e.frapporti
DURACELL
... dopo i canali del Sella avevo voglia degli spazzi aperti che solo la Regina può offrire.
Tremolada sabato mi aveva detto che il vento l'aveva rovinata tutta, non mi lasciava speranze, ma a me sembrava davvero impossibile che non fosse rimasto nemmeno un fazzoletto di polvere.
Volevo a tutti costi andare a verificare di persona ma da solo era un po' triste così sabato alla montanara ho provato a convincere gli altri skifosi che però si sono dimostrati riluttanti.
Fortunatamente a cena ho convinto Samuel, Ce' ed anche Bomar. Infine mi ha contattato Icematty anche lui goloso di marmellata.
Nella mia testa ha così preso forma la strategia da adottare per l'indomani: 3 macchine, una da lasciare a villetta Maria (arrivo della mitica discesa al Pian Trevisan), una alla diga (all'arrivo della Lydia) ed una al passo Fedaia. in questo modo potevamo scendere in qualsiasi punto senza doverci preoccupare dei rientri! (ma quante ne so' !!!!!!!!!)
La strategia si è rivelata vincente in quanto la cestovia non era ancora in funzione perciò tutti i fuoripistaioli (in verità non ce n'erano molti oltre a noi) scendevano per gli itinerari più vicini al passo ("vecchia pista", "intra i sass destra" la più tracciata, e la "bellunese"), lascaindoci l'esclusiva sulle altre discese !!!!!!!!.
Per inaugurare la giornata ci siamo sparati una Lydia (o Lidya. boh) evitando la parte alta che ci avevano detto essere a rischio ghiaccio ed entrando a sinistra dopo 100 metri di pista. Fino ai 2700 mt. c'era crosta quasi portante a secondo della zona poi, lungo il versante del sasso delle 12 un po' di powder a tratti con leggera crosticina. Sui 2300 abbiamo ritrovato di nuovo crosta abbastanza pesante ma tagliando sotto la cestovia ho fatto anche qualche curva nella farina.
La seconda: intra i sass di sinistra (un po' di foto)
il muro prima del pianoro centrale era parzialmente scoperto ed il resto era ricoperto solo da un 20-30 cm di neve. in altre parole abbiamo ravanato sulle roccie (poca cosa)
solo una traccia ci aveva preceduto
Ce' all'ingresso di un bel canalone con neve discreta.
Bomar alla fine del canalone si riposa dopo essersi ricavato un comodo giaciglio spaccando i 3 cm. di crosta superficiale.
Samuel in action
Alla terza discesa è finalmente giunto il momento della "pian Trevisan", la discesa che parte dai 3250 mt. di punta Rocca e scende fino ai 1650 mt. di pian Trevisan, un itinerario grandioso solitamente poco battuto dove spesso si trova bella neve.
Non siamo stati delusi! per lunghi tratti abbiamo tracciato polvere, a volte ricoperta da una sottilissima e friabile crosticina che comunque lasciava godere!
'sta volta abbiamo disceso anche la calotta sommitale del ghiacciaio che, se presa a sinistra, si è rivelata sciabilissima, non ghiacciata.
Dopo i primi 150 mt. di discesa "scolliniamo" nel vallone tra punta Rocca e punta Penia e capiamo che sarà ... PAUDEARRRRR !!!
Fino al "bivio" per il pian dei fiacconi mescoliamo le nostre traccie alle altre già presenti ma poi noi teniamo la sinistra ed il pendio è tutto nostro (ius primae tracciae)
Ma siamo appena a metà strada.
Per raggiungere la valle che scende dalla forcella Marmolada si deve scarpinare un 5-10 minuti, ma ne vale la pena: ecco un'altra porzione di paradiso
Il powder sorriso di Samuel
Il vallone dal basso verso l'alto con ..... (non ricordo il nome) in primo piano
Ci aspetta ancora la famosa mulattiera che permette di superare le falesie. La neve è abbondante ma siccome alcuni tratti sono scavati nella roccia si deve stare attenti. Cadere non è consigliato: a sinistra ci si sfracella sui sassi a destra s cade nel precipizio.
Freanare è rischioso, bisogna prendere il fiato e tirare dritto senza tentennare! (serve un po' di sangue freddo) -nessuno vieta di togliersi gli sci/tavola-
tra una falesia e l'altra ci si rilassa nella polvere
(samuel)
che ritroviamo abbondante anche negli ultimi 150 mt., una volta usciti dalla stradina.
La ciliegina sulla torta!!!!
(samuel)
dopo quasi 1600 metri di discesa non ci resta che il sentierino finale ...
(ponticello pittoresco)
...che in 10-15 minuti ci riporta alla macchina parcheggiata a villetta Maria.
Complimenti a tutti!!! Samuel, Ce', Icematty, il suo amico e Bomar
Per tener fede all'appellativo datomi dal buon Acerri, "e.DURACELL frapporti" mi faccio un'ultima discesa in solitudine. Mi rifaccio la prima parte dell'itinerario precedente (la neve era molto bella) e poi scendo a sinistra rispetto alla cestovia dove nessuno era ancora passato. Lì ho trovato un po' di più di crosta ma ero da solo con la montagna ... è stato FANTASTICO!!!!!!
