2018: un' estate cosí balorda non l' avevo mai vista.
Normalmente arrivo alle ferie di agosto con diecimila metri sulle gambe, quest' anno invece sono ancora a zero.
Per tutto giugno e tutto luglio ogni volta che guardavo le previsioni per il weekend la conclusione era sempre la stessa: meglio andare a Jesolo e far serata al Muretto, visto che ho vari amici che ci lavorano.
Cosí il mio allenamento estivo è stato a base di serate e mojiti: Muretto 12 - montagna ZERO
RUNK
Alla fine se vado per monti è per scaricare ansia e stress che accumulo col lavoro, non per aggiungerne altri, e le previsioni costantemente sul rischio temporali, unite a news tipo Moena che sembrava Venezia, Sorapiss che tira giú un costone, bomba d' acqua che tira giú una frana su un sentiero che volevo fare, ecc. non andavano certo nella direzione giusta.
Arrivano cosí le agognate ferie, salgo a Cortina ed inizio a guardare le previsioni, vorrei iniziare con un giretto tranquillo in giornata e poi fare una duegiorni.
Potrebbe essere decente lunedí, bene, cosí poi faccio riposo martedí e poi la duegiorni mercoledí e giovedí.
Suona la sveglia, mi alzo, meglio di no, già nuvolo :MM
martedí invece potrebbe andare: danno bello fino alle 16 e poi temporali dalle 18.
Proviamoci!
Come prima uscita della stagione scelgo una robetta facile facile, Bus de Tofana salendo dal Giussani e scendendo verso Ra Vales: una passeggiata di salute
Sveglia presto, carico la macchina e via verso il Rifugio Dibona!
La giornata sembra incoraggiante, ma per strada ho come la sensazione che qualcosa non vada... :???
Arrivo in parcheggio, apro il bagagliaio...
Nooo non ci credo, ho lasciato giú gli scarponi
Cominciamo bene...
Facciamo buon viso a cattivo gioco, ho le scarpe da trail che già l' anno scorso mi avevano salvato la giornata su per i ghiaioni di Sforcela del Bachét, speriamo me la salvino anche oggi...
Bon, bevo un cappuccino e cerco di rimettere in ordine le idee mentre mi godo la Tofana di Rozes che svettando sopra i boschi mi da il buongiorno :skiamo:
poi tiro su lo zaino e mi avvio lungo il sentiero 403 per il Rifugio Giussani
Non ho scelto questo giro a caso: se da una parte ho una sghiaionata mefitica, dall' altra ho un avvicinamento soft che regala uno spettacolo di panorami, e molti punti intermedi dove poter modificare o abbandonare il giro.
In base alle condizioni meteo, del terreno e delle gambe, senza dover tornare sui miei passi posso rimodulare il giro in tre punti: al Rifugio Giussani, al Bus de Tofana stesso, e al Rifugio Ra Vales.
Come dicevo l' avvicinamento inizia molto tranquillo, e subito mi compare l' Averau come un quadretto incorniciato :skiamo:
Poi esco dal rado bosco, alzo lo sguardo, ed è delirio di onnipotenza :arf: :arf: :arf:

Puoi averlo visto migliaia e migliaia di volte, ma il Vallon de Tofana quando ti compare davanti è sempre come la prima volta, sempre un' esaltazione mistica.
Uscire dalla vegetazione vuol dire anche ampliare i panorami, ed ecco spuntare Croda da Lago e Lastoi de Formin :skiamo:
e poi di nuovo l' Averau, questa volta accompagnato da Nuvolau e Cinque Torri
Le gambe in questi mesi si sono impigrite, l' allenamento-zero si fa sentire, ed i quadricipiti iniziano già a brontolare, ma l' ambiente in cui sto salendo mi tira su come fosse una calamita: pian piano, con calma, senza accelerare, ma continuo ad andare in su.
La Rozes adesso non ha piú il "filtro" del bosco alla base, si manifesta in tutta la sua possenza

