Edo
???
La giornata successiva è stata interamente improvvisata. La mia idea originaria era quella di rimanere in città, a causa del fatto che le skiarea di prossimità erano esaurite in numero, essendo ahimè e per l'appunto solamente le due già menzionate e fotocronacate (come avevo già scritto ce ne sarebbe stata pure una terza, un mezzo bassofondo non molto distante dalla città, ma era chiuso per mancanza di neve). Non avevo nemmeno puntato la sveglia.
Tuttavia, caso ha voluto che non mi sono svegliato tardo e nel mentre che facevo colazione, il cielo limpido che potevo osservare fuori dalla finestra mi provocava un certo senso di disagio.
Disagio, sì, perché da queste parti non capita spesso, e "buttare" una giornata in questo modo non rappresentava per me il migliore modo per sfruttare al meglio questo periodo. Avevo pure programmato un appuntamento con un abitante del luogo, ma la cosa non mi convinceva fino in fondo; che si trattasse della soluzione migliore .....
Il tempo stava trascorrendo e le idee erano poche. La mente poco lucida. Ho controllato di nuovo le skiarea nelle vicinanze per accertarmi che avessi veramente capito bene, ma sì, la situazione era quella che avevo già esaminato da casa. Al di là di Voss e di Myrkdalen è difficile spingersi per sciare in giornata. Avrei potuto forse raggiungere Geilo o Hemsedal, ma al di là del fatto che concretizzare questa idea non avrebbe avuto alcun senso in quanto esse sarebbero state le destinazioni dei miei prossimi giorni in loco, il tempo di viaggio è di almeno quattro ore senza soste e riservarle per un solo pomeriggio di sci non avrebbe avuto a mio parere molto senso. Improvvisamente però mi viene alla mente che due anni prima, in occasione di un trasferimento in automobile dalla regione del Telemark a Bergen, ero transitato nei pressi di una piccola stazione sciistica ma che mi aveva colpito per il fatto di trovarsi alla cima di un colle e direttamente nei pressi della strada principale. Una piccola località ma di alta montagna, cosa non comune in Norvegia. Il tempo ribadisco che però ed alquanto ovviamente stava inesorabilmente passando, ed io non sapevo bene cosa fare.
Mentre ero impegnato in altre piccole faccende, decido di provare localizzare quella skiarea (non "studiata" da casa, e della quale a malapena ricordavo il nome) e di procedere con una rapida occhiata alle webcam (il comprensorio pare innevato ed aperto; le previsioni meteorologiche danno un discreto bel tempo pure lì) e tramite il sito internet di questa località scopro che c'è la possibilità di acquistare uno skipass pomeridiano che è valido dall'una di pomeriggio. Sono oramai le nove e un quarto passate e non ho nemmeno preparato il vestiario che si trova ancora mal riposto in giro per la stanza. Il tempo di viaggio stimato in accordo al feedback ricevuto, senza soste è di circa tre ore e mezza, ma purtroppo di mezzo, lungo l'itinerario che sembrerebbe quello più diretto per guadagnare il sito di montagna, ci sarebbe purtroppo un traghetto da prendere per attraversare un braccio di mare. Ciò in un primo momento mi scoraggia e rende la mia confusione mentale ancora maggiore rispetto a prima. Proprio così, purtroppo, Sicché in quanto è assolutamente piacevole farlo se si sta viaggiando senza fretta ed in occasione di un trasferimento a scopo prettamente turistico, la presenza di questo mezzo di trasporto potrebbe mandare all'aria la possibilità di sciare provocandomi un ritardo di oltre un'ora o chissà quanto nella realtà sulla tabella di marcia qualora fossi io arrivato al porto nel momento nel quale il traghetto è appena partito. Ultimo ma non meno importante, tra l'altro, è il fatto non da escludere che, essendo quel giorno una domenica, non potevo avere la certezza di riuscire a trovare un posto per la macchina sul ponte veicolare del battello al primo giro. Però, vengo a conoscenza del fatto che, riconfigurando il tragitto con la spunta "evita traghetti", esiste tuttavia un itinerario per la destinazione che si può percorrere tutto via strada. Un breve calcolo mentale mi suggerisce ordunque che, se fossi partito subito, ma con subito si intende proprio il più subito possibile ed avessi pure guidato nel modo più rapido possibile, al netto di una breve sosta per fare rifornimento di carburante senza la quale non sarei probabilmente riuscito ad arrivare a destinazione, avrei potuto ipoteticamente giungere là più o meno dieci minuti prima dell'inizio dell'orario delle risalite pomeridiane.
