Courmayeur dà un giro di vite agli après-ski (anti "SuperG" ?)

SkiBob

Uomo Selvatico
"Courmayeur ha approvato le linee guida sulla gestione degli eventi dentro e fuori dai locali sulle piste.
(...)
A spingere l’amministrazione in questa direzione alcune criticità emerse sulle attività di après-ski nei locali del comprensorio sciistico e in paese e l’obiettivo di, come si legge nella delibera, «favorire la convivenza armoniosa degli eventi, promuoverne una fruizione sicura e consapevole nonché valorizzare un modello di turismo sostenibile, responsabile e accogliente» "

Speriamo non serva solo a fare cassa, fissando il ticket da acquistare per la licenza di fare casino 🙏

 
«favorire la convivenza armoniosa degli eventi, promuoverne una fruizione sicura e consapevole nonché valorizzare un modello di turismo sostenibile, responsabile e accogliente» "
Questa mi sembra la classica supercazzola utilizzata sempre per giustificare queste operazioni 🤣

Speriamo non serva solo a fare cassa, fissando il ticket da acquistare per la licenza di fare casino 🙏
E su questo, come già dicevo nel thread di Courmayeur sulla faccenda delle deroghe agli orari (e del fatto che in qualche modo li possono aggirare mettendosi d'accordo tra attività e 'spostando' gli eventi), ho qualche paura...
 
io so che qua a cervinia il love che fa anche apres ski ha fatto le pratiche per diventare discoteca e tutte queste norme vengono di fatto baipassate essendo discoteca,ovvio con degli obblighi tipo buttafuori e via dicendo.....
vedremo.
 
courma però devono stare attenti...già hanno settembre metà dicembre il traforo chiuso....se fai ulteriori limitazioni ai milanes style....questi il week dopo sono a cervinia o madonna di campiglio in 5 minuti.....
 
....questi il week dopo sono a cervinia o madonna di campiglio in 5 minuti.....

E magari! :devilish:

[post triste:]
Da turista (ma che si confronta con famiglie di gestori autoctoni) quello dicevo ... Courmayeur si sta trasformando nel quartiere periferico e cafone di una grande città, mentre si svuota della sua popolazione vera, storica, quella che ha respirato ghiaccio roccia e cristalli ... I giovani se ne vanno ... Gli stessi maestri di sci vengono dalla città e sono i figli di turisti benestanti (spesso proprietari di 2e case) ... Mi pare che alle recenti amministrative si sia presentata 1 sola lista (come a Pechino) ... stanno alzando ecomostri tecnicamente pregevoli ma finto-montani, fatti di legno lamellare e cristallo che per me deturpano la "conca di vivo smeraldo" cantata dal Carducci... forse è inevitabile questa perdita di specificità culturali ... dove i resort sono tutti uguali (che disgusto il 3d sui "rifugi moderni") , il cibo uniformato ed " etnico" .. il tunz-tunz sempre lo stesso...
Dicono ci siano dietro tanti soldi russi ... Boh

Forse sarà l'età che avanza ma in origine questa diffusa "riminizzazione" di ogni montagna mi aveva fatto trovare rifugio a Courmayeur, dove apprezzavo tradizione, camini accesi e tetti in ardesia, ritmi lenti, ospitalità sincera e cortesia (10 anni fa cercavo pure casa; oggi probabilmente se pure potessi - e non posso - non lo farei, preferisco come vicino il nonno di Heidi... anche se magna solo latte e formaggio: posso adattarmi, colesterolo permettendo).

E per fortuna che le piste non piacciono a tutti!
So' proprio brutte: strette, troppe curve e troppa neve... I boschi innevati intorno e quel cavolo di Bianco onnipresente che vuole sempre dire la sua come un Grillo Parlante ma un po' triste/incazzato... non ce venite proprio!!! 😇

E soprattutto fortuna che c'è ancora l'estate per vedere e vivere scampoli di montagna, ma scappando tra villaggi e sentieri (se indirizzi bene lo sguardo; altrimenti qualche incongruenza finisci per scorgerla... mentre prima la Montagna era una presenza prepotente, che ti assaliva ad ogni scorcio e ad ogni vicolo se solo ti affacciavi o parcheggiavi la macchina).

