io penso che il presunto" rivale", che ormai è talmente superiore da non essere più neanche qualificabile come "concorrente" di stazioni molto piu piccole e peggio gestite, non ha neanche più bisogno di questi aiuti, ci pensa l'autolesionismo locale e il presunto ambientalismo da divano a creare disastri.
Non penso che il potere di RR si spinga nel reatino, bisogna invece pensare anche e soprattutto a limiti delle realtà locali che probabilmente sono stati superati da anni o da secoli nel sangritano.
Sia le rocche che il reatino si contraddistinguono per forti invidie locali, che sfociano nel mettere "bastoni nelle ruote" al vicino purché non migliori, senza pensare al giovamento indotto dal suo miglioramento, vedo nei limiti ambientali alcuni aspetti comuni:
- culture locali non sempre aperte al turismo
- amministrazioni locali spesso latenti o carenti, non sempre vicini alla mentalità imprenditoriale
- poco diffuso spirito di iniziativa locale
- influenze politico culturali del radical chic neo/post ambientalismo salottiero romano
Sicuramente i suddetti aspetti sono stati differenti nel sagrinato , dove una mentalità più incline allo scambio culturale ed economico, una affinità linguistica con la clientela campana, un più diffuso spirito imprenditoriale, un meno presente ambientalismo da salotto (molto radicato nel confinante parco nazionale invece) hanno agevolato lo sviluppo guidato da gestione furba e intraprendente, con l'appoggio anziché il boicottaggio delle realtà amministrative locali.
Non conosco la realtà molisana per poterla portare a paragone, ma anche li penso che gli errori gestionali e amministrativi locali abbiano fatto assai più danni delle manipolazioni della "concorrenza".