I comprensori del Dolomiti Superski ormai me li sono fatti tutti, alcuni una sola volta, altri ben di più; ce n' è uno però che ancora mi manca, ed è pure uno dei piú grossi: l’ ALTA BADIA.
Sono quasi venti giorni che gli sto dietro, ma il meteo è perennemente uno schifo, e secondo il sito che solitamente è piú affidabile dovrebbe esserlo anche questo weekend: nuvolo misto nebbia.
Un altro sito (solitamente meno affidabile e spesso troppo ottimista) invece mette bello l' intero weekend... a chi credere? :???
Arriva venerdí pomeriggio, e continuano l' uno a mettere coperto/nebbia e l' altro a mettere bello, adesso però a dar man forte all' ottimismo ci si mettono anche il meteo provinciale di Bolzano ed il meteo dell' Aeronautica Militare: vuoi vedere che per una volta quello piú preciso ha sparato la cavolata? erlaneve:
Prenoto una delle ultimissime stanze disponibili in valle, a Colfosco, proviamoci!
day #1
Sabato mattina la sveglia suona prestissimo, colazione al volo e via: per strada quasi nessuno fino ad Agordo, in compenso il cielo è grigio fitto. Poi da Cencenighe si apre sempre di più, arriva il sole!
Arrivo a Passo Campolongo, speravo di poter fare qua lo skipass ma niente da fare, bisogna scendere a Corvara: probabilmente questa è l' unica grande pecca del comprensorio, per chi arriva dal Veneto farebbe molto comodo poter fare lo skipass qua, e soprattutto alleggerirebbe le code giú.
TRENTACINQUE MINUTI per fare lo skipass :SPE
Finalmente ho il biglietto nel taschino, e vado a prendere la cabinovia BOÈ; quando arrivo su il panorama mi ripaga di tutto: della levataccia, della strada, dello sbatti di scendere a Corvara, della coda...
È qualcosa di pazzesco :arf:
cresta di confine, dominata dal Monte Nevoso e dal Collalto
Sas dla Crusc, Lavarela e Conturines :skiamo:
guardali che spettacolo :arf:
Ciampestrin, Cime di Fanes, Lagazuoi, Tofana di Rozes, Setsass e Averau :skiamo:
:arf: :arf: :arf:
Il paretone immenso della Civetta :skiamo:
e a concludere il giro d' orizzonte, il gruppo della Regina: la Marmolada
che possano bastare?
Bene, direi che sono abbastanza carico, posso andare a prendere la seggiovia VALLON, godendomi da una parte il Sassongher che fa capolino
e dall' altra la colossale Regina :skiamo:
quando arrivo su lo scenario è imponente: sono sotto le bastionate orientali del Sella, le mura piú alte della fortezza
Bene, decido di avviarmi, e per cominciare bene la giornata, parto subito con una nera la pista VALLON, nera ma non eccessiva
poi proseguo verso Passo Campolongo con la COSTORATTA
una piacevole rossa che ti invoglia a correre
Occhio però: verso la fine ti presenta un muro traditore, subito dopo una curva cieca: non lo vedi, te lo trovi direttamente sotto gli sci, e non vedi nemmeno se c' è traffico avanti: stupendo se non c' è nessuno, ma col normale traffico meglio evitare di arrivare veloci e magari con traiettoria stretta
Al passo prendo la seggiovia CHERZ 1, che avevo già preso un mese e mezzo fa facendo il giro di Arabba (da qua fino a Pralongià siamo nel comprensorio di Arabba, che qua accetta anche gli skipass Alta Badia), e finalmente anche il Pelmo si degna di farsi intravvedere; solo intravvedere però, niente di piú: sa di essere un figo, e se la tira IGO
La Marmolada invece, pur essendo una regina, non si crea problemi a mostrarsi sfacciatamente in tutta la sua bellezza :skiamo:
Arrivato in cima al Cherz, mi avvio lungo la pista VIZZA, una piacevole azzurra che presenta una bella parte iniziale panoramica, seguita poi dal finale nel bosco
poi prendo la seggiovia MASAREI, che sale verso il Pralongià
La salita è accompagnata dalla vista del Sassongher, che si erge dalle distese bianche come la torre di un faro in mezzo al mare
mentre alle spalle è il Sella a dominare la scena
La levataccia ed il viaggio cominciano a pesare, e ne approfitto per una pausa caffè + :sig: al Rifugio Pralongià, dove trovo una comitiva di triestini già allegri di buon' ora
Mi invitano ad unirmi ai festeggiamenti, ma ho ancora parecchia strada da fare cosí declino e mi rimetto in marcia, avviandomi lungo la MASAREI - PIZ SOREGA
una pista azzurra che se non stai attento diventa eterna: già è lunga di suo (oltre 5 km) se poi ci aggiungi mille soste fotografiche, buona notte
Si, ma come fai a resistere?