Così è deciso. Con un breve consulto mi permetto e mi viene altresì permesso di dare buca, da buon abitante delle terre del sud tra l'altro al preventivato impegno che prevedeva forse ed oltretutto un eccessivo fardello di socialità per quelle che sono gli standard del sottoscritto; carico velocemente lo zaino con il vestiario da sci raccattato in quattro e quattr'otto nel bagagliaio dell'automobile e parto in direzione di altre piste da sci a me inedite:
Per la terza volta, e fino alla tangenziale di Voss, la strada da percorrere è la medesima. Oramai posso dire di conoscerla piuttosto bene; a tal punto che per tutto il tragitto guiderò sempre in modo deciso (pur non esagerando con il superamento del limite di velocità, perché se venissi fermato dalla polizia la seccatura non sarebbe solamente economica ma vanificherebbe pure la programmazione della giornata - e non per ultimo il fatto che non sto guidando la mia macchina) e saranno parecchi gli automobilisti che accosteranno per lasciarmi passare. Comportamento abbastanza comune in Norvegia, e quanto ben considerato dal sottoscritto:
Il fatto che sia domenica mattina fa sì che per uscire dalla città ci sia ancor meno traffico che nelle giornate precedenti, ma la strada si manterrà accettabilmente vuota per tutto il periodo di tempo necessario a raggiungere le montagne:
Come oramai ho ampiamente descritto e descriverò ancora in seguito, in immagini ed in paragrafi, c'è una seconda possibilità per andare a sciare a Voss o oltre, e pure a Myrkdalen utilizzando lo skibus gratuito che parte in coincidenza con i treni dalla stazione:
Le ultime fotografie della strada già percorsa nelle passate giornate. Nella speranza di poter essere il futuro vincitore della prestigiosa onoreficenza (l'ammontare in denaro è di modesta entità da ciò che ho letto per un riconoscimento del genere, ma potrebbe essere investito per scoprire ulteriori nuove località sciatorie negli anni venturi), mi permetto di rendere omaggio un'ulteriore volta all'Ineffabile tratto della via carrozzabile:
E' proprio al termine di essa che appare il primo bivio. Alla medesima rotonda, ieri avevo preso la seconda uscita, in direzione nord. Oggi invece il percorso prevede di imboccare la prima, e procedere da questo punto in poi in direzione sud:
Anche questo è uno dei tre itinerari per andare ad Oslo. L'itinerario più settentrionale si dirama dalla rotonda appena citata. Gli altri due inizialmente condividono il primo tratto di strada:
Strada che in primo luogo costeggia un laghetto, anche se in questa zona della Norvegia spesso è difficile comprendere se lo specchio d'acqua sia d'acqua dolce o salata, a meno di procedere ovviamente con una prova di assaggio. Purtroppo però come ho fatto comprendere non avevo tempo di procedere con la prova, e non ho potuto che mantenermi nel dubbio fino a quando ho potuto ripassare l'itinerario tramite l'ausilio della cartografia digitale:
E che invece in secondo luogo, si addentra con un lungo tunnel all'interno della montagna:
Al termine della galleria la strada si fa essa stessa parte dell'interesse del viaggio, perché non appena si esce dalla montagna, utilizzando il corretto svincolo della prima delle due simpatiche rotatorie sotterranee:
Ci si trova sopra il fiordo di Hardanger, ovvero uno dei più importanti e famosi della Norvegia, destinazione turistica nei dintorni di Bergen di non trascurabile interesse:
Particolarità di questo ponte sono appunto le due gallerie che si trovano alle estremità. Ed alla seconda rotonda sotterranea, girando a destra il forestiero si troverebbe sull'itinerario per Oslo numero due, quello di mezzo:
Proseguendo dritto invece si arriva al numero tre, nonché a quello più meridionale. La strada in questo punto si dirige addirittura verso sudest e diventa una delle strade turistiche nazionali norvegesi. Dalla mia esperienza posso confermare che questi itinerari sono di notevole interesse paesaggistico, e questa che avevo già percorso in passato, in questo primo tratto è una delle più belle di quelle che ho provato:
Scrivevo, soprattutto nel primo tratto. Laddove la carreggiata non è stata rimodernata e si presenta ancora tortuosa e piuttosto stretta:
Questa zona è famosa per le coltivazioni di mele, dalle quali si ricava il sidro norvegese, che negli ultimi anni è stato molto pubblicizzato nella speranza di riuscire a creare un "vino" locale (in effetti lo trovo piuttosto differente da quello francese, con un valore alcolemico molto più elevato ed in alcuni casi tra i molti - in quanto apprezzo questa bevanda - che ho provato nel corso dei periodi di permanenza quassù, non così dissimile da un vino bianco frizzante):
In ogni caso il panorama è più interessante guardando a destra:
La neve comincia pure a manifestarsi sulle montagne:
Aver raggiunto la località di Odda ed il numero massimo di fotografie, mi costringe ad interrompere temporaneamente la narrazione:
Tuttavia, caso ha voluto che non mi sono svegliato tardo e nel mentre che facevo colazione, il cielo limpido che potevo osservare fuori dalla finestra mi provocava un certo senso di disagio.