La mulattiera intanto continua a salire piacevolmente
mentre il Vallone diventa sempre piú... boh non saprei neanch' io come definirlo, è qualcosa di sovrannaturale...
guarda che geometrie, guarda che forme :arf: :arf: :arf:
Raggiungo il bivio col sentiero 404 per Forcella Col dei Bos
Lo ignoro e proseguo verso il Giussani
ma dopo pochi metri con la coda dell' occhio avverto qualcosa che si muove piú in alto: è un branco di camosci :skiamo:
Sullo sfondo nel frattempo hanno iniziato a manifestarsi due colossi, due immensità tra i simboli delle Dolomiti:
Pelmo

e Civetta

Adesso l' ambiente si fa lunare, un' unica brulla distesa di ghiaie: questo è il mio elemento, il mio mondo :arf:
Il Vallon de Tofana è qualcosa di pazzesco :arf:
Le gambe fanno sempre piú male, l' assenza di allenamento si fa sentire pesantemente :helpme: ma ormai sono in vista dei due vecchi rifugi Tofana e Cantore
che preannunciano l' arrivo al Rifugio Giussani
Qua finalmente posso riposare qualche minuto, e mi godo strudel e caffè per ricaricare le energie.
Bene, sono pronto a rimettermi in marcia, non prima però di aver sostato qualche minuto davanti alla lapide che ricorda gli epici combattimenti di Fontananegra, che videro protagonisti due leggendari Capitani: da parte italiana Carlo Rossi (divenuto 25 anni dopo comandante del Corpo d' Armata Alpino), da parte austro-ungarica Emanuel Barborka, caduto combattendo tra queste pietraie.
Torno brevemente sui miei passi, poi prendo una traccia che costeggia la base della Tofana di Mezzo: è il sentiero d' uscita dalla ferrata Punta Anna per chi non vuole proseguire fino in cima alla Tofana di Mezzo
mentre la Tofana di Rozes mette... un cappellino
Arrivo al cippo dedicato al generale Antonio Cantore, nel punto in cui venne ucciso.
Spesso idolatrato per il suo piglio deciso ed animatore, aveva dubbie idee sulla guerra di montagna.
Il genovese era infatti seguace della strategia secondo cui la guerra in montagna si vince dal fondovalle, e proprio seguendo questa idea (e guai a contraddirlo) prese l' improvvida decisione di ritirare le pattuglie che, salendo la Gràa de Traenanzes, si erano appostate sulle forcelle tra Furcia Rossa e Vallon Bianco.
Decisione che fece tirare piú di un sospiro di sollievo ai generali austro-ungarici, che già nei loro incubi vedevano i nostri Alpini scendere da quelle forcelle in Val di Fanes e dilagare in Val Badia.
Via, di nuovo in marcia.
Mi addentro nei meandri di questa montagna, l' ambiente è qualcosa di stratosferico :arf:
La traccia prosegue aggirando quasi in piano i contrafforti della Tofana di Mezzo, permettendo di non strapazzare le gambe e tenerle pronte per dopo
ed arriva a tagliare un canalone: sarà lui?
SI!
Ecco il Bus fare capolino tra una selva di torrioni: è là che devo andare!
Ci sarebbe una traccia subito qua in versante destro, ma preferisco proseguire e prendere quella dell' altro lato
Prima di iniziare la salita, do uno sguardo in direzione Val Travenanzes: Lagazuoi e Fanes si fanno belli oltre la posizione di Tre Dita
Cominciamo!
La traccia c' è, ma solo nella parte iniziale, poi si perde in un ghiaino à la "un passo avanti e tre metri indietro"...
Il dislivello non è tantissimo, son circa 200 metri da qua ai 2900 metri del Bus, ma conta doppio, anzi quasi triplo, e le gambe senza allenamento si fanno sentire, manca poco che mi mandino i sindacalisti a protestare
Faticosamente prendo quota, beh niente male la vista
IGO
Sto sudando come un matto, inoltre si sta alzando un vento per niente simpatico, ma persevero, e chi l' ha dura la vince, ed infatti eccolo in vista!
Mentre faccio gli ultimi metri vedo dei ferratisti che, ignari, ci camminano sopra senza neanche sapere dove siano
ECCOMI! Ho completato la prima salita della stagione! ALLEGRIA!
Y
Mi fumo la :sig: della soddisfazione, poi mi affaccio tutto gasato per fare una supermegafoto e... bea me*da :MM
Il cielo si sta chiudendo sempre di piú e non mi stupirei se facesse pure temporale, alla faccia delle previsioni che davano bello fino alle 5
Per iniziare la discesa devo prima fare qualche metro lungo la ferrata Aglio, non che sia entusiasta di toccare ferri con sto tempo... li tocco quel minimo indispensabile e mi tolgo subito di torno, volando a prendere la traccia che scende alla stazione a monte della seggiovia
Via, lontano dai ferri posso respirare un attimo e guardarmi indietro: terrà? farà pioggia? mistero...
Arrivo alla stazione della seggiovia, che si sta preparando ad affrontare il suo ultimo inverno: dal 2019 infatti Bus de Tofana e Pian Ra Vales dovrebbero essere sostituite da un unico impianto con intermedia, volesse il cielo!
Bene, da qua secondo logica potrei scendere lungo la pista direttamente alla funivia, oppure da metà deviare a destra per collegarmi direttamente al Sentiero Olivieri.
È risaputo però che io comincio dove finisce la logica, cosí vado tutto a sinistra
Chi? dove?
AZ
Eh l' anno scorso avevo visto una bella "rampa" sassosa che sembrava collegare direttamente il Bivio Formenton con la zona del Bus, cosí decido di provarla, giustamente con le gambe freschiiiiiizzime e superallenate, why not?
ERF
Sostanzialmente sta rampa è un ghiaione da ciclopi, e percorrerla si traduce in una gara di salto del masso come una capra (stando attento a non incastrarmi)
Salta un masso, saltane un altro, arrivo finalmente a collegarmi col sentiero 407
Ora posso concedermi un lautissimo pasto: un pompelmo e una barretta :sbonk:
Bene, pranzato e riposato posso rimettermi in marcia verso la stazione di Ra Vales
E sul piú bello sento dei tuoni e vedo cadere qualche goccia... rapido controllo meteo: temporali fino alle 18, poi splendido. ma come???
Ok, come disse Carlo Alberto a Pastrengo, "Pour aujourd'hui il y en a assez": ho strapazzato le gambe a sufficienza per essere la prima uscita, e col temporale in arrivo meglio non toccare ferri.
Cosí arrivo alla stazione, bevo una cosa e salgo in cabina, avvisando casa di venirmi a prendere per poi andare a recuperare la macchina.
Quasi stento a crederci: anche se mozzato all' ultimo "waypoint", sono finalmente riuscito a completare il primo giro della stagione: ALLELUJA! ALLELUJA!

