Nuovi rifugi: belli senz’anima?

Avendo vissuto in prima persona il decadimento alcolico di una intera generazione di impiantisti... certe scene oggi non le vedi più...

Quando ero ragazzo, ovvero tra il finire degli anni 80 e la metà degli anni 90, avevo già parecchi amici impiantisti coetanei, quindi circa 20 enni...
Andavano a fare tutti pausa pranzo pagata dalla società nelle baite di zona, con cui avevano la convenzione sul menù, e MAI dico MAI, e sottolineo MAI, poteva mancare il doppio litro di vino in tavola, con sostituzione immediata non appena finiva. Rigorosi erano anche genepy o grappa da digestivo.
Nessun impiantista era astemio, e chi più chi meno, almeno un bicchiere lo bevevano, alcuni, anzi molti, finivano il doppio litro, specie i veterani
E il pomeriggio, che di norma era sempre piuttosto tranquillo, ti vedevi scene di barcollamenti abbastanza di frequente.
Altra cosa IMMANCABILE era, in ogni casetta degli impianti, moka per il caffè e un ampio assortimento di liquori fatti in casa, zuccherini, grappe che potevano, all'occorrenza, anche fungere da lavamani e diluente...
Lo so bene perchè programmavo i miei giri per degustare i tesori di ogni casetta...

Oggi le casette degli impianti sono squallidi quanto sterili locali macchine, al massimo vedi la borraccia dell'acqua, verso fine stagione magari appare una bottiglia di vino e un salame.
Gli impiantisti mangiano un panino portato da uno del servizio piste a tutti i vari dipendenti, alcuni hanno la schiscetta da casa.
Due volte l'anno fanno gli esami antidroga, e durante l'orario di lavoro, niente alcool, al limite si scassano a chiusura
Uno dei miei più cari amici fa il gattista, e per 5 mesi l'anno è come se fosse in ramadan, attaccando alle 18 durante il gg non può bere, e la sera a mezzanotte di rado se passa da me si fa un genepy il sabato sera...

Che poi ci siano delle eccezioni non lo metto in dubbio, ma gli impiantisti oggi sono ultracontrollati e difficilmente abusano di alcool o droghe in orari di lavoro...
Negli anni 90 se non eri mezzo tossico, l'impiantista non era il lavoro per te...
Direi e per fortuna che i tempi sono cambiati. Erano tempi in cui bere (sbronzarsi) e guidare era la norma perche' "eh ma io guido meglio dopo un paio di bicchieri perche' sto piu' attento". E infatti c'erano le famose stragi del sabato sera. Ma siamo molto OT.
Tornando ai nuovi tipi di rifugio, a me non dispiacciono affatto
 
Le nostre montagne accolgono ogni anno sempre più turisti. E questo ha trasformato alcune zone in dei veri e propri parchi gioco. Attenzione io sono uno di questi turisti. Senza di “noi” queste zone sarebbero inabitate. Di conseguenza i rifugi sono diventati sempre più grandi e accoglienti grazie alla tecnologia. In alcuni casi si esagera? Dipende dai gusti.
Una volta ho fatto un giro con uno del CAI di Bolzano e mi ha mostrato il prima e l’oggi di tanti rifugi dolomitici. Impressionante.
Ma va bene cosi’. Possiamo scegliere-alternare. Ci sono tante valli che hanno ancora qualcosa di “antico”, penso in Vda alla valle di Rhemes, solo per fare un esempio oppure alla zona di Cheneil.

Buona giornata
 
Le nostre montagne accolgono ogni anno sempre più turisti. E questo ha trasformato alcune zone in dei veri e propri parchi gioco. Attenzione io sono uno di questi turisti. Senza di “noi” queste zone sarebbero inabitate. Di conseguenza i rifugi sono diventati sempre più grandi e accoglienti grazie alla tecnologia. In alcuni casi si esagera? Dipende dai gusti.
Una volta ho fatto un giro con uno del CAI di Bolzano e mi ha mostrato il prima e l’oggi di tanti rifugi dolomitici. Impressionante.
Ma va bene cosi’. Possiamo scegliere-alternare. Ci sono tante valli che hanno ancora qualcosa di “antico”, penso in Vda alla valle di Rhemes, solo per fare un esempio oppure alla zona di Cheneil.

Buona giornata

Concordo in pieno , e credo che l oggetto della discussione non sia tanto l aspetto puramente estetico e della scelta dei materiali , ma proprio l anima che ad essi poi si conferisce nella sua gestione .Come credo sia anacronistico costruire/ristrutturare rifugi in stile CAI , sono anche poco favorevole a quei rifugi dove sembra di essere entrati in un ristorante stellato in zona galleria a Milano.Negli anni mi è capitato di vedere nuovi o ex nuovi ricostruiti con materiali in legno con tutte le esigenze dei tempi attuali , dove l ambiente di montagna non stato snaturato e altri che onestamente in outfit da sci/montagna ti sembrava di essere fuori contesto.
 