Disagio, sì, perché da queste parti non capita spesso, e "buttare" una giornata in questo modo non rappresentava per me il migliore modo per sfruttare al meglio questo periodo. Avevo pure programmato un appuntamento con un abitante del luogo, ma la cosa non mi convinceva fino in fondo; che si trattasse della soluzione migliore .....
Il tempo stava trascorrendo e le idee erano poche. La mente poco lucida. Ho controllato di nuovo le skiarea nelle vicinanze per accertarmi che avessi veramente capito bene, ma sì, la situazione era quella che avevo già esaminato da casa. Al di là di Voss e di Myrkdalen è difficile spingersi per sciare in giornata. Avrei potuto forse raggiungere Geilo o Hemsedal, ma al di là del fatto che concretizzare questa idea non avrebbe avuto alcun senso in quanto esse sarebbero state le destinazioni dei miei prossimi giorni in loco, il tempo di viaggio è di almeno quattro ore senza soste e riservarle per un solo pomeriggio di sci non avrebbe avuto a mio parere molto senso. Improvvisamente però mi viene alla mente che due anni prima, in occasione di un trasferimento in automobile dalla regione del Telemark a Bergen, ero transitato nei pressi di una piccola stazione sciistica ma che mi aveva colpito per il fatto di trovarsi alla cima di un colle e direttamente nei pressi della strada principale. Una piccola località ma di alta montagna, cosa non comune in Norvegia. Il tempo ribadisco che però ed alquanto ovviamente stava inesorabilmente passando, ed io non sapevo bene cosa fare.
Mentre ero impegnato in altre piccole faccende, decido di provare localizzare quella skiarea (non "studiata" da casa, e della quale a malapena ricordavo il nome) e di procedere con una rapida occhiata alle webcam (il comprensorio pare innevato ed aperto; le previsioni meteorologiche danno un discreto bel tempo pure lì) e tramite il sito internet di questa località scopro che c'è la possibilità di acquistare uno skipass pomeridiano che è valido dall'una di pomeriggio. Sono oramai le nove e un quarto passate e non ho nemmeno preparato il vestiario che si trova ancora mal riposto in giro per la stanza. Il tempo di viaggio stimato in accordo al feedback ricevuto, senza soste è di circa tre ore e mezza, ma purtroppo di mezzo, lungo l'itinerario che sembrerebbe quello più diretto per guadagnare il sito di montagna, ci sarebbe purtroppo un traghetto da prendere per attraversare un braccio di mare. Ciò in un primo momento mi scoraggia e rende la mia confusione mentale ancora maggiore rispetto a prima. Proprio così, purtroppo, Sicché in quanto è assolutamente piacevole farlo se si sta viaggiando senza fretta ed in occasione di un trasferimento a scopo prettamente turistico, la presenza di questo mezzo di trasporto potrebbe mandare all'aria la possibilità di sciare provocandomi un ritardo di oltre un'ora o chissà quanto nella realtà sulla tabella di marcia qualora fossi io arrivato al porto nel momento nel quale il traghetto è appena partito. Ultimo ma non meno importante, tra l'altro, è il fatto non da escludere che, essendo quel giorno una domenica, non potevo avere la certezza di riuscire a trovare un posto per la macchina sul ponte veicolare del battello al primo giro. Però, vengo a conoscenza del fatto che, riconfigurando il tragitto con la spunta "evita traghetti", esiste tuttavia un itinerario per la destinazione che si può percorrere tutto via strada. Un breve calcolo mentale mi suggerisce ordunque che, se fossi partito subito, ma con subito si intende proprio il più subito possibile ed avessi pure guidato nel modo più rapido possibile, al netto di una breve sosta per fare rifornimento di carburante senza la quale non sarei probabilmente riuscito ad arrivare a destinazione, avrei potuto ipoteticamente giungere là più o meno dieci minuti prima dell'inizio dell'orario delle risalite pomeridiane.