Vabbè... cerco un esorcista per liberarmi del Cognetti che è in me. 😥
 

.

Ultima modifica:
Tu ci scherzi ma io sto pensando seriamente al reatino , a 2 passi da casa montagne bellissime e boschi a perdita d'occhio ... Speriamo solo che rimanga a lungo quell' atmosfera depressa e abbandonata da far-west appenninico (cioè, tipica di una parte dell' appennino).
 
Tu ci scherzi ma io sto pensando seriamente al reatino , a 2 passi da casa montagne bellissime e boschi a perdita d'occhio ... Speriamo solo che rimanga a lungo quell' atmosfera depressa e abbandonata da far-west appenninico (cioè, tipica di una parte dell' appennino).
no no io non scherzo.
sono andato a vivere a 2000m in un posto che non è isolato ovvio ma vivere in un posto fuori da tutto senza nulla non è sicuramente nel mio obbiettivo di vita....anzi...si puo stare per alcuni periodi ma non lo eleggo a scelta di vita definitiva.
 
E magari! :devilish:

[post triste:]
Da turista (ma che si confronta con famiglie di gestori autoctoni) quello dicevo ... Courmayeur si sta trasformando nel quartiere periferico e cafone di una grande città, mentre si svuota della sua popolazione vera, storica, quella che ha respirato ghiaccio roccia e cristalli ... I giovani se ne vanno ... Gli stessi maestri di sci vengono dalla città e sono i figli di turisti benestanti (spesso proprietari di 2e case) ... Mi pare che alle recenti amministrative si sia presentata 1 sola lista (come a Pechino) ... stanno alzando ecomostri tecnicamente pregevoli ma finto-montani, fatti di legno lamellare e cristallo che per me deturpano la "conca di vivo smeraldo" cantata dal Carducci... forse è inevitabile questa perdita di specificità culturali ... dove i resort sono tutti uguali (che disgusto il 3d sui "rifugi moderni") , il cibo uniformato ed " etnico" .. il tunz-tunz sempre lo stesso...
Dicono ci siano dietro tanti soldi russi ... Boh

Forse sarà l'età che avanza ma in origine questa diffusa "riminizzazione" di ogni montagna mi aveva fatto trovare rifugio a Courmayeur, dove apprezzavo tradizione, camini accesi e tetti in ardesia, ritmi lenti, ospitalità sincera e cortesia (10 anni fa cercavo pure casa; oggi probabilmente se pure potessi - e non posso - non lo farei, preferisco come vicino il nonno di Heidi... anche se magna solo latte e formaggio: posso adattarmi, colesterolo permettendo).

E per fortuna che le piste non piacciono a tutti!
So' proprio brutte: strette, troppe curve e troppa neve... I boschi innevati intorno e quel cavolo di Bianco onnipresente che vuole sempre dire la sua come un Grillo Parlante ma un po' triste/incazzato... non ce venite proprio!!! 😇

E soprattutto fortuna che c'è ancora l'estate per vedere e vivere scampoli di montagna, ma scappando tra villaggi e sentieri (se indirizzi bene lo sguardo; altrimenti qualche incongruenza finisci per scorgerla... mentre prima la Montagna era una presenza prepotente, che ti assaliva ad ogni scorcio e ad ogni vicolo se solo ti affacciavi o parcheggiavi la macchina).

