Approfittando del bel tempo e della possibilità di stare in montagna un paio di giorni, organizziamo un bella gita, che appunto gira attorno al Sassopiatto.
Traccia GPS
Profilo altimetrico
Partiamo da Campitello, funivia Col Rodella poi brevemente si raggiunge il Rifugio Passo Sella (dove si può anche arrivare direttamente in macchina).
Da qui prendiamo il sentiro 525, che punta dritto verso la forcella Sassolungo e il rifugio Toni Demetz, posti 600 m più in alto.:NDD
Il sentiero passa prima attraverso la zona di città dei sassi, per poi inerpicarsi su per il ghiaione con decisi tornanti.
seconda parte del sentiero, dove iniziano i tornanti
Lungo il sentiero non incontriamo quasi nessuno, molti turisti preferiscono prendere l'impianto che parte dal rifugio Passo Sella e arriva direttamente alla forcella. La cabinovia del sassolungo è piuttosto vecchia, ma ha ancora molto del suo fascino vintage, e consente comunque di ammirare il panorama durante la lunga salita.
Rifugio Toni Demetez e Cabinovia del Sassolungo
Quasi alla fine, il canale si stringe, e ci si trova sotto alle pareti del sassolungo a destra e delle Cinque Dita a sinistra. Durante una delle soste per rifiatare, girandosi si ammira la magnifica vista sul gruppo del sella, marmolada e val di fassa, una forza in più per continuare la salita.
vista sul Col Rodella, e sullo sfondo la Marmolada
Arrivati in cima, dove ci sono davvero molti turisti (facile con l'impianto eh ), vediamo varie cordate che si arrampicano verso la cima del sassolungo, dal rifugio Toni Demetz partoni infatti diverse vie di arrampicata.
Rifugio Toni Demetz
Breve sosta, poi si riparte, scendendo il canalone che porta al rifugio Vicenza. Per l'orientamento nord-ovest, è ancora presente molta neve, e il sentiero prevede alcuni passaggi che la attraversano.
Parte alta del canalone, ancora innevata
canale di discesa, sullo sfondo l'alpe di siusi
attraversamento della lingua di neve
Data la quantità di gente presente, la discesa è una continua serpentina di persone, alcune non proprio in abbigliamento adatto...
La prima parte della discesa è abbastanza ripida e bisogna prestare attenzione a non scivolare, non tanto per il rischio di cadute, ma per non ruzzolare sulle altre persone
code in discesa...
il sentiero di discesa visto dal basso
Alcuni decidono anche di scendere lungo le lingue di neve, in effetti dalla metà del canale in giù, si può fare senza grossi pericoli, dato che le pendenze diminuiscono fortemente.
In non troppo poco tempo (data la quantità di gente) si raggiunge il rifugio Vicenza, incastonato tra le pareti verticali del sassolungo e del sassopiatto, con sullo sfondo la conca del sassopiatto, dove c'è il sentiero che conduce alla ferrata Schuster.
Rifugio Vicenza al Sassolungo
panorama dal rifugio Vicenza, verso l'Alpe di Siusi
Qui ci fermiamo per un panino, e nel mentre assistiamo alle riprese di un film d'epoca tedesco sulle scalate immagino, con gli attori vestiti come gli alpinisti di inizio secolo.
Finita la sosta si riparta, il sentiero porta ancora in discesa fino al bivio col 527, a destra si prosegue a mezza costa aggirando il sassolungo fino al rifugio comici (itinerario molto battuto e preferito dalla maggioranza dei turisti), a sinistra invece si continua a scendere ancora per qualche centinaio di metri per uscire dal canalone e incamminarsi a mezza costa sotto le pendici del sassopiatto. Da qui il panorama è ancora una volta stupendo, da un lato le verticali pareti rocciose, dall'altra la placidità dell'alpe di siusi, con i tranquilli prati verdi e le baite.
sentiero 527
Si prosegue prima in leggera salita, poi con qualche tornante verso il Piza da Uridl, superato il quale si continua a mezza costa verso il Giogo di Fassa e il rifugio Sassopiatto, che si raggiunge dopo un'ultima breve ma ripida rampa.
