Raga, di soli canederli o di panilli e di slittinate, prima o poi si muore! Arriva il momento in cui o SPARI LA NEVE CON VENTOLE DI ULTIMA GENERAZIONE A TEMPERATURE MARGINALI, e INNEVI TECNICAMENTE ALMENTO 2 - 3 KM DI CAMPI SCUOLA, O MUORI!
diciamo che sulle alpi il cibo è un servizio collaterale che viene pubblicizzato e che ha appeal su un certo tipo di clientela, spendacciona o diversamente sciante, o comunque sensibile al tema.
In appennino si mangia pure se non ci sono impianti, su questo hanno anche sorpassato il trentino, rapporto ristoranti km di piste gli danno 6-0 6-0 soprattutto grazie all'assenza di piste
Le stazioni vicino a Roma non muoiono perchè non è che devono fare turismo in quel senso, cioè attirare clienti che soggiornano, stanno diventando l'equivalente di una gita fuoriporta. Oltre che a ceri, al mare, in un agriturismo, posso andare a farmi una magnata sulla neve, si tratta di 1-1.30 di auto dalla capitale che per il romano avvezzo al traffico è come il tempo di un caffè.
Lo dimostra il fatto che a monte Livata, dove la situazione degli impianti è al limite della sopravvivenza ma di certo non può parlarsi di rilancio, negli ultimi 5 anni c'è stata una esplosione delle attività di ristorazione, ci sono oggi qualcosa come 12 ristoranti, non parliamo di madonna di campiglio ma di una stazione senza hotel e che annovera una seggiovia di 350 metri di lunghezza (non di dislivello) con 4 piste che aprono neve permettendo, anche un bel fondo che apre neve permettendo e area giochi fun park. Da una parte il boom di presenze causa "confini chiusi" in pandemia e post pandemia ha aumentato le presenze, dall'altra è chiaro che la gente sale in montagna per mangiare piuttosto che per sciare, sulle piste di weekend ci saranno quelle poche decine di persone che sciano o portano i bambini a sciare. Il resto si fanno due passi, parcheggiano la macchina (possibilmente ad minchiam) e se ne vanno al ristorante, di weekend trovi tutto pieno ormai anche fuori stagione o quasi.
La montagna laziale in assenza di sci è diventata il posto per andare a farsi una magnata fuori porta, chi deve andare a sciare a parità di tempo, con strade più agevoli e semplici arriva in Abruzzo sulle marsicane o a campo imperatore, ormai il romano magna nel Lazio e scia in Abruzzo..
Temo che anche il terminillo, con tutte le sue potenzialità bruciate (ma difficilmente recuperabili) sia diventato l'ennesimo posto per una magnata sulla neve..
A maggior ragione, oggi, non 10-20-30 anni fa ma chi avrebbe interesse o guadagno a investire sugli sport invernali? al limite si potrebbe puntare a "intascare" qualche bel finanziamento pubblico, possibilmente facendo sparire il bottino e senza fare niente, se ci sono troppi controlli o troppa serietà , allora meglio che restino buone per magnate, e tra gli impianti abbandonati possano proliferare orsi, mammuth, vipere e tritoni, con il benestare di wwf, cai e pure di ardito...