Cortina-Civetta-Arabba: il nuovo collegamento da 64 milioni

@fb3+ bisogna vedere su cosa non sei d’accordo. Nella prima parte del mio intervento mi sono limitato ad enumerare una serie di orrori generati nel tempo dal tentativo di “valorizzare” la conca ampezzana. È un elenco sicuramente parziale, ma incontestabile, su cui non si può che essere d’accordo.

Ne consegue una deduzione: la conca ampezzana è di una bellezza incomparabile, qualsiasi ulteriore tentativo di compiacere ai gusti prevalenti del turismo di massa, non può che produrre ulteriori mostruosità. E ne faccio degli esempi: i parcheggi attuali (già orribili) sono sufficienti per un certo numero di auto. Se si spera di ospitare il triplo delle persone che arrivano attualmente (già tantissime) occorre ovviamente ampliarli. Farlo in modo indolore per il paesaggio è decisamente impossibile. Altrettanto rabbrividente un collegamento tra Tofane e Faloria, comunque lo si voglia fare.

E fin qui mi riesce difficile pensare di non essere d’accordo. Poi uno può dire che non gli importa niente delle deturpazione, che sarebbe bello cementificare tutto pur di far arrivare più gente, che si potrebbe abbattere qualche inutile montagna per costruire parcheggi multipiano. Ma tant’è.

Infine non faccio parte di coloro che vorrebbero tutto perfetto ma raggiungibile con autostrade velocissime, provvisto di parcheggi capienti (e magari gratuiti) e di impianti di risalita all’avanguardia. Trovo, al contrario, che le difficoltà logistiche attuali fungano da unico e modesto filtro nei confronti della distruzione definitiva di Cortina.

Perché credo che non è vero che esista un unico modello di business turistico, quello per intenderci di Plan de Corones. Che è poi quello della riviera romagnola: mare e montagne modeste, ma astuta capacità di utilizzo delle poche risorse naturali disponibili. Applicare lo stesso modello a luoghi benedetti dal Signore per bellezze donate è quanto meno ottuso: vuol dire rovinare tali bellezze per competere sullo stesso piano di chi non ne ha.
Credo due cose: che prima di qualsiasi progetto di “sviluppo” turistico di qualsiasi zona, occorra capire quale sia l’obiettivo in termini numerici, in rapporto allo spazio disponibile e alla ricettività potenziale.
Perché è chiaro che a Cortina è possibile anche attrarre un milione di persone in contemporanea bei periodi di alta stagione, solo che un milione di persone non ci sta. E non c’è lo si può far stare. Quindi: quante persone vogliamo e possiamo ospitare a Cortina durante l’anno? Come possiamo pensare ad un’offera che non le concentri solo in alta stagione, ma le distribuisca durante tutto l’anno?

In un posto così unicamente bello, più infrastrutture costruisci e più gente arriverà, rendendo progressivamente inadeguate le infrastrutture che hai costruito.

Perché, ed è questo il secondo punto, è impensabile che una località di tale bellezza non riesca a trovare niente di meglio che scimmiottare Plan de Corones per delineare un suo modello di sviluppo futuro. Deve invece fare di questa bellezza il suo punto di forza, non rovinandola ma semmai esaltandola.

Altro discorso va sicuramente fatto per altre vallate (che, inutile dire, io amo particolarmente) e dove di rendo conto che senza abbastanza turismo rischino di morire. Secondo me anche per loro sarebbe possibile sviluppare più turismo senza rovinare niente (si veda ad esempio come funziona la Val di Funes, sviluppatasi- ahimè - solo grazie ai social), ma è un discorso un po’ diverso.

Ma che Cortina non sia in grado di attrarre un numero adeguato di turisti per poter campare adeguatamente è semplicemente impossibile. A meno che continuino nell’arte di distruggere ciò che di sono ritrovati tra le mani.
 
Arcibaldo, per non correre il rischio di scadere nei discorsi generalisti o, peggio, i discorsi alla Miss Italia ("la fame nel mondo"), fai un esempio concreto di reddito generato da turismo sostenibile.

Parlo proprio di mera pratica. Tipo: io fornisco turista panino, turista paga panino.

Quali sono i meccanismi per cui si possa generare reddito da uno che fa trekking o scialpinismo, ad esempio?
Tolta la fornitura dell'alloggio (che é quella piú remunerativa, ma se il trekker/skialper viene in giornata o ha la seconda casa....) cosa resta? Ristorazione? Facciamo pagare il parcheggio? L'accesso ai sentieri?

