Erano ben 2 anni che aspettavamo una giornata così.
Ripeto: due anni.
Pensateci bene, 2 anni non sono pochi soprattutto per chi come noi è fin troppo affamato di neve ed è per 24 ore al giorno in attesa della prossima nevicata, mesi estivi compresi. L'attesa dell'ufficiale Drogo è un nulla rispetto a quello che abbiamo passato in questo biennio troppo "reiss-carve-ice".
Sabato 2 dicembre 2017 finalmente è tornata la neve. Quella soffice, silenziosa, fredda, impalpabile, ammiccante e voluttuosa. La polvere che tante pene ci dà quando manca ma che di riflesso tante soddisfazioni riesce a regalare in giornate come quella di ieri.
Siamo nella zona più isolata, meno frequentata e forse più "selvaggia" di Cortina: Cinque Torri - Fedare. Al parcheggio della seggiovia 5 Torri ci sono meno 14 gradi una temperatura che ci eravamo dimenticati esistesse (ma che era la normalità alcuni anni fa). Ci sono diverse auto ma guardandosi attorno paiono tutti mazzingoni convinti. Ci sono tantissimi ragazzini dello sci club e pochi turisti. Con sorpresa non scorgiamo alcun sci-largo-giacca-fluo-maschera-enorme-zaino-abs e ci pare molto strano.
Le condizioni sembrano eccezionali...
E così è stato!!!
Ci siamo ritrovati tutto il Cinque Torri per noi tre tranne altre, fatemio pensare, 1+1+1 tracce al mattino e +1+1 al pomeriggio. Abbiamo avuto tutto per noi sia i boschetti della seggiovia bassa che il parco giochi dei massi a fianco la seggiovia alta. Aggiungiamoci il fatto che il cielo è stato per lo più sereno, non c'è stato vento e le temperature sono state molto rigide per tutto il giorno: non potrebbero esserci state condizioni migliori per cominciare la stagione che sarà il "Rinascimento dello sci fuoripista"
Non sono riuscito a mettervi meno di queste foto nel reportage.
La zona è incredibilmente bella anche se vista dalle piste ma girare a caso tra i massi che stanno alla base delle Cinque Torri per trovare ad ogni giro "l'entrata migliore ai boschetti" è di per se un'esperienza mistica (seppur molto faticosa per via del ravanage...).
I primi giri di riscaldamento li facciamo in modalità "freemminkiarider di prossimità" e tracciamo i fazzoletti vergini attorno alle piste e quelli sotto la seggiovia.
Dopo 3 giri di riscaldamento che è meglio definire di raffreddamento viste le temperature polari dobbiamo fermarci per ridare calore ai piedi. E' talmente freddo che tutti e 3 nonostante le condizioni perfette decidiamo di fare una sosta.
Ma tanto la concorrenza è letteralmente pari a zero
Ripartiamo e iniziamo a "vagare a caso" per i labirinti di massi sotto le Cinque Torri.
Esplorare questa zona con queste condizioni di sole e neve è divertente quanto sciare!
Per le prime ravanate, quando lo "scalino cede" si scende nella neve anche di un buon metro.
Ma l'ambiente è semplicemente incredibile.
La soddifazione di ritrovare condizioni quasi dimenticate ripaga degli sforzi... eccome!
Iniziamo andando ad "aggredire" gli ingressi più semplici e paesaggistici.
Si parte con le discese più veloci da raggiungere.
Scoprendo pendii interessanti per i giri successivi.
Poi iniziamo ad esplorare "labirinti" meno immediati ma appunto per questo ancora più affascinanti.
Andiamo a vedere cosa si apre "di là"...
C'è poco da dire: giornata galattica.
Anche Spino, noto e famoso amante dello sci su pista (meglio se su neve ghiacciata o barrata) si gode la giornata
La ricerca del pendio "perfetto" ci spinge a esplorare nuovi rami del labirinto Cinque Torri.
Ci sono pezzi da fare sci in spalla, altri a scaletta, altri spingendo con i bastoncini.
Altri ancora ci costringono a fare dei saltini da scendere con attenzione per non cadere.
Altri ancora ci stimolano ad usare un po' di creatività per uscirne sciando con soddisfazione.
La maggior parte delle volte però riusciamo a sbucare di fronte a pendii "illibati" e invitanti che da così:
Lasciamo così:
Che meraviglia! Dovrebbero essere tutte tracce nostre quelle.
La ricerca di un ingresso vergine si fa sempre più impegnativa.
Impegnativa, certo, ma anche molto avventurosa e panoramica!
Attenzione, mi raccomando...
A volte per guadagnare un pendio bisogna lasciar correre gli sci per canalini larghi meno di un metro sperando poi di riuscire a fermarsi in tempo.
Tutto questo ci spinge a passare la mattinata facendo dei divertenti "mini-tour" e mini ravanate che, visto l'ambiente e la situazione nevosa in cui ci muoviamo, sono divertenti quanto la discesa.
Oddio più divertenti della discesa forse no...
