La Via Lattea che vorrei

il grosso è fatto.
Ad esempio come si può rimediare al fatto che nella zona Anfiteatro, la migliore di quella zona per uno sci "di ricircolo", è attualmente servita da uno skilift (che non arriva nemmeno dove arrivava la vecchia seggiovia), se non costruendo lì un impianto decente?

La vecchia seggiovia era insopportabile, ma ad esempio in Francia che sono molto più furbi, negli anni parecchie di quelle vecchie seggiovie Poma ad agganciamento fisso sono state trasformate in automatiche, ipotizzo ad un costo minore rispetto ad un impianto nuovo. La insopportabile seggiovia Rocher de l'Aigle a Monginevro dovrebbe essere la prossima.
 
secondo me i nuovi proprietari meritano fiducia per il semplice fatto di aver rilevato da brasso un comprensorio in condizioni che non si possono neppure definire discrete..sono convinto che vogliano renderlo un brand moderno ed appetibile togliendo di mezzo il vecchio modo di fare gestione ridotto all'osso e indecoroso e teso solo a vivacchiare e incamerare ogni centesimo di utile ottenuto con risparmi di costo che hanno portato la via lattea nel terzomondismo
Altrimenti non mi spiego l'acquisto dato che sarà impossibile alla lunga seguire su quella strada..il timing per quel tipo di gestione l'ha sfruttato brasso che ha capito benissimo quando era il tempo di mollare l'osso..si puo dirgli di tutto ma non che non sappia fare impresa speculativa spolpando l'osso fino in fondo per poi lasciarlo quando sarebbe ora di scartarne uno nuovo
Chi ha preso a mano la via lattea sa che gli investimenti sono inevitabili per proseguire...almeno quelli per rendere funzionali ed accettabile la stazione oltre che appetibile per una clientela che vada oltre a quella classica brassiana
Ovvio stante anche l'esborso di acquisto iniziale e le numerose aree che necessitano di intervento (impiantistica,piste,innevamento) bisogna aspettarsi un piano di riammodernamento pluriennale che dovrà privilegiare questo o quello negli anni a seconda delle priorità
Come ben dice edo riportare la via lattea almeno al livello di un medio comprensorio francese o di un moderno comprensorio appenninico senza sognare il target dell'alto adige,,per quello manca tutto un contorno turistico-infrastrutturale anche di valle che difficilmente puo essere colmato
Il primo passo per me sarà riguadagnare una solida reputazione e una nuova immagine specie a livello extra regionale mostrando di aver voglia di riportare la via lattea al livello che le competerebbe,,un posto dove il turista che sta pensando di farci una visita non ha come remora quello di dovere fare uno slalom tra impianti chiusi,obsoleti,code,piste dismesse o non curate e un innevamento affidato prevalentemente solo alla clemenza del buon dio specie in epoca di gw
Mi ricordo l consigli di tempo fa..
- non andare negli infrasettimanali perchè ci sono molti impianti e piste chiuse e la battitura delle piste è approsimativa
.- non andare nei festivi perchè quando c'è gente con gli impianti vecchi sono piu le code che lo sci
. non andare appena c'è un pizzico di vento perchè per risparmiare ne approfittano subito per chiudere molti impianti
- non andare con poca neve ma anche se ce n'è tanta quando non conviene non aprono quello che potrebbero
Ecco ditemi cosa ne deve concludere uno cha ha intenzione di andare..nei feriali è una incul.ata,nei festivi anche,grazie ed arrivederci vado altrove... incoraggiato anche da qualche locale che ti dice magari meglio dato che sei troppo fighetto e così il comprensorio ce lo teniamo tutto per noi.
Prima di costruire anche un solo impianto nuovo bisogna costruire una nuova mentalità..un comprensorio di immagine rimane tale anche nei giorni infrasettimanali garantendo la stessa cura ed attenzione al cliente e chiudendo solo impianti e piste davvero marginali o comunque fruibili comodamente anche con altri impianti ( mi va bene se chiudi uno skilift in settimana se alla sua pista posso accedere comunque con la seggiovia a fianco,non se mi precludi la pista),quando c'è neve si tende ad aprire il piu possibile,non esiste la battitura al risparmio,ecc
Questo è l'abc di qualuqnue comprensorio che so austriaco dove ho sciato..qualunque giorno lo visiti zero penalizzazioni,il fatto che in settimana si paghi qualcosa di meno non significa abbassare il servizio ma ringraziare cmq il cliente che viene a far girare il comprensorio in ogni momento garantendo un'offerta soddisfacente e minimamente inferiore a quella dei periodi di punta,non fargli trovare una mezza serrata di impianti,piste,battitura,ecc
Se vado in austria qualunque periodo è buono,qualunque giorno è buono..l'unico vincolo all'offerta sono la carenza di neve che non possa essere compensata neppure da un efficiente impianto di innevamento artificiale oppure i periodi iniziali della stagione dove la partenza del comprensorio avviene in progressione sempre con l'intento di arrivare il prima possibile al 100%...una pista che apre salvo sfracelli poi non chiude piu...ecc ecc...ecco questo è l'antitesi del brasso pensiero che ha sempre avuto la sfacciataggine di presentare la via lattea come un comprensorio moderno e sempre perfettamente fruibile
 
