Località del VCO, opinioni e pareri

Se gli impianti sono già aperti per i pedoni è una buona attività per incrementarne la fruizione abbattendo i costi fissi. Sono invece scettico sulle aperture di impianti dedicati quasi esclusivamente per le bici, salvo casi particolari.
 
Arrivate le conseguenze dell'inverno senza neve anche nel VCO. A Varzo si può utilizzare l'acqua soltanto per scopi igienico-sanitari e domestici. Non si può irrigare, lavare automezzi o riempire piscine.
 
Situazione drammatica per quanto riguarda il Po ed il Lago Maggiore (ed ovviamente anche Lago d'Orta, fiumi Toce e Ticino ecc. ecc.).
Il Lago Maggiore (che era già in magra) è sceso ben di 1 metro in 3 giorni (la superficie del lago è di 212 km quadrati...): il sito dell'Ansa ha tenuto tale notizia come apertura della homepage (= massimo rilievo) per tutto il pomeriggio di ieri mantenendola dopo comunque tra le notizie in risalto. E io che da Verbania ce l'ho sempre davanti agli occhi posso confermare che non lo ricordo così basso a giugno: a fine agosto-inizio settembre sì, ma a giugno così come adesso mai.
 
A Macugnaga approvato il progetto preliminare per la revisione generale della funivia bill-moro e dello skilift Burki. Acquistati inoltre 25 traini usati dalla sciovia genzianella di pian di sole, ormai smantellata, che saranno utilizzati sul San Pietro.
 
A Macugnaga iniziati nei mesi scorsi i lavori per la pista ciclabile monte Moro - valle di saas. Per ora io cantiere interessa la tratta staffa - Bill e il tracciato ha in parte recuperato la ex pista Bill staffa. Il percorso si presta a essere potenzialmente utilizzato anche come skiweg di rientro. Bisogna però considerare se verranno installate le necessarie reti di protezione per l apertura al pubblico e inoltre su quel versante senza innevamento si sfrutta poco... Però se nevica certamente ci sarà quanto meno un percorso di rientro più sicuro degli attuali (pur facendo sempre attenzione alle valanghe nella zona tambach)
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È quello che mi sono chiesto pure io... So che per la parte più in quota è prevista una sorta di strada skiweg dalla cresta San Pietro alla funivia che sarà utilizzata anche in inverno come rientro alla funivia se non si può scendere al Bill. In questo mondo sarà eliminato lo scomodo e semidistrutto tapis roulant di rientro
 
senza innevamento artificiale e con quella esposizione una stradina non regge.
poi li è sotto valanga in maneira consistente....vediamo.....ho molti dubbi.
 
Intanto sulla pagina fb "Sei cresciuto a sando se ..." dopo mesi in cui la situazione rovinosa della località divedrina veniva taciuta un post di un utente ha rotto il silenzio e da lì sono seguiti molti commenti tutti volti a mettere in luce la situazione di profonda crisi di San Domenico. C'è chi si spinto a parlare addirittura di un fallimento del progetto e comunque di una situazione di stasi e di abbandono forse peggiore rispetto a quella di inizio degli anni 2000. In particolare (tra tanti aspetti negativi) venivano sottolineate le sconcertanti carenze, le gravi lacune e l'indifferenza (storica indifferenza) da parte del comune di Varzo nei confronti della frazione alpina di San Domenico. Veniva inoltre giustamente messo in luce anche lo scempio dello scavo dove sarebbe dovuto sorgere l'autosilo e quindi la cabinovia. Cabinovia che ormai è una chimera. Lo si è purtroppo capito anche dal fatto che lo scambio di battute veniva letto da uno dei rappresentanti della società che si è limitato ad intervenire con un brevissimo commento ad un altro particolarmente pessimista (e che del resto, leggendo bene, fotografa semplicemente la scelta di una famiglia di allontanarsi da San Domenico con rinuncia all'iniziale proposito di acquistarvi una casa .... rinunce che purtroppo hanno assunto molte altre persone che hanno preferito altri luoghi come possono testimoniare le agenzie immobiliari). Il rappresentate della società San Domenico Ski non è mai intervenuto a rassicurare in merito alla realizzazione della cabinovia stessa o, quantomeno, circa l'impegno di colmare lo scavo, di cancellare le brutture più eclatanti e di cercare di ripristinare una situazione paesaggistica decente, compatibile con un luogo che pretende di avere valenza turistica (ma intendiamoci, un ripristino a fronte di un tale scempio ambientale verrebbe preteso dagli enti locali - qualora non messo in atto civilmente e spontaneamente senza bisogno di solleciti da parte di chi l'ha causato - in qualsiasi luogo, anche nel più anonimo paese di una cintura metropolitana del tutto priva di valenza turistica. Volendo leggere in tale silenzio un assenso a tutto quanto affermato nei commenti del post (o quantomeno una notevole difficoltà della società) temo che si possa dire che è ormai calato il sipario. E quindi (pur nella ostinata speranza di sbagliarmi ... anche se i fatti sono pesanti e parlano da sé) mi sa che ci conviene seguire le vicende di altri luoghi dove alcuni segnali di ripresa si possono vedere (Macugnaga, Domobianca) o dove, per lo meno, non sono stati realizzati scempi ambientali come quello della "fu" cabinovia e dove il degrado non ha avuto la meglio come è invece purtroppo avvenuto a San Domenico.
 
... Cabinovia che ormai è una chimera. Lo si è purtroppo capito anche dal fatto che lo scambio di battute veniva letto da uno dei rappresentanti della società che si è limitato ad intervenire con un brevissimo commento ...

io credo e spero che con la cabinovia procedano appena possibile, non fosse altro perche' mi sembra una scelta obbligata per dare un minimo di senso agli investimenti fatti fin'ora, hotel in primis, e un minimo di valore economico al comprensorio anche se mai si volesse vendere o gestire al minimo; le attuali seggiovie sono impresentabili per un turista medio non del luogo
 
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