intrattenuto a lungo con una ragazza.
«È una cavolata. Si era a Chamonix, non volevo fare la gara perché il giorno prima mi ero fatto male giocando a squash. Ero con Martina e le dissi: “Domani non corro”. Poi ci ho ripensato. Comunque ho dormito solo mezz’ora in più».
La vicenda della coppa lanciata dal podio al fotografo Martinuzzi che aveva venduto immagini del Tomba nudo in sauna: lo rifarebbe?
«L’ho colpito a un dito. Non lo rifarei in pubblico, magari aspetterei Carnevale, mi metterei in maschera e andrei a casa sua. Mi spiace aver agito così, ma una vigliaccata del genere non me l’aspettavo e mi ha creato problemi. Lui poi si faceva sempre vedere: per quattro volte sono stato buono, alla quinta provocazione mi è cascata la catena».
I paparazzi li ha pure menati.
«Erano assillanti. E non sono stato l’unico che ha avuto duri screzi: chiedete alla gente dello spettacolo».
Come vede i grandi dello sci di oggi?
«Marco Odermatt è una belva: mi ricorda Hermann Maier. È il nuovo Terminator: sciata elegante, aggressiva. Uno svizzero così mancava dai tempi di Zurbriggen».
 
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