Vabbè... cerco un esorcista per liberarmi del Cognetti che è in me. 😥
Perdonami, ma se 10 anni fa trovavi tradizione, ritmi lenti, ospitalità sincera e cortesia a Courmayeur al punto da quasi comprarci casa tutto il tuo discorso decade… Courmayeur era già così da ben prima, oggi c’è forse qualche locale aprés-ski in più

Interessante spunto anche che tutti vogliono la montagna senza seconde case, a patto che la loro sia permessa
 
no no io non scherzo.
sono andato a vivere a 2000m in un posto che non è isolato ovvio ma vivere in un posto fuori da tutto senza nulla non è sicuramente nel mio obbiettivo di vita....anzi...si puo stare per alcuni periodi ma non lo eleggo a scelta di vita definitiva.

Sicuramente non sono solo rose e fiori ... è un po' un sogno e una distrazione. Poi dipende pure da dove uno proviene, come ha vissuto la propria vita, le capacità di adattamento... insomma molto personale e soggettivo (sicuramente non è una passeggiata, specie per un cittadino).
 
Ultima modifica:
Perdonami, ma se 10 anni fa trovavi tradizione, ritmi lenti, ospitalità sincera e cortesia a Courmayeur al punto da quasi comprarci casa tutto il tuo discorso decade… Courmayeur era già così da ben prima, oggi c’è forse qualche locale aprés-ski in più

Non sono sicuro di aver capito bene ... Intendi dire che non è mai stato così; oppure che lo è tuttora malgrado tutto ?
A te sembra che lo sviluppo edilizio e la tutela paesaggistica siano gli stessi - per dire - del film di Fantozzi (per fare un esempio noto a tutti.. poi ci sarebbero gli archivi fotografici) ?

Io ti riporto le mie personali sensazioni maturate in oltre 30 anni di frequentazione... Ma anche le esperienze ed i racconti che mi hanno trasmesso famiglie e personaggi protagonisti dell'alpinismo, dell'iniziale ricettività turistica, dello sviluppo economico e delle trasformazioni sociali innescate dagli investimenti dei piemontesi (cose ben più importanti delle mie personali percezioni).

Io questi aspetti in altre parti d'Italia non li avevo proprio trovati, magari sono stato sfortunato; oggi mi pare stiano venendo meno (e, di nuovo, conta di più la percezione di chi il territorio lo vive). Probabilmente è inevitabile: assai plausibile che i prodromi di tale cambiamento fossero già presenti a metà degli anni '90 , come avviene per ogni mutazione sociale, è normale.



Interessante spunto anche che tutti vogliono la montagna senza seconde case, a patto che la loro sia permessa

Guarda sfondi una porta aperta: è un meccanismo autoreferenziale e contraddittorio ben noto, che ha caratterizzato anche il colonialismo "romantico" (v. Cuore di Tenebra).

Però - siccome leggo una goccia di sarcasmo - NON ho affatto criticato le seconde case; ho detto solo che tanti giovani maestri non sono più locali che un tempo, dopo chiusura pomeridiana impianti, facevano gli artigiani riparando caldaie, o in estate erano guide: oggi molti sono i figli di possessori di seconde case e quindi residenti altrove che spendono i loro guadagni in altre città (i tributi locali li pagano i genitori).
E - per inciso - spesso sono più bravi dei primi (figure romantiche ma un po' approssimative).

Non è un giudizio morale, sono semplici osservazioni di trasformazioni socio-economiche.
 
Ultima modifica:
Perdonami, ma se 10 anni fa trovavi tradizione, ritmi lenti, ospitalità sincera e cortesia a Courmayeur al punto da quasi comprarci casa tutto il tuo discorso decade… Courmayeur era già così da ben prima, oggi c’è forse qualche locale aprés-ski in più

Interessante spunto anche che tutti vogliono la montagna senza seconde case, a patto che la loro sia permessa
Courmayeur è così da 50 anni, altro che 10 anni.
Discorso a parte per il Super G, che poi di fatto è l'unico posto di quel genere a Courmayeur.
Altri posti da après ski non ci sono, primo perché la clientela "standard" di Courmayeur non cerca quel tipo di intrattenimento ma anzi, difficilmente vedrete gente vestita da sci in giro per il paese, e quei pochi che lo fanno vengono un po' viste come mosche bianche.

