Abruzzo: situazione neve, piste, aperture impianti, strade, etc.

Comunque parlando di cose un po' più concrete, per Campo Felice Gennaro Di Stefano nel video seguente
parla di inizio lavori di sostituzione della Monte Rotondo ad Aprile ed auspica con un "magari" di poterla far arrivare fino in cima, qualcuno del forum ne sa qualcosa ed ha notizie fresche in merito?
 
a campo imperatore non ci sono oggettive possibilità di sviluppo ulteriore in quota, condizioni troppo ostiche a prescindere dal parco, dal lato scinderella "perdendo" la parte alta della vallefredda si potrebbe fare una pista con impianto e da li ricongiungersi al versante "Innevato" di montecristo, piu o meno quello che era il progetto, cercando di creare un arroccamento dignitoso dalla strada a una quota decente (almeno 1500) per garantire doppio accesso di cui uno sciabile in discesa. Temo che moriremo tranquillamente senza che cio si realizzi..
a mio avviso nelle condizioni attuali dell'appenino è un errore "scimmiottare" roccaraso investendo in impianti moderni e potenti, che poi non sono utilizzati a regime e creano costi per anni a bilancio, unica cosa su cui puntare è innevamento per garantire al massimo la fruibilità di quello che c'è.
inutile fare tipo ovo che ha impianti piu moderni della vda e uno dei maggiori sta sempre chiuso e la pista principale mai aperta, io preferisco trovare skilift e biposto e sciare tutta l'estensione e dislivello gia mediamente esigui..l'idea dei grandi impianti, vedi telemix di p di tivo, sarebbe la mossa "decisiva" per il fallimento delle stazioni. Se ci fosse una biposto o quadriposto fissa li forse oggi sarebbe ancora aperto.
Per fare un esempio se fossi io acquirente di campo felice, non cambierei neanche un impianto per i prossimi 5 anni, ma sfruttando inversione termica farei investimenti su bacini, pompte e lance di innevamento, rinunciando a qualche pista inutile e contorta. allargando e miglirando le esistenti. Anche senza allugare la monterotondo, ci metterei un ancora in cima dove stano i vecchi pali, per recuperare la sommità. Il rilancio della stazione dovrebbe essere le acquile e un ottimo innevamento della "brecciara" per fare pista di qualità, esposizione e dislivello che darebbero la giusta dimensione sciatoria.
Altro esempio passo lanciano si parla di fanta cabinovia fino in cima, io spenderei poche centinaia di migliaia di euro per seggiovia breve ammorsamento fisso da arrivo di passo lanciano a partenza di maielletta/mamarosa, e via cosi.. poi un po di innevamento al passo, per il resto la natura fa il suo contributo, non serve altro e sciieresti per mesi e costi sostenibili, 20 mil di cabinovia non te le ripaghi mai, manco copri i costi energetici di aprirle in settimana
 
la disamina di Turbodream, come di consueto, non fa una piega; garantire l'ordinario senza strafare. Se nei già moribondi comprensori appenninici funzionasse ciò che esiste o resiste sarebbe un gran risultato. Senza neve gli impianti non servono, viceversa con condizioni di innevamento sufficienti anche impianti datati possono attendere alle necessità dei sempre comprensivi sciatori appenninici, disposti ad accettare in termini di impianti e fruibilità ciò che altrove sarebbe intollerabile.
 

