Giro panoramico della conca ampezzana

Childerique

un VagaMondo
Giovedi' 8 agosto a Cortina ho fatto un giro panoramico che consiglio a tutti coloro che in una bella giornata vogliono fare una passeggiata, facile anche se abbastanza lunga, per apprezzare i bellissimi scorci che offre la conca ampezzana, senza utilizzare l'auto.

Ne ho fatto questo piccolo reportage: purtroppo le fotografie non sono tutte nitide, perche' per inquadrare meglio le montagne a volte ho utilizzato lo zoom del mio cellulare... penso pero' che rendano comunque giustizia agli scenari!

Riassumendo, complessivamente il dislivello percorso a piedi e' stato di circa 1.500 metri (300 in salita e 1.200 in discesa), partendo dai circa 1.200 metri slm del paese e toccando l'altezza massima di 2.362 metri slm dei Tondi, per una durata di circa 5 ore (pranzo e soste comprese), con diverse possibilita' di abbreviare il giro e rientrare in anticipo, nel caso di piccoli infortuni e/o eccessivi affaticamenti, sempre possibili.

Questa e' una cartina per avere una rappresentazione dell'intero giro panoramico.

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Si parte prendendo la funivia del Faloria, la seconda funivia realizzata a Cortina dopo quella di Pocol, inaugurata poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, che a suo tempo era considerata un'opera arditissima: dopo essere transitati dalla stazione intermedia di Mandres, con un solo balzo si arriva ai 2.123 metri slm del Rifugio Faloria.

Veduta dalla stazione di partenza, verso il Faloria...
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...e veduta dalla stazione di arrivo, verso Cortina
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Dalla stazione di arrivo si puo' ammirare il paese di Cortina d'Ampezzo dall'alto, ed avere un primo scorcio delle Tofane e delle altre montagne che lo circondano; in caso di necessita', e' presente il Rifugio Faloria, dove si puo' trovare un bar ristorante (e le toilette... non si sa mai!).

Da qui parte il primo tratto a piedi, l'unico di salita abbastanza impegnativa (che pero', volendo, si puo' anche evitare, prendendo il servizio di navette con le jeep, che e' sempre disponibile), necessario per poter arrivare sui bastioni dei Tondi di Faloria.

Veduta dalla stazione di arrivo, verso i Tondi di Faloria
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Si inizia a percorrere il sentiero n. 213, che poi si lascia per raggiungere il Rifugio Capanna Tondi, situato a 2.327 metri slm, dove ci si puo' rifocillare (soprattutto se si e' preferito salire a piedi).

Il punto piu' altro del giro si trova invece poco piu' in altro, a 2.362 metri slm, dove in inverno di puo' arrivare con l'ultima seggiovia, da dove si dipartono i sentieri piu' impegnativi e le ferrate del Monte Sorapiss, e dove si possono ammirare tutte le montagne del circondario... eccole:

Il Gruppo delle Tofane
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Il Gruppo delle Tofane, che rappresenta forse la montagna piu' famosa di Cortina d'Ampezzo, si puo' vedere in tutto il suo splendore: piu' a sinistra i 3.225 metri slm della Tofana di Rozes (non sembra, ma la sua vetta si puo' raggiungere abbastanza facilmente, senza essere degli scalatori: basta avere il giusto equipaggiamento, un discreto allenamento, ancora meglio se accompagnati da una guida... e non soffrire di vertigini!!), al centro i 3.244 metri della Tofana di mezzo, la vetta piu' alta (e quella piu' facile da raggiungere, perche' e' collegata tramite un piccolo sentiero sulle rocce con la stazione di arrivo della Funivia "Freccia nel cielo", che e' solo qualche decina di metri piu' in basso) ed a sinistra i 3.238 metri della Tofana di dentro (la vetta meno famosa, quella piu' nascosta e piu' difficile da raggiungere... perche' se non si vuole scalare, e' disponibile solo una "ferrata"). Si puo' notare, in basso sulla destra, la stazione di arrivo della Funivia del Faloria ed il relativo rifugio.