Sassongher e Sas Ciampac :skiamo:
Sas dla Crusc :skiamo:
Lavarela e Conturines :skiamo:
Fanes & friends :skiamo:
in qualche modo riesco a superare le tentazioni panoramiche, la pista adesso attraversa una splendida distesa bianche punteggiata di fienili
ma le tentazioni sono dietro l' angolo, guarda che scenario :arf:
alla fine, tra una foto e l' altra, riesco ad arrivare ad Armentarola, dove prendo il pulmino-taxi con destinazione Passo Falzarego: vado a cimentarmi con uno degli ambienti piú fotonicamente spettacolari del comprensorio IGO
Sceso dal pulmino vado a prendere la piccola funivia LAGAZUOI, che fa parte del comprensorio cortinese ma accetta anche gli skipass Alta Badia, che probabilmente costituiscono la maggior parte dei passaggi.
Mentre aspetto in coda mi godo la vista sulle Cinque Torri :skiamo:
Finalmente arriva il momento di salire, e quando arrivo su, ai circa 2750 metri del Lagazuoi Piccolo, il panorama è semplicemente faraonico :arf:
Sorapiss, Antelao, Croda da Lago e Pelmo :skiamo:
purtroppo la luce è quello che è, ma zoomando sulla Croda da Lago si possono vedere, davanti ai Lastoi de Formin, le Cinque Torri
il bello però deve ancora arrivare, perché quando esci dalla funivia e ti affacci sulla conca dell' Alpe di Lagazuoi resti tramortito e non ti rialzi piú
Conturines, stupendosamente stupende :skiamo:
Cime di Fanes e Lagazuoi Grande :arf:
e le immense tre Tofane
Tutto questo è pazzesco, e sapere che tra poco non mi limiterò a guardarlo da lontano, ma ci passerò dentro, è qualcosa di esaltante :BSEX
Come prima cosa mi faccio una LAGAZUOI, una rossa incazzatissima, alla cortinese, tanto che nella skimap badiota viene indicata come nera, e infatti non c' è nessuno ERF
È una pista violenta e che ti violenta nell' intimo.
Il primo muretto, fino a Forcella Lagazuoi, è già sufficiente a mettere soggezione alle masse, sia per la pendenza, sia perché davanti non hai una bella vallata che ti si apre davanti mettendoti a tuo agio, hai il colosso della Rozes che ti sbarra la visuale: è uno scenario violento, e se non ci si è abituati potrebbe fare una certa impressione; se invece si è amanti di certi ambienti, fa godere come una zoccolina, ed io è cosí che godo :arf:
In forcella prendo fiato, mi godo un' ultima volta il panorama, guardali i due colossi!
Poi la pista mi prende e mi tira giú, violenta come un buco nero, è la botta di adrenalina che cercavo IGO
Quando arrivo al passo sono completamente per aria, devo fermarmi e fumare una sigaretta per calmarmi, sono in esaltazione mistica, pochi ambienti, poche piste mi fanno questo effetto.
Mi rilasso godendomi la vista sul Sas de Stria, il dirimpettaio del Lagazuoi
poi torno a prendere la funivia, è arrivato il momento dell' ARMENTAROLA, la pista delle meraviglie, una lunghissima rossa che ti porta in mezzo ai giganti e che unisce il comprensorio cortinese con quello badioto.
La partenza punta dritta a Lagazuoi Grande e Cime di Fanes
poi si punta verso le Conturines
guarda che razza di ambiente :arf:
dopo il primo tratto in decisa discesa, la pista presenta un lungo tratto quasi pianeggiante
per poi ricominciare a scendere dopo una curva secca proprio davanti alla Torre del Lago
guarda che posto, guarda che posto :arf:
poi per il finale si incanala nel Vallon di Lagazuoi
dove qualcuno si gode la giornata in maniera "alternativa", scalando le cascate di ghiaccio
Arrivo al parcheggio di Capanna Alpina: qua per tagliare i tempi rinuncio al romantico traino coi cavalli (con somma gioia degli scarponi bianchi che non vorrebbero cambiare colore ) per un piú prosaico passaggio in pulmino, con uno dei driver piú... "sportivi" della vallata :MAC:
Non faccio a tempo a sedermi che siamo già ad Armentarola!
Bene, da qua prendo il breve skilift ARMENTAROLA, per poi scendere e proseguire con la cabinovia PIZ SOREGA
al cui arrivo vengo accolto da una splendida vista su Sassongher e Gardenaccia
Scendo brevemente lungo la facile pista CIAMPAI
poi è la volta della seggiovia BIOK
Da qua comincia un' altra lunga discesa, anche se su piste molto facili: le azzurre BIOK e PRALONGIÀ, con la visuale che adesso è tutta per il Sella, Sas Ciampac e Sassongher
Arrivato a Planac prendo la seggiovia PRALONGIÀ
col Sassongher sempre vigile in fondo
poi breve discesa sulla pista di Punta Trieste
e riprendo a salire con la seggiovia PRALONGIÀ 2
con splendida vista sulle Conturines :skiamo:
Adesso la fame inizia a farsi sentire prepotentemente, guardo l' ora, effettivamente ci può stare! :semagna:
Mi fiondo al Rifugio Pralongià, dove mangio dei ravioli fatti in casa che sono la fine del mondo :arf:
Caffettino-grappino- :sig: e... eh, ci voleva! adesso possiamo ripartire!