In merito alla tutela paesaggistica, il periodo peggiore sicuramente sono stati gli anni del boom economico, dove si è costruito senza alcun tipo di legame con il territorio.
Mi vengono in mente i condomini nel centro del paese, così come quelli vicino al ponte dove c'è il ristorante Etoille.
Oppure certe costruzioni sulla strada Larzey Entreves.
Oggi sicuramente si sta costruendo tanto, ma sicuramente con maggior attenzione al contesto.
... e cmq sono gli ultimi cantieri mi sa, perché sono finiti i terreni edificabili.

Si parla del periodo in cui girarono Fantozzi, ecco li proprio si raggiunse l'apoteosi dell'ecomostro, vedi la costruzione centrale del Royal ed Golf...
 
Eh ... effettivamente... sarà che al Royal et G mi ero abituato, indubbiamente è eccentrico rispetto alla montagna ma in linea alle architetture del suo tempo.
Un cazzotto nell' occhio, sicuramente.

Sì abbiamo debordato, parlavamo inizialmente di après-ski e del SuperG (non c'è altro del genere nel comprensorio, per ora) ma poi siamo passati a considerazioni più generali di carattere paesaggistico.

Qui è questione di gusti: non è che se usi legno lamellare e cristallo allora va bene tutto, vedi Le Massif val veny o TH e ci metterei pure l'assurdo Le Massif allo Checrouit con gli appartamenti con vista discoteca (se a qualcuno piacciono...)
Certo il cemento armato c'è come in tutta Italia, probabilmente il mio punto zero è stato il mio primo contatto con Courmayeur avvenuto ... Boh ... Nel 1990 credo... Ma onestamente mi restituiva una sensazione diversa.

Io anche per motivi personali sono piuttosto sensibile (sotto il profilo estetico) alla compatibilità tra costruzioni e paesaggio ... sarà che abito in una città dove questi problemi nel bene e nel male li abbiamo tutti e tutti insieme, e fanno scuola in Italia e nel mondo (sia per gli obbrobri, che per le regole).

Personalmente avverto un recente degrado "sistemico" , con le ristrutturazioni (che poi sono riedificazioni) sia verso il Villair che a Dolonne ad esempio i vecchi stabilimenti Grivel... Poi oh sono gusti.
Ma non credo sia disputabile che dopo l'emergenza pandemica siano spuntati cantieri come funghi (come in ogni città) ma non sempre i risultati mi sembrano pregevoli.

Poi come sempre detto io ormai Courmayeur-paese lo frequento solo di passaggio, preferendo i miei eremi tra piste e boschi, e via Roma la scruto solo dall'alto (per calca e caciara mi basta casa mia...).
 
Eh ... effettivamente... sarà che al Royal et G mi ero abituato, indubbiamente è eccentrico rispetto alla montagna ma in linea alle architetture del suo tempo.
Un cazzotto nell' occhio, sicuramente.

Sì abbiamo debordato, parlavamo inizialmente di après-ski e del SuperG (non c'è altro del genere nel comprensorio, per ora) ma poi siamo passati a considerazioni più generali di carattere paesaggistico.

Qui è questione di gusti: non è che se usi legno lamellare e cristallo allora va bene tutto, vedi Le Massif val veny o TH e ci metterei pure l'assurdo Le Massif allo Checrouit con gli appartamenti con vista discoteca (se a qualcuno piacciono...)
Certo il cemento armato c'è come in tutta Italia, probabilmente il mio punto zero è stato il mio primo contatto con Courmayeur avvenuto ... Boh ... Nel 1990 credo... Ma onestamente mi restituiva una sensazione diversa.

