Sul mio comodino in questi giorni ci sono...

“In Asia” raccolta degli articoli giornalistici di Tiziano Terzani nel periodo vissuto in Asia, bellissima documentazione in prima persona di fatti tragicomici di una realtà lontana
 
mai finito. forse sono troppo nabbo per questo libro.

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Il libro di Simone Moro sui -71 gradi della sua spedizione in Siberia (comprato) e un libro degli Sturmtruppen (Bonvi) preso in biblioteca, "tutti pazzi per la najen".
 
non so se qualcuno legge anche fumetti, ma questo uscito qualche mese fa di GIPI è un piccolo capolavoro:

“momenti straordinari con applausi finti”

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La memoria rende liberi di Liliana Segre è un libro che tutti dovrebbero leggere. Non è pesante come potrebbe far pensare, anzi scorre veloce e si sofferma su particolari che spesso sono tralasciati da altre narrazioni dell'Olocausto, soprattutto sul ripartire nel dopoguerra. Lo consiglio.
 
io rimpiango un po' un e-book tipo il kindle, cioè non mi ero mai posto il problema di dover attendere tanti giorni per ricevere a casa i miei acquisti
 
Mai dimenticare di Michel Bussi
io rimpiango un po' un e-book tipo il kindle, cioè non mi ero mai posto il problema di dover attendere tanti giorni per ricevere a casa i miei acquisti
e ancore biblioteche sono chiuse((
Domani provo se si può prestare e-libri (dalla biblioteca di Bolzano) on-line, come faceva la figlia sempre :buongiorno:
 
Ho appena letto “Senza mai arrivare in cima” di Paolo Cognetti.
E’ il resoconto di un lungo trekking nella regione del Dolpo, politicamente nepalese ma abitata da tibetani.
La materia è interessante, ma la narrazione è appesantita dalle continue elucubrazioni dell’autore sulla purezza della montagna, la sacralità del viaggio, la ricerca di se stessi, l’elogio dell’essenziale in contrapposizione al dominio del superfluo nel mondo moderno, eccetera eccetera.

Insomma: non lo consiglio.

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Consiglio invece la lettura di un libro che mi è tornato in mente dopo avere archiviato il lavoro di Cognetti, e cioè “Con il favore degli Dei” di Tichy.
E’ il racconto dell’agile spedizione austriaca, capitanata dall’autore, che riuscì a salire per la prima volta sul Cho Oyu.
Lo lessi un paio di anni fa, dopo essermi imbattuto per caso in una traduzione inglese liberamente disponibile in rete.
Il libro, direi poco conosciuto, manca del tremendo pathos che pervade ad esempio ogni pagina del celeberrimo “Annapurna”; ma ne è privo perché quella spedizione austriaca, a parte il fatto che non incontrò ostacoli rilevanti nella conquista di quel (relativamente) facile ottomila, era costruita in modo affatto diverso da tutte le altre ad essa coeve.
Colpisce l’approccio rispettoso e sinceramente interessato dell’autore nei confronti degli indigeni e della loro cultura, ed è molto bello leggere del progressivo formarsi di intensi legami di amicizia con i membri nepalesi della spedizione, alcuni dei quali (uno in particolare) ebbero un ruolo alpinistico fondamentale per il successo dell’impresa.
Quindi, più che di un’impresa eroica, il libro narra di un’intensa avventura con il lieto fine, vissuta con gioia e in amicizia.
 
Ho messo sul comodino Thomas Mann , La montagna incantata.........dopo aver letto i primi due capitoli comincio a pensare di aver fatto una :shit: , vediamo se proseguendo riesco a farmi coinvolgere , al momento non mi attira , c è da dire , però , che fa un effetto strano leggere un libro del genere e poi andare a leggere non so un articolo in rete piuttosto che qualche storia , mi sembra di aver fatto un tuffo in un altra dimensione , ed almeno in questo almeno mi da una sensazione.
 
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