Prendo una pista il cui nome dice già tutto: SOLE IGO
mi sto godendo la disces... no, alt! Fermi tutti! Ferma ferma! OL:
Ma quella... ma quella... boia che grossa, fa impressione!...quella è la Civetta :skiamo:
Resto imbambolato in venerazione per un tempo indefinito, poi mi rimetto in marcia e vado a prendere la seggiovia VIZZA: inutile dire che anche da qua la torre del faro, il Sassongher, è sempre vigile, onnipresente, ovunque tu vada lui c' è
Torno al Passo Campolongo con la bella rossa CHERZ 2, anche lei già provata un mese e mezzo fa
poi torno ad abbarbicarmi sul Sella con la seggiovia COSTORATTA, da dove saluto per l' ultima volta, almeno per oggi, gli adorati Sas dla Crusc e Conturines :skiamo:
La giornata si chiude con la bellissima pista BOÈ, una rossa che a quest' ora non perdona, perché la mattina ha preso sole, e adesso va in ombra nascondendo le gobbe che si sono formate
Quando arrivo giú sono stanco morto, la levataccia, la strada ed il gran giro (per di piú inaugurando gli scarponi nuovi) si fanno sentire, e non ho neanche voglia di fare après-ski :shock:
Sono veramente cotto, vado in albergo, doccia, un po' di relax, e scendo a cenare alle 7,45: non è proprio da me.
Il vinello della cena mi da il colpo di grazia, io che di solito vado a letto... all' alba, questa volta vado a letto con le galline: alle 9 crollo, dormirò nove ore filate :shock:
day #2
La mattina il risveglio è traumatico: sono riposato, sono carichissimo, ma quando guardo fuori mi smonto e cado in depressione: tutto grigio :MM
Ho una luna apocalittica, e mi consolo con la colazione superstellare dell' albergo: in tanti anni e tanti alberghi non ho mai visto una colazione del genere :arf:
Esco a fumare, e sopra il Sella vedo due infinitesimi spiragli azzurri: dai che forse si apre! erlaneve:
Torno su, preparo i bagagli, poi ho la conferma che tanto speravo: si sta aprendo! :WHOO
Lo spazio-tempo si deforma, ed in un secondo di numero faccio check-out, carico la macchina e sono già verso le piste
Volo a prendere la cabinovia COLFOSCO, mentre il Sella si apre sempre di piú :skiamo:
ed il Sassongher è già dominato dal blu IGO
proseguo con la brevissima cabinovia COL ALT: vista la lunghezza e la frequentazione, probabilmente una 4-posti automatica sarebbe stata piú che sufficiente, misteri... :checepossofa:
intanto anche il Sella si è completamente ripulito! YEAH
Mi scaldo con la breve (e non difficile) nera COL PRADAT
poi prendo la seggiovia FORCELLES: l' arrivo, ai piedi del Sas Ciampac, è qualcosa di pazzesco, la vista sulle bastionate settentrionali del Sella è immensa, indescrivibile :arf:
mentre in fondo chiude la scena un Sasso molto Lungo :skiamo: :skiamo:
Quale migliore buongiorno!
Carico come una molla, mi lancio subito a fare il concatenamento delle due piste FORCELLES e COLFOSCO: tre chilometri filati per cominciare bene la giornata IGO
Forcelles è una bella rossa col Sassongher piantato davanti
mentre Colfosco è una piacevole azzurra che ti fa sbollire mentre ti godi la vista sul Sella
Ah, quando dico che il Sassongher è piantato davanti, intendo proprio piantato là! :arf:
Vado a prendere la seggiovia SODLISIA, con gli scenari in un crescendo continuo :skiamo:
poi è la volta della cabinovia PLANS-FRARA, che sale verso Passo Gardena, che in Ladino badioto si chiama appunto Ju de Frara (nella variante gardenese Jëuf de Frea)
L' arrivo è poco sopra il passo, ai piedi del Cir Grande, e anche qua lo scenario è da svenire :skiamo:
Adesso mi aspetta la lunga discesa verso Colfosco con la pista FRARA: quasi 5 chilometri costantemente ai piedi delle pareti del Sella, roba da turbe psichiche :arf:
Partiamo
Salutiamo il Cir
e ci facciamo abbracciare dal Sella
Mano a mano che cambia la prospettiva i torrioni continuano a cambiare forma :arf:
muraglie da svenire
Arrivo a Colfosco che faccio ancora fatica a togliermi dagli occhi queste visioni, sciare ai piedi dei muraglioni mi manda via di testa, devo fare decompressione!