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almeno quelli per rendere funzionali ed accettabile la stazione oltre che appetibile per una clientela che vada oltre a quella classica brassiana
Ciò che ha permesso alla via Lattea di sopravvivere è a mio avviso il fatto che c'è una clientela che è quasi "costretta" ad andare lì, avendo le seconde case e trovandosi comunque ad un'ora da Torino.
Parrebbe che più che di settimanali in passato guadagnare di più dallo stagionale, che infatti aveva un prezzo altissimo.
Ma se addirittura un "aficionado" come Terios non si è più abbonato mi sa che hanno superato il limite dell'accettabilità.

Poi il piemontese medio di mentalità è quello che è. Parrebbe che le 14 contromarche (una volta c'era anche Serre Chevalier, ma ultimamente erano addirittura aumentate avendo aggiunto Limone in sostituzione ed un'altra località che non ricordo) per le località francesi, che permettono di sciare in comprensorio meravigliosi e con skipass da 55 euro, fossero utilizzate da una minoranza infinitesimale degli abbonati. Tra le mie conoscenze praticamente nessuno ci andava, tranne magari fino a Serre Chevalier che poi infatti hanno tolto (ma se fosse per questo motivo a mio avviso è comunque una cosa sbagliata perché è presente nel sistema "Grande Galaxies", e che senso ha fare un accordo per poi non rispettarlo).

Poi quest'anno non si è nemmeno ben capito se veramente pagando 200 euro di carta "base", anche non sciando mai in Via Lattea si potesse comunque andare in Francia.
Io come ho già scritto ho tagliato la maggior parte delle sciate in giornata, ma se non ci fosse il Covid di mezzo e miei problemi personali che non mi permettono attualmente di fare tante gite avanti e indietro avrei approfondito la questione.
 
Ecco ditemi cosa ne deve concludere uno cha ha intenzione di andare..nei feriali è una incul.ata,nei festivi anche,grazie ed arrivederci vado altrove
Infatti se ben ricordo a dicembre c'era un po' di neve è l'utente turbodream aveva chiesto informazioni. A malincuore gli ho suggerito di cercare un'altra metà, e poi per curiosità avevo guardato la situazione che si presentava come previsto con quattro impianti in croce aperti.
È di allora la risposta dell'altissimo alle lamentele: "secondo noi ci sono piste aperte a sufficienza per divertirsi".
 
