Migranti = bancomat?

Seppur lungi da stimare il ripetente campano, vorrei far notare alcune incongruenze sollevate da Frontex, l'agenzia europea.

Navi affittate da ONG estemporanee le cui fonti di finanziamento sono molto fumose di ritrovano a poche miglia dalle coste libiche a salvare migranti, senza che quest'ultimi avessero precedente fatto chiamate di soccorso sulle normali bande radio.
E quando finalmente arriva la Marina militare i gommoni dei migranti, vuoti, sono tornati in Libia. E gli scafisti spariti con essi.
Ed i migranti in rotta per la Sicilia con le navi delle ONG.

Stando alla procura di Catania ci sarebbero collegamenti telefonici diretti tra queste ONG e gli scafisti, e non solo, pure collegamenti FINANZIARI.
In pratica gli scafisti, da veri professionisti, si assicurano che il viaggio venga concluso nei migliori dei modi organizzando il viaggio al completo. Ed intanto gli italioti stanno a "gioire" di tanta compassione dimostrata.
 
News.
San simone riapre!!!

Dal corriere.it sezione Bergamo

Case per i profughi devastate dopo il sopralluogo della Prefettura

di Maddalena Berbenni
L’ingresso di un appartamento all’ex Albergo Pineta di Foppolo
Martedì mattina il sopralluogo della Prefettura. Ieri, il devasto. Il portoncino divelto. I vetri delle finestre in frantumi. I bagni distrutti. Le stanze a soqquadro. E Foppolo ripiomba nel clima grigio degli attentati. Vandalici? Intimidatori? Razzisti? Chi lo sa. La cosa certa è che, nella notte tra giovedì e venerdì, qualcuno si è infilato nei due mini appartamenti dell’ex albergo Pineta e si è scatenato. Niente di paragonabile al disastro delle seggiovie incendiate tra il 7 e l’8 luglio 2016, chiaro. Ma tempismo e modalità gettano un’ombra pesante (un’altra) sull’Alta Valle Brembana.


Una finestra danneggiata
Una finestra danneggiata
L’ex Pineta, chiuso da anni, è della San Simone evolution, la società che in passato aveva tentato il grande rilancio del comprensorio attraverso l’operazione London group. Sulle piste di San Simone, Comune di Valleve, è proprietaria, tra le altre cose, di una parte degli impianti e dell’hotel che in queste ore è sulla bocca di tutti: villeggianti e ragazzini, amministratori e avvocati. L’ipotesi che venga trasformato in una struttura di accoglienza per richiedenti asilo ha scatenato un putiferio. L’intenzione c’è e non c’è. Tutto è partito da un contatto tra l’amministratore della San Simone evolution, Franco Quarti, e la cooperativa Ubuntu, lecchese, specializzata in migranti, interessata anche ad altre realtà della Bergamasca, come Villa d’Adda. Presentata una lettera di manifestazione d’interesse in vista del bando che Via Tasso aprirà per trovare nuove strutture per il dopo-sbarchi, proprio insieme a un delegato della Prefettura, ai vigili del fuoco e all’Asl, la coop ha eseguito un sopralluogo preventivo tre giorni fa.

Così funziona. Le strutture vanno esaminate per comprendere se e quanti richiedenti asilo sono in grado di ospitare. L’esito non è noto, ma si parla di un albergo funzionante con 38 camere, che in estate dà alloggio anche ai Cre. È logico pensare che grandi ostacoli non ci siano. Volendo. Molto, cioè quasi tutto, dipende da come evolveranno le cose attorno al fallimento della Brembo Super Ski, la società pubblica che fino a quest’inverno ha gestito anche San Simone. C’è da capire se la ripartenza delle seggiovie è possibile. I curatori si stanno muovendo anche per raggiungere questo obiettivo.


I bagni danneggiati
I bagni danneggiati
Martedì — e questo è il punto inquietante — le verifiche della Prefettura si sono spinte fino a Foppolo. All’ex Pineta. Trattasi di tutt’altra situazione, perché l’edificio con 20 camere e due appartamenti è abbandonato da tempo e piuttosto conciato. Servirebbero non pochi lavori. È stato incluso, però, tra gli immobili che, dovesse concretizzarsi la peggiore delle ipotesi (gli impianti chiusi), Quarti potrebbe mettere a disposizione di Ubuntu.

