Una vita tra le montagne
di Goretta Traverso e Renato Casarotto.
La storia del più grande alpinista Italiano di sempre, probabilmente il più forte alpinista della sua epoca in assoluto, l'importanza delle cui imprese si riesce a capire un po' ora, in quanto 30 anni fa ancora non c'era il minimo metro di misura per ciò che faceva. E onestamente anche oggi è molto difficile capire fino in fondo la portata delle sue ascensioni, siano esse Alpine, Himalayane o altro.
Per intenderci parliamo di una persona che, negli anni delle spedizioni in Himalaya (che peraltro intraprese), riportò l'attenzione alle Alpi con ripetizioni e concatenamenti di vie in condizioni estreme (il Trittico del Bianco in invernale solitaria, 15gg senza rifornimenti e contatti con la civiltà; l'invernale solitaria al diedro Cozzolino al Piccolo Mangart di Coritenza che credo sia ancora irripetuta; la traversata invernale di tutte le cime della Nordovest del Civetta in 6 giorni; l'invernale solitaria della Simon Rossi sul Pelmo etc...), senza considerare una serie di prime salite, di aperture di vie sulle Ande o in Patagonia che ancora non sono mai state ripetute.
Il libro è particolare in quanto lui non lasciò quasi nulla di scritto se non qualche diario o racconto, c'è traccia di registrazioni fatte nelle varie salite della sua vita, per il resto è il racconto di Goretta Traverso, sua moglie, che lo seguiva in tutte le spedizioni, spesso rimanendo ai campi base, sua fonte inesauribile di energie. E che l'ha seguito diverse volte anche sulle pareti e su qualche ottomila, la storia "dell'unica vita" di due persone che vivevano in simbiosi totale pur a km e giorni di distanza.
Se a fine libro pensate di non aver capito cosa davvero facesse Casarotto, guardate il film documentario su di lui "SOLO DI CORDATA"... l'ho visto ad una serata CAI la settimana scorsa, l'ho comprato al volo. Uno dei pochi film-doc su alpinisti che davvero mi ha rapito.
Probabilmente fu l'ultimo grande scalatore "romantico"...