Mi riposo un paio di minuti, guardo un po' di ciapet passare, poi prendo la cabinovia BOREST verso Corvara
Da qua prendo la seggiovia COSTES DA L' EGA, che sorvola la strada, e gli skilift CAPANNA NERA (lungo il doppio della cabinovia Col Pradat :shock: ) e PRALONGIÀ 1
e finalmente tocco nuovamente pista, la azzurra ARLARA 1, con bella vista sul Sella e sulla valle che sale a Passo Gardena
Giunto alla fine, prendo l' omonima seggiovia, la veloce ARLARA
col Sassongher guardiano della valle
ed in fondo, oramai lontana, la colossale mole del Sella
Buongiorno, mia Regina :skiamo:
e quando arrivo eccole, le Conturines :skiamo:
Via, riparto verso Corvara con la pista ARLARA, per poi immettermi nel finale della COL ALT
Qua tocca alla cabinovia COL ALT riportarmi in su
e a seguire la seggiovia BRAIA FRAIDA: ho come l' impressione che oggi stia passando piú tempo sugli impianti che altro :???
Oh, finalmente un po' di pista: adesso mi faccio filato LA BRANCIA
e i panorami, si impennano! IGO
Arrivato giú in valle, salgo a Piz La Ila con la seggiovia BAMBY
a dispetto del nome molto dolce dell' impianto, mi sento percorrere da un brivido di eccitazione: qua infatti mi aspetta la pista probabilmente piú famosa del comprensorio, la mitica GRAN RISA, sede di Coppa del Mondo.
Pista tecnica, affascinante, ma purtroppo vittima della propria fama: ci vanno cani e porci (in veneto diremmo "anca ea mussa del strassaro") col risultato di trasformare una bellissima pista in un' agonia tra la gente a spazzaneve o bloccata in mezzo: tutti devono poter dire "ho fatto la Gran Risa"
Per godersela pienamente bisognerebbe venire ad inizio stagione, prima di Natale; idem per la Boè.
Bon, sono arrivato a La Villa (da cui prende nome il Piz), attraverso il paese e vado a prendere la seggiovia GARDENACCIA
da qua scendo verso il fondovalle con la tranquilla rossa SPONATA
e poi vado verso Badia con la seggiovia PRADÜC
Qua il Sas dla Crusc cambia forma: non piú quel dente a mo' di trampolino che si vede di solito, ma una primordiale muraglia :arf:
dall' altro lato invece c' è l' onnipresente guardiano
sto impazzendo al pensiero di arrivare ai piedi della muraglia, mi fiondo sulla seggiovia SANTA CROCE e poi a seguire LA CRUSC: non sto piú nella pelle, la salita sembra non finire piú, sono impaziente
ECCOLA LA GRANDE MURAGLIA
addolcita dal grazioso convento ai suoi piedi: l' Ospizio di Santa Croce
È amore a prima vista, e lo annoto tra i giri da fare in estate: sia la Via Crucis che sale al convento, sia la salita alla muraglia IGO
Resto in contemplazione alcuni minuti, non salgo fino al rifugio perché sono corto coi tempi, inoltre fa un caldo becco e sono completamente disidratato, sto smandibolando come un cammello :sudato:
Bon, mi riavvio in direzione Corvara con la pista SANTA CROCE, che scende tra i boschi con bella vista sul gruppo del Puez e sul retro (o meglio, sulle propaggini orientali) delle Odle
poi riprendo la seggiovia Pradüc, e a seguire risalgo ai piedi della Gardenaccia con la seggiovia SPONATA
da dove posso vedere, per la prima volta nella candida veste invernale, il Sas de Pütia :skiamo:
Scendo a La Villa con la pista GARDENACCIA
e quando arrivo al piazzale della cabinovia devo assolutamente fermarmi per recuperare liquidi.
Mi fermo al chioschetto dove mi sparo due lemonsoda di fila e, già che ci siamo, mi mangio anche una goulaschsuppe resuscitamorti.
Liquidi, sali e proteine, e siamo al top IGO
Caffettino - grappino - :sig: e vado a prendere la cabinovia PIZ LA ILA.
Qua il mio animo festaiolo vorrebbe tanto ma tanto fermarsi al Moritzino, ma come dicevo prima sono corto coi tempi e soprattutto poi ho pure almeno tre ore di strada per tornare a casa, peccato perché c' è una botta di gnagna da far spavento :MM
Mi avvio dunque lungo la pista BAMBY 1, una bella rossa che nonostante la neve malandata riesce ancora a regalare divertimento IGO
da qua salgo a Piz Sorega con la seggiovia LA FRAINA, sperando che il nome non significhi quello che sembra
non ci penso, e mi concentro sul sempre bellissimo Sassongher :skiamo:
Da qua, come ieri, scendo a Ciampai e vado a prendere la seggiovia BIOK, e con le piste 7 e 8 (non metto i nomi perché cambiano nome 4 volte :shock: ) faccio il lungo rientro verso Corvara, dove la cabinovia Borest mi riporterà alla macchina.
Con questa immagine di Sas Ciampac e Sassongher saluto l' Alta Badia, il tassello mancante del mio mosaico del Dolomiti Superski, un bellissimo comprensorio dalle piste mediamente facili - ma con qualche chicca pepata - e soprattutto con panorami stupendi, che vanno dalla dolcezza dei pascoli imbiancati della zona Cherz - Pralongià - Piz la Ila, alla maestosità delle pareti del Sella e del Sas dla Crusc, fino alla spettacolarità - talvolta violenta - della zona tra Lagazuoi, Fanes e Conturines, e con un guardiano onnipresente a vegliare sulla valle, il Sassongher.
