In sti giorni mi sono ritagliato il tempo di recuperare una grande mancanza, C’era una volta in America, nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna e le scene che tagliò lo stesso Leone, tra cui una performance di Deborah da “adulta” che interpreta Antonio e Cleopatra e il vecchio Noodles tornato a NY dopo 30 Anni, che assiste alla rappresentazione.
20 minuti di scena per la quale Leone ovviamente affittò un teatro, una compagnia etc… e che poi inspiegabilmente non inserì nel suo taglio.
Altre scene tagliate sono però tutte rovinate dal tempo.
Quindi sono entrato in trip Leone, pertanto ho riguardato per la trilionesima volta Il Buono, il brutto, il cattivo solo perché i primi 2 li ho visti 2 trilioni di volte.
E quindi è stato inevitabile tornare a rivedere, pur conoscendone a memoria praticamente ogni battuta, C’era una volta il West.
Questo lo reputo come uno dei più grandi, se non il più grande film della storia, sotto tutti i punti di vista: la tecnica, lo script, il cast, fotografia, ovviamente musica e suoni.
Tre scene in particolare, quella di apertura coi 3 killer alla stazione, quella del duello tra Armonica e Frank, e quella dell’addio a Jill (questo è poi il lungo saluto dei pistoleri al west che non c’è piu), beh queste scene in particolare gridano letteralmte
“Il cinema si fa così”.
Perché il cinema prima di tutto è raccontare visivamente una storia! E quando hai scene di 9 minuti con 8 parole totali pronunciate e ti è chiaro tutto della storia e del messaggio che il regista vuole darti , ecco… il cinema Si fa così.
Stavolta tutta questa mia saga l’ho guardata in inglese (ennesima volta), ma devo dire che per i 4 western di Leone, si notava la presenza di una grande generazione di doppiatori, che non mi hanno mai fatto dispiace piu di tanto la versione italiana.
C’era una volta in America non ho paragone… però ancora erano anni di doppiaggi di qualità.