Jagar
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Viste le previsioni favorevoli dedichiamo il weekend a due comprensori del Dolomiti Superski già visitati in passato ma che per un motivo o per l'altro non eravamo riusciti ad apprezzare al meglio.
E così sabato - con base a Vigo di Fassa - percorriamo il cosiddetto Skitour Panorama, che include le zone del Catinaccio e del Ciampac-Buffaure.
Non è stata una delle annate migliori per le Dolomiti quanto a innevamento, questo lo sapevamo, nonostante ciò troviamo tutte le piste aperte e perfettamente preparate, e la qualità della neve è sorprendentemente compatta e invernale sulla maggior parte delle piste. La primavera avanza prepotentemente, il sole alle 8.30 della mattina si fa già sentire, eppure le piste rimarranno in ottime condizioni per tutta la giornata, tranne quelle poche esposte a sud/sud-ovest.
Saliamo sulla prima funivia che da Vigo sale ai 2000 metri del Ciampedie e subito ci troviamo di fronte (sbadabam, come direbbe qualcuno ) alla maestosa imponenza del gruppo del Catinaccio e delle torri del Vajolet che dominano la splendida vallata. E' una giornata ai limiti della perfezione: cielo terso, assenza di vento, visibilità molto buona e, complice la giornata di cambio delle settimane bianche e la stagione non più "altissima", in pista non c'è veramente nessuno.
Il cuore del mini-comprensorio del Catinaccio è costituito dalla seggiovia Pian Pecei - Pra Martin, 300 di dislivello da percorrere sulle tre piste - blu, rossa e nera - corte ma molto divertenti, soprattutto la Tomba (nera) e la Pra Martin (rossa). La pista di rientro a Vigo è la mitica Thöni, una rossa da quasi 700 metri di dislivello che quest'anno offre una piccola variante sul muro finale.
L'altra estremità del comprensorio è Pera, servita da una lunga pista blu di rientro e da due vecchie biposto piuttosto lente.
Insomma, la parola d'ordine del Catinaccio è: rilassati e goditi il panorama, e noi ci adattiamo volentieri senza disdegnare qualche curva aggressiva sulla Tomba e sulla Thöni.
A metà mattina scendiamo a Pera e tramite il trenino/skibus arriviamo in pochi minuti a Pozza, alla partenza della cabinovia del Buffaure.
L'area del Ciampac Buffaure è sicuramente più conosciuta e frequentata della precedente, ma anche qui troviamo poca gente in pista e ottima neve.
Percorriamo tutta la dorsale che conduce al Col de Valvacin e da lì a Sella Brunech e scendiamo sul versante del Ciampac. Ci spariamo subito una discesa completa fino ad Alba: circa 950 metri di dislivello costituiti dapprima dalla rossa del Sella Brunech e poi dalla eccellente nera di Alba, una delle piste più note delle Dolomiti, fatta almeno 4 o 5 volte di fila in condizioni epiche con neve da urlo e successiva risalita rapida in funivia in totale assenza di code.
Torniamo verso il Buffaure e proviamo la novità di quest'anno: la nera Vulcano - alternativa alla panoramica pista di rientro blu di Pozza. Mi ha fatto una buona impressione, più che nera mi è sembrata una di quelle rosse che permettono di tenere una buona velocità e di tirare dei bei curvoni, con pendenza sempre discreta ma mai eccessiva. La Vulcano soffre l'esposizione in pieno sole, è stata praticamente l'unica pista su cui abbiamo trovato neve primaverile (oltre alla Thöni di Vigo), ma grazie alla poca gente era sempre più che godibile.
Arrivati a Pozza ci togliamo lo sfizio di provare anche le piste servite dalla seggiovia Aloch, raggiungibile a piedi e distante un centinaio di metri o poco più dalla cabinovia del Buffaure.
Se finora avevamo trovato poca gente in pista, qui siamo praticamente solo noi e gli addetti agli impianti, oltre a un gruppetto di agonisti che si sta allenando sulla nera (parzialmente chiusa al pubblico).
Che dire della Aloch? 300 metri di dislivello con neve da manuale (esposizione nord pieno), due piste (rossa e nera) deserte su cui buttarsi alla massima velocità tirando curvoni col compasso, spudoratamente e senza ritegno.
Concludiamo la giornata rientrando con lo skibus a Vigo e - visto che c'è tempo - con una risalita al Ciampedie per un grappino d'ordinanza e un'ultima discesa sulla Thöni.