Normalmente arrivo alle ferie di agosto con diecimila metri sulle gambe, quest' anno invece sono ancora a zero.
Per tutto giugno e tutto luglio ogni volta che guardavo le previsioni per il weekend la conclusione era sempre la stessa: meglio andare a Jesolo e far serata al Muretto, visto che ho vari amici che ci lavorano.
Cosí il mio allenamento estivo è stato a base di serate e mojiti: Muretto 12 - montagna ZERO
Alla fine se vado per monti è per scaricare ansia e stress che accumulo col lavoro, non per aggiungerne altri, e le previsioni costantemente sul rischio temporali, unite a news tipo Moena che sembrava Venezia, Sorapiss che tira giú un costone, bomba d' acqua che tira giú una frana su un sentiero che volevo fare, ecc. non andavano certo nella direzione giusta.
Arrivano cosí le agognate ferie, salgo a Cortina ed inizio a guardare le previsioni, vorrei iniziare con un giretto tranquillo in giornata e poi fare una duegiorni.
Potrebbe essere decente lunedí, bene, cosí poi faccio riposo martedí e poi la duegiorni mercoledí e giovedí.
Suona la sveglia, mi alzo, meglio di no, già nuvolo :MM
martedí invece potrebbe andare: danno bello fino alle 16 e poi temporali dalle 18.
Proviamoci!
Come prima uscita della stagione scelgo una robetta facile facile, Bus de Tofana salendo dal Giussani e scendendo verso Ra Vales: una passeggiata di salute

Sveglia presto, carico la macchina e via verso il Rifugio Dibona!
La giornata sembra incoraggiante, ma per strada ho come la sensazione che qualcosa non vada... :???
Arrivo in parcheggio, apro il bagagliaio...
Nooo non ci credo, ho lasciato giú gli scarponi