Io anche per motivi personali sono piuttosto sensibile (sotto il profilo estetico) alla compatibilità tra costruzioni e paesaggio ... sarà che abito in una città dove questi problemi nel bene e nel male li abbiamo tutti e tutti insieme, e fanno scuola in Italia e nel mondo (sia per gli obbrobri, che per le regole).

Personalmente avverto un recente degrado "sistemico" , con le ristrutturazioni (che poi sono riedificazioni) sia verso il Villair che a Dolonne ad esempio i vecchi stabilimenti Grivel... Poi oh sono gusti.
Ma non credo sia disputabile che dopo l'emergenza pandemica siano spuntati cantieri come funghi (come in ogni città) ma non sempre i risultati mi sembrano pregevoli.

Poi come sempre detto io ormai Courmayeur-paese lo frequento solo di passaggio, preferendo i miei eremi tra piste e boschi, e via Roma la scruto solo dall'alto (per calca e caciara mi basta casa mia...).
Assolutamente condivisibile.

Soprattutto nel punto in cui parli di riedificazioni, ma anche qui, preferisco una riedificazione con un minimo di senso logico piuttosto che avere in centro paese (di fronte a Panizzi) un palazzo fatiscente, oppure su V.le Monte Bianco un edificio divorato prima dalle fiamme e poi dalla vegetazione.

Una domanda, con Le Massif Val Veny, cosa intendi?
 
E magari! :devilish:

[post triste:]
Da turista (ma che si confronta con famiglie di gestori autoctoni) quello dicevo ... Courmayeur si sta trasformando nel quartiere periferico e cafone di una grande città, mentre si svuota della sua popolazione vera, storica, quella che ha respirato ghiaccio roccia e cristalli ... I giovani se ne vanno ... Gli stessi maestri di sci vengono dalla città e sono i figli di turisti benestanti (spesso proprietari di 2e case) ... Mi pare che alle recenti amministrative si sia presentata 1 sola lista (come a Pechino) ... stanno alzando ecomostri tecnicamente pregevoli ma finto-montani, fatti di legno lamellare e cristallo che per me deturpano la "conca di vivo smeraldo" cantata dal Carducci... forse è inevitabile questa perdita di specificità culturali ... dove i resort sono tutti uguali (che disgusto il 3d sui "rifugi moderni") , il cibo uniformato ed " etnico" .. il tunz-tunz sempre lo stesso...
Dicono ci siano dietro tanti soldi russi ... Boh

Forse sarà l'età che avanza ma in origine questa diffusa "riminizzazione" di ogni montagna mi aveva fatto trovare rifugio a Courmayeur, dove apprezzavo tradizione, camini accesi e tetti in ardesia, ritmi lenti, ospitalità sincera e cortesia (10 anni fa cercavo pure casa; oggi probabilmente se pure potessi - e non posso - non lo farei, preferisco come vicino il nonno di Heidi... anche se magna solo latte e formaggio: posso adattarmi, colesterolo permettendo).

E per fortuna che le piste non piacciono a tutti!
So' proprio brutte: strette, troppe curve e troppa neve... I boschi innevati intorno e quel cavolo di Bianco onnipresente che vuole sempre dire la sua come un Grillo Parlante ma un po' triste/incazzato... non ce venite proprio!!! 😇

E soprattutto fortuna che c'è ancora l'estate per vedere e vivere scampoli di montagna, ma scappando tra villaggi e sentieri (se indirizzi bene lo sguardo; altrimenti qualche incongruenza finisci per scorgerla... mentre prima la Montagna era una presenza prepotente, che ti assaliva ad ogni scorcio e ad ogni vicolo se solo ti affacciavi o parcheggiavi la macchina).

Vabbè... cerco un esorcista per liberarmi del Cognetti che è in me. 😥
Quando arrivi a Prè Saint Didier gira a sinistra:ROFLMAO:
 
Top