A Cortina qualsiasi cosa tu faccia inesorabilmente rovini. La perfezione non è migliorabile.
Parlo naturalmente dell’aspetto paesaggistico, gli impianti si possono ovviamente cambiare, ingrandire, moltiplicare. Così come i parcheggi.
Si può trasformare Socrepes nel parcheggio di un centro commerciale, lo stesso si può fare a Son dei Prade, ma anche a Rio Gere e a Bai de Dones. E una monorotaia potrebbe sorvolare il paese, collegando Socrepes con Mandres. Oppure, molto meno impattante ma ugualmente mostruoso, l’attraversamento potrebbe avvenire con un tunnel sotterraneo, che dia allo sciatore la sensazione di trovarsi a Milano, tra Pagano e Bande Nere.
Per ospitare i Mondiali, su piste perlopiù inadatte allo sci agonistico di altissimo livello, ci siamo fregati svariate piste storiche, fantastiche invece per lo sci turistico e snaturato un gioiellino come la Druscè A. A neve sciolta andrò su a vedere quali cicatrici i Mondiali abbiano lasciato sul terreno.
Certamente troverò le rovine lasciate dal cantiere della cabinovia che collegherà 5 Torri col Pocol, già da tempo a sua volta distrutto dallo scheletro dell’eterno cantiere di ciò che fu l’hotel Tofana, da quello bloccato da un decennio di fianco all’Argentina e dal mostruoso ingresso del mega parcheggio sotterraneo mai entrato in funzione (ma sto divagando).
Perché mi fa più impressione vedere tutta la zona, tra le più belle del mondo, tra 5 Torri e Averau/Nuvolau trasformate in una cava di ghiaia. Certo, quando c’è la neve non c’è ne si accorge, ma primo o poi si scioglie...
Il territorio è costellato di ruderi industriali in progressivo disfacimento: dal povero trampolino che dà il benvenuto proprio all’ingresso del paese, agli impianti di Mietres, a quelli di Lacedel, all’infamia di Staunies, dove non costruiranno mai un impianti nuovo, ma lasceranno in eterno lo scheletro putrescente del vecchio. Tralascio la mostruosità della vecchia pista di Fiames, i ruderi della ex pista da bob che presto verrà sostituita da una più moderna, di quelle enormi sopraelevate che si usano adesso (fatevi un giro su Google per vedere cosa ci aspetta) e la cima della Tofana di Mezzo, che da sotto ha lo stesso impatto estetico di una piattaforma petrolifera. Spero perlomeno che abbiano disfatto la struttura metallica da 300 scalini che, tra una maledizione e l’altra, portava i discesisti al cancelletto di partenza, per riuscire al pelo a conseguire il dislivello minimo per ospitare una discesa libera da Coppa del Mondo, la più breve e insensata di tutto il Circo Bianco.
Qualsiasi tentativo di innovazione ha solo portato rovina, e il solo pensiero di alcuni dei progetti qui menzionati fa rabbrividire.
La mia proposta: sistemare tutti questi orrori, TUTTI, evitare di perseverare perpetrandone altri, migliorare e ammodernare alcuni impianti alla frutta (Faloria in primis), trovando il modo di ripristinare la discesa in paese sci ai piedi. Perché capisco benissimo che non sia una pista vera e propria ma solo un rientro. Ma credo che qualsiasi rientro sci ai piedi godendo dell’ineguagliabile paesaggio ampezzano, sia preferibile ad una coda più o meno lunga nell’attesa che un impianto vetusto ti riporti alla base.