Mi é capitato di discutere (litigare) con un amico (ex) caiano sul tema. Lui sosteneva che dovessero sparire gli impianti perché si puó vivere di solo turismo "slow":
"Forse si, ma solo se fosse contingentato l'accesso alla montagna e se si istituisse una tassa per potervi accedere, per poter usufruire di sentieri, pascoli e valli"
"Bla bla bla -diritti- bla bla bla -non vi azzardate- bla bla bla -vi rigo la macchina"

Siamo sempre lí.
A scontrarci con la dura realtá, coi principi della termodinamica e la fredda legge dei numeri.



EDIT: Funes, ennesimo esempio TOTALMENTE FUORI LUOGO.
Ci abito a 1/2h di macchina dalla Val di Funes.
Il 90% dei residenti lavora nella zona industriale di Bressanone, Chiusa o addirittura a Bolzano.
Insomma, molti lavorano in FABBRICA.
Replichiamo a Cortina? Apriamo un po' di aziende manifatturiere a Fiames, accanto alla Lacedelli e alla Morotto Ski?
Ci vedresti bene lì qualche bella aziendina chimica, magari?

Ci credo che le strutture ricettive possono vivere dei semplici turisti "curiosi" che vogliono semplicemente soggiornare lì e che, in teoria, si accontentano di non avere gli impianti da sci di fronte al maso.
Anche se sono numeri piccoli, la cosa funziona perchè sono poche ANCHE le strutture.

Anche se...
Da Santa Maddalena, arrivare a Plancios, dove arrivano gli impianti della Plose, ci vogliono circa 15minuti.
A ben vedere anche Funes vive grazie alla vicinanza dei comprensori sciistici.
 
E' sacrosanto dire che senza impianti non ci sarà mai vero sviluppo economico.

Però io mi chiedo se supercollegamenti che sventrano montagne siano la priorità.

Secondo me è no, secondo me si deve partire con ammodernamenti, buttare ruderi, rimodernare strutture (mica solo hotel, anche pulciosi ristoranti, bar etc...), aumentare l'offerta estiva destinata alle famiglie.
Poi si può ragionare di collegamenti, con un occhio comunque alla situazione ambientale, geologica che ne deve determinare, per forza, anche la realizzabilità.
 
Ma guarda che ad Alleghe ci sono begli alberghi, e anche nelle altre località in questione. La gente non ci va perchè non hanno i caroselli, non mi risulta che scrivano che non vanno perchè ci sono solo catapecchie. Certo che si possono migliorare, anzi lo si auspica, ma non è che oggi se uno vuole andare trovi solo ruderi.

La gente non ci va perchè non hanno i caroselli? Non credo proprio.

Il comprensorio del Civetta è ampio, ha quasi 80km di piste. Il problema non penso proprio sia la mancanza di collegamenti. La maggior parte degli impianti funziona bene e sono tecnologicamente recenti. Le piste hanno vari gradi di difficoltà, molto eterogenei.

Non tutti i turisti cercano il Sellaronda o i caroselli infiniti. Ci sono tanti sciatori principianti/medio livello a cui va benissimo quel quantitativo di piste.

Poi, ripeto, io su ulteriori nuovi impianti non investirei. Al massimo riqualificherei/riammodernerei quelli esistenti.
Ormai le stagioni invernali, in Dolomiti, durano da metà dicembre a metà marzo (se va bene).
Vale la pena devastare e disboscare ancora? Per uno sport che dipende da un meteo sempre più pazzo e imprevedibile?
 
E' sacrosanto dire che senza impianti non ci sarà mai vero sviluppo economico.

Però io mi chiedo se supercollegamenti che sventrano montagne siano la priorità.

Secondo me è no, secondo me si deve partire con ammodernamenti, buttare ruderi, rimodernare strutture (mica solo hotel, anche pulciosi ristoranti, bar etc...), aumentare l'offerta estiva destinata alle famiglie.
Poi si può ragionare di collegamenti, con un occhio comunque alla situazione ambientale, geologica che ne deve determinare, per forza, anche la realizzabilità.

può essere, ma supponi per un attimo che a Falcade non esistesse la funivia del Col Margherita.
Premesso che le piste di Falcade sono baciate dal sole e da panorami favolosi che le rendono uniche, fossero limitate secondo te Falcade (ed i suoi impianti) non sarebbero rimasti al livello dei centri della Val Zoldana?
Per non dire di Arabba, sempre per stare in Veneto.
 