Così è deciso. Con un breve consulto mi permetto e mi viene altresì permesso di dare buca, da buon abitante delle terre del sud tra l'altro al preventivato impegno che prevedeva forse ed oltretutto un eccessivo fardello di socialità per quelle che sono gli standard del sottoscritto; carico velocemente lo zaino con il vestiario da sci raccattato in quattro e quattr'otto nel bagagliaio dell'automobile e parto in direzione di altre piste da sci a me inedite:
Per la terza volta, e fino alla tangenziale di Voss, la strada da percorrere è la medesima. Oramai posso dire di conoscerla piuttosto bene; a tal punto che per tutto il tragitto guiderò sempre in modo deciso (pur non esagerando con il superamento del limite di velocità, perché se venissi fermato dalla polizia la seccatura non sarebbe solamente economica ma vanificherebbe pure la programmazione della giornata - e non per ultimo il fatto che non sto guidando la mia macchina) e saranno parecchi gli automobilisti che accosteranno per lasciarmi passare. Comportamento abbastanza comune in Norvegia, e quanto ben considerato dal sottoscritto:
Il fatto che sia domenica mattina fa sì che per uscire dalla città ci sia ancor meno traffico che nelle giornate precedenti, ma la strada si manterrà accettabilmente vuota per tutto il periodo di tempo necessario a raggiungere le montagne:
Come oramai ho ampiamente descritto e descriverò ancora in seguito, in immagini ed in paragrafi, c'è una seconda possibilità per andare a sciare a Voss o oltre, e pure a Myrkdalen utilizzando lo skibus gratuito che parte in coincidenza con i treni dalla stazione:
Le ultime fotografie della strada già percorsa nelle passate giornate. Nella speranza di poter essere il futuro vincitore della prestigiosa onoreficenza (l'ammontare in denaro è di modesta entità da ciò che ho letto per un riconoscimento del genere, ma potrebbe essere investito per scoprire ulteriori nuove località sciatorie negli anni venturi), mi permetto di rendere omaggio un'ulteriore volta all'Ineffabile tratto della via carrozzabile:
E' proprio al termine di essa che appare il primo bivio. Alla medesima rotonda, ieri avevo preso la seconda uscita, in direzione nord. Oggi invece il percorso prevede di imboccare la prima, e procedere da questo punto in poi in direzione sud:
Anche questo è uno dei tre itinerari per andare ad Oslo. L'itinerario più settentrionale si dirama dalla rotonda appena citata. Gli altri due inizialmente condividono il primo tratto di strada:
Strada che in primo luogo costeggia un laghetto, anche se in questa zona della Norvegia spesso è difficile comprendere se lo specchio d'acqua sia d'acqua dolce o salata, a meno di procedere ovviamente con una prova di assaggio. Purtroppo però come ho fatto comprendere non avevo tempo di procedere con la prova, e non ho potuto che mantenermi nel dubbio fino a quando ho potuto ripassare l'itinerario tramite l'ausilio della cartografia digitale:
E che invece in secondo luogo, si addentra con un lungo tunnel all'interno della montagna:
Al termine della galleria la strada si fa essa stessa parte dell'interesse del viaggio, perché non appena si esce dalla montagna, utilizzando il corretto svincolo della prima delle due simpatiche rotatorie sotterranee:
Ci si trova sopra il fiordo di Hardanger, ovvero uno dei più importanti e famosi della Norvegia, destinazione turistica nei dintorni di Bergen di non trascurabile interesse:
Particolarità di questo ponte sono appunto le due gallerie che si trovano alle estremità. Ed alla seconda rotonda sotterranea, girando a destra il forestiero si troverebbe sull'itinerario per Oslo numero due, quello di mezzo:
Proseguendo dritto invece si arriva al numero tre, nonché a quello più meridionale. La strada in questo punto si dirige addirittura verso sudest e diventa una delle strade turistiche nazionali norvegesi. Dalla mia esperienza posso confermare che questi itinerari sono di notevole interesse paesaggistico, e questa che avevo già percorso in passato, in questo primo tratto è una delle più belle di quelle che ho provato:
Scrivevo, soprattutto nel primo tratto. Laddove la carreggiata non è stata rimodernata e si presenta ancora tortuosa e piuttosto stretta:
Questa zona è famosa per le coltivazioni di mele, dalle quali si ricava il sidro norvegese, che negli ultimi anni è stato molto pubblicizzato nella speranza di riuscire a creare un "vino" locale (in effetti lo trovo piuttosto differente da quello francese, con un valore alcolemico molto più elevato ed in alcuni casi tra i molti - in quanto apprezzo questa bevanda - che ho provato nel corso dei periodi di permanenza quassù, non così dissimile da un vino bianco frizzante):
In ogni caso il panorama è più interessante guardando a destra:
La neve comincia pure a manifestarsi sulle montagne:
Aver raggiunto la località di Odda ed il numero massimo di fotografie, mi costringe ad interrompere temporaneamente la narrazione:
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