Cominciamo bene...
Facciamo buon viso a cattivo gioco, ho le scarpe da trail che già l' anno scorso mi avevano salvato la giornata su per i ghiaioni di Sforcela del Bachét, speriamo me la salvino anche oggi...
Bon, bevo un cappuccino e cerco di rimettere in ordine le idee mentre mi godo la Tofana di Rozes che svettando sopra i boschi mi da il buongiorno :skiamo:

poi tiro su lo zaino e mi avvio lungo il sentiero 403 per il Rifugio Giussani


Non ho scelto questo giro a caso: se da una parte ho una sghiaionata mefitica, dall' altra ho un avvicinamento soft che regala uno spettacolo di panorami, e molti punti intermedi dove poter modificare o abbandonare il giro.
In base alle condizioni meteo, del terreno e delle gambe, senza dover tornare sui miei passi posso rimodulare il giro in tre punti: al Rifugio Giussani, al Bus de Tofana stesso, e al Rifugio Ra Vales.
Come dicevo l' avvicinamento inizia molto tranquillo, e subito mi compare l' Averau come un quadretto incorniciato :skiamo:

Poi esco dal rado bosco, alzo lo sguardo, ed è delirio di onnipotenza :arf: :arf: :arf:




Puoi averlo visto migliaia e migliaia di volte, ma il Vallon de Tofana quando ti compare davanti è sempre come la prima volta, sempre un' esaltazione mistica.

Uscire dalla vegetazione vuol dire anche ampliare i panorami, ed ecco spuntare Croda da Lago e Lastoi de Formin :skiamo:

e poi di nuovo l' Averau, questa volta accompagnato da Nuvolau e Cinque Torri

Le gambe in questi mesi si sono impigrite, l' allenamento-zero si fa sentire, ed i quadricipiti iniziano già a brontolare, ma l' ambiente in cui sto salendo mi tira su come fosse una calamita: pian piano, con calma, senza accelerare, ma continuo ad andare in su.
La Rozes adesso non ha piú il "filtro" del bosco alla base, si manifesta in tutta la sua possenza




La mulattiera intanto continua a salire piacevolmente

mentre il Vallone diventa sempre piú... boh non saprei neanch' io come definirlo, è qualcosa di sovrannaturale...
guarda che geometrie, guarda che forme :arf: :arf: :arf:

Raggiungo il bivio col sentiero 404 per Forcella Col dei Bos

Lo ignoro e proseguo verso il Giussani

ma dopo pochi metri con la coda dell' occhio avverto qualcosa che si muove piú in alto: è un branco di camosci :skiamo:


Sullo sfondo nel frattempo hanno iniziato a manifestarsi due colossi, due immensità tra i simboli delle Dolomiti:
Pelmo



e Civetta



Adesso l' ambiente si fa lunare, un' unica brulla distesa di ghiaie: questo è il mio elemento, il mio mondo :arf:


Il Vallon de Tofana è qualcosa di pazzesco :arf:



Le gambe fanno sempre piú male, l' assenza di allenamento si fa sentire pesantemente :helpme: ma ormai sono in vista dei due vecchi rifugi Tofana e Cantore

che preannunciano l' arrivo al Rifugio Giussani


Qua finalmente posso riposare qualche minuto, e mi godo strudel e caffè per ricaricare le energie.
Bene, sono pronto a rimettermi in marcia, non prima però di aver sostato qualche minuto davanti alla lapide che ricorda gli epici combattimenti di Fontananegra, che videro protagonisti due leggendari Capitani: da parte italiana Carlo Rossi (divenuto 25 anni dopo comandante del Corpo d' Armata Alpino), da parte austro-ungarica Emanuel Barborka, caduto combattendo tra queste pietraie.

Torno brevemente sui miei passi, poi prendo una traccia che costeggia la base della Tofana di Mezzo: è il sentiero d' uscita dalla ferrata Punta Anna per chi non vuole proseguire fino in cima alla Tofana di Mezzo


mentre la Tofana di Rozes mette... un cappellino

Arrivo al cippo dedicato al generale Antonio Cantore, nel punto in cui venne ucciso.

Spesso idolatrato per il suo piglio deciso ed animatore, aveva dubbie idee sulla guerra di montagna.
Il genovese era infatti seguace della strategia secondo cui la guerra in montagna si vince dal fondovalle, e proprio seguendo questa idea (e guai a contraddirlo) prese l' improvvida decisione di ritirare le pattuglie che, salendo la Gràa de Traenanzes, si erano appostate sulle forcelle tra Furcia Rossa e Vallon Bianco.
Decisione che fece tirare piú di un sospiro di sollievo ai generali austro-ungarici, che già nei loro incubi vedevano i nostri Alpini scendere da quelle forcelle in Val di Fanes e dilagare in Val Badia.
Via, di nuovo in marcia.