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può essere, ma supponi per un attimo che a Falcade non esistesse la funivia del Col Margherita.
Premesso che le piste di Falcade sono baciate dal sole e da panorami favolosi che le rendono uniche, fossero limitate secondo te Falcade (ed i suoi impianti) non sarebbero rimasti al livello dei centri della Val Zoldana?
Per non dire di Arabba, sempre per stare in Veneto.

Il paragone non regge, estremizzi troppo...

Il Civetta da solo o Cortina da sola non è come Falcade senza il col Margherita dai... è il triplo di Falcade senza Col Margherita.


@mauropd la frase "ad Alleghe ci sono begli alberghi" dimostra che tu ad Alleghe non ci dormi HIHIHI
Ad Alleghe c'è 1 hotel bellino (che direi che è più Caprile che Alleghe), 2-3 che possono essere definiti 3S decenti di cui uno è a Masarè e uno sotto la funivia ben sopra il parcheggio degli impianti, un po' di Garnì vagamente accettabili.

Ho dormito in 5 tra hotel e garnì ad alleghe... c'è un motivo per cui sono andato a Falcade, oltre che le presenze di cecoslovacchi e russi... (fermo restando che a Falcade 2 hotel considerati 4S sono agghiaccianti robe tipo Overlook hotel)
 
Per me gli unici alberghi veramente validi ad “alleghe” sono la maison a masarè e posta a caprile... e nessuno dei due è veramente ad alleghe...

In centro paese di discreto c’è l’hotel alleghe, che quantomeno ha un ottimo ristorante... il resto, meh...
 
Per me gli unici alberghi veramente validi ad “alleghe” sono la maison a masarè e posta a caprile... e nessuno dei due è veramente ad alleghe...

In centro paese di discreto c’è l’hotel alleghe, che quantomeno ha un ottimo ristorante... il resto, meh...

Sono quei 2 li che intendevo, ma La Maison forse non ha nemmeno ristorante

Io trovai accettabile anni fa il Brance (ma erano i primi anni 2000) e nel 2013 l'Alpenrose sotto la cabinovia, almeno era carino però... non tanto di più.


Sta di fatto che se vai a Cavalese, notoriamente collegato a Stokazzo Superski, praticamente di fronte agli impianti hai il Garnì Mas dal Medico che li spazzola tutti.
 
Esistono diversi tipi di sciatori/turisti amanti della montagna

1 - Chi va in WW e preferisce buon albergo in zona anche isolata. Fa colazione , va a sciare e dalle 17 si rintana in Hotel (Spa, cena, TV , bar partita a carte/scacchi/biliardo). Non gli interessa molto la località (intesa come paese con negozi , ristoranti etc.). Predilige comprensori con belle piste anche non collegati tra loro. Di solito son coppie o famiglie con bambini che fanno scuola sci e magari utilizzano piscina/kinderheim. Arriva da distante (di solito da oltre 250 km) - cambia destinazione negli anni.

2 - Chi sceglie (sia We,WW o seconda casa) la localita per avere oltre alle piste (ottime e abbondanti) anche negozi, ristoranti etc. Tipico gruppo di amici - destinazioni obbligate Cortina, MdC , Courma o in misura minore Pusteria (s.candido) o altre tipo SMdC. Ha tempo libero e possibilità di gestirlo , discrete possibilità economiche (soprattutto se ha 2/3 casa). abitudinario e fedele alla località presecelta.

3 - Chi pensa a sciare il più possibile su piste diverse, predilige sistemazioni più spartane, compra lo stagionale e fa almeno 40 gg sugli sci. Abita limitrofo alle piste (intendo sotto i 150/200 km - dipende dalla viabilità). Giovane, atletico, spesso senza famiglia- di solito predilige i we .

I megacollegamenti tra comprensori diversi interessano principalmente alla tipologia 3 - in particolare in questo topic a chi da zona civetta/zoldo vorrebbe poter andare e tornare a cortina o sellaronda in giornata.

Last but not least sarebbe sentire cosa ne pensano i locals......a me piacerebbe una gara CdM sul civetta (luxottica potrebbe fare da sponsor per gratitudine al proprio territorio), sarebbe una bella pubblicità....solo alloggiare gli atleti vorrebbe dire avere un certo numero di hotel decenti in zona.

