Lazio : situazione neve, aperture impianti, piste, strade...

Siamo pieni di faggette. Pieni. Poi vai a fare trekking e quando va bene becchi 10 persone. 10. Siamo alla follia. Se gli impianti sono esposti bene che si facciano.
 
Purtroppo queste associazioni campano anche di finanziamenti pubblici. Quindi buttano i nostri soldi.
Hanno presentato ricorsi su 5 aspetti, hanno perso su 5 aspetti... tra cui:

5.4.4. Sotto altro profilo, in ordine al fatto che gli interventi proposti «non comportino un aumento dell’impatto sul sito in relazione agli obiettivi di conservazione della ZPS», il Collegio – dopo ave ricordato che la valutazione di incidenza ambientale dell’opera progettata sui siti di interesse comunitario è esercizio di discrezionalità tecnica (e perciò sindacabile dal giudice nei limiti dei soli vizi di illogicità manifesta, contraddittorietà e difetto di istruttoria e di motivazione, cfr. Consiglio di Stato, IV, 22 luglio 2005, n. 3917) – ritiene che l’iter istruttorio logico-argomentativo seguito dalla Regione per arrivare a tali conclusioni sia scevro dai vizi sopra richiamati.
In particolare, appare ragionevole e coerente la circostanza che l’amministrazione, nel valutare l’impatto sul sito, abbia tenuto conto del rapporto tra superficie di habitat interferita dalla realizzazione del progetto rispetto alla superficie totale nel sito Natura 2000, ovvero abbia «seguito il criterio della valutazione in termini di incidenze significative di dette opere più che valutare l’ampliamento in termini oggettivi di dimensionamento delle opere».
E, infatti, a fronte della circostanza – incontestata da parte delle ricorrenti – che «le opere di progetto analizzate prevedono la perdita definitiva di superfici riconosciute come habitat secondo la Direttiva 92/43/CE nella misura di:
- habitat 6210: 1,33.38 ha (0,57% sulla superficie totale dell'habitat in ZPS);
- habitat 6170: 1,69.28 ha (0,05 % sulla superficie totale dell'habitat in ZPS);
- habitat 8120: 3 m2 (trascurabile);
- habitat 9210: 9.755 m2 (0,02%, trascurabile)» (cfr. determinazione n. 115845/2020, pag. 29);
è ragionevole ritenere che la «la perdita di queste superfici e percentuali nel contesto della ZPS Monte Terminillo, è da ritenersi non significativa ai fini del rischio di compromissione dello stato di conservazione soddisfacente di detti habitat».
D’altronde, non può non ricordarsi che la valutazione di impatto ambientale ex art. 5, d.p.r. n. 357/1997 «attiene alla verifica di compatibilità dell'intervento con riguardo alla zona speciale di conservazione in cui esso, almeno in parte, si inserisce. Ciò che rileva, quindi, è che l'intervento stesso non pregiudichi la funzione di salvaguardia
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ambientale sottesa all'inserimento della zona stessa in tale ambito di protezione» (cfr. Consiglio di Stato, VI, 12 ottobre 2010, n. 7427).
5.5. Anche tale motivo di ricorso, quindi, è infondato e non può essere accolto.
 

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Se in mezzo al percorso dello skilift ha tempo di crescere indisturbato un bosco, credo che la situazione sia oltraggiosa tanto per i "tifosi" della natura che per i "partigiani" dell'impianto, con tutti i rispettivi valori e simbologie..

A me sembra che in definitiva un'orrore del genere - da qualunque parte lo si guardi - denota solo sciatteria e disinteresse.
Ma pulite 'sto rudere e almeno fatemi godere della natura. In sicurezza.
E invece no.

Temo sia anche questione di testa/volontà...
 
parliamoci chiaro
chi vuole andare in un parco naturale meraviglioso come nautra e montagne, ha il parco nazionale d'abruzzo, che tuttosommato limita poche stazioni (pescasseroli, gia di suo limitata da esposizione e a altitudine e scanno) e offre paesaggi, paesi, laghi, ricettività che in confronto al terminillo sono quasi altoatesini.
Come detto sopra di faggete piu o meno belle o curate è pieno in appennino, terminillo nasce come un progetto turistico ubranizzato, un'area antropizzata , piena di fabbricati e ruderi di impianti, battersi per la natura incontaminata non ha senso in questo contesto, solo strumentale.
Il terminillo era un "paese di montagna" organizzato per lo sci , ora rimane un "Paese fantasma" in contesto di abbandono e degrado, con un enorme potenziale mai sfruttato, assenti tutte le iniziative piu recenti come i bike park che sono ormai linfa vitale per le stazioni di questo tipo e non solo. La speranza che possa un giorno diventare nuovamente un comprensorio importante dopo anni di abbandono è piuttosto vana, come assurda l'idea che si possa pontare su uno sviluppo tipo "parco" in una stazione costruita con edifici e impianti quando l'appennino è pieno di contesti naturali assai meno antropizzati e piu caratteristici
 
I due candidati della SX che hanno proposto quella pagliacciata del Parco sono stati sonoramente (e giustamente) umiliati alle elezioni del 12 giugno...
Sono felicissimo della loro sconfitta, considerando che uno era appoggiato da tutto il cartello dei "finti" ambientalisti 🤣

Arriverà il momento in cui ci saranno i varchi a Vazia e alla Sella di Leonessa per evitare di far salire gente non desiderata a Pian de' Valli 🤪
 
...
Il terminillo era un "paese di montagna" organizzato per lo sci , ora rimane un "Paese fantasma" in contesto di abbandono e degrado ...