Tremolada sabato mi aveva detto che il vento l'aveva rovinata tutta, non mi lasciava speranze, ma a me sembrava davvero impossibile che non fosse rimasto nemmeno un fazzoletto di polvere.
Volevo a tutti costi andare a verificare di persona ma da solo era un po' triste così sabato alla montanara ho provato a convincere gli altri skifosi che però si sono dimostrati riluttanti.
Fortunatamente a cena ho convinto Samuel, Ce' ed anche Bomar. Infine mi ha contattato Icematty anche lui goloso di marmellata.
Nella mia testa ha così preso forma la strategia da adottare per l'indomani: 3 macchine, una da lasciare a villetta Maria (arrivo della mitica discesa al Pian Trevisan), una alla diga (all'arrivo della Lydia) ed una al passo Fedaia. in questo modo potevamo scendere in qualsiasi punto senza doverci preoccupare dei rientri! (ma quante ne so' !!!!!!!!!)
La strategia si è rivelata vincente in quanto la cestovia non era ancora in funzione perciò tutti i fuoripistaioli (in verità non ce n'erano molti oltre a noi) scendevano per gli itinerari più vicini al passo ("vecchia pista", "intra i sass destra" la più tracciata, e la "bellunese"), lascaindoci l'esclusiva sulle altre discese !!!!!!!!.
Per inaugurare la giornata ci siamo sparati una Lydia (o Lidya. boh) evitando la parte alta che ci avevano detto essere a rischio ghiaccio ed entrando a sinistra dopo 100 metri di pista. Fino ai 2700 mt. c'era crosta quasi portante a secondo della zona poi, lungo il versante del sasso delle 12 un po' di powder a tratti con leggera crosticina. Sui 2300 abbiamo ritrovato di nuovo crosta abbastanza pesante ma tagliando sotto la cestovia ho fatto anche qualche curva nella farina.
La seconda: intra i sass di sinistra (un po' di foto)
il muro prima del pianoro centrale era parzialmente scoperto ed il resto era ricoperto solo da un 20-30 cm di neve. in altre parole abbiamo ravanato sulle roccie (poca cosa)
solo una traccia ci aveva preceduto
Ce' all'ingresso di un bel canalone con neve discreta.
Bomar alla fine del canalone si riposa dopo essersi ricavato un comodo giaciglio spaccando i 3 cm. di crosta superficiale.
Samuel in action
Alla terza discesa è finalmente giunto il momento della "pian Trevisan", la discesa che parte dai 3250 mt. di punta Rocca e scende fino ai 1650 mt. di pian Trevisan, un itinerario grandioso solitamente poco battuto dove spesso si trova bella neve.
Non siamo stati delusi! per lunghi tratti abbiamo tracciato polvere, a volte ricoperta da una sottilissima e friabile crosticina che comunque lasciava godere!
'sta volta abbiamo disceso anche la calotta sommitale del ghiacciaio che, se presa a sinistra, si è rivelata sciabilissima, non ghiacciata.
Dopo i primi 150 mt. di discesa "scolliniamo" nel vallone tra punta Rocca e punta Penia e capiamo che sarà ... PAUDEARRRRR !!!
Fino al "bivio" per il pian dei fiacconi mescoliamo le nostre traccie alle altre già presenti ma poi noi teniamo la sinistra ed il pendio è tutto nostro (ius primae tracciae)
Ma siamo appena a metà strada.
Per raggiungere la valle che scende dalla forcella Marmolada si deve scarpinare un 5-10 minuti, ma ne vale la pena: ecco un'altra porzione di paradiso
Il powder sorriso di Samuel
Il vallone dal basso verso l'alto con ..... (non ricordo il nome) in primo piano
Ci aspetta ancora la famosa mulattiera che permette di superare le falesie. La neve è abbondante ma siccome alcuni tratti sono scavati nella roccia si deve stare attenti. Cadere non è consigliato: a sinistra ci si sfracella sui sassi a destra s cade nel precipizio.
Freanare è rischioso, bisogna prendere il fiato e tirare dritto senza tentennare! (serve un po' di sangue freddo) -nessuno vieta di togliersi gli sci/tavola-
tra una falesia e l'altra ci si rilassa nella polvere
(samuel)
che ritroviamo abbondante anche negli ultimi 150 mt., una volta usciti dalla stradina.
La ciliegina sulla torta!!!!
(samuel)
dopo quasi 1600 metri di discesa non ci resta che il sentierino finale ...
(ponticello pittoresco)
...che in 10-15 minuti ci riporta alla macchina parcheggiata a villetta Maria.
Complimenti a tutti!!! Samuel, Ce', Icematty, il suo amico e Bomar
Per tener fede all'appellativo datomi dal buon Acerri, "e.DURACELL frapporti" mi faccio un'ultima discesa in solitudine. Mi rifaccio la prima parte dell'itinerario precedente (la neve era molto bella) e poi scendo a sinistra rispetto alla cestovia dove nessuno era ancora passato. Lì ho trovato un po' di più di crosta ma ero da solo con la montagna ... è stato FANTASTICO!!!!!!