Sulla viabilità penso che chi arriva da oltre 250 km non se ne curi troppo (di solito solo gli ultimi 50 sono di montagna ed un appassionato/esperto non si preoccupa di 4 tornanti o di un pò di neve)



,
 
Sostanzialmente concordo con tutto, anche sulla viabilità... 301km a Falcade dopo tutta la pianura padano veneta fatta con 1º o 41º, entrare nella val Cordevole a Sedico è liberatorio.

Ricordate che, in un paese in cui i praticanti dello sci sono in netto declino per numero e in costante salita anagrafica, i potenziali utenti (clienti..) dei megacomprensori diminuiscono anno dopo anno.

Il trend parla chiaro.
A 24-25 anni eravamo 6 amici in balotta che facevamo weekend lunghi e mini vacanze sci a Marilleva900 per sciare A Madonna, ad Alleghe e o Arabba.

A 35-36, ne siam rimasti 2: io in lockdown e un mio amico che ora vive in Svizzera in micro paese-comprensorio e che con 2 figlie che stanno iniziando ha rimesso la tavola la prima volta dopo 10 anni (esatto), 3 settimane fa.

Tutti più o meno con famiglia/moglie tutti più o meno lavoratori onesti, sicuro non ricchi, magari con non così tanto tempo a disposizione.
Uno (era ottimo snowboard ed) è ingegnere sviluppatore in McLaren per intenderci...

I trend cambiano, ipotizzare di attrarre flussi turistici che non ci sono e che difficilmente torneranno in tempi brevi (20 anni), almeno nel nostro paese, porta a sperperare tante risorse per nulla.
 
Infatti non credo che questo collegamento mai si farà.

Come detto, ho sentore che persino i collegamenti Sexten - Padola e Sexten - Sillian siano ormai congelati sine die... anche a causa Covidde e la crisi economica che ne consegue.

Le aree interessate dal collegamento veneto sono troppo lontane dal turista slavo e/o mitteleuropeo che potrebbe garantire un minimo di ritorno economico (quelli che in effetti lo garantirebbero in Pusteria).

Il turismo (invernale) tajano è inesorabilmente destinato a calare, visto che il Covidde sta dando la mazzata finale a questa disastrata economia, purtroppo. (Debito/PIL sta salendo al 160% e deficit /PIL all' 11% - e chi lo paga il collegamento? Chi lo usa?)

Unica alternativa sperabile IMHO sarebbero progetti su piccola scala, destinati al miglioramento di impianti e strutture locali obsolete.

PS: Lo scassatissimo (finanziariamente ma non solo) governo tajano ha inoltre dimostrato di non avere a cuore le Alpi o la montagna. Sono solo interessati, parlando di turismo, ai "borghi" e soprattutto al MARE. Già si stanno dannando l'anima per catalizzare uno U-turn mediatico nel senso che... sì... da maggio in poi - chissà come e perchè - uno spiraglione per assembramenti canicolari lo intravedono, eccome se lo intravedono. Maledetti gamberoni bolliti!:evil:
 
Sono quei 2 li che intendevo, ma La Maison forse non ha nemmeno ristorante

Io trovai accettabile anni fa il Brance (ma erano i primi anni 2000) e nel 2013 l'Alpenrose sotto la cabinovia, almeno era carino però... non tanto di più.


Sta di fatto che se vai a Cavalese, notoriamente collegato a Stokazzo Superski, praticamente di fronte agli impianti hai il Garnì Mas dal Medico che li spazzola tutti.

Beh rispondo a te e anche all’intervento poco sopra. Io ad Alleghe, nonostante abiti a 2 ore ( cioè vicino), ho dormito 4 notti allo sporthotel Europa sul lago ( da tutti dimenticato) della stessa proprietà del Posta di Caprile, entrambi ottimi hotel, come il barance e l’alpenrose da voi citati. Non male a quel che so anche il Coldai. A Falcade ho dormito all’Arnica e all’agghiacciante 3s Pineta, al Belvedere ( bello e si mangia bene ). A Rocca Pietore ho dormito in anni lontani al rosalpina molto buono, al malga Ciapela, vecchio, al Patri troppo semplice, al Pineta abbastanza chic ( la pasticceria buona).
 
Sostanzialmente concordo con tutto, anche sulla viabilità... 301km a Falcade dopo tutta la pianura padano veneta fatta con 1º o 41º, entrare nella val Cordevole a Sedico è liberatorio.

