onestamente il lazio sta mettendo una pietra sopra all'idea di poter offrire lo sci come attività invernale, si pensasse seriamente a utilizzare le seggiovie per bike park 10 mesi l'anno invece di farle diventare ruderi in attesa di utilizzarle forse 1-2 mesi l'anno.
I maestri se amano la loro professione si devono trasferire dove ci sono le montagne, la neve i clienti e tanti soldi, su al nord, nel vicino Abruzzo ("non vicinissimo" sembra un eufemismo) non è che ci sia tutto questo ben di Dio, e lavoro stabile solo a Roccaraso..sembra quasi uno sketch tragicomico, non c'è più neve ma proteggiamo la specie in estinzione dei maestri di sci, mettendogli una striscia di fango pietre e neve per farli lavorare un po. A me sembra una pazzia, con massima stima per il maestri che fanno una professione interessante e anche ben remunerativa se fatta dove si può praticare lo sci..
Piu dei maestri io mi preoccupo di noi forumisti da Roma in giu, "figli di un dio minore dello sci", ormai vessati da clima che non consente lo sci, poche stazioni aperte, quelle vicini in condizioni pessime, quelle lontane non frequentabili nei weekend.
A differenza del progetto "sando" di "avvicinare le montagne", a noi autostrade per l'italia a suon di limiti, cantieri, carreggiate chiuse ce le allontana sempre di piu, per arrivare in valdaosta, dove la neve non manca e uno skipass per comprensorio come lth/la rosiere costa come Roccaraso e courma circa 10 euro di piu, ormai ci voliono un paio di ore piu che vent'anni fa. Il mondo va avanti, le auostrade no.
Chiediamo una sorta di PNR per fondi ai romani che ancora voglio sciare, sconti sugli skipass, tariffe promo, rimborsi per permettergli di andare dove la neve c'è perchè "dietro casa" rimane ben poco su cui fare affidamento, piu che il materiale da sci alpinismo, basta comprarsi un apio di scarpette da trail per arrivare in inverno sulle montagne...