Campitello Matese - Situazione neve, impianti, piste

ciao...ti consiglio in ordine: La Pinetina, Lo Sciatore....hotel Miletto sono tutti in cima al pianoro di Campitello....la Pinetina è abbastanza piccolo e intimo (poche stanze) ma è quello che mi è piaciuto di più per via della posizione e del ristorante (ottime pizze a pranzo e cena, parmigiana spettacolare cotta nel forno a legna...) e poi è proprio sulle piste...anche lo Sciatore è molto valido, speriamo che quest'anno si riesca a fare qualche giorno di sci in relax....

Terrò presente anch'io la classifica: ci manco da quando ero ragazzino e mi piacerebbe tornarci a fare una sciata.

Una curiosità: ma quella galleria di negozi che stava in semicircolo nella galleria coperta al piano terra, affianco al Miletto (vedi foto), esiste ancora o dentro è desertificata? Mi ricordo che da ragazzini, in attesa della cena, ci passavamo il tempo.

282267-screenshot2020-12-15-campitello-matese.jpg
 
ciao...ti consiglio in ordine: La Pinetina, Lo Sciatore....hotel Miletto sono tutti in cima al pianoro di Campitello....la Pinetina è abbastanza piccolo e intimo (poche stanze) ma è quello che mi è piaciuto di più per via della posizione e del ristorante (ottime pizze a pranzo e cena, parmigiana spettacolare cotta nel forno a legna...) e poi è proprio sulle piste...anche lo Sciatore è molto valido, speriamo che quest'anno si riesca a fare qualche giorno di sci in relax....

Grazie mille!! Se ci vado vi farò un bel report fotografico😉
 
Terrò presente anch'io la classifica: ci manco da quando ero ragazzino e mi piacerebbe tornarci a fare una sciata.

Una curiosità: ma quella galleria di negozi che stava in semicircolo nella galleria coperta al piano terra, affianco al Miletto (vedi foto), esiste ancora o dentro è desertificata? Mi ricordo che da ragazzini, in attesa della cena, ci passavamo il tempo.

Ciao, allora che io ricordi c'era qualche negozio aperto il pomeriggio, però considera che ci ho fatto un giro a marzo 2016 e soggiornavo al Miletto in quell'occasione....poi sono tornato 2 estati di seguito e sono stato alla Pinetina e allo Sciatore, ma non ho avuto modo di fare un giro in quella galleria, quindi non saperi dirti ad oggi se c'è ancora qualcosa o il deserto...

Dimenticavo di dire che all'hotel Miletto c'è anche la piscina coperta...

poi ovviamente so che c'è qualche altra struttura lì in cima a Campitello, mi sono limitato a segnalare solo quelle che ho frequentato e di cui ho esperienza diretta...non vorrei fare torto agli altri hotel
 
Ci sono stazioni appenniniche che andrebbero seriamente rivalutate e recuperate, perchè hanno delle caratteristiche che secondo me gli darebbero un appeal e una connotazione commerciale che in pochi avrebbero:
- campitello matese>
- terminillo
- Frontignano Ussita


parliamo di zone particolarmente trascurate e abbandonate, centro di devastante terremoto (ussita), o al limite delle aree colpite (amatrice), o semplicemente vittime di oblio e amministrazioni incapaci oltre che di operazioni gestionali non sempre lungimiranti (terminillo e campitello)
queste stazioni hanno caratteristiche che meritano attenzione:
- non hanno concorrenza limitrofa e sono quasi unico comprensorio "dimensionato" nella propria regione
- potenziali dislivelli adeguati allo sci e anche aspettative di free-ride di ottimo livello (neve permettendo)
- hanno bacini di utenza propri o abbastanza ampli da garantire clientela senza pestare i piedi a comprensori piu importante
- almeno 2 su 3, Frontignano non lo so , hanno strutture ricettive in prossimità degli impianti e anche "sci ai piedi", che non sono affatto frequenti nelle nostre montagne
- hanno tutti e 3 scorci paesaggistici notevoli, non si tratta di un cucuzzolo spelacchiato o di un piatittone senza paesaggio, ma sono in un contesto di montagne affascinanti, cime di buona rilevanza e vicine attrazioni naturalistiche

Queste stazioni in estate avrebbero una buona possibilità di diventare riferimenti nelle loro regioni, soprattutto se sfruttassero gl impianti con bike park, organizzassero escursionismo strutturato e iniziative di buona attrattività (eno gastronomia e prodotti slow food abbinati alla montagna)
la stagione estiva, visto il clima e la non frequente neve, si potrebbe ampliare con primavera ed autunno. Pasqua bassa si scia, pasqua alta si va in mtb, per biker ed escursionismi i colori primaverili e quelli autunnali hanno una buonissima familiarità e durante il giorno le temp non sono normalmente proibitive anzi...
i trail e il pumptrack per le scuole mtb hanno costi bassi e portano indotto, un centro sportivo recuperabile con sport all'aria aperta (tennis, calcio, etcc.) sarebbe valido anche per i corsi estivi, i camp e l'offerta integrativa di associazioni sportive delle città limitrofe..