Ricordate che, in un paese in cui i praticanti dello sci sono in netto declino per numero e in costante salita anagrafica, i potenziali utenti (clienti..) dei megacomprensori diminuiscono anno dopo anno.

Il trend parla chiaro.
A 24-25 anni eravamo 6 amici in balotta che facevamo weekend lunghi e mini vacanze sci a Marilleva900 per sciare A Madonna, ad Alleghe e o Arabba.

A 35-36, ne siam rimasti 2: io in lockdown e un mio amico che ora vive in Svizzera in micro paese-comprensorio e che con 2 figlie che stanno iniziando ha rimesso la tavola la prima volta dopo 10 anni (esatto), 3 settimane fa.

Tutti più o meno con famiglia/moglie tutti più o meno lavoratori onesti, sicuro non ricchi, magari con non così tanto tempo a disposizione.
Uno (era ottimo snowboard ed) è ingegnere sviluppatore in McLaren per intenderci...

I trend cambiano, ipotizzare di attrarre flussi turistici che non ci sono e che difficilmente torneranno in tempi brevi (20 anni), almeno nel nostro paese, porta a sperperare tante risorse per nulla.

Che il trend degli sciatori sia in calo in Italia, può essere, ma credo dipenda di più da una questione di moda e di mancanza di campioni ( valanga azzurra tomba etc sono lontani nel tempo). Poi la crisi avrà fatto il suo. Ma allora, diciamolo, se siamo tutti così poverini, che c***o vogliamo i comprensori moderni?? Sciate sulla Pioda, fatevi due piste in un ora e andiamo avanti così! Tanto il futuro è che tanti impianti chiudano, così ci daranno lo skipass a 35 euro, per i pochi rimasti. E poi chiuderanno pure quelli.
Se non crediamo allo sviluppo, questo non è un paradosso, è quello che succederà! Il civetta by the way ha 56 km di piste vere ( misurazione di Fla5), non 80. Cortina ne ha effettivamente 110 circa. Vi ricordo che sciare è probabilmente lo sport più divertente al mondo. Se lo scoprono i cinesi è probabile che vengano a trovarci sulle Dolomiti... le montagne di Venezia, tra l’altro.
 
che c***o vogliamo i comprensori moderni??

Vedo che finalmente hai centrato il problema! Allo sciatore medio non interessa il mega comprensorio, non interessa il comprensorio iper moderno ma vuole sostanzialmente tre cose : 1) facilità -non si parla di lunghezza - per arrivarci 2) infrastrutture -cose da fare alla sera o attività alternative - 3) zero code agli impianti - il che vuol dire impianti studiati bene - 4) posto di tendenza - il che vuol dire avere un nome che resti nella testa - 5) offerta turistica buona- alberghi e ristoranti -
Uno sciatore medio non fa tutte le piste dello Ski Civetta in un giorno ma ci mette 2/3 giorni ( ovviamente se tutto aperto) quindi in una settimana se lo può godere. Ripeto qui siamo legati alla nostra idea di sci : 8 ore su e giù dalle piste ed il pranzo spesso è un optional. Uno sciatore medio dopo 2 ore vuole la pausa colazione, alle 13 vuole il pranzo ed alle 14.30/15.00 è già in parcheggio. Basta guardare il flusso dei parcheggi in tutti in comprensori.
 
Manca il 4) quello che arriva dal centro-sud e si fa un viaggio di sola andata tra i 500 ed i 1000 km e che riempie i resort soprattutto a Natale/capodanno, carnevale, Pasqua, ma non sempre (relativamente al periodo). Però non so se sono appetibili al settore accoglienza alpino. Io che vengo dal sud trovo imprescindibile il collegamento Faloria-Tofane anche con un "trenino" sotterraneo, tipo Santa Cristina. Io dal sud, per Belluno ci passo abbastanza speso, ogni volta che ci arrivo mi faccio il segno della croce, salvo che in notte piena (e si che siamo arrivati anche di notte), un traffico impossibile, una cosa assurda e non andiamo a Cortina o ad Alleghe, ma in Val di Fassa. Possibile che non ci sia rimedio, una cittadina di meno di 30.000 abitanti soffocata dal traffico (qualcosa è stata fatta, ma non basta), se poi al turista non frega nulla dei "poveretti" che ci abitano, chiedo scusa. Esiste una statistica di quanti sciatori italiani spendono i soldi all'estero?
 
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