Freeride vista Tofana di Rozes: senza parole.
Ma ogni volta che troviamo un ingresso nuovo ci diciamo che la mini-fatica ne è valsa la pena
Ecco tra le rocce i ragazzi che hanno fatto un giro prima di noi ed una sola volta, gli unici competitor della giornata :KKO:
L'amico snowboarder ci ha messo un bel po' ad uscire dal boschetto che scende fino alla strada nel bosco.
Non è un boschetto per chi non ha i bastoncini.
Il pomeriggio dopo avere ravanato per bene i boschetti ci spostiamo sull'altro versante fuoripista quello del "parco massi".
Con un po' di pazienza e qualche metro di scaletta riusciamo a trovare bei pendii anche qui.
La neve è tanta ma in questa zona dobbiamo fare più attenzione: quando la soletta tocca uno di questi sassi taglienti il tuffo a testa nella neve è asiscurato e non è mai piacevole rischiare di prendersi una roccia in faccia.
Ma tra i valloni la neve è bella alta e si può mollare senza problemi.
Martina nella neve del "Parco massi".
Spino che forse non rimpiange il barrato della pista.
Panorami e ambiente da 5 stelle superior.
Un saluto agli amici che stavano salendo quel canale
Il lato pianeggiante e soleggiato sotto il Nuvolau invece era già "crostoso" forse ad opera del sole e del vento.
Crostoso con tratti di polverella
Uno sguardo a uno dei prossimi obiettivi, spero molto prossimo.
Sono le 15 e ci facciamo un ultimo giro "lato Cinque Torri".
Siamo in pieno inverno e per i pendi a Nord la visibilità è non ottimale per sciare "aggressivi" dopo una certa ora. Ci godiamo l'ennesimo "mini-tour" nel labirinto.
Essere in ombra accentua ancora di più la bellezza delle Dolomiti ancora illuminate dal sole.
Siamo appagati e con questo panorama quasi commossi (figurati... ma era figo scriverlo).
Dopo 2 anni di attesa una giornata così ti rimette in pace con molte cose.
Davanti a cotanto panorama, ringraziando qualcuno/qualcosa di superiore, decidiamo che questa è l'ultima discesa della giornata.
"Stac x 8" (rumore chiusura scarponi) e in pochi minuti siamo al bar con le facce cotte dal freddo, il sorriso paralizzato in faccia, sbuffi di neve tra le pieghe dei guanti, davanti al primo punch-caldo della stagione increduli che la polvere sia realmente tornata.
Grazie a tutti.
Ripeto: due anni.
Pensateci bene, 2 anni non sono pochi soprattutto per chi come noi è fin troppo affamato di neve ed è per 24 ore al giorno in attesa della prossima nevicata, mesi estivi compresi. L'attesa dell'ufficiale Drogo è un nulla rispetto a quello che abbiamo passato in questo biennio troppo "reiss-carve-ice".
Sabato 2 dicembre 2017 finalmente è tornata la neve. Quella soffice, silenziosa, fredda, impalpabile, ammiccante e voluttuosa. La polvere che tante pene ci dà quando manca ma che di riflesso tante soddisfazioni riesce a regalare in giornate come quella di ieri.
Siamo nella zona più isolata, meno frequentata e forse più "selvaggia" di Cortina: Cinque Torri - Fedare. Al parcheggio della seggiovia 5 Torri ci sono meno 14 gradi una temperatura che ci eravamo dimenticati esistesse (ma che era la normalità alcuni anni fa). Ci sono diverse auto ma guardandosi attorno paiono tutti mazzingoni convinti. Ci sono tantissimi ragazzini dello sci club e pochi turisti. Con sorpresa non scorgiamo alcun sci-largo-giacca-fluo-maschera-enorme-zaino-abs e ci pare molto strano.
Le condizioni sembrano eccezionali...
E così è stato!!!
Ci siamo ritrovati tutto il Cinque Torri per noi tre tranne altre, fatemio pensare, 1+1+1 tracce al mattino e +1+1 al pomeriggio. Abbiamo avuto tutto per noi sia i boschetti della seggiovia bassa che il parco giochi dei massi a fianco la seggiovia alta. Aggiungiamoci il fatto che il cielo è stato per lo più sereno, non c'è stato vento e le temperature sono state molto rigide per tutto il giorno: non potrebbero esserci state condizioni migliori per cominciare la stagione che sarà il "Rinascimento dello sci fuoripista"
Non sono riuscito a mettervi meno di queste foto nel reportage.
La zona è incredibilmente bella anche se vista dalle piste ma girare a caso tra i massi che stanno alla base delle Cinque Torri per trovare ad ogni giro "l'entrata migliore ai boschetti" è di per se un'esperienza mistica (seppur molto faticosa per via del ravanage...).
I primi giri di riscaldamento li facciamo in modalità "freemminkiarider di prossimità" e tracciamo i fazzoletti vergini attorno alle piste e quelli sotto la seggiovia.
