Località del VCO, opinioni e pareri

Oggi capatina veloce a domobianca, da mezzogiorno alle 14.30 circa... purtroppo ho dovuto fare il 4 ore perche il biglietto da 2 è solo per clienti scuola sci, peccato perchè come pausa pranzo non potevo dilungarmi di più avevo già degli impegni fissati.
Tutto aperto e parcheggio pieno con le auto fin quasi all'ultimo tornante, ma forse perchè in orario di pranzo praticamente zero code.
 
Oggi capatina veloce a domobianca, da mezzogiorno alle 14.30 circa... purtroppo ho dovuto fare il 4 ore perche il biglietto da 2 è solo per clienti scuola sci, peccato perchè come pausa pranzo non potevo dilungarmi di più avevo già degli impegni fissati.
Tutto aperto e parcheggio pieno con le auto fin quasi all'ultimo tornante, ma forse perchè in orario di pranzo praticamente zero code.
hanno aperto anche il muro torcelli e le varianti della lavancale?
 
hanno aperto anche il muro torcelli e le varianti della lavancale?
no scusami, muro torcelli era chiuso, e penso lo sia tuttora, lavancale non so quali varianti intendi ma dove possono passarci le piste mi sembravano tutte aperte...

Intendevo che erano aperte tutte le seggiovie, credo fosse la mia prima volta sulla lavancale perchè erano anni che non ci andavo di giorno, e quando ci ero stato un altro paio di volte questa stagione era ancora chiusa.
 
no scusami, muro torcelli era chiuso, e penso lo sia tuttora, lavancale non so quali varianti intendi ma dove possono passarci le piste mi sembravano tutte aperte...

Intendevo che erano aperte tutte le seggiovie, credo fosse la mia prima volta sulla lavancale perchè erano anni che non ci andavo di giorno, e quando ci ero stato un altro paio di volte questa stagione era ancora chiusa.
grazie, le varianti della lavancale sono quelle che scendendo sulla dorsale verso lo ski bar si trovano a destra, mi pare si chiamino direttissima e pilone: di solito non le battono perchè, seppur brevi, sono due bei fuoripista nel rado boschetto... Ma ci deve essere tanta neve...
 
grazie, le varianti della lavancale sono quelle che scendendo sulla dorsale verso lo ski bar si trovano a destra, mi pare si chiamino direttissima e pilone: di solito non le battono perchè, seppur brevi, sono due bei fuoripista nel rado boschetto... Ma ci deve essere tanta neve...

ah ok, allora uno è il fuori pista che ho fatto, non ho sentito nulla sotto per cui neve ce n'è. l'altra mi pare di ricordare fosse battuta, quella piu a valle, ma perdona non ricordo in dettaglio, ho fatto qualche giro velocemente e basta
 

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Macugnaga, ecco il progetto della nuova cabinovia del Belvedere: servono almeno 17 milioni di euro​

Presentato il progetto per sostituire le attuali due seggiovie la cui vita tecnica scade nel 2029. Si spera nel contributo del ministero e della Regione
Cristina Pastore
29 Gennaio 2025 alle 02:00
2 minuti di lettura
Ascolta l'articolo

04:48
Il rendering di come sarà la stazione di partenza della cabinovia

Il rendering di come sarà la stazione di partenza della cabinovia


AMacugnaga si resta sospesi all’esito del bando del ministero del Turismo per le stazioni sciistiche: a settembre la cooperativa «Mts», che dal 2011 gestisce gli impianti di risalita, ha chiesto 10 milioni. Sono indispensabili per sostituire le seggiovie Pecetto-Burki-Belvedere con una cabinovia. È la soluzione ritenuta ottimale per collegare Macugnaga ai piedi della parete Est del Monte Rosa.
«Può fare la differenza in termini di risposta alle esigenze del nostro target turistico» dice Filippo Besozzi. È il direttore di «Macugnaga trasporti e servizi», che per essere all’altezza della domanda di finanziamento al ministero ha aumentato il capitale sociale con l’ingresso di imprenditori ossolani.
La seggiovia che si vuole dismettere è stata realizzata alla fine degli Anni Settanta, ed è già arrivata alla fine della vita tecnica. Il Comune ha ottenuto una proroga fino al 12 febbraio 2029, ma con il vincolo di predisporre tutto quello che è necessario per realizzare l’alternativa: una telecabina che offre maggiore comfort, più semplice da usare e adatta a tutti: sciatori e pedoni, giovani e meno giovani. «Penso ai maestri di sci con gruppi di bambini e a comitive di anziani che arrivano dal Lago Maggiore per una gita estiva fino alla morena del ghiacciaio del Rosa: non c’è paragone nei livelli di fruibilità» evidenzia Besozzi.