Direi e per fortuna che i tempi sono cambiati. Erano tempi in cui bere (sbronzarsi) e guidare era la norma perche' "eh ma io guido meglio dopo un paio di bicchieri perche' sto piu' attento". E infatti c'erano le famose stragi del sabato sera. Ma siamo molto OT.
Tornando ai nuovi tipi di rifugio, a me non dispiacciono affatto
beh' le stragi del sabato sera purtroppo ci sono anche oggi ma oltre all'alcool contribuiscono molto di più le droghe
 

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Dipende sempre dove si trova il rifugio.
Io ho girato un po’ la Valmalenco e alcune zone della Valle d’Aosta.
Ho Trovato rifugi veri (alcuni non esteticamente belli, tipo il Marinelli-Bombardieri), con rifugisti che sanno il fatto loro. Se chiedi, ti danno consigli sui migliori sentieri e spesso si peroccupano anche di mantenere gli ometti dove I segni del CAI non ci sono. Ad esempio l’estate scorsa mi era stato sconsigliato un sentiero che, sebbene segnato sulla mappa, era poco individuabile. Ho poi scoperto che questo era denominato “il sentiero delle capre”, che si perde tra l’erba alta e il fondo e’ spesso abbastanza Bagnato e lo fanno poco anche I locals.
Un altro mi aveva consigliato di fare un determinato giro in senso antiorario (e non in senso orario come avevo originariamente pensato) perche’ il panorama sul ghiacciaoi era Migliore
Nei rifugi/ristorante (quelli magari sulle piste da sci, che "rifugi" proprio non sono) invece c’e’ magari anche chi lavora li ma non e’ molto esperto della zona, quindi nel caso bisogna trovare il momento giusto e chiedere informazioni al rifugista
L’atmosfera si crea poi alla sera, chi resta li a dormire e’ facile che abbia uno spirito diverso da chi vuole “andare al rifugio (senza fare troppa fatica), a mangiare un piatto tipico”.
Poi, per carita’ al sopra citato rifugio Marinelli Bombarideri, a 2800m, c’e’ chi ha chiesto uno spritz........ma era una ragazza giovane, evviva l'innocenza!

In Svizzera, nel Vallese ho visto diversi rifugi con architettura moderna, e secondo me non stonano affatto

 
L'anima del rifugio è costituita dal tipo di clientela che la frequenta, dall'atmosfera che si crea/respira, dal tipo di rapporto che il gestore tende ad avere con i clienti.

Ad esempio chi arriva al Réfuge du Goûter (3.835m) magari non ci va per lo stile del palazzo, ma magari trova lo stesso ciò che cerca...
refuge-gouter_27953.jpg
 
L'anima del rifugio è costituita dal tipo di clientela che la frequenta, dall'atmosfera che si crea/respira, dal tipo di rapporto che il gestore tende ad avere con i clienti.

Ad esempio chi arriva al Réfuge du Goûter (3.835m) magari non ci va per lo stile del palazzo, ma magari trova lo stesso ciò che cerca...
refuge-gouter_27953.jpg
Col permafrost che tende a sciogliersi forse è meglio scegliere rifugi a minor quota e/o con i piedi ben saldi a terra...
 
beh' le stragi del sabato sera purtroppo ci sono anche oggi ma oltre all'alcool contribuiscono molto di più le droghe
Se uno si schianta e muore in macchina il motivo è sempre e solo uno, ovvero la velocità...
Che tu sia ubriaco o drogato non è ne la causa principiale, e quasi mai nemmeno la causa secondaria.

C'è chi va piano, che sia alterato o meno, e chi ama schiacciare, che sia alterato o meno...
personalmente le persone che conoscevo e ho perso in incidenti d'auto, erano tutti lucidissimi quando si sono schiantati
 
E per cortesia, discernete dall'uso che se ne fa, specie quando parlate di alcool poi, ricordatevi che i veri montanari alcolisti che consumavano fiumi di vino e grappa negli anni 60-70-80-90, non vanno paragonati ai dilettanti di oggi che sciabolano il prosecchino facendosi i selfie... una volta invece di chiamare i soccorsi, gli intossicati dall'alcool tornavano a casa con le proprie gambe senza tante menate...
Ricordo che negli anni '80 il titolo "coma etilico" non era affatto infrequente HIHIHI.
 
Se uno si schianta e muore in macchina il motivo è sempre e solo uno, ovvero la velocità...
Che tu sia ubriaco o drogato non è ne la causa principiale, e quasi mai nemmeno la causa secondaria.

C'è chi va piano, che sia alterato o meno, e chi ama schiacciare, che sia alterato o meno...
personalmente le persone che conoscevo e ho perso in incidenti d'auto, erano tutti lucidissimi quando si sono schiantati
Non credo che il tuo caso possa fare statistica. Nel mio caso ho perso conoscenti a partire da circa l'età della patente e spesso per cause dovute allo stato alterato del guidatore.

Se decidi di bere, anche poco, non puoi poi svolgere funzioni nelle quali potresti fare danni a te o ad altri. Se bevi, non guidi, non gestisci seggiovie o cabinovie, non conduci gatti, non porti a spasso clienti sugli sci,....
 
mah secondo me è un'insieme di cose.
L'alterazione psicofisica ti fa percepire meno il pericolo e quindi ti rendi molto meno conto anche della velocità, i riflessi sono rallentati e si perde più facilmente il controllo del mezzo.
Succede la stessa cosa sciando gli incidenti sono causati più da ubriachi/drogati
che non controllano lo sci e diventano schegge impazzite la velocità è solo un parametro
che influisce sicuramente ma se la riesci a controllare puoi evitare l'incidente.
poi si può dire se fosse andato piano........ ma se l'ubriaco a 30 all'ora non avesse invaso la corsia perchè
non si rendeva conto, la causa principale qual'è ?

i miei 2 cents
 
C'è il topic "Orrori d'alta quota", hai sbagliato discussione.

Fa un po’ ridere perché ho appena decantato la ricostruzione alla Lobbia Alta in stile originale, ma a me questo piace. Sembra la versione gigante della capsula sulla Grignetta (icona di design anni ‘60 )
 
Fa un po’ ridere perché ho appena decantato la ricostruzione alla Lobbia Alta in stile originale, ma a me questo piace. Sembra la versione gigante della capsula sulla Grignetta (icona di design anni ‘60 )
Nel deserto del Mojave farebbe la sua figura, in ambiente alpino mi pare fuori posto. Ma sui gusti non si discute.
 
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