Sono quasi venti giorni che gli sto dietro, ma il meteo è perennemente uno schifo, e secondo il sito che solitamente è piú affidabile dovrebbe esserlo anche questo weekend: nuvolo misto nebbia.
Un altro sito (solitamente meno affidabile e spesso troppo ottimista) invece mette bello l' intero weekend... a chi credere? :???
Arriva venerdí pomeriggio, e continuano l' uno a mettere coperto/nebbia e l' altro a mettere bello, adesso però a dar man forte all' ottimismo ci si mettono anche il meteo provinciale di Bolzano ed il meteo dell' Aeronautica Militare: vuoi vedere che per una volta quello piú preciso ha sparato la cavolata? erlaneve:
Prenoto una delle ultimissime stanze disponibili in valle, a Colfosco, proviamoci!
day #1
Sabato mattina la sveglia suona prestissimo, colazione al volo e via: per strada quasi nessuno fino ad Agordo, in compenso il cielo è grigio fitto. Poi da Cencenighe si apre sempre di più, arriva il sole!
Arrivo a Passo Campolongo, speravo di poter fare qua lo skipass ma niente da fare, bisogna scendere a Corvara: probabilmente questa è l' unica grande pecca del comprensorio, per chi arriva dal Veneto farebbe molto comodo poter fare lo skipass qua, e soprattutto alleggerirebbe le code giú.
TRENTACINQUE MINUTI per fare lo skipass :SPE
Finalmente ho il biglietto nel taschino, e vado a prendere la cabinovia BOÈ; quando arrivo su il panorama mi ripaga di tutto: della levataccia, della strada, dello sbatti di scendere a Corvara, della coda...
È qualcosa di pazzesco :arf:
cresta di confine, dominata dal Monte Nevoso e dal Collalto
Sas dla Crusc, Lavarela e Conturines :skiamo:
guardali che spettacolo :arf:
Ciampestrin, Cime di Fanes, Lagazuoi, Tofana di Rozes, Setsass e Averau :skiamo:
:arf: :arf: :arf:
Il paretone immenso della Civetta :skiamo:
e a concludere il giro d' orizzonte, il gruppo della Regina: la Marmolada
che possano bastare?
Bene, direi che sono abbastanza carico, posso andare a prendere la seggiovia VALLON, godendomi da una parte il Sassongher che fa capolino
e dall' altra la colossale Regina :skiamo:
quando arrivo su lo scenario è imponente: sono sotto le bastionate orientali del Sella, le mura piú alte della fortezza
Bene, decido di avviarmi, e per cominciare bene la giornata, parto subito con una nera la pista VALLON, nera ma non eccessiva
poi proseguo verso Passo Campolongo con la COSTORATTA
una piacevole rossa che ti invoglia a correre
Occhio però: verso la fine ti presenta un muro traditore, subito dopo una curva cieca: non lo vedi, te lo trovi direttamente sotto gli sci, e non vedi nemmeno se c' è traffico avanti: stupendo se non c' è nessuno, ma col normale traffico meglio evitare di arrivare veloci e magari con traiettoria stretta
Al passo prendo la seggiovia CHERZ 1, che avevo già preso un mese e mezzo fa facendo il giro di Arabba (da qua fino a Pralongià siamo nel comprensorio di Arabba, che qua accetta anche gli skipass Alta Badia), e finalmente anche il Pelmo si degna di farsi intravvedere; solo intravvedere però, niente di piú: sa di essere un figo, e se la tira IGO
La Marmolada invece, pur essendo una regina, non si crea problemi a mostrarsi sfacciatamente in tutta la sua bellezza :skiamo:
Arrivato in cima al Cherz, mi avvio lungo la pista VIZZA, una piacevole azzurra che presenta una bella parte iniziale panoramica, seguita poi dal finale nel bosco
poi prendo la seggiovia MASAREI, che sale verso il Pralongià
La salita è accompagnata dalla vista del Sassongher, che si erge dalle distese bianche come la torre di un faro in mezzo al mare
mentre alle spalle è il Sella a dominare la scena
La levataccia ed il viaggio cominciano a pesare, e ne approfitto per una pausa caffè + :sig: al Rifugio Pralongià, dove trovo una comitiva di triestini già allegri di buon' ora
Mi invitano ad unirmi ai festeggiamenti, ma ho ancora parecchia strada da fare cosí declino e mi rimetto in marcia, avviandomi lungo la MASAREI - PIZ SOREGA
una pista azzurra che se non stai attento diventa eterna: già è lunga di suo (oltre 5 km) se poi ci aggiungi mille soste fotografiche, buona notte
Si, ma come fai a resistere?