Frana sulla parete Est del Monte Rosa: scatta il divieto per scialpinisti ed escursionisti

Maria Grazia Varano

In attesa della graduatoria ministeriale, prevista a febbraio, il Comune - proprietario delle aree interessate all’impianto a fune - ha avviato la procedura per l’ottenimento delle autorizzazioni ambientali. «Al momento sono in corso quelle per il passaggio in Zone a protezione speciale della Rete natura 2000 e poi si dovrà superare il vaglio della conferenza dei servizi per la Valutazione di impatto ambientale, che verrà gestita a livello regionale» riferisce il sindaco Alessandro Bonacci.
L’oggetto della «Via» sarà il progetto a cui ha lavorato Monterosa 2000, la società di Alagna, controllata da Finpiemonte Partecipazioni, che gestisce gli impianti di risalita in Valsesia e a cui la Regione sta sempre più delegando interventi in questo settore (compresa la progettazione della riattivazione della funivia del Mottarone).

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Il progetto per Macugnaga riguarda una cabinovia da 8 o 10 posti: impianto unico con stazione intermedia, ad ammorsamento temporaneo dei veicoli e cioè con la possibilità di predisporre sulla linea un numero di cabine secondo i livelli di affluenza.
Un impianto così può trasportare fino a 2.400 persone all’ora. L’attuale seggiovia arriva a 640 nel tronco Pecetto-Burki e a 570 nel tratto per il Belvedere, a quota 1900 metri. Il tempo di percorrenza medio oggi è, rispettivamente, di 15 e 8 minuti.
Secondo i tecnici di Monterosa 2000 la cabinovia potrebbe scendere a 5 nel primo tratto e a 2 e mezzo nel secondo. Il quadro economico stimato è di 28 milioni e 600 mila. «Ma se togliamo voci accessorie, non essenziali per mettere in funzione l’impianto, e conteniamo in prima battuta l’acquisto delle cabine possiamo farcela con 16-17 milioni» afferma Bonacci.

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È la cifra che appare realistica: 10 milioni di contributo ministeriale e 7 milioni che secondo Bonacci la Regione non può non riconoscere a Macugnaga alla luce di un accordo di programma risalente al 2019.
«Anche perché è stato in parte disatteso - riferisce il sindaco - per consentire a Monterosa 2000 di superare difficoltà contabili nella gestione dell’alpe Mera e 300 mila euro sono stati impiegati per la progettazione della ripartenza del del Mottarone». La Regione, però, due anni fa ha assegnato a Macugnaga, per il rinnovo del tronco Bill-Monte Moro della funivia, 1,8 milioni.

Con la nuova cabinovia riparte San Domenico. I residenti: “E’ l’ora del rilancio”

Maria Grazia Varano

La sfida di Macugnaga ora è trovare la copertura finanziaria per arrivare entro il febbraio 2029 con la cabinovia pronta. «Quattro anni - rimarcano Bonacci e Besozzi - per un’opera che richiede così tante autorizzazioni non sono molti». Al momento però è un pensiero messo da parte, perché senza notizie positive da Roma è inutile guardare più in là. «Se dal ministero non arrivano i 10 milioni, io getto la spugna» dichiara il sempre combattivo Bonacci. «Io non ci voglio neppure pensare - aggiunge Besozzi -: senza cabinovia Macugnaga è condannata al declino».

 
scusate se qualcuno avesse già posto la domanda. Ma al Moro non hanno abbastanza neve per aprire almeno la seggiovia? lo skilift e la misera pista s.pietro è davvero troppo poco per sperare che la gente salga...
 
scusate se qualcuno avesse già posto la domanda. Ma al Moro non hanno abbastanza neve per aprire almeno la seggiovia? lo skilift e la misera pista s.pietro è davvero troppo poco per sperare che la gente salga...
Il nivometro Arpa oggi dà al Moro 120 cm di neve. Il terreno della pista che scende al Ruppenstein è molto complicato (in pratica una pietraia) e l'esposizione non aiuta, ma credo che se avessero voluto aprire non ci sarebbe stato alcun problema. Non ne hanno voglia, non gliene fotte nulla: il turismo del vco è questo, quarto mondo (vedi Devero che quest'anno manco apre con un metro di neve in piana)...
PS tanto a breve arriveranno i ristori per l'alluvione della scorsa estate, con quelli ci campano senza faticare troppo
 
A Sando mi pare di vedere aperta la pista lato sx della bondolero (magari era già aperta da qualche gg). non mi pare larghissima (da webcam) ma cmq è un'aggiunta in quel settore che fa piacere.
 