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anche perchè oggettivamene non si puo pensare di mettere una ovovia di ultima generazione solo per la domenica, poi dal lun al ven con 4 gatti in croce la teniamo spenta per andare in perdita?
Stazioni sciisistiche anche in ricca svizzera o in francia campano alla grande solo con skilift, ancore e vetuste seggiovie fisse. Faccio esempi reali: La rosiere ha impianti tecnicamente inferiori a ovindoli , quasi tutta la stessa lathuile, per non parlare di gressoney la trinite (non stafal piu moderna) dove la maggior parte delle piste sono servite da una lunghissima biosto ammorsamento fisso con tappeto, e sapete una cosa: funziona benissimo cosi, e continunano ad andare avanti.
Per cui la pretesa di mandare avanti stazioni che hanno elevati ingressi la domenica, medio alti il sabato (sempre che sia beltempo, altrimenti si dimezzano) e poche decine di ingressi in settimana con impianti faraonici come esposto, cabine moderne etc è un suicidio economico, l'idea di imitare il nord o alto Sangro sbagliatissima.
Se si fosse fatto in questi anni il passo piu "piccolo" con oculati acquisti di seggiovie dismesse nel ricco alto adige oggi i conti di molte stazioni in crisi non sarebbero forse cosi pessimi.
Unica cosa su cui si doveva investire erano gli innevamenti artificiali, e su questo la sola RR ha fatto un enorme passo in avanti, Ovindoli ha addirittura messo impianti nuovissimi su innevamento vecchio di decenni e inadeguato anche come capienza idrica, cf pure ha lance vecchissime, gli altri manco quelle. L'unica cosa su cui investire per andare avanti sono solo gli innevamenti, un bello skilift su pista innevata per le scuole fa benissimo, piace pure a i bambini, una quadriposto per 400 m dislivello va benissimo, se poi scendi su piste innevate, invece tenere esposto chiuse, telemix smontate e piste mai aperte che è la morte economica..
Il cliente in appenino si adegua a sciare come ha sempre fatto, altrimenti il confronto con altoadige fa un effetto contrario: se devo spendere 40 € per queste piste ne spendo 70/80 ci metto 300 di viaggio e me ne vado li tanta è la differenza, lo sci appenninico a mio avviso ha senso se è non troppo costoso e senza fronzoli. Inutile puntare a cattedrali nel deserto con fondi enormi, bastano seggiovie che camminano (anche skilift) e piste aperte, piuttosto che fantasticare cabine come a campiglio o al plan per una domenica in appennino. Quanti soldi fa campiglio che mettte (ogni tot anni) una cabina e quanti ne il plan e quanti la appeninica con un pugno di abbonati e se tutto gli va bene 8-10 weekend di pieno in tutto l'inverno, con natale sempre un incognita?

RR non fa testo, un enclave teutonica in terre meridionali, una setta di illuminati dove gestore locale (unico caso brillante della storia), ed enti pubblici sono coesi e allineati, tutti orientati al business non alla faida locale, e allora si prendono anche i fondi, ma è un modello unico non replicabile altrove per questo non va erroneamente preso a riferimento per investimenti e impianti in appennino, si deve ragionare piu "terra terra". Ad esempio le vituperate cf e ovo (da me in primis) scontano da sempre il fatto di avere proprietà "forestiere", che se aspettavi che facessero qualcosa i "locals" ancora le pecore ci stavano li, che si scontrano imprescindibilmente con le misere logiche amministrative locali, orientate al "Boicottaggio" e specchio di un modello culturale opportunista ma avverso al forestiero.
Ovviamente è tutto il modello amministrativo italiano è una cagata assoluta perchè un comune di 100 o poco piu abitanti non dovrebbe decidere su investimenti di decine di milioni in grado di muovere flussi economici, di mercato immobiliare, di occupazione di dimensione decisamente superiori al loro contesto, sia questo un problema a Micigliano, rocca di cambio, ovindoli, etc... Tanto peggio se scende in campo anche l'amministrazione superiore della provincia (rieti o aquila) dove tra serpi, orsi e cipolle selvatiche diventa tutto da preservare tranne gli investimenti.
Purtroppo a suo tempo il solo Renzi, boicottato dal suo partito in primis, tra tante cazzate fatte aveva proposto una riforma istituzionale col referendum che avrebbe normalizzato il paese legando i grandi investimenti ad un iter autorizzativo nazionale e standard uniformi, non come avviene oggi 3/4 regolamenti diversi per una strada, una pista, un impianto che attraversa piu comuni e regioni, una follia.
purtroppo il futuro in abruzzo e dintorni è grigio, rr esclusa, e solo non sbagliando ancora si puo sperare di andare avanti ancora...
 