Infatti se ben ricordo a dicembre c'era un po' di neve è l'utente turbodream aveva chiesto informazioni. A malincuore gli ho suggerito di cercare un'altra metà, e poi per curiosità avevo guardato la situazione che si presentava come previsto con quattro impianti in croce aperti.
È di allora la risposta dell'altissimo alle lamentele: "secondo noi ci sono piste aperte a sufficienza per divertirsi".
si lui ha il concetto quel che apro vi deve bastare per divertirvi...e ditemi anche grazie
Ma a parte una gestione di risparmio assoluto secondo me è proprio una concezione caratteriale spocchiosa...ma cosa pretendono questi? il padrone sono io e decido io...non sono al servizio delle esigenze della clientela ma è la clientela al mio servizio..
Ogni skipass staccato ha rafforzato per anni questo atteggiamento...avete visto affollano il mio comprensorio...sono tutti contenti e felici della mia offerta..quelli che mi criticano sono semplicemente persone che non hanno a cuore una gestione economica oculata
Leggi l'intervista farsa dell'altro socio.. abbiamo fatto bene a non investire perchè con il covid avremmo portato i libri in tribunale..come se non ci fosse stato un anno e mezzo di covid avrebbero dato il via a poderosi investimenti ribaltando anni di terzomondismo
Autoritari,falsi e senza disponibilità economiche,in grado di generare utili sono riducendo la stazione alla decadenza con l'incuria e le dismissioni...questa la realtà del magnifico duo
 

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Poi se devo proprio dirlo anche mia madre ha un mini appartamento a Sauze ed avrei tutto l'interesse che si trovasse in una località viva e non in una morta ed in declino inarrestabile come tutto in questo paese.
Ma la gestione mi disgusta a tal punto che preferisco non andarci per non incazzarmi, e non faccio una sciata in Via Lattea più o meno dal 2012. Sempre e solo utilizzato come base ogni tanto per andare a sciare in Francia.
 
Poi se devo proprio dirlo anche mia madre ha un mini appartamento a Sauze ed avrei tutto l'interesse che si trovasse in una località viva e non in una morta ed in declino inarrestabile come tutto in questo paese.
Ma la gestione mi disgusta a tal punto che preferisco non andarci per non incazzarmi, e non faccio una sciata in Via Lattea più o meno dal 2012. Sempre e solo utilizzato come base ogni tanto per andare a sciare in Francia.
appunto che non ho mai capito come i locali abbiano accettato passivamente che sto fenomeno mandasse lentamente a putt... una stazione con potenzialità immense continuando a sciare come niente fosse ed a foraggiare brasso e soci con stagionali,ecc
Ma anche i torinesi senza appartamenti in loco trovarsi con una stazione degradata per una sciata giornaliera senza averla a cuore
 
Infatti se ben ricordo a dicembre c'era un po' di neve è l'utente turbodream aveva chiesto informazioni. A malincuore gli ho suggerito di cercare un'altra metà, e poi per curiosità avevo guardato la situazione che si presentava come previsto con quattro impianti in croce aperti.
È di allora la risposta dell'altissimo alle lamentele: "secondo noi ci sono piste aperte a sufficienza per divertirsi".
ti ringrazio ancora perchè seguendo il tuo consiglio trovai ottime condizioni in val di Fiemme, tutto aperto, clima ottimo, piste ottime, prezzi ottimi

Il problema di fondo di brassolandia e del brassismo, che non sappiamo se i nuovi acquirenti sposino o no, è che da una parte è reso possibile dal taffazzismo dei locali e proprietari di seconde case, dall'altra c'è è frutto di una visione distorta dello sci come investimento. La stazione sciistica, ancora più il maxicomprensorio con più località collegate, non è a livello di impianti una fonte di reddito diretta, infatti il brass l'ha resa tale bloccando tutti gli investimenti per anni, tagliando ogni anno qualcosa e pensando a fare cassa non al futuro.
Un maxi comprensorio sciistico, come le grandi stazioni di vda e taa si regge su un costante "finanziamento" pubblico, che non è uno "spreco" (cosa che avviene in tante stazioni morte con gestione pubblica) ma un investimento pubblico a sostegno dell'economia locale e integrata. Nell'economia integrata ci sono asset che creano reddito e altri che necessitano di continuo supporto "pubblico", il modello efficace e efficiente del TAA indica la strada maestra. Viceversa in VL si è scelto di "regalare" o quasi investimenti pubblici, come con le note "Privatizzazioni" a un ingordo privato, permettendogli di fare enormi guadagni sfruttando la cassa senza investire, facendo ricadere il danno sulle gestioni future, sull'economica valsusina e sull'indotto torinese. Purtroppo proprio i soggetti più penalizzati ad avere volontariamente o involontariamente foraggiato l'aguzzino.

