Amputazione gamba sx a Lanzinger

Io non sono tanto d'accordo con Fabio. Io credo che esista un trade off accettabile tra rischi e senso dello sviluppo. in f1 vai a 300 km/h. In un certo senso è ovvio e banale che tu rischi la vita. Lo sci invece potrebbe e dovrebbe essere un altra cosa. Uno sport immerso nella natura dove si valutano capacità individuali e non la capacità di andare PIU' VELOCE. SEMPRE PIU' VELOCE. Fino a 130 km/h, con addosso tutine di tela. Nè capisco cosa possa togliere allo sviluppo dei materiali fare regole per cui non ci siano salti di 30 metri, attacchi tarati a 15 din, velocità così elevate.
Ripeto, che si faccia male un motociclista è una cosa. Che un povero ragazzo si distrugga una gamba così è un altra. Se accettiamo questa concezione dello sci diamo per scontato che le specialità veloci debbano essere una scommessa per la vita. io penso che invece si potrebbero adottare regole, materiali, tracciati, in grado di renderle meno rischiose, più tecniche, più belle, più sicure.

p.s. si continua a dire questa megaputtanata che il pubblico vuole la velocità perchè questa aumenta lo spettacolo. Così come il fatto che le cadute sono "spettacolari". E' una cosa che odio. Io quando qualcuno cade, in qualsiasi sport, come tutti gli esseri normali del resto, non mi diverto per niente. Soffro e basta. Che cazzo c'è di spettacolare nella caduta di questo povero ragazzo? E' una tragedia. A volte anche solo il modo di qualificare delle cose incide sulla mentalità collettiva. E sarebbe ora che questo assurdo termine: "spettacolare" venisse bandito dai commenti sulle cadute per ritornare a definire le vere cose spettacolari. Le curve di Tomba, il dritto di Federer, il gesto insomma. Non l'infortunio. In questo i giornalisti tv, spesso culturalmente untermenschen, hanno gravi responsabilità.
 
Che tristezza....mi spiace tantissimo...

Per quanto riguarda gli attacchi dobbiamo tener conto che sono tarati per resistere a salti di 30 metri e velocità che superano ampiamente i 100 km/h. Pertanto nei casi come questo, in cui l'atleta perde i sensi e di conseguenza ogni forza contrari a quella dell'impatto a terra esiste la possibilità che lo sci non si stacchi!

Se alleggerissero il carico rischierebbero di perderlo durante la discesa anche senza cadere!

Al di là di questo credo che sia stato veramente tanto tanto sfortunato!!

In bocca a lupo!!

Abbinando l'attuale meccanica con un po' di elettronica probabilmente si potrebbe pensare ad un attacco che si sganci per valori differenti dal giusto carico cui attualmente sono tarati per resistere a velocità e salti.
Genericamente potrei pensare al peso sull'attacco se sono a gambe in aria, oppure alla posizione dell'attacco se per esempio è rovesciato(giroscopi), posizione rispetto all'altro attacco (sono a gambe divaricate oppure uno sci si è gia staccato) o comunque ad una combinazione di questi valori.
Sarebbe utile per i professionisti ma anche per i turisti, vedo spesso incidenti per attacchi che non si aprono...
 
Io non sono tanto d'accordo con Fabio. Io credo che esista un trade off accettabile tra rischi e senso dello sviluppo. in f1 vai a 300 km/h. In un certo senso è ovvio e banale che tu rischi la vita. Lo sci invece potrebbe e dovrebbe essere un altra cosa. Uno sport immerso nella natura dove si valutano capacità individuali e non la capacità di andare PIU' VELOCE. SEMPRE PIU' VELOCE. Fino a 130 km/h, con addosso tutine di tela. Nè capisco cosa possa togliere allo sviluppo dei materiali fare regole per cui non ci siano salti di 30 metri, attacchi tarati a 15 din, velocità così elevate.
Ripeto, che si faccia male un motociclista è una cosa. Che un povero ragazzo si distrugga una gamba così è un altra. Se accettiamo questa concezione dello sci diamo per scontato che le specialità veloci debbano essere una scommessa per la vita. io penso che invece si potrebbero adottare regole, materiali, tracciati, in grado di renderle meno rischiose, più tecniche, più belle, più sicure.

Stiamo parlando dello sport agonistico sci non dello sport turistico sci.

Se accettiamo questa concezione dello sci diamo per scontato che le specialità veloci debbano essere una scommessa per la vita. io penso che invece si potrebbero adottare regole, materiali, tracciati, in grado di renderle meno rischiose, più tecniche, più belle, più sicure.
Certo.
In montagna molte discipline sono scommesse con se stessi e con la vita. Affidare la propria vita a 40 cm di roccia è frequente.