Sassongher e Sas Ciampac :skiamo:
Sas dla Crusc :skiamo:
Lavarela e Conturines :skiamo:
Fanes & friends :skiamo:
in qualche modo riesco a superare le tentazioni panoramiche, la pista adesso attraversa una splendida distesa bianche punteggiata di fienili
ma le tentazioni sono dietro l' angolo, guarda che scenario :arf:
alla fine, tra una foto e l' altra, riesco ad arrivare ad Armentarola, dove prendo il pulmino-taxi con destinazione Passo Falzarego: vado a cimentarmi con uno degli ambienti piú fotonicamente spettacolari del comprensorio IGO
Sceso dal pulmino vado a prendere la piccola funivia LAGAZUOI, che fa parte del comprensorio cortinese ma accetta anche gli skipass Alta Badia, che probabilmente costituiscono la maggior parte dei passaggi.
Mentre aspetto in coda mi godo la vista sulle Cinque Torri :skiamo:
Finalmente arriva il momento di salire, e quando arrivo su, ai circa 2750 metri del Lagazuoi Piccolo, il panorama è semplicemente faraonico :arf:
Sorapiss, Antelao, Croda da Lago e Pelmo :skiamo:
purtroppo la luce è quello che è, ma zoomando sulla Croda da Lago si possono vedere, davanti ai Lastoi de Formin, le Cinque Torri
il bello però deve ancora arrivare, perché quando esci dalla funivia e ti affacci sulla conca dell' Alpe di Lagazuoi resti tramortito e non ti rialzi piú
Conturines, stupendosamente stupende :skiamo:
Cime di Fanes e Lagazuoi Grande :arf:
e le immense tre Tofane
Tutto questo è pazzesco, e sapere che tra poco non mi limiterò a guardarlo da lontano, ma ci passerò dentro, è qualcosa di esaltante :BSEX
Come prima cosa mi faccio una LAGAZUOI, una rossa incazzatissima, alla cortinese, tanto che nella skimap badiota viene indicata come nera, e infatti non c' è nessuno ERF
È una pista violenta e che ti violenta nell' intimo.
Il primo muretto, fino a Forcella Lagazuoi, è già sufficiente a mettere soggezione alle masse, sia per la pendenza, sia perché davanti non hai una bella vallata che ti si apre davanti mettendoti a tuo agio, hai il colosso della Rozes che ti sbarra la visuale: è uno scenario violento, e se non ci si è abituati potrebbe fare una certa impressione; se invece si è amanti di certi ambienti, fa godere come una zoccolina, ed io è cosí che godo :arf:
In forcella prendo fiato, mi godo un' ultima volta il panorama, guardali i due colossi!
Poi la pista mi prende e mi tira giú, violenta come un buco nero, è la botta di adrenalina che cercavo IGO
Quando arrivo al passo sono completamente per aria, devo fermarmi e fumare una sigaretta per calmarmi, sono in esaltazione mistica, pochi ambienti, poche piste mi fanno questo effetto.
Mi rilasso godendomi la vista sul Sas de Stria, il dirimpettaio del Lagazuoi
poi torno a prendere la funivia, è arrivato il momento dell' ARMENTAROLA, la pista delle meraviglie, una lunghissima rossa che ti porta in mezzo ai giganti e che unisce il comprensorio cortinese con quello badioto.
La partenza punta dritta a Lagazuoi Grande e Cime di Fanes
poi si punta verso le Conturines
guarda che razza di ambiente :arf:
dopo il primo tratto in decisa discesa, la pista presenta un lungo tratto quasi pianeggiante
per poi ricominciare a scendere dopo una curva secca proprio davanti alla Torre del Lago
guarda che posto, guarda che posto :arf:
poi per il finale si incanala nel Vallon di Lagazuoi
dove qualcuno si gode la giornata in maniera "alternativa", scalando le cascate di ghiaccio
Arrivo al parcheggio di Capanna Alpina: qua per tagliare i tempi rinuncio al romantico traino coi cavalli (con somma gioia degli scarponi bianchi che non vorrebbero cambiare colore ) per un piú prosaico passaggio in pulmino, con uno dei driver piú... "sportivi" della vallata :MAC:
Non faccio a tempo a sedermi che siamo già ad Armentarola!
Bene, da qua prendo il breve skilift ARMENTAROLA, per poi scendere e proseguire con la cabinovia PIZ SOREGA
al cui arrivo vengo accolto da una splendida vista su Sassongher e Gardenaccia
Scendo brevemente lungo la facile pista CIAMPAI
poi è la volta della seggiovia BIOK
Da qua comincia un' altra lunga discesa, anche se su piste molto facili: le azzurre BIOK e PRALONGIÀ, con la visuale che adesso è tutta per il Sella, Sas Ciampac e Sassongher
Arrivato a Planac prendo la seggiovia PRALONGIÀ
col Sassongher sempre vigile in fondo
poi breve discesa sulla pista di Punta Trieste
e riprendo a salire con la seggiovia PRALONGIÀ 2
con splendida vista sulle Conturines :skiamo:
Adesso la fame inizia a farsi sentire prepotentemente, guardo l' ora, effettivamente ci può stare! :semagna:
Mi fiondo al Rifugio Pralongià, dove mangio dei ravioli fatti in casa che sono la fine del mondo :arf:
Caffettino-grappino- :sig: e... eh, ci voleva! adesso possiamo ripartire!