Purtroppo tutte e tre le località per diversi motivi hanno bisogno di un potenziamento/adeguamento della viabilità, perchè la non prossimità ad autostrada e la viabilità lenta o tortuosa diventano un deterrente a favore delle stazioni abruzzesi ( o altre per le marche/umbria) meglio collegate seppur distanti.

Alcune località abbandonate e piccole hanno poca speranza di recupero, seppure ognuno avrebbe il suo valore locale se ben organizzata, ma queste hanno potenzialità di estensione e strutture che meritano diversa considerazione.
Il dramma economico- sociale del covid, oltre a quello sanitario, potrebbe essere la tegola finale oppure il punto di rilancio, in quanto la clientela "forzata" dai vincoli ha riscoperto le montagne di prossimità che non frequentava da decenni, probabilmente se ne riandrà se non viene attratta da un offerta adeguata, ma la possibilità di riceve fondi e piani di investimento potrebbe essere l'ultmio treno per il trade off rilancio/declino..
Il passaggio più ostico a mio avviso sarebbe quello culturale, perchè il gap strutturale, seppure imbarazzante è purtroppo inferiore al gap di mentalità turistica e cultura del turismo come risorsa che alle nostre latitudini ha preso saldamente piede sollo nella piana sanitariana, altrove è presente solo a livello di singole eccellenze, spesso in contesti avversi
 
Molise, situazione sci e impianti Campitello Matese e Capracotta

In maniera più corretta, apro questo argomento, senza interferire con quello più ampio inerente l'Abruzzo nel quale ho fino ad oggi scritto, narrando delle vicende di Campitello Matese.
Come anticipato, essendo da anni tesserati Fisi attraverso lo Sci Club Riccardo Plattner, avendo sostenuto le visite mediche prescritte, io e mio Figlio di 11 anni siamo stati convocati per l'allenamento di sabato pomeriggio.
Giunti sul posto per la prima volta questo inverno (l'anno scorso pur iscritti mai saliti per le ben note ragioni), ci siamo trovati in una una situazione insolita - surreale. Poca affluenza (prevedibile), due noleggi aperti ma senza avventori, chiusi ristoranti e bar sul piazzale (aperto solo il Rifugio Jezza ed un bar ristoro che se non sbaglio si chiama la Taverna o Tavernetta con due ragazze gentilissime che hanno rilevato l'attività nel 2019) le 3 Scuole Sci chiuse, aperto lo Sci Club Plattner grazie all'impegno della Famiglia Martone ed alla presenza dell'allenatore Gerardo Martone che come sempre ci ha accolti con la sua competenza, educazione ed impegno in favore dello sport.
Espletate le ultime formalità di rito con l'autocertificazione, muniti sempre di mascherina abbiamo ripreso l'attrezzatura e misurato gli scarponi, provati gli attacchi e diretti alla biglietteria ove con 10,00 euro a persona abbiamo ricaricato gli skipass stagionali in nostro possesso già da 4 anni. L'allenamento, inizialmente previsto dalle 09.00 alle 13,00, il venerdì è stato spostato dalle 13.30 alle 17,00, per consentire agli studenti molisani impegnati il sabato con la scuola di prendervi parte.
All'ora prevista ci siamo diretti alla pista San Nicola, unica dedicata agli allenamenti degli Sci Club. Giunti all'ingresso dello skilift, breve identificazione e su in quota. Qui ci attendeva, come detto, il nostro allenatore, da anni punto di riferimento imprescindibile dello Sci Club Plattner ed in generale della stessa Scuola Sci. Aveva già sistemato i pali, i ciuffetti per i gli atleti convocati. Una paio di discese di riscaldamento e per riprendere confidenza con l'attività, atteso che l'anno scorso non avevamo potuto fare nulla. Ulteriore controllo/identificazione all'ingresso della sciovia. Saremo stati in tutto una ventina, 3 allenatori dei diversi Sci Club e 16/17 atleti.
Le prime difficoltà legate al fisiologico arrugginimento ed alla neve pesante su una pista qualificata come rossa. Dopo la prima mezz'ora, io che ho 50 anni ho avvertito la fatica nei quadricipiti, perché pur giocando a tennis 6/10 ore la settimana, lo sci richiede ben altro impegno. A distanza di tempo dalle ultime sciate, vi è anche un minimo di apprensione nei movimenti, prima di tirare qualche riga appena sufficiente è trascorso tempo. Dopo 2 h e 30, pur mancando del tempo alla fine, ho avvisato il nostro istruttore e mollato. Mio Figlio ha proseguito.
Quello che segue è un breve report fotografico.
La situazione è come si dice in fieri, legata alla pandemia, alle condizioni meteoriche, alla presenza di atleti.
Alla biglietteria erano abbastanza preoccupati per il lavoro, pregiudicato dai provvedimenti restrittivi. Eccezion fatta per le due strutture menzionate, tutto il resto era chiuso (alberghi, rifugi, ristoranti, bar).
Il piacere di aver ripreso dopo 1 anno di fermo, con la presenza attenta del nostro allenatore che senza stressarci ci ha dato indicazioni finalizzate a resettare gli errori più evidenti, ha compensato in parte lo scoramento nel vedere tutto chiuso.
Se da una parte si può e deve gioire dei pochi momenti che si hanno a disposizione, il pensiero va agli operatori del posto che hanno le loro attività chiuse. Non esiste comprensorio senza gli operatori turistici, tanto è vero che vi è una sola pista a disposizione degli atleti. Ciò a riprova del fatto che se non ce la fanno le realtà presenti sul posto, Campitello non può sopravvivere. Per il resto, il posto lascia sempre a bocca aperta per la sua bellezza.
La prossima settimana sono previsti altri allenamenti. Dal 15 forse riapre tutto.



