Opinioni su commentatori Sky e Rai

Alice Robinson è nata a Sydney ma è neozelandese di nazionalità!

Sono tantissimi i casi di expats NZ che vanno a vivere in Australia, che mediamente dà più opportunità di lavoro, specie per certi lavori, mettono su famiglia e rimangono sempre NZ... poi si sono ritrasferiti in NZ a quanto capisco.
O forse i suoi erano proprio australiani che hanno fatto pratica inversa rispetto alla media.

In ogni caso anche in inglese è frequente dire the newzealander from Sydney.
 
Però tecnicamente ha ragione: è nata a Sydney...
infatti l'ho scritto ma detto cosi in telecronaca a primo impatto dà la sensazione di errore per me è stato cosi
in quanto non sapevo che fossa nata a sydney quindi senti dire neozelandese di sydney e ti pare un errore o no?
avrebbe potuto dire neozelandese nata a sydney. poi sono sottigliezze ci mancherebbe
 
Causa Covid, questo weekend ho visto tutte le gare in TV. Sulla RSI. Beh, la Curtoni Senior e' super, bravissima, precisa, misurata. Mi e' piaciuta moltissimo.

Nei maschi invece non capisco perche' si ostinino a mettere Piero Gros. E' terribile, e' chiaro che la sua epoca e' andata... fine! Come De Chiesa, che pero' ha avuto la professionalita' di aggiornarsi nel tempo, ma Gros no.

Per me, alla fine, Bosca rimane il migliore, almeno: quello che mi e' piaciuto nettamente di piu'.
 
^ In teoria è ancora valido in tutto il mondo germanico. Bravi attori svizzeri o austriaci nascondono, quindi, sul palcoscenico o davanti alla macchina da presa, le proprie inflessioni regionali. Nonostante la sua, si può dire, vetustà, il manuale è tuttora in uso e non ha subito chissà che variazioni nel corso del tempo. L'unica, forse, riguarda la pronuncia della R. Pensa che fino agli anni '50 del secolo scorso l'unica R ammessa era quella articolata con la punta della lingua (Zungenspitzen-R), una pratica ancora, direi, standard nella musica lirica, mentre ora sono ammesse anche la R uvulare e la riduzione a vocale in fine di parola (es. mir pronunciato "mia" anziché mir con una bella erre rullata).
Ok, ho fatto una rapida verifica. Te la passo giusto per chiacchiera, però devo porti una domanda.
Le tue informazioni (o la tua formazione, non so) vengono soprattutto dal mondo della lirica? Perché questo spiegherebbe una certa rigidezza nelle indicazioni che hai raccolto.
Mi spiego meglio: ho chiesto a una compagnia di attori professionisti berlinesi (aiutato dal fatto che c'è tra loro una mia amica italo-tedesca, non sono in grado di sostenere una conversazione in tedesco). Attori di prosa, teatro di ricerca, gente che lavora comunque anche in cinema e TV. Nessuno ha letto il Sieb, lo conoscono solo come cenno storico, alcuni non sanno cosa sia. Mi hanno detto che studiano (ovviamente, direi) articolazione e fonazione esattamente come noi, ma l'ortoepìa è davvero secondaria.
Può essere però un problema del teatro berlinese, poiché mi dicono più o meno: "Berlino è talmente multietnica che non sarebbe logico usare la dizione in teatro". Ok.
Mi sono dunque rivolto a un vecchio amico giornalista ormai tedesco di adozione (Lipsia), affidabile, germanista per passione (e pure filogermanico, va be'), giornalista specializzato in cultura, spettacolo e architettura.
Questa la risposta.
"..diciamo che Bertolt Brecht e Erwin Piscator non sono passati invano...
Fino a quando le Germanie erano due all'ovest si era imposto uno standard di pronuncia - modellato sul tedesco parlato nella bassa sassonia, diciamo tra Hannover e Amburgo, che ha avuto applicazione prevalentemente in radio e Tv. All'est, invece, l'accento sassone e quello berlinese, a seconda dei casi, si sentiva. In teatro, pure... Gli austriaci parlano austriaco e i germanici ne ridono, mentre degli svizzeri non capiscono una parola su due...(...)
Quel codice linguistico era una cosa artificiale, serviva alla politica prussiana di unificazione germanica alla fine dell'Ottocento...non ha avuto alcun effetto concreto. Poi considera che il teatro tedesco del primo ottocento si fondava sul cabaret. Ogni città esprimeva la propria tradizione di cabaret, profondamente diverso quello berlinese da quello monacense (Karl Valentin). Poi, per avere un'idea delle varietà linguistiche, basta vedere la serie "federale" (primo canale) dei telefilm polizieschi Tatort e Soko (seguito dalla città in cui è stato ambientato)...".


Alla fine, forse non ricordavo così male nell'asserire che da loro la dizione (intesa come ortoepìa, accenti e pronuncia di alcune consonanti) ha meno importanza che da noi, come mi spiegò molti (purtroppo) anni fa un produttore della Bayerischer Rundfunk con cui ebbi la fortuna di collaborare.
Forse proprio per questo nel documentario proposto più sopra i parlanti pronunciano Sànkt Morìtz (mezzo tedesco e mezzo francese) e nessuno si stupisce, mentre da noi i giornalisti Rai che vanno sul nazionale sono praticamente (e giustamente) obbligati a studiare dizione.
Mi chiedo però quale standard seguano i doppiatori tedeschi, giacché nella mia concezione del cinema e della tv sarebbe deleterio doppiare con inflessione locale (mi innervosisco quando sento le scivolate in certi doppiaggi italiani, figurati).
Tutto qui.
In fondo è solo una noiosissima riflessione sui problemi del giornalismo televisivo, però serve anche a capire perché si sbaglia e dove.
Ammetto che detesto le cadenze locali. Non tanto gli errori di dizione, sopportabili, quanto le inflessioni.
Ciao.
 
