Punta Penia + north face (Marmolada) 01/05/2010

e.frapporti

DURACELL
il meteo sembrava volesse negare la possibilità di fare gite soddisfacenti ma il bollettino ARPAV di Venerdì, insieme agli ultimi run GFS, lasciano ben sperare.
Siamo in tre, io marco (mountainequipment) e Paolo, ritrovo a VR nord alle 20.30 e via verso il pernotto al parcheggio della cestovia.
Sveglia 4.45, tra una cosa e l'altra siamo in marcia alle 5.45.
In un'ora arriviamo al rifugio Pian dei Fiacconi dove, 10-15 minuti dopo, siamo raggiunti da Enrysno.
Il nostro programma prevedeva la risalita classica (dallo spallone) ma Enry ci suggerisce di puntare nel vallone tra la Rocca e la Penia per risalire le "roccette" vicino alla ferratina della normale estiva. Dopo un'istante di riflessione accettiamo la proposta: personalmente l'idea di fare un tratto alpinistico mi piace sempre. in più nel vallone ci precede solo un alpinista mentre tutti gli altri, che saranno sempre più numerosi, si dirigono sulle due classiche (Rocca via Lydia e Spallone).
A 2600 la neve ha una crosta da rigelo portante (sotto siamo saliti dalla pista per non rischiare di faticare inutilmente) per cui si sale bene fino a 2950 poi l'altezza e l'esposizione offrono un manto cedevole, almeno per me che con le cispe sfondo 10-15 cm. ogni passo.
la perturba sta arrivando
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fin'ora siamo saliti al sole ma da nord la perturba comincia a concretizzarsi e intorno a noi le condense si fanno sempre più corpose.
A 3150 ca. arriviamo al punto in cui occorre cambiare assetto
si cambia assetto: vai di ramponi
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nel frattempo l'alpinista che ci precedeva ha aperto la traccia sul tratto ripido (a guardarlo deve aver fatto 'na fatica!) e un altro gruppetto di 3 skialper ci ha raggiunto
Il tratto di "roccette" è in realtà coperto quasi completamente da neve ma l'esposizione a EST fa si che questa neve sia già molto molle e con pochissima portanza.
bella dritta (Enry è già al passaggio di misto)
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la pendenza è molta e lassù c preoccupa un po' la cornice: meglio sbrigarsi!
guardare indietro è sempre bello (Marco sale con grinta)
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le condense portate dal vento hanno raggiunto anche le vette della Marmolada e creano giochi di luce e ombra sui pendii sottostanti.
La cornice, alta un paio di metri ma per fortuna non molto sporgente, non è banale da superare ma alla fine siamo tutti sul ghiacciaio alto.
Non ci restano che gli ultimi, facili, metri di dislivello (50 o poco più)
il tranquillo pendio sommitale
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Ci accorgiamo che fortunatamente la perturbazione non è ancora arrivata e le condense sono solo passeggere. Riusciamo ad arrivare in vetta col cielo sereno e ci godiamo un bel panorama.
Ci prepariamo con calma e chiediamo agli skialper che arrivano dallo spallone informazioni sulla Nord: siamo informati che non è in grandi condizioni ma la copertura nevosa c'è e qualcuno l'ha già scesa mentre loro salivano.
Purtroppo quando ormai siamo pronti per la discesa le nubi ci avvolgono ed abbiamo l'impressione che 'sta volta difficilmente se ne andranno.
la vetta
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Marco e Paolo decidono di scendere dallo spallone così li salutiamo.
Enry, che l'ha già fatta 4 volte (mi pare), dice che se non c'è visibilità non è facile trovare l'ingresso per cui ci affrettiamo ed in breve siamo al fatidico cambio di pendenza (impressionante avanzare e vedere che la pendenza continua ad aumentare ancora ed ancora senza poter vedere a cosa si sta andando incontro)
cercando l'ingresso giusto
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quando arriviamo alle prime crode siamo nuovamente nelle nuvole ma ormai Enry ha individuato il passaggio giusto.
posto giusto ... nel momento sbagliato
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Fin qui la neve è abbastanza buona, leggera crosta da vento che sfonda di 10-15 cm., con la tavola si va benone ma dopo altri 50 mt. la crosta diventa una lastra portante bella dura (non ghiaccio ma poco ci manca).
Siamo sullo scivolo della parete nord, circa 300 mt. a 45° costanti (fonte : Freeride in dolomiti, Tremolada) e la discesa, in queste condizioni, non è annoverabile tra quelle divertenti. Visto quello che abbiamo sotto le lamine, e le mie avrebbero decisamente bisogno di uno skiman, scendiamo con circospezione, valutando e "pennellando" ogni curva, alternata a traversoni alla ricerca di neve migliore e sicura.
Di far foto ovviamente non se ne parla, meglio arrivare alla base della parete in fretta per potersi rilassare un po'.
Sotto di noi, sulla via di salita normale, numerosi skialper ci osservano incuriositi e poi proseguono nella loro "lotta con l'alpe" (risalire lo spallone su neve un po' ghiacciata, a guardarli, non è una passeggiata). Io ed Enry intanto concludiamo la nostra.
Ed ecco la beffa: il cielo si apre nuovamente
la Nord vista dal basso
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(in rosso la nostra linea di discesa)
Praticamente siamo scesi nel momento di peggior visibilità possibile :straincazzato:
Vabbeh! comunque è stata una soddisfazione :D
Dopo un bel po' ci raggiungono gli altri 2 (si erano fermati a fare due chiacchere rilassate al sole, sopra lo spallone :evil: ) e decidiamo di puntare al rifugio P.d. Fiacconi per il meritato ristoro e per salutare i numerosi skifosi presenti.