Prendo una pista il cui nome dice già tutto: SOLE IGO
mi sto godendo la disces... no, alt! Fermi tutti! Ferma ferma! OL:
Ma quella... ma quella... boia che grossa, fa impressione!...quella è la Civetta :skiamo:
Resto imbambolato in venerazione per un tempo indefinito, poi mi rimetto in marcia e vado a prendere la seggiovia VIZZA: inutile dire che anche da qua la torre del faro, il Sassongher, è sempre vigile, onnipresente, ovunque tu vada lui c' è
Torno al Passo Campolongo con la bella rossa CHERZ 2, anche lei già provata un mese e mezzo fa
poi torno ad abbarbicarmi sul Sella con la seggiovia COSTORATTA, da dove saluto per l' ultima volta, almeno per oggi, gli adorati Sas dla Crusc e Conturines :skiamo:
La giornata si chiude con la bellissima pista BOÈ, una rossa che a quest' ora non perdona, perché la mattina ha preso sole, e adesso va in ombra nascondendo le gobbe che si sono formate
Quando arrivo giú sono stanco morto, la levataccia, la strada ed il gran giro (per di piú inaugurando gli scarponi nuovi) si fanno sentire, e non ho neanche voglia di fare après-ski :shock:
Sono veramente cotto, vado in albergo, doccia, un po' di relax, e scendo a cenare alle 7,45: non è proprio da me.
Il vinello della cena mi da il colpo di grazia, io che di solito vado a letto... all' alba, questa volta vado a letto con le galline: alle 9 crollo, dormirò nove ore filate :shock:
day #2
La mattina il risveglio è traumatico: sono riposato, sono carichissimo, ma quando guardo fuori mi smonto e cado in depressione: tutto grigio :MM
Ho una luna apocalittica, e mi consolo con la colazione superstellare dell' albergo: in tanti anni e tanti alberghi non ho mai visto una colazione del genere :arf:
Esco a fumare, e sopra il Sella vedo due infinitesimi spiragli azzurri: dai che forse si apre! erlaneve:
Torno su, preparo i bagagli, poi ho la conferma che tanto speravo: si sta aprendo! :WHOO
Lo spazio-tempo si deforma, ed in un secondo di numero faccio check-out, carico la macchina e sono già verso le piste
Volo a prendere la cabinovia COLFOSCO, mentre il Sella si apre sempre di piú :skiamo:
ed il Sassongher è già dominato dal blu IGO
proseguo con la brevissima cabinovia COL ALT: vista la lunghezza e la frequentazione, probabilmente una 4-posti automatica sarebbe stata piú che sufficiente, misteri... :checepossofa:
intanto anche il Sella si è completamente ripulito! YEAH
Mi scaldo con la breve (e non difficile) nera COL PRADAT
poi prendo la seggiovia FORCELLES: l' arrivo, ai piedi del Sas Ciampac, è qualcosa di pazzesco, la vista sulle bastionate settentrionali del Sella è immensa, indescrivibile :arf:
mentre in fondo chiude la scena un Sasso molto Lungo :skiamo: :skiamo:
Quale migliore buongiorno!
Carico come una molla, mi lancio subito a fare il concatenamento delle due piste FORCELLES e COLFOSCO: tre chilometri filati per cominciare bene la giornata IGO
Forcelles è una bella rossa col Sassongher piantato davanti
mentre Colfosco è una piacevole azzurra che ti fa sbollire mentre ti godi la vista sul Sella
Ah, quando dico che il Sassongher è piantato davanti, intendo proprio piantato là! :arf:
Vado a prendere la seggiovia SODLISIA, con gli scenari in un crescendo continuo :skiamo:
poi è la volta della cabinovia PLANS-FRARA, che sale verso Passo Gardena, che in Ladino badioto si chiama appunto Ju de Frara (nella variante gardenese Jëuf de Frea)
L' arrivo è poco sopra il passo, ai piedi del Cir Grande, e anche qua lo scenario è da svenire :skiamo:
Adesso mi aspetta la lunga discesa verso Colfosco con la pista FRARA: quasi 5 chilometri costantemente ai piedi delle pareti del Sella, roba da turbe psichiche :arf:
Partiamo
Salutiamo il Cir
e ci facciamo abbracciare dal Sella
Mano a mano che cambia la prospettiva i torrioni continuano a cambiare forma :arf:
muraglie da svenire
Arrivo a Colfosco che faccio ancora fatica a togliermi dagli occhi queste visioni, sciare ai piedi dei muraglioni mi manda via di testa, devo fare decompressione!
Mi riposo un paio di minuti, guardo un po' di ciapet passare, poi prendo la cabinovia BOREST verso Corvara
Da qua prendo la seggiovia COSTES DA L' EGA, che sorvola la strada, e gli skilift CAPANNA NERA (lungo il doppio della cabinovia Col Pradat :shock: ) e PRALONGIÀ 1
e finalmente tocco nuovamente pista, la azzurra ARLARA 1, con bella vista sul Sella e sulla valle che sale a Passo Gardena
Giunto alla fine, prendo l' omonima seggiovia, la veloce ARLARA
col Sassongher guardiano della valle
ed in fondo, oramai lontana, la colossale mole del Sella
Buongiorno, mia Regina :skiamo:
e quando arrivo eccole, le Conturines :skiamo:
Via, riparto verso Corvara con la pista ARLARA, per poi immettermi nel finale della COL ALT
Qua tocca alla cabinovia COL ALT riportarmi in su
e a seguire la seggiovia BRAIA FRAIDA: ho come l' impressione che oggi stia passando piú tempo sugli impianti che altro :???