Appunto ... né carne né pesce: però è anche vero che l'urbanizzazione è intensa ma assai concentrata.

Insomma, i turisti - magari improvvisati, magari fagottari - ci sarebbero pure: e almeno disegnare dei percorsi pedonali, aprire punti ristoro, bonificare dai vecchi impianti o (peggio!) dalle funi metalliche in cui inciampi salendo al Rinaldi ... non ci vorrebbe tanto, se ti definisci ambientalista.

Per cui temo che sia un problema di volontà e determinazione, e solo dopo di componenti climatiche.

Onestamente gli standard abbruzzesi (intendo a livello di infrastrutture ed organizzazione) non mi sembrano inarrivabili.
Qui non si tratterebbe di natura incontaminata, ma semplicemente ripulita e messa in sicurezza.

Vabbe' ... come la giri la giri ... sempre tristezza infinita.
In effetti ogni volta che salgo su mi sembra di trovarmi al capezzale di un gigante in agonia... stessa sensazione di fronte ai ghiacciai del Bianco ogni anno più sofferenti.
So' proprio vecchio e brontolone :old:
 
Lato Leonessa non ho notizie sulla gestione degli impianti, lato Pian de' Valli al momento non abbiamo un gestore.
Voci di paese parlano di due ipotesi più probabili:
- Gestione rinnovata a Funivie del Terminillo in attesa del bando;
- Non si apre in attesa del bando;

Sulle tempistiche del bando non ho news...
 
Ma la strada sopra al rifugio Sebastiani ancora sbarrata ne vogliamo parlare?!
Lo sarà anche per i prossimi anni...

Rieti, chiusura della strada Vallonina duro colpo per il turismo. Riapertura entro tre anni​

22 agosto 2022
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Al momento neppure un binocolo potrebbe servire per scorgere anche in lontananza la riapertura della provinciale 10, meglio conosciuta come Vallonina o strada turistica del Terminillo, interdetta alla circolazione nel 2021 poiché interessata, specie nel tratto compreso tra il km 11 e il km 18, da fenomeni di dissesto idrogeologico e distaccamento di roccia. Nonostante un finanziamento di 2 milioni e mezzo per la messa in sicurezza dell’arteria già nelle casse della Provincia, rientrante nel calderone della ricostruzione post sisma 2016 e contenuto in un’ordinanza firmata quattro anni fa dal commissario Giovanni Legnini, la strada che collega il versante reatino del Terminillo con quello leonessano resta chiusa, con buona pace degli operatori turistici del comprensorio.

Pro loco: Terminillo abbandonato. E la Vallonina da due anni è ancora chiusa

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“Astral – dice il presidente della Provincia, Mariano Calisse – difficilmente la riaprirà. Noi, come ente territoriale e non come ente proprietario, abbiamo avanzato la proposta di riaprirla alla circolazione in via ordinaria e a senso unico alternato, ma al momento senza ricevere risposta”. Quali le ragioni che impediscono di far tornare la Vallonina nella piena fruibilità di turisti, visitatori e di chiunque abbia la necessità di percorrerla senza dover fare un giro a dir poco complicato per ‘scavalcare’ il versante? “Le opere necessarie per la messa in sicurezza seguono tempistiche che sono quelle della ricostruzione – sottolinea Calisse – ed è servito un anno soltanto per l’affidamento della progettazione degli interventi; se Astral pretende che la Vallonina venga riaperta solo dopo i lavori, allora ci vorranno altri 2/3 anni. Diversamente, l’Azienda può dare seguito alla nostra richiesta in modo da riaprire il collegamento a senso unico alternato”.

Vallonina chiusa, vice sindaco Sinibaldi: “Duro colpo per il Terminillo”

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La stessa proposta che l’anno scorso venne fatta dal sindaco di Leonessa, Gianluca Gizzi, e che Astral non accolse, quella di rimodulare l’ordinanza di divieto di transito limitandola ai tratti più pericolosi attraverso il senso unico alternato. Sempre nell’estate nel 2021 fu promossa una manifestazione di protesta dall’associazione Uniti per Leonessa e da Paolo Trancassini per sollecitare una soluzione al problema ed evidenziare tutte le difficoltà, anche di natura economica, legate alla chiusura della provinciale 10, specialmente in estate, periodo di maggior afflusso sulla montagna.
 
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