Non sappiamo se il fondo investa per le potenzialità (trascurate) del comprensorio o perchè attratto dagli utili che la gestione del brass evidenziavano, in verità dovuto alla sfruttamento senza investimenti.
In ogni caso i "15 anni di brassitudine" oltre a danni patrimoniali, di immagine, di depauperamento e svalutazione immobiliare diretti si portano appresso una serie di effetti collaterali altrettanto difficili da recuperare nel contesto attuale: l'offerta alberghiera mediamente "antiquata", poca cultura del servizio, poca intraprendenza, poco coinvolgimento della popolazione locale, offerta gastronomica e di intrattenimento inadeguata, carenza di culutra imprenditoriale locale, etcc, etcc.
speriamo che il nuovo porti il cambiamento necessario, ci sono decenni di immobilismo da recuperare.
 
è che da una parte è reso possibile dal taffazzismo dei locali e proprietari di seconde case,
Il problema è che le seconde case ci sono, e non si può obbligare i proprietari ad affittarle o a venderle per riconvertirle in posti letto turistici (anche se mi pare tra l'altro che qualche anno fa abbiano fatto il contrario a Sauze riconvertendo un hotel in appartamenti da vendere).
Come ho già scritto anche un familiare ha un appartamento lì, ma se fosse mio forse lo affitterei solo se venisse gestito da una società o perlomeno avessi la garanzia che venisse occupato per un determinato numero di settimane ogni stagione. Una decina di anni fa è stato ristrutturato e se venisse occupato da degli estranei avrei la garanzia che dopo un anno me lo ritroverei completamente devastato. Se non mi venisse nulla o poco nulla in tasca, avrei solo svantaggi e grane nel farlo.
In Francia non so se le migliaia di appartamenti che ci sono in ogni località abbiano un proprietario privato o se siano direttamente delle società che li affittano.
 
In ogni caso i "15 anni di brassitudine" oltre a danni patrimoniali, di immagine, di depauperamento e svalutazione immobiliare diretti si portano appresso una serie di effetti collaterali altrettanto difficili da recuperare nel contesto attuale: l'offerta alberghiera mediamente "antiquata", poca cultura del servizio, poca intraprendenza, poco coinvolgimento della popolazione locale, offerta gastronomica e di intrattenimento inadeguata, carenza di culutra imprenditoriale locale, etcc, etcc.
Bisogna anche capire che tipo di offerta turistica si vorrebbe sviluppare.
In Francia, sebbene tutte le località propongono attività extra sci o di contorno ad esso, mi pare che tutto ciò che cerca l'italiano medio non ci sia, o perlomeno l'offerta non è pensata per il turismo di massa. Chi va in appartamento vuole spendere poco gli interessa più che altro sciare in un comprensorio efficiente. Personalmente è anche ciò che interessa a me (in parte però perché non interessa fare settimane bianche stanziali): di tutto il resto, sebbene capisca le carenze del Piemonte (ma non è che le più sviluppate Valle d'Aosta e Lombardia sotto questo aspetto siano chissà che cosa), mi importa ben poco.
Secondo me la mentalità in Italia è diversa e la gestione di tipo francese non può funzionare bene.