Oh, finalmente un po' di pista: adesso mi faccio filato LA BRANCIA
e i panorami, si impennano! IGO
Arrivato giú in valle, salgo a Piz La Ila con la seggiovia BAMBY
a dispetto del nome molto dolce dell' impianto, mi sento percorrere da un brivido di eccitazione: qua infatti mi aspetta la pista probabilmente piú famosa del comprensorio, la mitica GRAN RISA, sede di Coppa del Mondo.
Pista tecnica, affascinante, ma purtroppo vittima della propria fama: ci vanno cani e porci (in veneto diremmo "anca ea mussa del strassaro") col risultato di trasformare una bellissima pista in un' agonia tra la gente a spazzaneve o bloccata in mezzo: tutti devono poter dire "ho fatto la Gran Risa"
Per godersela pienamente bisognerebbe venire ad inizio stagione, prima di Natale; idem per la Boè.
Bon, sono arrivato a La Villa (da cui prende nome il Piz), attraverso il paese e vado a prendere la seggiovia GARDENACCIA
da qua scendo verso il fondovalle con la tranquilla rossa SPONATA
e poi vado verso Badia con la seggiovia PRADÜC
Qua il Sas dla Crusc cambia forma: non piú quel dente a mo' di trampolino che si vede di solito, ma una primordiale muraglia :arf:
dall' altro lato invece c' è l' onnipresente guardiano
sto impazzendo al pensiero di arrivare ai piedi della muraglia, mi fiondo sulla seggiovia SANTA CROCE e poi a seguire LA CRUSC: non sto piú nella pelle, la salita sembra non finire piú, sono impaziente
ECCOLA LA GRANDE MURAGLIA
addolcita dal grazioso convento ai suoi piedi: l' Ospizio di Santa Croce
È amore a prima vista, e lo annoto tra i giri da fare in estate: sia la Via Crucis che sale al convento, sia la salita alla muraglia IGO
Resto in contemplazione alcuni minuti, non salgo fino al rifugio perché sono corto coi tempi, inoltre fa un caldo becco e sono completamente disidratato, sto smandibolando come un cammello :sudato:
Bon, mi riavvio in direzione Corvara con la pista SANTA CROCE, che scende tra i boschi con bella vista sul gruppo del Puez e sul retro (o meglio, sulle propaggini orientali) delle Odle
poi riprendo la seggiovia Pradüc, e a seguire risalgo ai piedi della Gardenaccia con la seggiovia SPONATA
da dove posso vedere, per la prima volta nella candida veste invernale, il Sas de Pütia :skiamo:
Scendo a La Villa con la pista GARDENACCIA
e quando arrivo al piazzale della cabinovia devo assolutamente fermarmi per recuperare liquidi.
Mi fermo al chioschetto dove mi sparo due lemonsoda di fila e, già che ci siamo, mi mangio anche una goulaschsuppe resuscitamorti.
Liquidi, sali e proteine, e siamo al top IGO
Caffettino - grappino - :sig: e vado a prendere la cabinovia PIZ LA ILA.
Qua il mio animo festaiolo vorrebbe tanto ma tanto fermarsi al Moritzino, ma come dicevo prima sono corto coi tempi e soprattutto poi ho pure almeno tre ore di strada per tornare a casa, peccato perché c' è una botta di gnagna da far spavento :MM
Mi avvio dunque lungo la pista BAMBY 1, una bella rossa che nonostante la neve malandata riesce ancora a regalare divertimento IGO
da qua salgo a Piz Sorega con la seggiovia LA FRAINA, sperando che il nome non significhi quello che sembra
non ci penso, e mi concentro sul sempre bellissimo Sassongher :skiamo:
Da qua, come ieri, scendo a Ciampai e vado a prendere la seggiovia BIOK, e con le piste 7 e 8 (non metto i nomi perché cambiano nome 4 volte :shock: ) faccio il lungo rientro verso Corvara, dove la cabinovia Borest mi riporterà alla macchina.
Con questa immagine di Sas Ciampac e Sassongher saluto l' Alta Badia, il tassello mancante del mio mosaico del Dolomiti Superski, un bellissimo comprensorio dalle piste mediamente facili - ma con qualche chicca pepata - e soprattutto con panorami stupendi, che vanno dalla dolcezza dei pascoli imbiancati della zona Cherz - Pralongià - Piz la Ila, alla maestosità delle pareti del Sella e del Sas dla Crusc, fino alla spettacolarità - talvolta violenta - della zona tra Lagazuoi, Fanes e Conturines, e con un guardiano onnipresente a vegliare sulla valle, il Sassongher.