Prima del Covid mi e’ capitato piu’ volte di stare a cena con uno dei due Lallini. Campo Felice faceva qualche anno fa 100 mila ingressi, circa 3 mln di incasso dagli skipass. Spese per ogni giorno di apertura 4500 euro. Secondo Lallini i margini di guadagno erano molto ridotti. Calcolate che ad esempio La Capannina gli dà due spicci di affitto e idem i noli. Campo Felice paga a Rocca di Cambio l’affitto sorgendo la stazione su terreni comunali. Se non ricordo male parliamo di 200 mila euro l’anno ma potrei sbagliare. Come avete sentito rifanno la Monterotondo perche‘ ricevono un finanziamento. Innevamento artificiale: a Ovo per fare il Canalone servono 150 mila euro. Basta una scaldata e hai buttato un patrimonio. Che le gestioni siano cosi’ e così concordo ma non è facile fare impresa con lo sci in Appennino. Nell’Alto Sangro c’è tutto un sistema che funziona. Ci sono tanti alberghi.
 
Il comune de L'Aquila spende adesso 4 mln per rifare le funi della funivia di Campo Imperatore. Sono soldi che un pvt faticherebbe a tirar fuori con quei pochi ingressi che fa CI
 
Ieri lo strano trio composto da me @Arkin e l'indomito @il Matesino (partito da Napoli) ha fatto raid in quel di campo imperatore, ovvero la piccola intertux appeninica.
Io e il @il Matesino, ormai per colpa mia "addicted" della filosofia Jam, ci siamo pregiati di fare un corso "customizzato" con bravissimo istruttore Jam che per il fine stagione era tornato all'Aquila dopo tutta la stagione "itinerante". Non posso non ribadire che il metodo Jam con "live coaching" radiofonico e didattica video si conferma una eccellenza per la tecnica di insegnamento agli sciatori di livello avanzato o medio/avanzato che ancora hanno voglia di cimentarsi per l'apprendimento di una corretta tecnica sciistica: esercizi, spiegazioni, live coaching rendono l'apprendimento coinvolgente ed efficace. Se da una parte ci vuole la determinazione (in questo jack @il Matesino, un esempio ineccepibile) e la "curiosità" di chi non si accontenta di "scivolare" a modo suo ma si ostina alla ricerca "tardiva" del miglioramento e dell'apprendimento del corretto gesto tecnico, dall'altra la ricchezza di informazioni, le tecniche, gli approfondimenti sui principi fisici e meccanici dello sci rendono il metodo Jam una eccellenza per chi si vuole impegnare in questa "sfida" in età adulta (si fa per dire).

Nel contempo il mitico @Arkin, redivivo dal suo problema fisico, si è ingarellato come un ragazzino a ripetere a nastro le poche piste di imperatore, che a differenza di sabato in cui la battitura era indecente, si presentavano in buonissime condizioni. Complice il tempo variabile, fresco, e le nuvole altalenanti la neve a scindarella reggeva sin quasi alle 13, cedendo solo a causa dell'umidità del fronte nuvoloso arrivato fitto in quegli orari, giornata stranamente coerente alle previsioni anche per una insolita totale assenza di vento in presenza di nuvole altalenanti.
Noi comunque dopo aver concluso il corso ci siamo "dilettati" in un ulteriore paio di discese in pappa/marcia prima di riscendere alle 15 soddisfattissimi per la giornata, finita in abboffata di porchetta, arrosticini e vino, con degustazioni di formaggi, tuto special thanks to @il Matesino.

