Ehhh mamma mia che inizio sfortunato!
Speriamo non abbia intaccato strada e impianti.
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Questa estate sono stato a Corvara e in effetti sono rimasto impressionato dalla quantità e dall'estensione delle zone a rischio frana.
Non sono geologo e quindi non potrei mai valutarne la gravità, però la cosa mi è sembrata piuttosto preoccupante.
Anche sotto Piz Arlara ho notato delle "crepe" inquietanti nel terreno, e lì gli impianti ci sono...
Vox peritorum Europaei.......chissà perché alcuna società europea non vuole fare investimenti in Val Badia???????
:skiciao:
P.s. mi spiace per il latino maccheronico....son passati un po' di anni......
La zona è tutta a rischio frane Costes da l'Ega-Capanna Nera-fino al Biok. Dopo metto una foto del PUC con le zone a rischio. Si sapeva ma alla natura non comandi, specialmente su una zona così vasta.
Quello che non va bene sono queste continue piogge autunnali al posto della neve.
Vox peritorum Europaei.......chissà perché alcuna società europea non vuole fare investimenti in Val Badia???????
:skiciao:
P.s. mi spiace per il latino maccheronico....son passati un po' di anni......
Non puoi tirare il sasso e cavare la mano puoi essere più esaustivo?
Perdonami, ma la fai troppo semplicistica... e va anche bene in questo luogo che possiamo paragonare al bar a scambiare 4 chiacchiere.
Per posare delle opere su qualsiasi terreno sono necessarie diverse analisi, perizie e ralazioni su rischi sismici ed idrogeologici. Considerare la terra... il terreno... come qualcosa di immutabile nel tempo è un errore, quindi ci sono una serie di analisi preventive, relazionate accuratamente in fase di progetto, che servono proprio a scongiurare determinati rischi scegliendo i luoghi più adatti per i manufatti. Tuttavia nonostante opere di messa in sicurezza, atte a scongiurare determinati rischi (palificate interrate e canalizzazioni), il rischio non si può annullare.
Esistono un'infinità di leggi statali e regionali per evitare che ognuno faccia di testa propria ed esistono anche delle misure definite e verificabili alle quali nessun tecnico relatore (geologo o ing. ambientale) si sottrae.
Se i tedeschi o aziende estere in genere non vogliono lavorare in Alto Adige non credo affatto sia per questioni di casta, le grandi aziende ci vanno a nozze con queste "deviazioni", io credo che non lo facciano perchè quelle zone sono già fornitissime di aziende di primissimo livello che esportano il loro prodotto.
La Leitner su tutte ad esempio ha una sede produttiva in Colorado... non credo stiano ad aspettare noi oppure che anche li ci siano modi di fare "italici".
Tornando alla nostra frana, e guardando le poche foto, non vedo manufatti che possano appesantire la corona della frana (smottamento in questo caso), non vedo pendenze particolarmente a rischio per una frana di traslazione, e, sempre ad occhio, il materiale incoerente è tutto superficiale... insomma mi pare proprio una di quelle cose dove nessuno può avere colpe se non la natura stessa.