La differenza di fondo sta nelal concezione della montagna da parte di chi la vive e da parte di chi la frequenta.
 
si, ma dentro quella pista "+ sicura" e con gli attacchi "+ sicuri" cercherà sempre di scendere nel minore tempo possibile con tutti i rischi connessi....
 

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Abbinando l'attuale meccanica con un po' di elettronica probabilmente si potrebbe pensare ad un attacco che si sganci per valori differenti dal giusto carico cui attualmente sono tarati per resistere a velocità e salti.
Genericamente potrei pensare al peso sull'attacco se sono a gambe in aria, oppure alla posizione dell'attacco se per esempio è rovesciato(giroscopi), posizione rispetto all'altro attacco (sono a gambe divaricate oppure uno sci si è gia staccato) o comunque ad una combinazione di questi valori.
Sarebbe utile per i professionisti ma anche per i turisti, vedo spesso incidenti per attacchi che non si aprono...

Scusate ma scrivo un testo ironico per esprimere il mio concetto.

Potremmo far correre dei robot... in questo caso la vita umana non sarebbe in pericolo.

Con questa frase spero di aver espresso il concetto. Non tutti possono disputare una gara di CDM di discesa libera.

Se uno muore in autostrada facendo il suo lavoro non propongo di abbassare subito il limite autostradale. Se uno si distrugge una gamba in un incidente in una gara di sci (al massimo non superabile livello attuale) non mi meraviglio e non cerco nuove regole per evitarlo.
E' un avvenimento che appartiene alla coda della Gaussiana. Non intervengo: tristissima fatalità!

Non vivete regolamentandovi tutto.
 
soffro per questo povero ragazzo di 27 anni,gli è capitata una terribile tragedia e niente mi toglie dalla mente il dubbio che forse un soccorso tempestivo in una struttura superattrezzata gli avrebbe evitato l'ischemia dei tessuti del piede e l'amputazione della gamba.......
mi dispiace da morire per lui....
 
Scusate ma scrivo un testo ironico per esprimere il mio concetto.

Potremmo far correre dei robot... in questo caso la vita umana non sarebbe in pericolo.

Con questa frase spero di aver espresso il concetto. Non tutti possono disputare una gara di CDM di discesa libera.

Se uno muore in autostrada facendo il suo lavoro non propongo di abbassare subito il limite autostradale. Se uno si distrugge una gamba in un incidente in una gara di sci (al massimo non superabile livello attuale) non mi meraviglio e non cerco nuove regole per evitarlo.
E' un avvenimento che appartiene alla coda della Gaussiana. Non intervengo: tristissima fatalità!

Non vivete regolamentandovi tutto.

Sono d'accordo con te, ma credo ci sia la possibilità tecnologica di migliorare la sicurezza degli attacchi. Anche per sci e scarponi sono state introdotte innovazioni. Non ha senso far sciare le persone con assi di legno perchè 100 anni fa sciavano con quelli. Non "propongo" modifiche alle gare di CDM, ma accorgimenti tecnici per preservare il più possibile l'incolumità degli atleti e di riflesso dei turisti. Anche in altri sport "pericolosi" sono state introdotte migliorie di sicurezza che non tolgono spettacolarità. Penso alla cellule di carbonio delle auto di F1... Non credo che un pilota debba morire perchè 10 anni fa non esistevano protezioni e dobbiamo lasciare le auto inalterate, non è questo lo spettacolo...
 
credo che il concetto fa parte della vita non sia riferita al banale ragionamento che si possa o si debba morire. questo mi sembra un po' generalista come concetto. ma ricordiamoci che quegli atleti vengono selezionati per le loro doti. fisiche e mentali. e sono di certo l'eccellenza. del gesto tecnico così come della capacità di apprendere. è chiaro che ognuno di noi vorrebbe adesso fermare la gara e ritornare indietro di dieci secondi. di un minuto. però fa parte della natura umana spostare ( o tentare di spostare ) in avanti il limite. tre minuti fa eravamo tutti a lodare denise karbon che ha corso contro ogni infortunio. certo non ha rischiato la vita......ma son sicuro che al cancelletto di partenza nessuno lo pensi. nessuno lo auspica. e nessuno pensa a come ripararsi il sedere. si va.

in fondo se ci pensiamo bene anche un podista può morire per un infarto o per disidratazione. il punto non è se è discesa libera o scacchi. il punto è che son cose pericolose e questo da il fascino della disciplina. questo non giustifica che un incidente debba essere aspettato nè tantomeno che la macchina dei soccorsi non debba essere perfetta in ogni occasione.

ma ormai la cosa è già andata così. speriamo che chi di dovere farà in modo che le cose che possono cambiare cambino. speriamo ci possa essere un soccorso all'altezza. speriamo che ci sia gente competente. ma continuiamo a spingere il limite non oltre la soglia del fattibile. il fatto che il record dei cento metri piani si abbassi non vuol dire che sarà zero tra tot anni.
 
io penso che invece si potrebbero adottare regole, materiali, tracciati, in grado di renderle meno rischiose, più tecniche, più belle, più sicure.