Infine una riflessione dolce amara sul posto cosi bello e cosi mal sfruttato, un contesto suntuoso di montagne che non sembrano appennino, una gestione che se la prende molto comoda, basti pensare che il gatto ancora doveva iniziare a preparare una pista (si far dire poche centinaia di metri) a oltre una settimane dalle nevicate, la apriranno per sabato per poi chiuderla probabilmente da domenica con il maltempo e il caldo che arriveranno e non si sa se e quando riapriranno entro pasqua.
Un paesaggio vituperato dal fatiscente e cadente storico albergo (se non lo ristrutturassero a dovere lo buttassero giu) , accrocchi di antenne, fabbricati mal messi, ma che si vanta di essere parco naturalistico intoccabile, in un contesto appenninico dove tutto funziona al contrario di quanto sarebbe logico: invece di invocare in modo unanime impianti per attirare clienti e creare turismo si fa a gara a vietare il più possibile e uccidere ogni iniziativa.
Di fatto si rinuncia a una stazione potenziale che offrirebbe sciabilità che potrebbe andare da circa 1600 delle fossa di paganica (ricchissima di manufatti abbandonati) agli oltre 2300 m di campo pericoli, con un innevamento naturale senza pari, stagionalità lunga e comodità unica di raggiungimento, invocando un parco assoluto tra ruderi di vecchi impianti (montecristo e f. paganica) antenne enormi, fabbricati che cadono pezzi, e dulcis in fundo una fiera di bancarelle e rigattieri e 2000 m di quota in estate. A mio avviso questa montagna e gli appassionati come noi si meritano ben altro sci e ben altre strutture in questo contesto...
 
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Io penso sempre che alla fine c'è soltanto una località che beneficia delle beghe di CI, Ovo, CF e Campitello Matese.
 
Io penso sempre che alla fine c'è soltanto una località che beneficia delle beghe di CI, Ovo, CF e Campitello Matese.
ma quella località no fa testo, unico posto a sud del po' dove il gestore locale è un illuminato, paraculo, con agganci politici su tutti i fronti, e si interfaccia alla grande con enti locali a loro volta illuminati e propensi allo sviluppo, CF e OVO scontano lo scontro atavico tra proprietario forestiero e dinamiche locali marsicane (tra le peggiori della regione), Impero paga lo "specchio" di una mentalità pubblica dove l'opposizione ha sempre vita facile sulla proposizione, dove arrivano sindaci nella città ai piedi del GS che neanche conoscono una delle più grandi montagne italiane non solo appenniniche in un paese dove al centro sud niente di pubblico funziona, non può funzionare una montagna "pubblica".
Non è Roccaraso che beneficia, Roccaraso gioca un altro campionato, gli altri sono piccoli e i mediocri che soffrono delle loro piccolezze, dove l'ambiente locale è fondamentalmente ostico al forestiero, alla diversità, dove l'impianto a fune è un "intruso" e le montagne dovrebbero essere lasciate a pecore e bracconieri.
 
ma quella località no fa testo, unico posto a sud del po' dove il gestore locale è un illuminato, paraculo, con agganci politici su tutti i fronti, e si interfaccia alla grande con enti locali a loro volta illuminati e propensi allo sviluppo, CF e OVO scontano lo scontro atavico tra proprietario forestiero e dinamiche locali marsicane (tra le peggiori della regione), Impero paga lo "specchio" di una mentalità pubblica dove l'opposizione ha sempre vita facile sulla proposizione, dove arrivano sindaci nella città ai piedi del GS che neanche conoscono una delle più grandi montagne italiane non solo appenniniche in un paese dove al centro sud niente di pubblico funziona, non può funzionare una montagna "pubblica".
Non è Roccaraso che beneficia, Roccaraso gioca un altro campionato, gli altri sono piccoli e i mediocri che soffrono delle loro piccolezze, dove l'ambiente locale è fondamentalmente ostico al forestiero, alla diversità, dove l'impianto a fune è un "intruso" e le montagne dovrebbero essere lasciate a pecore e bracconieri.
Sarà ma un CI con impianti da 1600 a 2300 oppure Ovo e CF collegati (e fatti bene) darebbero tanto fastidio a Rocca dove, non dimentichiamolo, ci sono cmq alcuni disservizi sui quali passiamo sopra non avendo di fatto concorrenza.
 
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