Motivati dal fatto di essere “scesi” in Sicilia - poichè “anche in mezzo al mare ci sono montagne” -
abbiamo colto l’occasione,anzi le occasioni : fare qualcosa di diverso,vedere un posto dove non si va spesso
e non ultimo colmare una piccola lacuna di Skiforum,visto che non abbiamo trovato alcun report sul tema
se non le belle foto sciistiche di GpNico.
Ambiente severo,paesaggi lunari dove domina il colore grigio scuro / nero con varie tonalità di rocce magmatiche
sparse qua e là : per noi del nord abituati a boschi & graniti è un panorama davvero insolito! :think:
Una camminata per nulla difficile,volendo e potendo potrebbe essere anche più lunga.
La foto della prima mappa riporta in verde chiaro il nostro giro,più o meno.
La seconda mappa riporta le colate laviche fuoriuscite nel corso dei tempi (foto con riflesso,sorry!)
La giornata si presentava bene,si prospettava un meteo ideale per le alte quote…….
Ci informiamo presso le Guide,ci dicono che la parte sommitale (da 2920 alla vetta 3320)
è chiusa da fine agosto per piccoli crolli verso l’interno del cratere,la sicurezza non è da sottovalutare,quassù!
Partiti dal noto rifugio Sapienza mt.1910 abbiamo deciso di salire il primo dislivello con la telecabina (15 € andata,27.50 A/R –apertura ore 09.00),si risparmia una buona ora di salita su strada sterrata.
Non è una giornata calda e siamo in pochissimi a faticare,i pulmini 4x4 devono essere proprio comodi e vanno su e giù di continuo ma senza dare troppo fastidio. (il pacchetto telecabina,pulmino ed escursione con guida costa 50-60 €)
Dopo poco lasciamo la comoda pista battuta dove si potrebbe salire anche con un auto normale e risaliamo un pendio dolce ma continuo,seguendo una classica colata di rocce laviche su scricchiolanti sabbie,ghiaiose e nere,
dove a tratti ci sembra di camminare sul carbone dolce della Befana!
Pian piano la pendenza aumenta,fino a farci imboccare un sentiero sempre più erto.
Qui non esistono segnavia o troppe alternative…..o fuoripista o “peste” battute ma non consolidate!
Il fondo ha davvero poca consistenza e si torna indietro di un passo ogni tre faticosamente fatti,
in un misto di sabbia e piccoli sassi,la scarpa affonda e si procede con fatica.
Ma siccome siamo stati tanto bravi ultimamente (allenandoci sulle scalinate delle città barocche del sud),arrancando e anche un po’ smadonnando arriviamo alla bocca del cratere 2001-2002,una sanguigna arteria della Madre Terra rimasta aperta.
Devo dire che camminare sul suo bordo incute un certo timore,facendo attenzione a non far cadere sassi,che finiranno sul fondo della caldera o dall'altro lato fino al pianoro un 100 metri di dislivello più in basso!
Le combinazioni di colore qui si sprecano,un vero paradiso per gli amanti della geologia : ossidi ferrosi,basalti,vene di zolfo,e sempre quei contrasti tra le tonalità che rendono l’ambiente davvero affascinante!
Una fumarola di vapore ci ricorda che più sotto il vulcano non è spento ma solo assopito.
I ruderi del rifugio Torre del Filosofo a 2920 mt. (sepolto da una delle ultime eruzioni) sostituito da una casetta di legno gestita dalle Guide,è il punto di arrivo dei fuoristrada,un riparo ma non un vero rifugio.
Il tempo sta cambiando,la classica nuvola formata dalla termica di metà giornata addensa l’umidità proveniente dall’entroterra e incontra un’altra corrente umida risalente dal mare.
Risultato : ci troviamo quasi di colpo immersi nelle nuvole che corrono allegre portate dal vento e dobbiamo coprirci per bene,siamo sempre ad una quota di tutto rispetto!
Eppure,da buoni Skifosi,riusciamo a trovare la nostra linfa vitale,nascosta da uno strato di sabbia accumulata ma ancora molto “consistente”!
La discesa la facciamo con poca visibilità allargandoci dalla linea della strada,sempre su quel bel fondo scricchiolante di carboncini…peccato,il bel tempo ci avrebbe permesso qualche divagazione in più,magari seguendo la panoramica “Schiena d’Asino” sopra la Valle del Bove e tornando per antiche colate laviche e boschi fino al piazzale di partenza .
Interessante la chiacchierata con due addetti del centro geofisico intenti a controllare alcuni strumenti nella zona detta Belvedere,dove non vediamo il salto sulla mitica Valle del Bove.
Abbiamo però l’occasione di vedere cosa è in grado di fare la Forza della Natura e le colate raffreddate,la rappresentazione del tormento interiore della Terra (….che simbolismo,eh? :wink: )
Ricomincia il colore verde,dove le ginestre prime colonizzatrici delle sabbie ci dicono che siamo scesi parecchio di quota.
E troviamo comunque il modo di divertirci ancora,scendendo per le colate e sotto i piloni,correndo giù per i canaloni colmati dalla onnipresente sabbia nera dove si affonda e si frena….e poi ogni tanto fare sosta per svuotare gli scarponcini da sabbia e sassetti!
Un ultima occhiata ad una splendida pista in preparazione per la stagione invernale che ci ha chiesto di portare i saluti della Sicilia a tutto lo Skiforum :wink:
E che gentilmente ci ha invitato a tornare per un salutino durante la stagione invernale (avrei dovuto fotografarla da un punto più in alto,vabbè.....
).
Arrivederci Etna,ci hai colpito,divertito e soddisfatto,nonostante il meteo non del tutto favorevole.
Voglio chiudere qui,con un immenso Grazie alla mia Socia e compagna di gite,è stata una bella giornata,per davvero!
abbiamo colto l’occasione,anzi le occasioni : fare qualcosa di diverso,vedere un posto dove non si va spesso
e non ultimo colmare una piccola lacuna di Skiforum,visto che non abbiamo trovato alcun report sul tema
se non le belle foto sciistiche di GpNico.
Ambiente severo,paesaggi lunari dove domina il colore grigio scuro / nero con varie tonalità di rocce magmatiche
sparse qua e là : per noi del nord abituati a boschi & graniti è un panorama davvero insolito! :think:
Una camminata per nulla difficile,volendo e potendo potrebbe essere anche più lunga.
La foto della prima mappa riporta in verde chiaro il nostro giro,più o meno.