Dopo 3 giri di riscaldamento che è meglio definire di raffreddamento viste le temperature polari dobbiamo fermarci per ridare calore ai piedi. E' talmente freddo che tutti e 3 nonostante le condizioni perfette decidiamo di fare una sosta.
Ma tanto la concorrenza è letteralmente pari a zero
Ripartiamo e iniziamo a "vagare a caso" per i labirinti di massi sotto le Cinque Torri.
Esplorare questa zona con queste condizioni di sole e neve è divertente quanto sciare!
Per le prime ravanate, quando lo "scalino cede" si scende nella neve anche di un buon metro.
Ma l'ambiente è semplicemente incredibile.
La soddifazione di ritrovare condizioni quasi dimenticate ripaga degli sforzi... eccome!
Iniziamo andando ad "aggredire" gli ingressi più semplici e paesaggistici.
Si parte con le discese più veloci da raggiungere.
Scoprendo pendii interessanti per i giri successivi.
Poi iniziamo ad esplorare "labirinti" meno immediati ma appunto per questo ancora più affascinanti.
Andiamo a vedere cosa si apre "di là"...
C'è poco da dire: giornata galattica.
Anche Spino, noto e famoso amante dello sci su pista (meglio se su neve ghiacciata o barrata) si gode la giornata
La ricerca del pendio "perfetto" ci spinge a esplorare nuovi rami del labirinto Cinque Torri.
Ci sono pezzi da fare sci in spalla, altri a scaletta, altri spingendo con i bastoncini.
Altri ancora ci costringono a fare dei saltini da scendere con attenzione per non cadere.
Altri ancora ci stimolano ad usare un po' di creatività per uscirne sciando con soddisfazione.
La maggior parte delle volte però riusciamo a sbucare di fronte a pendii "illibati" e invitanti che da così:
Lasciamo così:
Che meraviglia! Dovrebbero essere tutte tracce nostre quelle.
La ricerca di un ingresso vergine si fa sempre più impegnativa.
Impegnativa, certo, ma anche molto avventurosa e panoramica!
Attenzione, mi raccomando...
A volte per guadagnare un pendio bisogna lasciar correre gli sci per canalini larghi meno di un metro sperando poi di riuscire a fermarsi in tempo.
Tutto questo ci spinge a passare la mattinata facendo dei divertenti "mini-tour" e mini ravanate che, visto l'ambiente e la situazione nevosa in cui ci muoviamo, sono divertenti quanto la discesa.
Oddio più divertenti della discesa forse no...
Freeride vista Tofana di Rozes: senza parole.
Ma ogni volta che troviamo un ingresso nuovo ci diciamo che la mini-fatica ne è valsa la pena
Ecco tra le rocce i ragazzi che hanno fatto un giro prima di noi ed una sola volta, gli unici competitor della giornata :KKO:
L'amico snowboarder ci ha messo un bel po' ad uscire dal boschetto che scende fino alla strada nel bosco.
Non è un boschetto per chi non ha i bastoncini.
Il pomeriggio dopo avere ravanato per bene i boschetti ci spostiamo sull'altro versante fuoripista quello del "parco massi".
Con un po' di pazienza e qualche metro di scaletta riusciamo a trovare bei pendii anche qui.
La neve è tanta ma in questa zona dobbiamo fare più attenzione: quando la soletta tocca uno di questi sassi taglienti il tuffo a testa nella neve è asiscurato e non è mai piacevole rischiare di prendersi una roccia in faccia.
Ma tra i valloni la neve è bella alta e si può mollare senza problemi.
Martina nella neve del "Parco massi".
Spino che forse non rimpiange il barrato della pista.
Panorami e ambiente da 5 stelle superior.
Un saluto agli amici che stavano salendo quel canale
Il lato pianeggiante e soleggiato sotto il Nuvolau invece era già "crostoso" forse ad opera del sole e del vento.
Crostoso con tratti di polverella
Uno sguardo a uno dei prossimi obiettivi, spero molto prossimo.
Sono le 15 e ci facciamo un ultimo giro "lato Cinque Torri".
Siamo in pieno inverno e per i pendi a Nord la visibilità è non ottimale per sciare "aggressivi" dopo una certa ora. Ci godiamo l'ennesimo "mini-tour" nel labirinto.
Essere in ombra accentua ancora di più la bellezza delle Dolomiti ancora illuminate dal sole.
Siamo appagati e con questo panorama quasi commossi (figurati... ma era figo scriverlo).
Dopo 2 anni di attesa una giornata così ti rimette in pace con molte cose.
Davanti a cotanto panorama, ringraziando qualcuno/qualcosa di superiore, decidiamo che questa è l'ultima discesa della giornata.
"Stac x 8" (rumore chiusura scarponi) e in pochi minuti siamo al bar con le facce cotte dal freddo, il sorriso paralizzato in faccia, sbuffi di neve tra le pieghe dei guanti, davanti al primo punch-caldo della stagione increduli che la polvere sia realmente tornata.
Grazie a tutti.