IMG_20210206_143709.jpgIMG_20210206_170808.jpgIMG_20210206_160447.jpgIMG_20210206_160445.jpgIMG_20210206_160434.jpgIMG_20210206_160209.jpgIMG_20210206_160123.jpgIMG_20210206_160120.jpgIMG_20210206_150816.jpgIMG_20210206_150814.jpgIMG_20210206_150527.jpgIMG_20210206_150526.jpgIMG_20210206_150507.jpgIMG_20210206_150203.jpgIMG_20210206_171210.jpg,
 

.

Ultima modifica:
Hai beccato, credo, le giornate più calde di quest'anno.

E lo stato della neve nè è testimone.

Il weekend prossimo, sappilo, farà molto, ma MOLTO, più freddo (potresti trovarti giornatine con temperature dai -5 ai -10, se non di più).


P.S.
Visto che il TITOLO si riferisce al Molise, potresti modificare il titolo ed includere anche LA MITOLOGICA Capracotta.

E poi non serve metterci l'anno 2021, specie se pensi di condurlo anche negli anni a venire :HIP
 
:HIP....agli atleti di ''interesse nazionale'' il freddo gli fà un baffo!!! :TTTT
 
Ultima modifica:
Si ho visto le previsoni, non sarebbe la prima volta che Campitello ha temperature molto basse. Due anni fa sciammo anche di pomeriggio con - 3, effettivamente le datate seggiovie erano piuttosto freddine. Una volta che va via il sole a Campitello si gela. Anche sabato è stato così, la neve dalle 15,00 si è indurita, alle 17.00 a chiusura impianti si avvertiva il freddo.
Ma tanto è, quali atleti di interesse nazionale ci sacrifichiamo anche a temperature molto basse.
Aggiornerò l'argomento, magari una volta ci passo a Capracotta.
 
Tranquillo.
Dopo aver fatto sciare la piccola (all'epoca piccolissima) a -19 con vento (4 anni fa a campo Felice), ormai so che si può fargli fare tutto... basta coprirsi come si deve.

I -3 sono la norma [emoji6]
 
Una sola precisazione: se ben capisco il problema dell'Anfiteatro dovrebbe esser stato risolto, giusto ?

la pista Anfiteatro non ha più il suo impianto di risalita, generalmente battuta vi si accede attraverso la Del Caprio. Avendo in genere mio Figlio con me non faccio tentativi, ritendo prudente utilizzare il comprensorio nelle parti servite con regolarità dalle sciovie. Mi dicono che il passaggio è semplice.
Ad oggi, come detto, agli allenamenti è dedicata la San Nicola con accesso dal piazzale ed uscita attraverso la Lavarelle, anch'essa battuta ma priva di impianti in funzione.
 
Posso? Non è il caso di spostare il topic in località e comprensori dove già sono appunto Lazio e abruzzo??
 
Top