Arrivati in cima il panorama è maestoso e spazia quasi a 360° sulla val gardena, alpe di siusi, denti di terrarossa, catinaccio, val di fassa e gruppo della marmolada.
Denti di terrarossa
...la regina...
Breve sosta nell'accogliente rifugio, un pezzo di torta e siamo pronti a ripartire. Il giro classico, brevederebbe di tornare al col rodella lungo il sentiero di Federico Augusto, ma noi preferiamo scendere verso la Val Duron e il rifugio Micheluzzi, quindi superiamo il rifugio Sassopiatto e ci dirigiamo verso la sottostante Malga Sassopiatto, dove passiamo proprio di fianco agli al cortile dove "pascolano" le mucche della malga
Il sentiero 533 passa attraverso gli ampi prati delle pendici del sassopiatto, prima in leggera discesa, poi, una volta che si è attraversato un torrente e addentrati nel bosco, punta dritto verso la Val Duron, con una bella e ripida discesa, mai pericolosa e anzi divertente, essendo su terreno erboso o comunq.ue compatto.
Sassopiatto
Sentiero 533 verso valle
..e guardandosi indietro...
Si raggiunge in breve tempo il rifugio Micheluzzi, da dove si ha una bellissima vista sulla Val Duron, ma essendoci già passati qualche anno fa, preferiamo prendere il bivio a sinistra lungo un sentiero forestale, che si ricollega qualche km più in basso alla strada forestale che ci riporta a campitello.
Lungo la forestale della Val Duron, verso Campitello
Il giro, come l'abbiamo fatto noi è di quasi 18km di lunghezza, ma prevede una salita impegnativa (quella alla forcella), e due discese lunghe e pendenti. Come detto i panorami sono veramente sublimi, e particolarmente vari. Credo anche che sia meno frequentato del giro del sassolungo, che dovrebbe anche essere più corto.
Traccia GPS
Profilo altimetrico
Partiamo da Campitello, funivia Col Rodella poi brevemente si raggiunge il Rifugio Passo Sella (dove si può anche arrivare direttamente in macchina).
Da qui prendiamo il sentiro 525, che punta dritto verso la forcella Sassolungo e il rifugio Toni Demetz, posti 600 m più in alto.:NDD
Il sentiero passa prima attraverso la zona di città dei sassi, per poi inerpicarsi su per il ghiaione con decisi tornanti.
seconda parte del sentiero, dove iniziano i tornanti
Lungo il sentiero non incontriamo quasi nessuno, molti turisti preferiscono prendere l'impianto che parte dal rifugio Passo Sella e arriva direttamente alla forcella. La cabinovia del sassolungo è piuttosto vecchia, ma ha ancora molto del suo fascino vintage, e consente comunque di ammirare il panorama durante la lunga salita.
Rifugio Toni Demetez e Cabinovia del Sassolungo
Quasi alla fine, il canale si stringe, e ci si trova sotto alle pareti del sassolungo a destra e delle Cinque Dita a sinistra. Durante una delle soste per rifiatare, girandosi si ammira la magnifica vista sul gruppo del sella, marmolada e val di fassa, una forza in più per continuare la salita.
vista sul Col Rodella, e sullo sfondo la Marmolada
Arrivati in cima, dove ci sono davvero molti turisti (facile con l'impianto eh ), vediamo varie cordate che si arrampicano verso la cima del sassolungo, dal rifugio Toni Demetz partoni infatti diverse vie di arrampicata.
Rifugio Toni Demetz
Breve sosta, poi si riparte, scendendo il canalone che porta al rifugio Vicenza. Per l'orientamento nord-ovest, è ancora presente molta neve, e il sentiero prevede alcuni passaggi che la attraversano.