La Marmolada ed il Nuvolau
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In fondo all'orizzonte si riesce a vedere bene il ghiacciaio della Marmolada (3.343 metri slm, la montagna piu' alta delle Dolomiti, detta anche "la Regina delle Dolomiti"), e piu' in basso, da sinistra a destra, i prati del passo del Giau (2.236 metri slm) ed il Gruppo del Nuvolau, con al centro il relativo rifugio (a 2.574 metri slm) e piu' a destra la vetta piu' alta dell'Averau (2.647 metri slm). Si possono notare, in basso a destra il tetto del Rifugio Capanna Tondi, e piu' al centro, sopra la strada sterrata che porta sulla cima dei Tondi, un ombrellino bianco: era di una giapponese, tutta bianca come il latte, che era salita fin li' e stava riscendendo calzando delle ballerine!!! :think::think:

Il Gruppo del Cristallo
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Si puo' vedere molto bene anche il Gruppo del Cristallo (3.221 metri slm la sua vetta piu' alta), segnato a sinistra dal taglio vertiginoso della Forcella Stauniess (la pista di sci piu' alta e piu' difficile di Cortina d'Ampezzo) e piu' in basso al centro dalla frana dove passa la pista di sci per rientrare a Rio Gere. Credo sia evidente il motivo per cui la montagna sia stata chiamata Cristallo...

Le Tre cime di Lavaredo
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Dalla cima dei Tondi di Faloria si possono arrivare a vedere anche le famosissime Tre Cime di Lavaredo (la piu' alta a 2.999 metri slm) e, piu' in basso, la conca formata dall'altrettanto celebre lago di Misurina.

La Croda Rossa d'Ampezzo
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Subito a fianco dell'ultimo pilone della seggiovia, la montagna piu' alta e' la Croda Rossa d'Ampezzo (3.146 metri slm): anche qui credo che sia evidente il motivo per cui la montagna sia stata denominata "rossa"...

Monte Pelmo, Monte Civetta e Bec di Mezdi'
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Sempre tenendo le spalle al Monte Sorapiss, che sovrasta il Faloria e si intravvede appena sulla sinistra, si vedono anche:
- a sinistra il Monte Pelmo (3.168 metri slm), una delle due colonne che delimitano l'ingresso nella Valle del Boite (l'altra e' il Monte Antelao, la seconda vetta piu' alta delle Dolomiti dopo la Marmolada, detto anche "il Re delle Dolomiti"), che dal Cadore risale fino alla conca di Cortina d'Ampezzo, detto anche il "caregon del Padreterno" per il suo caratteristico profilo;
- al centro, dietro, la parte piu' alta del Monte Civetta (3.218 metri slm), che gli alpinisti conoscono bene per la sua parete a strapiombo di oltre 1.000 metri;
- a destra l'inconfondibile sagoma del Becco di Mezzodi' (2.603 metri slm), conosciuto anche come "la lancetta di Cortina".
Sotto le montagne i bellissimi boschi di larici ed abeti, dove si nasconde anche il rifugio Palmieri, una delle mete piu' ambite per le escursioni a Cortina.

Dopo essere saliti fino alla cima dei Tondi di Faloria (e, a questo punto, penso siate d'accordo anche voi che davvero "ne valeva la pena"!! :WHOO:WHOO), si inizia la lunga e graduale discesa fino a Cortina, che progressivamente cambiera' la prospettiva delle montagne piu' vicine e nascondera' la visuale di quelle piu' lontane.
Si puo' scendere alternativamente con il sentiero n. 212 (una strada sterrata utilizzata anche dalle mb), lungo le piste da sci e/o per i sentieri nel bosco: in ogni caso e' bene stare attenti agli scorci del panorama che si possono incontrare...

Scorcio delle Tofane scendendo dal Faloria
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Si arriva quindi al Rifugio Rio Gere, a 1.680 metri slm, da dove partono gli impianti di risalita del Monte Cristallo e dove, volendo, ci si puo' riposare o anche rifocillare... qui i piu' stanchi potranno prendere il servizio di autobus per rientrare subito a Cortina, mentre i piu' allenati ed i piu' curiosi potranno proseguire a piedi lungo i sentieri (poche e brevi risalite, e soprattutto discese, in bellissimi boschi).

Si prosegue prendendo sulla destra il sentiero n. 211, che percorre tutto il versante sotto il Monte Pomagagnon (2.450 metri slm, la montagna che nelle cartoline piu' famose di Cortina sovrasta il paese, e molti confondono con il Cristallo), si transita dal Rifugio Larin nella Malga Larieto (un famoso agriturismo, dove volendo ci si puo' anche fermare a mangiare), e si arriva fino al Rifugio Mietres a 1.710 metri slm, dove arriva la seconda omonima seggiovia che sale da Cortina. Qui consiglio di fermarsi a mangiare, perché si mangia davvero bene e la vista e' superba!

Panorama dal Rifugio Mietres: sulle Tofane
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Dopo aver mangiato, i piu' stanchi (e/o appesantiti per il pranzo) potranno decidere di rientrare a Cortina scendendo con le due seggiovie di Mietres (che portano fino alla frazione di Guargne', dove c'e' la piscina comunale... attenzione che nella cartina allegata per errore e' stato segnalato solo il primo troncone della seggiovia), mentre i piu' allenati e curiosi potranno riprendere il sentiero n. 211 per coronare il giro panoramico.

