Ferrata "Strobel" a Punta Fiames: da non sottovalutare! Bella, lunga, esposta e panor
Attorno a Cortina ci sono moltissime ferrate: mi vengono in mente quelle in Tofane (Rosez e Tofana di Mezzo + Punta Anna), Col dei Bos, Averau, Faloria sci 18, Didona al Cristallo (da fare quest'anno che non c'è il casino), Col Rosà ed infine se non ne ho dimenticata nessuna questa "Michielli Albino Strobel" di Punta Fiames.
Punta Fiames è quell'ago di roccia che vediamo sulla destra quando appena passato Cortina ci dirigiamo verso Dobbiaco. L'avevo sempre sottovalutata, pensavo fosse una escursione per famiglie da fare magari in mezza giornata ed invece nulla di più sbagliato! E' una Signora ferrata: bella, lunga, molto esposta e con dei bellissimi passaggi! Il panorama poi da Punta Fiames (se non piove...) è meraviglioso.
Si parte e, se non si hanno persone che ci vengono a prendere da qaulche parte, si torna all'albergo Fiames (ci sono vari parcheggi vicino alla strada).
Cartina dell'escursione a Punta Fiames per la via ferrata "Michielli Albino Strobel" di Cortina d'Ampezzo.
L'avvicinamento avviene dapprima per comodo bosco e poi risalendo un canalone detritico (risparmiate le forze qui che ne servono per dopo).
La ferrata parte pochi metri dopo la targa con una comoda cengia da superare senza problemi.
La partenza è piuttosto tranquilla.
Targa che segna l'inizio della via ferrata per Punta Fiames. Il cavo inizia qualche decina di metri più a destra.
Ma alla prima svolta tutto cambia e la ferrata cambia completamente carattere! Questa è la prima paretina da fare: qui le difficoltà aumentano e per salire serve un po' di forza e non aver paura del vuoto. L'esposizione si fa sentire.
Questa è la prima parete verticale che si incontra, se qui ci sono difficoltà si può tornare indietro.
Ed è il tratto da cui si scattano le famose foto con il campo da calcio 800 m più in basso.
Una delle "foto più famose" della ferrata di Punta Fiames: quella con il centro sportivo sullo sfondo.
Il cavo è sempre ben teso e "pulito" (non ci sono sfilacciamenti che tagliano le mani).
Panorama sulla zona Fiames dalla ferrata Michielli Albino Strobel.
Alcuni passaggi sebbene non impegnativi non sono affatto banali e richiedono 2-3 rudimenti di arrampicata.
L'esposizione della prima parete è sempre molto alta.
Fine della prima difficile parete della ferrata di Punta Fiames.
E dopo la prima paretina la ferrata diventa ancora più piacevole: la vegetazione diminuisce e si "entra" in pieno ambiente dolomitico.
Dopo una breve e riposante cengia si incontra una nuova paretina piuttosto esposta.
Ci sono dei tratti che corrono sul precipizio delle varie guglie.
Ecco uno dei tratti più belli ed esposti.
Passaggio molto bello su una parete attrezzata con scaletta e cavo verticale.
Seguito da tratti più scorrevoli.
Tratti più facili
Arriviamo in vetta e come per magia, come mettiamo piede nei pressi della croce in 2 minuti arrivano nubi cariche di pioggia e temporali
a 1 km in linea d'aria da noi: il sole.
Panorama sulla Croda Rossa d'Ampezzo
e sulla Croda del Becco
Per tornare si scende verso Forcella Pomagagnon.
Panorama e segnavia di Forcella Pomagagnon a 2178 m slm.
E si scivola, letteralmente, sul bellissimo ghiaione.
Il famoso e divertente ghiaione del Pomagagnon.
Panorama sul Faloria.
Alla fine del ghiaione si prende il sentiero che riporta alle macchine: attenzione a non scendere troppo.
Davvero una bella scoperta.
Avevo sottovalutato le varie recensioni lette qua e la tanto da ritenerla più facile della vicina Col Rosà che invece mi dicono essere molto più corta e di difficoltà simile.
Immagino che in piena stagione sia iper-frequentata perdendo magari divertimento, da fare fuori stagione.