Parte alta del canalone, ancora innevata
canale di discesa, sullo sfondo l'alpe di siusi
attraversamento della lingua di neve
Data la quantità di gente presente, la discesa è una continua serpentina di persone, alcune non proprio in abbigliamento adatto...
La prima parte della discesa è abbastanza ripida e bisogna prestare attenzione a non scivolare, non tanto per il rischio di cadute, ma per non ruzzolare sulle altre persone
code in discesa...
il sentiero di discesa visto dal basso
Alcuni decidono anche di scendere lungo le lingue di neve, in effetti dalla metà del canale in giù, si può fare senza grossi pericoli, dato che le pendenze diminuiscono fortemente.
In non troppo poco tempo (data la quantità di gente) si raggiunge il rifugio Vicenza, incastonato tra le pareti verticali del sassolungo e del sassopiatto, con sullo sfondo la conca del sassopiatto, dove c'è il sentiero che conduce alla ferrata Schuster.
Rifugio Vicenza al Sassolungo
panorama dal rifugio Vicenza, verso l'Alpe di Siusi
Qui ci fermiamo per un panino, e nel mentre assistiamo alle riprese di un film d'epoca tedesco sulle scalate immagino, con gli attori vestiti come gli alpinisti di inizio secolo.
Finita la sosta si riparta, il sentiero porta ancora in discesa fino al bivio col 527, a destra si prosegue a mezza costa aggirando il sassolungo fino al rifugio comici (itinerario molto battuto e preferito dalla maggioranza dei turisti), a sinistra invece si continua a scendere ancora per qualche centinaio di metri per uscire dal canalone e incamminarsi a mezza costa sotto le pendici del sassopiatto. Da qui il panorama è ancora una volta stupendo, da un lato le verticali pareti rocciose, dall'altra la placidità dell'alpe di siusi, con i tranquilli prati verdi e le baite.
sentiero 527
Si prosegue prima in leggera salita, poi con qualche tornante verso il Piza da Uridl, superato il quale si continua a mezza costa verso il Giogo di Fassa e il rifugio Sassopiatto, che si raggiunge dopo un'ultima breve ma ripida rampa.
Arrivati in cima il panorama è maestoso e spazia quasi a 360° sulla val gardena, alpe di siusi, denti di terrarossa, catinaccio, val di fassa e gruppo della marmolada.
Denti di terrarossa
...la regina...
Breve sosta nell'accogliente rifugio, un pezzo di torta e siamo pronti a ripartire. Il giro classico, brevederebbe di tornare al col rodella lungo il sentiero di Federico Augusto, ma noi preferiamo scendere verso la Val Duron e il rifugio Micheluzzi, quindi superiamo il rifugio Sassopiatto e ci dirigiamo verso la sottostante Malga Sassopiatto, dove passiamo proprio di fianco agli al cortile dove "pascolano" le mucche della malga
Il sentiero 533 passa attraverso gli ampi prati delle pendici del sassopiatto, prima in leggera discesa, poi, una volta che si è attraversato un torrente e addentrati nel bosco, punta dritto verso la Val Duron, con una bella e ripida discesa, mai pericolosa e anzi divertente, essendo su terreno erboso o comunq.ue compatto.
Sassopiatto
Sentiero 533 verso valle
..e guardandosi indietro...
Si raggiunge in breve tempo il rifugio Micheluzzi, da dove si ha una bellissima vista sulla Val Duron, ma essendoci già passati qualche anno fa, preferiamo prendere il bivio a sinistra lungo un sentiero forestale, che si ricollega qualche km più in basso alla strada forestale che ci riporta a campitello.
Lungo la forestale della Val Duron, verso Campitello
Il giro, come l'abbiamo fatto noi è di quasi 18km di lunghezza, ma prevede una salita impegnativa (quella alla forcella), e due discese lunghe e pendenti. Come detto i panorami sono veramente sublimi, e particolarmente vari. Credo anche che sia meno frequentato del giro del sassolungo, che dovrebbe anche essere più corto.