L'ultima parte del giro panoramico e' tutta in discesa, lungo una comoda strada sterrata che scende gradatamente e dolcemente in mezzo a dei bellissimi boschi, ed arriva a congiungersi al famoso percorso lungo la vecchia ferrovia Calanzo-Cortina-Dobbiaco vicino a Fiames. Per rientrare a Cortina si seguira' il predetto percorso pedonale, facendo attenzione alle biciclette che scendono (a velocita' spesso troppo sostenuta) ed ai diversi scorci che si incontrano.

Ecco l'ultima parte del percorso, con il Monte Pomagagnon:

Il Pomagagnon ed il percorso della "vecchia" ferrovia
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Ultima modifica:
C'è un ***** da fare.
I più bei panorami delle Dolomiti. :D:D:D:D

Rovinata in alta stagione (per chi vorrebbe frequentarla in rigoroso silenzio e ammirazione rispettosa e montanara) dall'80% dei suoi turisti "recenti" (quelli degli ultimi 10-15 anni).
Ma si possono evitare accuratamente in svariati modi (fuori stagione, fuori mano...)!

Più lo guardo e più il Cristallo sembra una meraviglia!
Ho visto da mio zio una foto di un paio di settimane fa dal versante nord (da Dobbiaco) ed era veramente un enorme montagna di... cristallo!


In certi momenti dell'anno dovrebbe chiamarsi Cortina d'Amplesso :TTTT
 
Bellissimo giro panoramico!!!
Unico appunto, anche per la Tofana di Dentro non serve essere scalatori: c'e' infatti la normale che, a mio avviso, presenta le stesse difficolta' della normale alla Tofana di Rozes (quella che sale dal Rif. Giussani) da cui poi ci si puo' collegare alla Tofana di Mezzo con la Ferrata del Formenton da te citata
 
Bellissimo giro panoramico!!!
Unico appunto, anche per la Tofana di Dentro non serve essere scalatori: c'e' infatti la normale che, a mio avviso, presenta le stesse difficolta' della normale alla Tofana di Rozes (quella che sale dal Rif. Giussani) da cui poi ci si puo' collegare alla Tofana di Mezzo con la Ferrata del Formenton da te citata

Sara' senz'altro come dici tu, anche perche' io non ci sono mai andato: soffro di vertigini!!! :sudato:
 
Report molto detaagliato!

Report davvero molto dettagliato :CC per una gita che porta a conoscere gran parte delle perle di Cortina orientale; un giorno andrò a scoprire la zona tra Mietres e Rio Gere, ad oggi non ci sono mai stato.

Tofana di Rozes (non sembra, ma la sua vetta si puo' raggiungere abbastanza facilmente, senza essere degli scalatori: basta avere il giusto equipaggiamento, un discreto allenamento, ancora meglio se accompagnati da una guida... e non soffrire di vertigini!!)
Secondo me per la Rozes si può salire anche senza soffrire di vertigini; il panorama a volte può creare un senso di vuoto ma tra il sentiero e il burrone ci sono sempre molti metri di roccia.
 
Secondo me per la Rozes si può salire anche senza soffrire di vertigini; il panorama a volte può creare un senso di vuoto ma tra il sentiero e il burrone ci sono sempre molti metri di roccia.

Quindi il percorso e' un vero e proprio sentiero? E c'e' pericolo di rotolare giu' dal sentiero? Mi sembra che la carta Tabacco 1:25.000 indichi il percorso con una linea punteggiata di colore rosso: dovrebbe quindi essere "EE" (ovvero essere rivolta agli escursionisti esperti), o sbaglio? Ed infine, con quale attrezzatura e' opportuno salire? Ringrazio in anticipo per la risposta... chissa' che possa farci un pensiero...
 
La normale alla Tofana di Rozes e' sostanzialmente un sentiero tra ghiaioni e sfasciumi, quindi direi calzature adeguate in modo da avere le caviglie protette, e guantini da ferrata, che possono sembrare una cavolata ma in caso di scivolata ti possono salvare le mani: e' capitato a me 20 giorni fa su un ghiaione marcissimo lungo il Sentiero Olivato (vedi reportage), guanti da buttare ma mani salve, se non li avessi avuti mi sarei sventrato le mani...

Poi OVVIAMENTE abbigliamento adeguato ai 3000 metri: ci vuole poco a passare da un sole che ti cucina a un temporale o -peggio- a una nevicata.
Quindi avere nello zaino windstopper e abbigliamento caldo.
 
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