Restiamo a trastullarci al sole fino alle 12 circa e poi giù al lago per fare un po' di didattico ripasso delle manovre di corda per il recupero da crepaccio (credevo che potesse interessare a qualche skifoso, per questo l'avevo annunciato, ma solo Enry si è dimostrato attento alla cosa)

Ringrazio i compagni di gita, colui che ci ha aperto la traccia sul tratto alpinistico ed in particolare Enry, senza il quale saremmo saliti dalla "banale" via normale e senza il quale, forse, non avrei nemmeno sceso la nord (vista la scarsa visibilità ed il fatto che non la conoscevo per niente)
 
Ultima modifica:
messa in saccoccia anche la Nord, bravo! (e bravo Enry che ha saputo trovare l'accesso giusto anche col nebbione)

con riferimento a questa foto (di repertorio) mi sembra che abbiate sceso la linea Verde che tra tutte è la più ripida (all'inizio anche qualcosa in più di 50°), è così?



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dove avete pernottato alla diga, in auto?
 
Grande complimenti!
Scendere la nord con questi condizioni, sia per la visibilita' sia per la neve scarsa, e' proprio di grande bravura.
A pasqua l'anno scorso era in condizioni ottimi, e nonostante questo, mi sembrava una impresa parecchio sfidante.
 
Bella giornata, il tempo ha tenuto giusto il necessario (mi sono anche abbronzato :)

La salita per le roccetta, a tua insaputa (tu eri in mezzo al candido bianco nascosto alla nostra vista :D :D) era stata già decisa all'unanimità da Paolo e me .. ed Enry ha confermato :D
 

.

si le roccette era meglio se le lasciavamo là và......da metà in su ho temuto di rebaltarmi giù da quel costone di neve patocca ma al tempo stesso inconsistente.....per non parlare del crampo che mi è venuto per fare quello stupidissimo gradino di roccia (ogni tanto devo tornare a fare almeno qualche 5c!) e della cornice che sembrava avere tutte le intenzioni di rompersi e cascare proprio quando siamo arrivati noi!
mi consolo avendo visto che lo stesso "errore" l'ha fatto una guida alpina di lungo corso!