Mi addentro nei meandri di questa montagna, l' ambiente è qualcosa di stratosferico :arf:


La traccia prosegue aggirando quasi in piano i contrafforti della Tofana di Mezzo, permettendo di non strapazzare le gambe e tenerle pronte per dopo

ed arriva a tagliare un canalone: sarà lui?

SI!
Ecco il Bus fare capolino tra una selva di torrioni: è là che devo andare!

Ci sarebbe una traccia subito qua in versante destro, ma preferisco proseguire e prendere quella dell' altro lato

Prima di iniziare la salita, do uno sguardo in direzione Val Travenanzes: Lagazuoi e Fanes si fanno belli oltre la posizione di Tre Dita

Cominciamo!

La traccia c' è, ma solo nella parte iniziale, poi si perde in un ghiaino à la "un passo avanti e tre metri indietro"...
Il dislivello non è tantissimo, son circa 200 metri da qua ai 2900 metri del Bus, ma conta doppio, anzi quasi triplo, e le gambe senza allenamento si fanno sentire, manca poco che mi mandino i sindacalisti a protestare


Faticosamente prendo quota, beh niente male la vista


Sto sudando come un matto, inoltre si sta alzando un vento per niente simpatico, ma persevero, e chi l' ha dura la vince, ed infatti eccolo in vista!

Mentre faccio gli ultimi metri vedo dei ferratisti che, ignari, ci camminano sopra senza neanche sapere dove siano

ECCOMI! Ho completato la prima salita della stagione! ALLEGRIA!




Mi fumo la :sig: della soddisfazione, poi mi affaccio tutto gasato per fare una supermegafoto e... bea me*da :MM

Il cielo si sta chiudendo sempre di piú e non mi stupirei se facesse pure temporale, alla faccia delle previsioni che davano bello fino alle 5

Per iniziare la discesa devo prima fare qualche metro lungo la ferrata Aglio, non che sia entusiasta di toccare ferri con sto tempo... li tocco quel minimo indispensabile e mi tolgo subito di torno, volando a prendere la traccia che scende alla stazione a monte della seggiovia

Via, lontano dai ferri posso respirare un attimo e guardarmi indietro: terrà? farà pioggia? mistero...

Arrivo alla stazione della seggiovia, che si sta preparando ad affrontare il suo ultimo inverno: dal 2019 infatti Bus de Tofana e Pian Ra Vales dovrebbero essere sostituite da un unico impianto con intermedia, volesse il cielo!

Bene, da qua secondo logica potrei scendere lungo la pista direttamente alla funivia, oppure da metà deviare a destra per collegarmi direttamente al Sentiero Olivieri.
È risaputo però che io comincio dove finisce la logica, cosí vado tutto a sinistra


Chi? dove?
Eh l' anno scorso avevo visto una bella "rampa" sassosa che sembrava collegare direttamente il Bivio Formenton con la zona del Bus, cosí decido di provarla, giustamente con le gambe freschiiiiiizzime e superallenate, why not?

Sostanzialmente sta rampa è un ghiaione da ciclopi, e percorrerla si traduce in una gara di salto del masso come una capra (stando attento a non incastrarmi)


Salta un masso, saltane un altro, arrivo finalmente a collegarmi col sentiero 407

Ora posso concedermi un lautissimo pasto: un pompelmo e una barretta :sbonk:
Bene, pranzato e riposato posso rimettermi in marcia verso la stazione di Ra Vales

E sul piú bello sento dei tuoni e vedo cadere qualche goccia... rapido controllo meteo: temporali fino alle 18, poi splendido. ma come???

Ok, come disse Carlo Alberto a Pastrengo, "Pour aujourd'hui il y en a assez": ho strapazzato le gambe a sufficienza per essere la prima uscita, e col temporale in arrivo meglio non toccare ferri.
Cosí arrivo alla stazione, bevo una cosa e salgo in cabina, avvisando casa di venirmi a prendere per poi andare a recuperare la macchina.
Quasi stento a crederci: anche se mozzato all' ultimo "waypoint", sono finalmente riuscito a completare il primo giro della stagione: ALLELUJA! ALLELUJA!