Attorno a Cortina ci sono moltissime ferrate: mi vengono in mente quelle in Tofane (Rosez e Tofana di Mezzo + Punta Anna), Col dei Bos, Averau, Faloria sci 18, Didona al Cristallo (da fare quest'anno che non c'è il casino), Col Rosà ed infine se non ne ho dimenticata nessuna questa "Michielli Albino Strobel" di Punta Fiames.
Punta Fiames è quell'ago di roccia che vediamo sulla destra quando appena passato Cortina ci dirigiamo verso Dobbiaco. L'avevo sempre sottovalutata, pensavo fosse una escursione per famiglie da fare magari in mezza giornata ed invece nulla di più sbagliato! E' una Signora ferrata: bella, lunga, molto esposta e con dei bellissimi passaggi! Il panorama poi da Punta Fiames (se non piove...) è meraviglioso.
Si parte e, se non si hanno persone che ci vengono a prendere da qaulche parte, si torna all'albergo Fiames (ci sono vari parcheggi vicino alla strada).
Cartina dell'escursione a Punta Fiames per la via ferrata "Michielli Albino Strobel" di Cortina d'Ampezzo.
L'avvicinamento avviene dapprima per comodo bosco e poi risalendo un canalone detritico (risparmiate le forze qui che ne servono per dopo).
La ferrata parte pochi metri dopo la targa con una comoda cengia da superare senza problemi.
La partenza è piuttosto tranquilla.
Targa che segna l'inizio della via ferrata per Punta Fiames. Il cavo inizia qualche decina di metri più a destra.
Ma alla prima svolta tutto cambia e la ferrata cambia completamente carattere! Questa è la prima paretina da fare: qui le difficoltà aumentano e per salire serve un po' di forza e non aver paura del vuoto. L'esposizione si fa sentire.
Questa è la prima parete verticale che si incontra, se qui ci sono difficoltà si può tornare indietro.
Ed è il tratto da cui si scattano le famose foto con il campo da calcio 800 m più in basso.
Una delle "foto più famose" della ferrata di Punta Fiames: quella con il centro sportivo sullo sfondo.
Il cavo è sempre ben teso e "pulito" (non ci sono sfilacciamenti che tagliano le mani).
Panorama sulla zona Fiames dalla ferrata Michielli Albino Strobel.
Alcuni passaggi sebbene non impegnativi non sono affatto banali e richiedono 2-3 rudimenti di arrampicata.
L'esposizione della prima parete è sempre molto alta.
Fine della prima difficile parete della ferrata di Punta Fiames.
E dopo la prima paretina la ferrata diventa ancora più piacevole: la vegetazione diminuisce e si "entra" in pieno ambiente dolomitico.
Dopo una breve e riposante cengia si incontra una nuova paretina piuttosto esposta.
Ci sono dei tratti che corrono sul precipizio delle varie guglie.
Ecco uno dei tratti più belli ed esposti.
Passaggio molto bello su una parete attrezzata con scaletta e cavo verticale.
Seguito da tratti più scorrevoli.
Tratti più facili
Arriviamo in vetta e come per magia, come mettiamo piede nei pressi della croce in 2 minuti arrivano nubi cariche di pioggia e temporali
a 1 km in linea d'aria da noi: il sole.
Panorama sulla Croda Rossa d'Ampezzo
e sulla Croda del Becco
Per tornare si scende verso Forcella Pomagagnon.
Panorama e segnavia di Forcella Pomagagnon a 2178 m slm.
E si scivola, letteralmente, sul bellissimo ghiaione.
Il famoso e divertente ghiaione del Pomagagnon.
Panorama sul Faloria.
Alla fine del ghiaione si prende il sentiero che riporta alle macchine: attenzione a non scendere troppo.
Davvero una bella scoperta.
Avevo sottovalutato le varie recensioni lette qua e la tanto da ritenerla più facile della vicina Col Rosà che invece mi dicono essere molto più corta e di difficoltà simile.
Immagino che in piena stagione sia iper-frequentata perdendo magari divertimento, da fare fuori stagione.
Allegati
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ERF