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Macugnaga, ecco il progetto della nuova cabinovia del Belvedere: servono almeno 17 milioni di euro​

Presentato il progetto per sostituire le attuali due seggiovie la cui vita tecnica scade nel 2029. Si spera nel contributo del ministero e della Regione
Cristina Pastore
29 Gennaio 2025 alle 02:00
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Il rendering di come sarà la stazione di partenza della cabinovia

Il rendering di come sarà la stazione di partenza della cabinovia


AMacugnaga si resta sospesi all’esito del bando del ministero del Turismo per le stazioni sciistiche: a settembre la cooperativa «Mts», che dal 2011 gestisce gli impianti di risalita, ha chiesto 10 milioni. Sono indispensabili per sostituire le seggiovie Pecetto-Burki-Belvedere con una cabinovia. È la soluzione ritenuta ottimale per collegare Macugnaga ai piedi della parete Est del Monte Rosa.
«Può fare la differenza in termini di risposta alle esigenze del nostro target turistico» dice Filippo Besozzi. È il direttore di «Macugnaga trasporti e servizi», che per essere all’altezza della domanda di finanziamento al ministero ha aumentato il capitale sociale con l’ingresso di imprenditori ossolani.
La seggiovia che si vuole dismettere è stata realizzata alla fine degli Anni Settanta, ed è già arrivata alla fine della vita tecnica. Il Comune ha ottenuto una proroga fino al 12 febbraio 2029, ma con il vincolo di predisporre tutto quello che è necessario per realizzare l’alternativa: una telecabina che offre maggiore comfort, più semplice da usare e adatta a tutti: sciatori e pedoni, giovani e meno giovani. «Penso ai maestri di sci con gruppi di bambini e a comitive di anziani che arrivano dal Lago Maggiore per una gita estiva fino alla morena del ghiacciaio del Rosa: non c’è paragone nei livelli di fruibilità» evidenzia Besozzi.


Frana sulla parete Est del Monte Rosa: scatta il divieto per scialpinisti ed escursionisti

Maria Grazia Varano

In attesa della graduatoria ministeriale, prevista a febbraio, il Comune - proprietario delle aree interessate all’impianto a fune - ha avviato la procedura per l’ottenimento delle autorizzazioni ambientali. «Al momento sono in corso quelle per il passaggio in Zone a protezione speciale della Rete natura 2000 e poi si dovrà superare il vaglio della conferenza dei servizi per la Valutazione di impatto ambientale, che verrà gestita a livello regionale» riferisce il sindaco Alessandro Bonacci.
L’oggetto della «Via» sarà il progetto a cui ha lavorato Monterosa 2000, la società di Alagna, controllata da Finpiemonte Partecipazioni, che gestisce gli impianti di risalita in Valsesia e a cui la Regione sta sempre più delegando interventi in questo settore (compresa la progettazione della riattivazione della funivia del Mottarone).

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Il progetto per Macugnaga riguarda una cabinovia da 8 o 10 posti: impianto unico con stazione intermedia, ad ammorsamento temporaneo dei veicoli e cioè con la possibilità di predisporre sulla linea un numero di cabine secondo i livelli di affluenza.
Un impianto così può trasportare fino a 2.400 persone all’ora. L’attuale seggiovia arriva a 640 nel tronco Pecetto-Burki e a 570 nel tratto per il Belvedere, a quota 1900 metri. Il tempo di percorrenza medio oggi è, rispettivamente, di 15 e 8 minuti.
Secondo i tecnici di Monterosa 2000 la cabinovia potrebbe scendere a 5 nel primo tratto e a 2 e mezzo nel secondo. Il quadro economico stimato è di 28 milioni e 600 mila. «Ma se togliamo voci accessorie, non essenziali per mettere in funzione l’impianto, e conteniamo in prima battuta l’acquisto delle cabine possiamo farcela con 16-17 milioni» afferma Bonacci.

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È la cifra che appare realistica: 10 milioni di contributo ministeriale e 7 milioni che secondo Bonacci la Regione non può non riconoscere a Macugnaga alla luce di un accordo di programma risalente al 2019.
«Anche perché è stato in parte disatteso - riferisce il sindaco - per consentire a Monterosa 2000 di superare difficoltà contabili nella gestione dell’alpe Mera e 300 mila euro sono stati impiegati per la progettazione della ripartenza del del Mottarone». La Regione, però, due anni fa ha assegnato a Macugnaga, per il rinnovo del tronco Bill-Monte Moro della funivia, 1,8 milioni.

Con la nuova cabinovia riparte San Domenico. I residenti: “E’ l’ora del rilancio”

Maria Grazia Varano

La sfida di Macugnaga ora è trovare la copertura finanziaria per arrivare entro il febbraio 2029 con la cabinovia pronta. «Quattro anni - rimarcano Bonacci e Besozzi - per un’opera che richiede così tante autorizzazioni non sono molti». Al momento però è un pensiero messo da parte, perché senza notizie positive da Roma è inutile guardare più in là. «Se dal ministero non arrivano i 10 milioni, io getto la spugna» dichiara il sempre combattivo Bonacci. «Io non ci voglio neppure pensare - aggiunge Besozzi -: senza cabinovia Macugnaga è condannata al declino».

Ma sul Belvedere non possono fare una CD4 che costerebbe la metà?
 
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