Alla prossima, ciao! :skiciao:
E così sabato - con base a Vigo di Fassa - percorriamo il cosiddetto Skitour Panorama, che include le zone del Catinaccio e del Ciampac-Buffaure.
Non è stata una delle annate migliori per le Dolomiti quanto a innevamento, questo lo sapevamo, nonostante ciò troviamo tutte le piste aperte e perfettamente preparate, e la qualità della neve è sorprendentemente compatta e invernale sulla maggior parte delle piste. La primavera avanza prepotentemente, il sole alle 8.30 della mattina si fa già sentire, eppure le piste rimarranno in ottime condizioni per tutta la giornata, tranne quelle poche esposte a sud/sud-ovest.
Saliamo sulla prima funivia che da Vigo sale ai 2000 metri del Ciampedie e subito ci troviamo di fronte (sbadabam, come direbbe qualcuno ) alla maestosa imponenza del gruppo del Catinaccio e delle torri del Vajolet che dominano la splendida vallata. E' una giornata ai limiti della perfezione: cielo terso, assenza di vento, visibilità molto buona e, complice la giornata di cambio delle settimane bianche e la stagione non più "altissima", in pista non c'è veramente nessuno.
Il cuore del mini-comprensorio del Catinaccio è costituito dalla seggiovia Pian Pecei - Pra Martin, 300 di dislivello da percorrere sulle tre piste - blu, rossa e nera - corte ma molto divertenti, soprattutto la Tomba (nera) e la Pra Martin (rossa). La pista di rientro a Vigo è la mitica Thöni, una rossa da quasi 700 metri di dislivello che quest'anno offre una piccola variante sul muro finale.
L'altra estremità del comprensorio è Pera, servita da una lunga pista blu di rientro e da due vecchie biposto piuttosto lente.
Insomma, la parola d'ordine del Catinaccio è: rilassati e goditi il panorama, e noi ci adattiamo volentieri senza disdegnare qualche curva aggressiva sulla Tomba e sulla Thöni.
A metà mattina scendiamo a Pera e tramite il trenino/skibus arriviamo in pochi minuti a Pozza, alla partenza della cabinovia del Buffaure.
L'area del Ciampac Buffaure è sicuramente più conosciuta e frequentata della precedente, ma anche qui troviamo poca gente in pista e ottima neve.
Percorriamo tutta la dorsale che conduce al Col de Valvacin e da lì a Sella Brunech e scendiamo sul versante del Ciampac. Ci spariamo subito una discesa completa fino ad Alba: circa 950 metri di dislivello costituiti dapprima dalla rossa del Sella Brunech e poi dalla eccellente nera di Alba, una delle piste più note delle Dolomiti, fatta almeno 4 o 5 volte di fila in condizioni epiche con neve da urlo e successiva risalita rapida in funivia in totale assenza di code.
Torniamo verso il Buffaure e proviamo la novità di quest'anno: la nera Vulcano - alternativa alla panoramica pista di rientro blu di Pozza. Mi ha fatto una buona impressione, più che nera mi è sembrata una di quelle rosse che permettono di tenere una buona velocità e di tirare dei bei curvoni, con pendenza sempre discreta ma mai eccessiva. La Vulcano soffre l'esposizione in pieno sole, è stata praticamente l'unica pista su cui abbiamo trovato neve primaverile (oltre alla Thöni di Vigo), ma grazie alla poca gente era sempre più che godibile.
Arrivati a Pozza ci togliamo lo sfizio di provare anche le piste servite dalla seggiovia Aloch, raggiungibile a piedi e distante un centinaio di metri o poco più dalla cabinovia del Buffaure.
Se finora avevamo trovato poca gente in pista, qui siamo praticamente solo noi e gli addetti agli impianti, oltre a un gruppetto di agonisti che si sta allenando sulla nera (parzialmente chiusa al pubblico).
Che dire della Aloch? 300 metri di dislivello con neve da manuale (esposizione nord pieno), due piste (rossa e nera) deserte su cui buttarsi alla massima velocità tirando curvoni col compasso, spudoratamente e senza ritegno.
Concludiamo la giornata rientrando con lo skibus a Vigo e - visto che c'è tempo - con una risalita al Ciampedie per un grappino d'ordinanza e un'ultima discesa sulla Thöni.
Alla prossima, ciao! :skiciao: