Sul mio comodino in questi giorni ci sono...

Del secondo, se lo hai finito
L'ho finito e lo reputo molto interessante da leggere.
E' una spiegazione del termine e della sua storia con una forte critica alle diverse definizioni di antisemitismo che sono diventate "ufficiali" nel recente passato e presente.
 
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Mira a far conoscere ciò che generalmente non si conosce perchè al di fuori dei grandi flussi turistici ...e a volte ormai non esistono neanche gli stanziali a raccontarlo.
 
quando entro in case che nn conosco la mia attenzione va alla ricerca della libreria e se trovo questo…😂
 

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Sono circa a metà delle sue 500 pagine. L'ho iniziato con un po' di timore perché avevo paura del mappazzone illeggibile, e invece la cronaca degli eventi scorre benissimo, senza eccessive perdite di tempo in particolari poco rilevanti come invece ho riscontrato in altri scritti dello stesso autore. La narrazione segue il corso delle azioni in rigoroso ordine cronologico, raccontandole da ambo i fronti, ed è molto precisa anche dal punto di vista geografico. Per chi ha l'Adamello nel cuore e un po' si interessa di storia penso che il volume sia un punto di riferimento per avere una visione complessiva sulla Guerra Bianca in quel settore.
 

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Dopo essermi inflitto 500 pagine di saggio sulla guerra in Adamello, preso dal trip bellico, mi sono dilettato con questo romanzo decisamente più breve e meno pesante ambientato negli anni e nei luoghi della guerra bianca.

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Sorvolando sul fotomontaggio della copertina fatto con la foto di una pista da sci con tanto di paletti, il libro mi è piaciuto. Al netto di alcune perdonabili inesattezze (tipo la ferrovia per Edolo a scartamento ridotto, piccole imprecisioni geografiche, o qualche dialogo forse un po' troppo moderno per essere il 1914-16) la storia è coinvolgente, scritta senza troppi giri di parole, e soprattutto con un finale tutt'altro che scontato fino alle ultimissime pagine. Rispetto all'altra opera dello stesso autore (Il Corno del Vento) dove ho rilevato un po' troppa finzione letteraria e già a metà libro si intuisce dove la storia andrà a parare, Il Ghiacciaio di Nessuno è più realistico e avvincente: la narrazione è in continua evoluzione, c'è della guerra autentica, dell'alpinismo eroico. Un racconto più verosimile, ampiamente ispirato da fatti reali, senza inutili espedienti e finali prevedibili.
 
HIHIHI

cambio di stagione, periodo per me nefasto: stanchezza perenne, insonnia, etc.

Ieri comunque era ormeggiata la prima nave. 'tacci sua.
 
Oggi compleanno di una di 9 anni, con genitori e nonno molesti.
Facciamo cambio?🫠
Mi prendo la nave puzzolente in cambio

Insonnia e sfinimento pure io, lì non ho nulla da offrirti in cambio😅
 
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