Vedo da Facebook che ogni fine settimana alla barriera (maledette barriere di questo sistema di pagamento medievale) di pedaggio di Tallard, vicino a Gap, c'è una coda infinita di macchine. Al di là delle Alpi c'è il solito movimento di vacanziero di turisti settimanali come prima del Covid. Qua in Italia, anche lasciando perdere il Piemonte, sembrerebbe che da quando hanno disertato gli stranieri dall'est Europa (che tra l'altro non è che guadagnano più degli italiani) alcune località siano mezze vuote. È un paese in declino inarrestabile e senza speranze per il futuro questo.
 
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Seguo la discussione
Ci sono stato due volte: 1985-86-87. Venivamo da 10 anni in Val Gardena e sembrava un altro mondo, veramente al top. Sauze sembrava Ischgl al cfr di Selva. Nel 2000 si vedeva già l'inizio decadenza. Ho una voglia matta di tornare me spero sinceramente che torni al vecchio potenziale. anche perchè la concorrenza ora è spaventosa : Vigo, POzza, Cermis, Obereggen (e potrei andare avanti per un'ora) a quei tempi non esistevano
 
Il problema è che le seconde case ci sono, e non si può obbligare i proprietari ad affittarle o a venderle per riconvertirle in posti letto turistici (anche se mi pare tra l'altro che qualche anno fa abbiano fatto il contrario a Sauze riconvertendo un hotel in appartamenti da vendere).
Come ho già scritto anche un familiare ha un appartamento lì, ma se fosse mio forse lo affitterei solo se venisse gestito da una società o perlomeno avessi la garanzia che venisse occupato per un determinato numero di settimane ogni stagione. Una decina di anni fa è stato ristrutturato e se venisse occupato da degli estranei avrei la garanzia che dopo un anno me lo ritroverei completamente devastato. Se non mi venisse nulla o poco nulla in tasca, avrei solo svantaggi e grane nel farlo.
In Francia non so se le migliaia di appartamenti che ci sono in ogni località abbiano un proprietario privato o se siano direttamente delle società che li affittano.
non intendo ingerire con le scelte individuali, semplicemente l'immobile a prescindere dall'utilizzo del proprietario si rivaluta e si svaluta in funzione dell'attrattività turistica della stazione, ovvero impianti e strutture moderne e investimenti concorrono alla rivalutazione, dismissioni, abbandono, risparmi concorrono alla svalutazione. Il "taffassizmo" è inevitabile in quanto molti proprietari tornano comunque nelle loro case, che hanno comprato apposta, a sciare anche se la stazione è in declino o non investe, almeno fino a che il declino non sia insopportabile a livello di rendere inutile andarci, questo circolo vizioso li porta a finanziare volendo o non volendo l'aguzzino brass
Bisogna anche capire che tipo di offerta turistica si vorrebbe sviluppare.
In Francia, sebbene tutte le località propongono attività extra sci o di contorno ad esso, mi pare che tutto ciò che cerca l'italiano medio non ci sia, o perlomeno l'offerta non è pensata per il turismo di massa. Chi va in appartamento vuole spendere poco gli interessa più che altro sciare in un comprensorio efficiente. Personalmente è anche ciò che interessa a me (in parte però perché non interessa fare settimane bianche stanziali): di tutto il resto, sebbene capisca le carenze del Piemonte (ma non è che le più sviluppate Valle d'Aosta e Lombardia sotto questo aspetto siano chissà che cosa), mi importa ben poco.
Secondo me la mentalità in Italia è diversa e la gestione di tipo francese non può funzionare bene.

Anche io apprezzo la scelta turistica di molti comprensori francesi: appartamento soluzione economica, albergo soluzione piu lussuosa, ma l'offerta sciistica è comunque mediamente di alta gamma come impiantistica, de gustibus sulle piste piu o meno natural vs millerigose.
Proprio perchè l'offerta francese è già vasta e strutturata e attira clientela internazionale, in particolare anche quella anglosassone su cui la VL è concorrente, anche io ritengo che la gestione francese non sia vincente in Italia.
Bisogna comunque considerare che da un punto di vista strutturale e paesaggistico la VL è sicuramente il comprensorio italiano più "francese"; o meglio avrebbe dovuto esserlo prima che attila brasso ne facesse razzia, anche da un punto di vista culturale i piemontesi occidentali sarebbero comunque piu vicini alla savoia francese che al sudtirol.