A distanza di due giorni, ieri mattina, la scoperta dei danneggiamenti, concentrati nei due bilocali più defilati rispetto all’ingresso principale. Le porte erano state sprangate perché erano già stati presi di mira due volte. Mai trovati i responsabili. Chi è entrato ha spaccato un po’ di tutto: vetri, mobili, piastrelle. Se n’è accorto il tecnico comunale, che poi ha avvisato Antonio Marcogiuseppe, da tre anni gestore dell’hotel San Simone. Lui non commenta, Quarti nemmeno. Ma risulta che i carabinieri siano già stati informati.
 
Nemmeno con incendio alla seggiovia o con le indagini erano riusciti ad andare in diretta nazionale.

Ma con i profughi si!
Una bella pubblicità gratis dalle pagine Nazionali di Corriere.it !!!

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Ci si riempie tanto la bocca con parole come "integrazione". Mi sfugge però come mandare africani in borgate abbandonate in mezzo all'appennino, o in questo caso, in un albergo in mezzo al nulla (circondato da capre e vacche), possa servire all'integrazione. Manderanno un insegnante fin lassù, per i corsi di alfabetizzazione? Oppure non manderanno nessuno, tanto integrazione è solo una parola al vento, per farsi belli?
O forse vogliono che imparino il Gaì, il gergo dei pastori bergamaschi?
Ovviamente l'atto vandalico è deprecabile, ma la notizia, in una nazione normale, sarebbe un'altra. Anzi sarebbero altre due.
E se il prefetto accettasse, sarebbe l'ennesimo incompetente in un paese dove nulla segue il buon senso.
 
Meglio accorglierli dove?
In centro a Milano o roma?
In centro a Crema?
Sulle colline torcane o in riviera romagnola?

Quale posto è migliore per accogliere i rifugiati?
 
Un centro abitato, una città, dove possano partire progetti con scuole, o altre istituzioni, dove possano essere a contatto la vita del luogo (sottolineo... vita), dove si possano fare corsi di italiano senza far fare 120 km al giorno all'insegnante.
Li sarebbero stipati, con l'unico scopo di far fare soldi all'albergo e alla cooperativa. Capisco che in Italia sia più un affare di denaro che di reale solidarietà (che sinceramente non vedo). Ma a me scelte del genere non vanno giù.
 
A Cremona e sul territorio cremonese ci sono. Ospitati in strutture spesso della diocesi. Nella scuola in cui insegno (a Casalmaggiore) nel pomeriggio, a lezioni terminate, si fanno corsi di italiano e alfabetizzazione per immigrati assolutamente gratuiti, e vengono sempre in gran numero. Alcuni sono qui da anni altri sono richiedenti asilo.
A San Simone non c'è neanche un bus di linea che ci arrivi, se non hai la macchina, devi camminare per un ora e arrivare a Valleve, dove ci sono 3 bus al giorno, festivi esclusi. Non ci sono abitanti, scuole, centri sportivi. Certo c'è la montagna, ma voglio vedere africani in ciabatte, assolutamente privi di equipaggiamento o esperienza di montagna fare attività in ambiente. Starebbero tutto il giorno in albergo, con le cuffie nelle orecchie a perdere tempo, abbandonati, e esposti alla noia che genera danni, malumori, risentimento.
 
Animi irrequieti ormai in alta valle...
Avete presente quelle partite di calcio dove ad un cento punto un bambino dice:
'Ora giochiamo tutti contro tutti!'

E via di caos!!!

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su la 7 alla trasmissione "l aria che tira" hanno fatto vedere foppolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!per la questione hotel alpina......

ben due persone esercenti hanno detto...siamo falliti...i migranti potrebbero essere una soluzione.
Credo che vanno bene i migranti...ma quando ti attacchi a queste cose...sei propio alla frutta.
 
I fatti come descritti da uno dei tre coinvolti.
Gli altri due non dichiarano.

Intanto i sindaci rimangono sempre al loro posto.

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Fabio. Scusa. Ok.
Le questioni indicate, seppur di cronaca, sono legate a tripla maglia al futuro degli impianti in valle.

Ma la linea la detto tu, accetto la tua posizione, anche se questo era l'unico spazio 'libero' dove poterci confrontare.

Ma accetto la posizione. Scusa.
Beppe
 
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