Quello al posto della Ceccarelli ? Ma speriamo che ne prenda il posto !
A me in studio è piaciuto più Schieppati, lo trovo più televisivo, divertente, divulgatore senza essere troppo tecnico o troppo banale.
Mi piacerebbe sentirlo in cronaca.
Comunque entrambi parlano molto meno della Cecca, e questo è già un vantaggio.😎
 
A me in studio è piaciuto più Schieppati, lo trovo più televisivo, divertente, divulgatore senza essere troppo tecnico o troppo banale.
Mi piacerebbe sentirlo in cronaca.
Comunque entrambi parlano molto meno della Cecca, e questo è già un vantaggio.😎
La Cecca era al seguito della figlia che ha iniziato la nuova stagione da dove ha lasciato la scorsa e cioe ' stravincendo.....
Speriamo che continui cosi' per il bene di tutti : la figlia potrebbe essere il futuro dello SL femminile e per fare cio' e ' giusto che la mamma non abbandoni la figlia ......e noi saremo piu' che contenti HIHIHI
 
devo porti una domanda.
Le tue informazioni (o la tua formazione, non so) vengono soprattutto dal mondo della lirica? Perché questo spiegherebbe una certa rigidezza nelle indicazioni che hai raccolto.
No, non solo dalla lirica ma anche dal teatro, soprattutto dal cinema e parzialmente anche dalla TV. Allora, il Siebs è stato ristampato almeno fino alla fine del '900 in edizioni via via aggiornate anche dopo la morte dell'autore. Quel che più conta, è che la codificazione da lui operata ha poi trovato cittadinanza nei vari e più autorevoli dizionari, in primis il Duden, sfogliando i quali si scopre come l'attuale pronuncia standard corrisponda in pratica almeno al 99% a quella stabilita dal Siebs (quindi S sonora in inizio di parola davanti a vocale, pronuncia di -ig come -iç, ecc. ecc.). Pronuncia che è in genere seguita dagli attori e dai doppiatori. Attenzione, se parliamo di teatro vernacolare, sceneggiati TV inseriti in un particolare contesto locale, film di genere realistico, ecc. ecc. è ovvio che il discorso cambia, se è vero com'è vero che lo scopo stesso di questo tipo di opere è di rispecchiare una data realtà. Per concludere questo piacevole scambio allego uno spezzone in cui si sente la perfetta pronuncia hochdeutsch dello svizzero (e compianto) Bruno Ganz.
 
Ultima modifica:
La Cecca era al seguito della figlia che ha iniziato la nuova stagione da dove ha lasciato la scorsa e cioe ' stravincendo.....
Speriamo che continui cosi' per il bene di tutti : la figlia potrebbe essere il futuro dello SL femminile e per fare cio' e ' giusto che la mamma non abbandoni la figlia ......e noi saremo piu' che contenti HIHIHI
La figlia arriva a 20anni che si è talmente tanto rotta il cazzo di sciare che molla tutto e tutti e si unisce ad una comune hippy a Goa.
Ci scommetto una birra.
 
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A me in studio è piaciuto più Schieppati, lo trovo più televisivo, divertente, divulgatore senza essere troppo tecnico o troppo banale.
Mi piacerebbe sentirlo in cronaca.
Comunque entrambi parlano molto meno della Cecca, e questo è già un vantaggio.😎
Ho la nettissima impressione che Giulio Bosca stia sulle palle a De Chiesa, che invece adora Schieppati... c'è un ottimo feeling tra i due, e con l'aggiunta della Gandolfi (che trovo sorprendentemente simpatica e "leggera") trovo che i momenti in studio funzionino davvero benissimo.

Giulio invece proprio bravo in telecronaca... c'è quasi da sperare che rimpiazzi Blardone, che ultimamente ha un po' perso smalto...
 
Ho la nettissima impressione che Giulio Bosca stia sulle palle a De Chiesa, che invece adora Schieppati... c'è un ottimo feeling tra i due, e con l'aggiunta della Gandolfi (che trovo sorprendentemente simpatica e "leggera") trovo che i momenti in studio funzionino davvero benissimo.

Giulio invece proprio bravo in telecronaca... c'è quasi da sperare che rimpiazzi Blardone, che ultimamente ha un po' perso smalto...
la Gandolfi mi è simpaticissima, ho scoperto di recente anche la sua pagina Instagram. Divertente, spontanea, alla mano. Per me funziona benissimo

De Chiesa e Schieppati hanno recentemente fatto un video sciando insieme, danno l'impressione di essere molto amici anche oltre le telecamere
 
La figlia arriva a 20anni che si è talmente tanto rotta il cazzo di sciare che molla tutto e tutti e si unisce ad una comune hippy a Goa.
Ci scommetto una birra.
Scapperà con il batterista di una band di doom metal norvegese
Oppure farà la fine di Petra Kronberger, vince tre Generali a mani basse a 24 anni saluta tutti ed entra in banca.
 
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