Mara Fumagalli - la sua "verità"

Boh, i budget della MTB, tolto Schurter, penso siano abbastanza ridicoli. Il fatto che Van Der Poel (che ne è l'erede al trono) faccia anche ciclismo su strada fa capire dove girano i soldi. Tra le donne, figuriamoci. Quindi anche i medici immagino siano dei Guido Tersilli, insomma se ti fai prendere all'antidoping fondamentalmente è colpa del medico (perlomeno concorre ad essa). Perché se avessi avuto la testa per studiare medicina non facevi la ciclista: tu pedali e il medico ti dà i farmaci e ti dice cosa prendere e cosa non prendere. Sbagliando, perché è il medico della mutua HIHIHI

Ai tempi di Armstrong il doping era prevalentemente EPO, quindi nulla di nocivo finché non trasformi il sangue in melassa, ma all'epoca del primo scandalo Festina gli atleti viaggiavano tranquillamente a 60 di ematocrito :PAAU:PAAU.

Adesso il problema più grande è tra gli amatori che prendono di tutto di più senza controllo medico, nelle grandi squadre il doping è genetico (quindi non tracciabile in nessun modo) ma, come diceva qualcuno, limitato dal valore dell'ematocrito.

E giacché siamo in tema doping, si parlava oggi di Schwazer e, insomma, la Wada non ne esce proprio a testa alta...

Difatti prendono degli amatori dopati medici
 
Come scrive (male) nel suo libro Danilo Di Luca ("Bestie da vittoria"), se uno naturalmente ha un ematocrito di 50, ha poco da avvantaggiarsi con l'EPO. Siccome con lo sforzo prolungato si tende a bruciare i globuli rossi, al massimo può lavorare per mantenere il livello di 50. Ma se uno come me o lui che viaggiamo tra 42 e 45 ci aiutiamo, il beneficio lo sentiamo eccome.

Quando viaggiavano con 60 di ematocrito gli atleti assumevano aspirina e dormivano con il cardiofrequenzimetro che suonava quando scendevano sotto una certa soglia e salivano sui rulli a pedalare per evitare trombosi.
 
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