julianross
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Quindi, ultime considerazioni per chi vuole fare il giro (le foto le trovate sull'ottimo report al link che ho postato prima).
1) Prima parte, dal Forte al primo villaggio a 2175m:
una volta trovato l'inizio della mulattiera di guerra (bisogna andare un po' a caso nel bosco dietro al Forte fino a intercettare la labile traccia che corre all'inizio parallela alla strada) si sale comodamente per quella, prima nel bosco e poi su terreno più aperto. Ci sono tagli di mughi recenti e seppur inselvatichita non c'è mai alcun problema di passaggio.
Per i meno esperti già la postazione a 2175m può essere una bella meta per una gita di mezza giornata fuori dal casino, specie in autunno. Magari con una spruzzata di neve sopra i 2mila metri a rendere ancora più suggestivo l'ambiente.
Noi ci abbiamo messo, con andatura regolare, circa 1h 45.
2) Seconda parte, dal villaggio quota 2175m al villaggio quota 2519 sotto il Teston del Rudo:
qui il tracciato cambia, pur mantenendosi ampiamente nell'alveo EE. La traccia è sempre evidente (ometti ovunque) ma più labile. Si devono attraversare franamenti, piccoli impluvi, un passaggetto di roccia forse di I grado e l'esposizione inizia a farsi sentire. Niente di che per chi ha passo sicuro e non ha paura del vuoto ma non la consiglierei a chi vuol fare la gita in famiglia, ecco. Sono solo 350 metri di dislivello, non particolarmente faticosi, ma il tracciato è contorto, va prima verso sinistra, poi taglia a destra su cenge, poi sale per tornantini e poi ancora decisamente a destra fino alle prime postazioni che affacciano sul lago di Landro e in breve alla spettacolare terrazza affacciata sulle Tre Cime.
Noi ci abbiamo messo 1h 15 e non è stata necessaria la corda.
Diciamo che per un escursionista esperto, anche da solo, che non vuole cercare rogne il giro può anche finire qua, tornando indietro per la stessa strada oppure scendendo per la via di fuga di cui al punto 3).
Un'ulteriore possibilità da qui è salire al Teston di Rudo. Saranno 100 metri di dislivello e la via sembra piuttosto evidente prima per un canale ghiaioso/franoso e poi a destra per roccette fino in cima. Da qui, in teoria, si potrebbe scendere direttamente in Val Bulla per un immenso ghiaione di circa 600 metri che degrada direttamente dalla cima e che abbiamo visto in discesa sulla sinistra. Se guardate su YouTube c'è un video di una gita sociale del 2009 in cui un gruppo di escursionisti, tra l'altro in media parecchio attempati, sono scesi per di là.
Il terreno però è stato parecchio modificato dalle piogge e dalle frane quindi non ho idea del fondo che ci si troverebbe sotto gli scarponi. Tenete presente che ci sono tracce anche recenti di frane e in varie zone del colatoio ci sono massì grandi come autobus, che 13 anni fa non c'erano...
E tenete presente anche che arrivati sul fondo, a 2000 metri, iniziano anche i casini della Val Bulla con sentiero da improvvisare nel greto del fiume, mughi, forse almeno una calata in un impluvio come successo a noi, ecc ecc.
Io, che sono un po' "pauroso", mi sentirei di sconsigliare questa opzione, specie se da soli o senza guida (o senza attrezzatura). (continua)
1) Prima parte, dal Forte al primo villaggio a 2175m:
una volta trovato l'inizio della mulattiera di guerra (bisogna andare un po' a caso nel bosco dietro al Forte fino a intercettare la labile traccia che corre all'inizio parallela alla strada) si sale comodamente per quella, prima nel bosco e poi su terreno più aperto. Ci sono tagli di mughi recenti e seppur inselvatichita non c'è mai alcun problema di passaggio.
Per i meno esperti già la postazione a 2175m può essere una bella meta per una gita di mezza giornata fuori dal casino, specie in autunno. Magari con una spruzzata di neve sopra i 2mila metri a rendere ancora più suggestivo l'ambiente.
Noi ci abbiamo messo, con andatura regolare, circa 1h 45.
2) Seconda parte, dal villaggio quota 2175m al villaggio quota 2519 sotto il Teston del Rudo:
qui il tracciato cambia, pur mantenendosi ampiamente nell'alveo EE. La traccia è sempre evidente (ometti ovunque) ma più labile. Si devono attraversare franamenti, piccoli impluvi, un passaggetto di roccia forse di I grado e l'esposizione inizia a farsi sentire. Niente di che per chi ha passo sicuro e non ha paura del vuoto ma non la consiglierei a chi vuol fare la gita in famiglia, ecco. Sono solo 350 metri di dislivello, non particolarmente faticosi, ma il tracciato è contorto, va prima verso sinistra, poi taglia a destra su cenge, poi sale per tornantini e poi ancora decisamente a destra fino alle prime postazioni che affacciano sul lago di Landro e in breve alla spettacolare terrazza affacciata sulle Tre Cime.
Noi ci abbiamo messo 1h 15 e non è stata necessaria la corda.
Diciamo che per un escursionista esperto, anche da solo, che non vuole cercare rogne il giro può anche finire qua, tornando indietro per la stessa strada oppure scendendo per la via di fuga di cui al punto 3).
Un'ulteriore possibilità da qui è salire al Teston di Rudo. Saranno 100 metri di dislivello e la via sembra piuttosto evidente prima per un canale ghiaioso/franoso e poi a destra per roccette fino in cima. Da qui, in teoria, si potrebbe scendere direttamente in Val Bulla per un immenso ghiaione di circa 600 metri che degrada direttamente dalla cima e che abbiamo visto in discesa sulla sinistra. Se guardate su YouTube c'è un video di una gita sociale del 2009 in cui un gruppo di escursionisti, tra l'altro in media parecchio attempati, sono scesi per di là.
Il terreno però è stato parecchio modificato dalle piogge e dalle frane quindi non ho idea del fondo che ci si troverebbe sotto gli scarponi. Tenete presente che ci sono tracce anche recenti di frane e in varie zone del colatoio ci sono massì grandi come autobus, che 13 anni fa non c'erano...
E tenete presente anche che arrivati sul fondo, a 2000 metri, iniziano anche i casini della Val Bulla con sentiero da improvvisare nel greto del fiume, mughi, forse almeno una calata in un impluvio come successo a noi, ecc ecc.
Io, che sono un po' "pauroso", mi sentirei di sconsigliare questa opzione, specie se da soli o senza guida (o senza attrezzatura). (continua)
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