La seconda mappa riporta le colate laviche fuoriuscite nel corso dei tempi (foto con riflesso,sorry!)

La giornata si presentava bene,si prospettava un meteo ideale per le alte quote…….


Ci informiamo presso le Guide,ci dicono che la parte sommitale (da 2920 alla vetta 3320)
è chiusa da fine agosto per piccoli crolli verso l’interno del cratere,la sicurezza non è da sottovalutare,quassù!
Partiti dal noto rifugio Sapienza mt.1910 abbiamo deciso di salire il primo dislivello con la telecabina (15 € andata,27.50 A/R –apertura ore 09.00),si risparmia una buona ora di salita su strada sterrata.
Non è una giornata calda e siamo in pochissimi a faticare,i pulmini 4x4 devono essere proprio comodi e vanno su e giù di continuo ma senza dare troppo fastidio. (il pacchetto telecabina,pulmino ed escursione con guida costa 50-60 €)

Dopo poco lasciamo la comoda pista battuta dove si potrebbe salire anche con un auto normale e risaliamo un pendio dolce ma continuo,seguendo una classica colata di rocce laviche su scricchiolanti sabbie,ghiaiose e nere,
dove a tratti ci sembra di camminare sul carbone dolce della Befana!

Pian piano la pendenza aumenta,fino a farci imboccare un sentiero sempre più erto.
Qui non esistono segnavia o troppe alternative…..o fuoripista o “peste” battute ma non consolidate!
Il fondo ha davvero poca consistenza e si torna indietro di un passo ogni tre faticosamente fatti,
in un misto di sabbia e piccoli sassi,la scarpa affonda e si procede con fatica.


Ma siccome siamo stati tanto bravi ultimamente (allenandoci sulle scalinate delle città barocche del sud),arrancando e anche un po’ smadonnando arriviamo alla bocca del cratere 2001-2002,una sanguigna arteria della Madre Terra rimasta aperta.
Devo dire che camminare sul suo bordo incute un certo timore,facendo attenzione a non far cadere sassi,che finiranno sul fondo della caldera o dall'altro lato fino al pianoro un 100 metri di dislivello più in basso!

Le combinazioni di colore qui si sprecano,un vero paradiso per gli amanti della geologia : ossidi ferrosi,basalti,vene di zolfo,e sempre quei contrasti tra le tonalità che rendono l’ambiente davvero affascinante!


Una fumarola di vapore ci ricorda che più sotto il vulcano non è spento ma solo assopito.

I ruderi del rifugio Torre del Filosofo a 2920 mt. (sepolto da una delle ultime eruzioni) sostituito da una casetta di legno gestita dalle Guide,è il punto di arrivo dei fuoristrada,un riparo ma non un vero rifugio.

Il tempo sta cambiando,la classica nuvola formata dalla termica di metà giornata addensa l’umidità proveniente dall’entroterra e incontra un’altra corrente umida risalente dal mare.
Risultato : ci troviamo quasi di colpo immersi nelle nuvole che corrono allegre portate dal vento e dobbiamo coprirci per bene,siamo sempre ad una quota di tutto rispetto!

Eppure,da buoni Skifosi,riusciamo a trovare la nostra linfa vitale,nascosta da uno strato di sabbia accumulata ma ancora molto “consistente”!

La discesa la facciamo con poca visibilità allargandoci dalla linea della strada,sempre su quel bel fondo scricchiolante di carboncini…peccato,il bel tempo ci avrebbe permesso qualche divagazione in più,magari seguendo la panoramica “Schiena d’Asino” sopra la Valle del Bove e tornando per antiche colate laviche e boschi fino al piazzale di partenza .
Interessante la chiacchierata con due addetti del centro geofisico intenti a controllare alcuni strumenti nella zona detta Belvedere,dove non vediamo il salto sulla mitica Valle del Bove.
Abbiamo però l’occasione di vedere cosa è in grado di fare la Forza della Natura e le colate raffreddate,la rappresentazione del tormento interiore della Terra (….che simbolismo,eh? :wink: )



Ricomincia il colore verde,dove le ginestre prime colonizzatrici delle sabbie ci dicono che siamo scesi parecchio di quota.

E troviamo comunque il modo di divertirci ancora,scendendo per le colate e sotto i piloni,correndo giù per i canaloni colmati dalla onnipresente sabbia nera dove si affonda e si frena….e poi ogni tanto fare sosta per svuotare gli scarponcini da sabbia e sassetti!

Un ultima occhiata ad una splendida pista in preparazione per la stagione invernale che ci ha chiesto di portare i saluti della Sicilia a tutto lo Skiforum :wink:
E che gentilmente ci ha invitato a tornare per un salutino durante la stagione invernale (avrei dovuto fotografarla da un punto più in alto,vabbè.....


Arrivederci Etna,ci hai colpito,divertito e soddisfatto,nonostante il meteo non del tutto favorevole.
Voglio chiudere qui,con un immenso Grazie alla mia Socia e compagna di gite,è stata una bella giornata,per davvero!