Essendo il Piemonte comunque un contesto italico dovrebbe valorizzare quegli aspetti turistici che sia l'italiano che lo straniero apprezzano andando in vacanza in italia: qualità/prezzo degli hotel, offerta gastronomica (non necessariamente stellata ma variegata sia sulla qualità che sul prezzo), accoglienza, buon servizio turistico. Parlando di montagna e non di mare alcuni aspetti sono più rilevanti per attirare turismo, considerando la concorrenza di oltre alpe e italiana sicuramente va fatto un posizionamento dell'offerta adeguato. Sicuramente la qualità del comprensorio: impianti, piste, innevamento, scuole sci, parcheggi sono fattori gia determinanti per il turismo invernale.
Purtroppo dopo la brassizzazine l'appeal da "big" si è ridimensionata e sono necessari investimenti in primis nel comparto sciistico (impianti, piste, innevamento, collegamenti). Sicuramente l'accessibilità sarebbe un vantaggio quasi a costo 0, avendo una grande città vicina, ottime autostrade (seppure costose), possibili collegamenti in treno o pullman da stazioni e aeroporti.
Per quanto riguarda lo sviluppo turistico basta vedere i siti web delle stazioni, soprattutto la parte dedicata ai soggiorni e servizi per capire che c'è tanto da fare per arrivare agli standard del TTA o di stazioni internazionali, anche la gestione alberghiera mi sembra un po ferma a qualche anno fa, o anonima.
Come il TAA insegna l'albergatore, ancora di più nella gestione familiare è il primo tour operator per il cliente, l'albergo a prescindere dalla categoria ormai deve essere referente per tuti i servizi sci (skipass, scuole, noelggi,etc) e anche essere ben integrato con le promo stagionali delle stazioni, Su questo invito a telefonare in Piemonte o vda per eventuali offerte convenzionate e fare altrettanto in TAA, la differenza è notevole e su questo si gioca anche tanto potere di attrarre clientela.
 
Il problema è che le seconde case ci sono, e non si può obbligare i proprietari ad affittarle o a venderle per riconvertirle in posti letto turistici (anche se mi pare tra l'altro che qualche anno fa abbiano fatto il contrario a Sauze riconvertendo un hotel in appartamenti da vendere).
Come ho già scritto anche un familiare ha un appartamento lì, ma se fosse mio forse lo affitterei solo se venisse gestito da una società o perlomeno avessi la garanzia che venisse occupato per un determinato numero di settimane ogni stagione. Una decina di anni fa è stato ristrutturato e se venisse occupato da degli estranei avrei la garanzia che dopo un anno me lo ritroverei completamente devastato. Se non mi venisse nulla o poco nulla in tasca, avrei solo svantaggi e grane nel farlo.
In Francia non so se le migliaia di appartamenti che ci sono in ogni località abbiano un proprietario privato o se siano direttamente delle società che li affittano.
IL MITO del "distruggerti casa"è una leggenda metropolitana messa in campo dai locals...per non far affittare a quelli delle seconde case...
ovvero...vedo per esperienza diretta...se il proprietario di casa è li fa check in chek out...si fa sentire presente con messaggi whatsapp durante il soggiorno(mandare ristoranti noleggi....e latre cose oppure semplicemente chiedere come stanno andando le sciate..)fa si che rompano il meno possibile...ovvero...dei bicchieri... ovviamente soluzion di divano letto econiomiche si rompono solo a guardarle...meglio investire il doppio ma far dormire bene la gente e non avere noie durante l utilizzo.
oppure cose molto vetuste come impianti elettrici....forni...stoviglie del 70...è ovvio che messe in circolo settimanalmente avranno durate inferiori rispetto a cose nuove di pacca.
lo stesso per smart tv....
ovvio metti dentro la familgia italiana ad agosto..e se il bimbo spacca qualcosa....be pagano...visto che i documenti li hai in mano...( IN PIù IO HO ASSICURAZIONE SIA RC CHE SU L IMMOBILE E QUALCOSA RECUPERI SEMPRE)