per quanto riguarda le volte che ho fatto la N....non mi ricordo più...credo 7-8...stavolta si vedeva abbastanza e c'erano anche già le tracce rispetto all'anno scorso che era vergine e non si vedeva un'emerita mazza....per fortuna che ormai la so a memoria.....ma anche io sabato ho avuto più impressione del solito quando arrivi sul punto che spancia in giù...probabilmente perchè c'è meno neve del solito

linee: con l'innevamento di sabato si potevano fare solo la verde e la gialla, ma la gialla è tutta troppo un traverso....l'ho fatta solo la prima volta nel 2004 perchè altrimenti non sapevo dove entrare mentre quella è facile perchè segui la cresta

relativamente alla quantità e alla qualità della neve sulla N non mi esprimo...sennò vengono giù i santi....comunque era dura per la tavola, non marmo....se fosse stata dura sul serio avremmo avuto molti più problemi....tanto più che avevo quegli attacchi test montati troppo indietro e un paio di volte hanno toccato.....non l'ho vista benissimo la cosa....
ma con gli sci uno bravo, amante del ripido duro (cosa che non sarò mai neanche nelle prossime 9 vite) si sarebbe divertito lo stesso

adesso dovrebbe nevicarci sopra e fare + fresco....magari migliora di molto....

ma sarebbe bello migrare verso i 4000 del west!
 
La salita per le roccetta, a tua insaputa (tu eri in mezzo al candido bianco nascosto alla nostra vista :D :D) era stata già decisa all'unanimità da Paolo e me .. ed Enry ha confermato :D

ahahah! bene così allora:D

Io pensavo di salire dallo spallone solo perché nel vallone temevo di sfondare la crosta da rigelo e di conseguenza fare troppa fatica. Mi allettava la traccia ben battuta sulla normale.
 
bravi ragazz.. bella impresa..
nord su duro e col nebbione tanto di cappello
a parte la soddisfazione secondo me
c'e' anche che a fare queste cose acquisti un sacco di esperienza..

come la giudicate rispetto all'holzer? comparabile oppure parecchio piu' "sfidante"?
 
!!!!!

bravi ragazz.. bella impresa..
nord su duro e col nebbione tanto di cappello
a parte la soddisfazione secondo me
c'e' anche che a fare queste cose acquisti un sacco di esperienza..

come la giudicate rispetto all'holzer? comparabile oppure parecchio piu' "sfidante"?


mia opinione sulla nord di penia (invariata dalla prima volta che l'ho fatta, nel 2004): bella discesa, ripida quanto basta per divertirsi, non certo estrema.....è probabile che la pendenza sia diminuita molto dalla prima discesa di Valeruz causa disgelo degli ultimi anni (sigh!)
rispetto all'holzer e a tutti gli altri canali stretti del cazzo ha il vantaggio che anche se ci sono i passaggi obbligati se l'innevamento è sufficiente si riescono a fare anche curve larghe E CI SONO VIE DI FUGA!!!!!!
magari la parete fosse più lunga!
e se volete fare un paragone tra i gradi delle dolomiti e quelli veri fate un giro serio sul Bianco
(scusate sono in modalità pessimismo e fastidio perchè vorrei andare a Chamonix per un anno e probabilmente non posso neanche per 3 gg!)
 
nord su duro e col nebbione tanto di cappello
a parte la soddisfazione secondo me
c'e' anche che a fare queste cose acquisti un sacco di esperienza..

Vero. (anche se avrei preferito una neve più divertente :D )

come la giudicate rispetto all'holzer? comparabile oppure parecchio piu' "sfidante"?

l'holzer è più ingaggiante tecnicamente per due motivi: 1-è molto stretto. 2-c'è la calata in corda doppia
la Marmolada è più impressionante psicologicamente (sarà che sono abituato al ripido nello stretto dei canali ma quando faccio ripido su pendio aperto mi sento "esposto" al pericolo, si ha molto di più la sensazione dell'esposizione
 
Vero. (anche se avrei preferito una neve più divertente :D )



l'holzer è più ingaggiante tecnicamente per due motivi: 1-è molto stretto. 2-c'è la calata in corda doppia
la Marmolada è più impressionante psicologicamente (sarà che sono abituato al ripido nello stretto dei canali ma quando faccio ripido su pendio aperto mi sento "esposto" al pericolo, si ha molto di più la sensazione dell'esposizione

E' quello che volevo sapere dopo aver letto questo report!!!! :think:
 
grazie ragazz per le risposte..si ankio sono d'accordo sui pendii aperti l'esposizione si sente di piu'
un po' come arrampicare su una placconata rispetto ad una serie di diedri..
ed enry non te la prendere per cham.. considera gia' che a vivere dove vivi sei un privilegiato che in un paio d'ore sei in montagna.. a me ci vogliono 2 giorni..:)
 
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