Esistono già. Slalom gigante e slolom speciale.

Super gigante e discesa libera abbandonano sempre più il lato tecnico per la velocità. E' il loro DNA. Renderle più tecniche (ovvero obbligare a fare curve ovvero inserire pali) non ha senso...c'è già il gigante.

Attacchi più *intelligenti*...sarebbe (e si spera nel futuro e nel progresso tecnologico) un'ottima cosa. Ma non scordiamoci che cadere a 100 km fa sempre male...specie su una pista ghiacciata. Inoltre a quelle velocità e considerando gli inevitabili ruzzoloni le articolazioni fragili del ginocchio quasi sempre non hanno scampo. In questo caso specifico si è *sfrantumata* subito la gamba dove lo sci si è staccato. Quindi il discorso non è solo per lo sci che è rimasto agganciato...attenzione.

Il modo per non farsi male c'è: non partecipare alla gara. L'atleta che partecipa è consapevole del rischio....specie in queste discipline veloci. Nessuno mai vorrebbe assistere a tali cadute...ma nello stesso tempo dobbiamo tenere a mente che lo sci è uno sport PERICOLOSO. Non è come giocare a bocce...
 
Io non sono tanto d'accordo con Fabio. Io credo che esista un trade off accettabile tra rischi e senso dello sviluppo. in f1 vai a 300 km/h. In un certo senso è ovvio e banale che tu rischi la vita. Lo sci invece potrebbe e dovrebbe essere un altra cosa. Uno sport immerso nella natura dove si valutano capacità individuali e non la capacità di andare PIU' VELOCE. SEMPRE PIU' VELOCE. Fino a 130 km/h, con addosso tutine di tela. Nè capisco cosa possa togliere allo sviluppo dei materiali fare regole per cui non ci siano salti di 30 metri, attacchi tarati a 15 din, velocità così elevate.
Ripeto, che si faccia male un motociclista è una cosa. Che un povero ragazzo si distrugga una gamba così è un altra. Se accettiamo questa concezione dello sci diamo per scontato che le specialità veloci debbano essere una scommessa per la vita. io penso che invece si potrebbero adottare regole, materiali, tracciati, in grado di renderle meno rischiose, più tecniche, più belle, più sicure.

p.s. si continua a dire questa megaputtanata che il pubblico vuole la velocità perchè questa aumenta lo spettacolo. Così come il fatto che le cadute sono "spettacolari". E' una cosa che odio. Io quando qualcuno cade, in qualsiasi sport, come tutti gli esseri normali del resto, non mi diverto per niente. Soffro e basta. Che cazzo c'è di spettacolare nella caduta di questo povero ragazzo? E' una tragedia. A volte anche solo il modo di qualificare delle cose incide sulla mentalità collettiva. E sarebbe ora che questo assurdo termine: "spettacolare" venisse bandito dai commenti sulle cadute per ritornare a definire le vere cose spettacolari. Le curve di Tomba, il dritto di Federer, il gesto insomma. Non l'infortunio. In questo i giornalisti tv, spesso culturalmente untermenschen, hanno gravi responsabilità.

tanto per la cronoca: gli attacchi di lanzinger saranno stati tarati ad almeno 20-25 DIN.
 
Peccato succedano questi incidenti gravissimi ad atleti che dedicano la loro vita allo sci e che mai si aspetterebbero un epilogo così grave (un infortunio si, ma un'amputazione!) come risposta a tutti i sacrifici fatti in tanti e tanti anni di allenamenti.
Auguri di buona guarigione allo sfortunato Lanzinger
 
madonna sono impressionato dal giro che fa la gamba nell'ultima parte della caduta, più o meno quando si stacca lo sci..sembra la gamba di una bambola..
 
Sono d'accordo con te, ma credo ci sia la possibilità tecnologica di migliorare la sicurezza degli attacchi. Anche per sci e scarponi sono state introdotte innovazioni.

Io parlao di introduzione di regole su regole su regole. Innovazioni tecnologiche : ok, purchè non limitino le capacità degli atleti in positivo ed in negativo.
 
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