SE AL contrario lasci self check in(che odio perchè starei sveglio lo stesso fin che non sono in casa) oppure al portinaio di turno...be...li al 90% se devonono uscire delle grane escono...al 100% stai pure tranquillo.
in italia stiamo arrivando alle società di gestione di appartamenti... ma siamo ancora indietro...ma stiamo andando in quella direzione...

sono sicuro che se metti in rent un appartamento rifatto da 0...tutto nuovo..(anche piccolissimo) pulito con tutti i servizi...anche se esci a un prezzo molto più altro degli altri..riuscirai ben presto a fargli fare il suo giro....in stagioni normali.
ovvio la flessibilità è tutto...qua a cervinia ancora tanti stanno con le 7 notti minimo...
io affitto da 2 notti minimo...e se capita faccio anche la notte...così da riempire proprio tutto o quasi il mese.
non nego che un paio di monolocali a sestriere....sono stati pensati....ma vedendo tante cose....virerò ancora qui per uno due...
 
IL MITO del "distruggerti casa"è una leggenda metropolitana messa in campo dai locals...per non far affittare a quelli delle seconde case...
ovvero...vedo per esperienza diretta...se il proprietario di casa è li fa check in chek out...
Più che dagli altri è messo in campo da me; diciamo che non ho molta fiducia su eventuali locatori che cambiano di settimana in settimana o anche di meno. Se uno non risiede in montagna come me e come la maggior parte dei proprietari in Val di Susa, come si fa ad occuparsi personalmente del check in e del check out e delle pulizie? Per quello penso che un'agenzia sia necessaria per un affito "a rotazione", oltre che per fare sistema (un appartamento è qua, uno là, uno là ancora. In Francia i palazzi generalmente sono totalmente destinati agli appartamenti turistici) perché non è facile per in privato mettersi a pubblicizzare (intendo caricarlo sui portali) la struttura.
Te se ho capito bene fai solo più (o maggiormente) questo per lavoro ed hai più di un alloggio (senza contare che Cervinia forse i clienti li ha anche senza tanta pubblicità). In Francia c'è appunto un sistema che gestisce il tutto; non credo che il proprietario di Marsiglia che magari ha un appartamento in un palazzone a Les 2 Alpes si occupi personalmente della faccenda.....🤔
 
sono sicuro che se metti in rent un appartamento rifatto da 0...tutto nuovo..(anche piccolissimo) pulito con tutti i servizi...anche se esci a un prezzo molto più altro degli altri..riuscirai ben presto a fargli fare il suo giro....in stagioni normali.
L'appartamento è piccolo (non ricordo i metri, forse 35. Ha una camera con un letto matrimoniale, un divano letto nella "zona giorno", un cucinino ed un bagno cieco) ma è stato rifatto in modo molto curato e con materiali di prima scelta (non ho deciso io di ristrutturarlo, ma tant'è). Per questo io avrei paura che i, non ricordo, mettiamo 15.000 euro spesi per la ristrutturazione andrebbero a puttane se dopo una stagione è tutto semidistrutto (non mi stupirei che qualcuno entrasse dentro con gli scarponi, dal momento che è al pian terreno e con una portafinestra che dà fuori. Ho veramente poca fiducia sul rispetto delle cose altrui fa parte degli sconosciuti, gli albergatori sembrerebbero confermare questa paura).
Sicuramente per lo standard degli appartamenti francesi, con l'arredamento originale del 1980 me ne sarebbe fregato di meno di darlo in affitto ogni tanto Per questo ho scritto: se mi portasse qualcosa perché ceduto ad un "sistema" e per fare funzionare meglio una valle, ok, mi farebbe anche piacere, ma non so quanto possa essere conveniente rischiare questi problemi per affittarlo una volta a stagione per quattro soldi.
 
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