Trekking 2025

Mulattiera da Albino a Selvino con le deviazioni per visitare le cave di alabastro presenti

13,5 km e 680 m d+

Partenza dal piazzale della funivia che collega Albino a Selvino
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L' inizio della mulattiera (CAI 550) è al Santuario della Madonna della Neve.
Si passa attraverso il santuario
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Si prosegue sulla mulattiera
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Dopo circa 15 minuti un primo cartello indica la deviazione a sinistra verso le prime Cave di Alabastro (CAI 550C).
Si sale per altri 10/15 minuti circa su sentiero ripido per incrociare alla sinistra la prima grotta.
Il tratto di sentiero che conduce alla grotta
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L' ingresso della grotta
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Un cartello invita a non toccare le pareti della roccia per evitare di interrompere il processo di sedimentazione/scorrimento dell’acqua.

La grotta è stretta e lunga e molto suggestiva.
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All’ingresso è anche presente una pietra levigata di alabastro che mostra come il materiale si presenta una volta lavorato.
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Proseguendo sul sentiero, un’altra piccola deviazione a sinistra porta invece ad un cava aperta
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Ritorno all’ultima deviazione proseguendo sul sentiero 550C fino ad incontrare nuovamente la mulattiera.
Si passa un piccolo ponticello sul Torrente Albina
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Dopo qualche metro un altro cartello indica la deviazione per il Paradis di Asegn.
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In alto si vede l 'ingresso della grotta
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Un ultimo tratto di sentiero attrezzato con alcune staffe in tondino e alcune corde permette di arrivare all'ingresso della grotta che si sviluppa su due livelli
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Si entra nella grotta
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Riuscito dalla grotta e ridisceso il tratto attrezzato ecco il sentiero da discendere dall'alto per ritornare sulla mulattiera
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Nuovamente sulla mulattiera
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Un' altra deviazione porta al Bus della Scabla
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Ritorno sui miei passi e dopo poco l'ennesima deviazione porta all’ultima grotta, il Bus de la Comar
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Riprendo la mulattiera per arrivare a Selvino
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Arrivo della funivia
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Mi dirigo alla frazione di Ama; Selvino visto da Ama
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Da qui un sentiero mi riporta sulla mulattiera con cui ridiscendo fino ad Albino.
La partenza della funivia
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Mulattiera da Albino a Selvino con le deviazioni per visitare le cave di alabastro presenti
Non so se mi fa più specie sapere che l'hai fatto in una giornata calda e umida come oggi o immaginarmi quante zecche potrebbero esserci in quella giungla :PAAU

Diciamo che è un'escursione che vedrei più per metà novembre HIHIHI
 
Non so se mi fa più specie sapere che l'hai fatto in una giornata calda e umida come oggi o immaginarmi quante zecche potrebbero esserci in quella giungla :PAAU

Diciamo che è un'escursione che vedrei più per metà novembre HIHIHI

Sai che invece sia a bassa quota ad Albino che in alto a Selvino c'era una bella arietta...ha stupito pure me...

Zecche non pervenute...o per lo meno non ne ho trovate HIHIHI
Alla fine non si cammina nell'erba.
Per quanto riguarda la vegetazione, sulla mulattiera c'era molta gente, probabilmente se c'erano zecche avevano molte prede su cui sbizzarrirsi HIHIHI
 

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Oggi salita al Cimon dei Furlani, prealpi carniche. Partiti tardi alle 10, caldo, tanta gente partita dopo di noi, soprattutto verso il Manera, in paese il mondo venuto a prendere il fresco, bdc, mtb, ebike, gravel, moto, etc...
Saliti leggeri e veloci, alle 14 eravamo già al bar in piazza. Incrociato un bel camoscio nel bosco, fermatosi a guardarci a 15mt per una decina di secondi, prima di salire in un attimo tutto il costone in salita

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Ieri Prova del "Grande trekking dal mare alla vetta" Purtroppo decima (GTX) ed ultima edizione
impiegato un'ora meno dello scorso anno ma con il doppio della fatica visto il caldo torrido e l'elevata umidità
comunque portato a termine (più di testa che di fisico) nonostante l'ultimo trekking risalisse all'agosto scorso.
foto poche vista la foschia e la fatica accumulata:ROFLMAO:
(Notare la differenza sul volto dalla partenza all'arrivo in vetta dove ci aspettava ancora
circa un'ora di discesa per arrivare all'auto che ci avrebbe riportato al mare)
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ieri mattina giretto in zona fuciade-valfredda... avrebbe dovuto essere un po' più lungo ma il meteo non era un granché e allora ho deciso di tagliar corto...


prati in fiore salendo verso fuciade
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sasso di valfredda e palo de jigole in un raro momento di apertura del cielo...
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le case dei sogni...
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la valfredda dal sentiero 670 che sale verso la forca rossa...
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clima scozzese...
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ancora la valfredda, questa volta dal sentiero 694...
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risalendo la solitaria val di forca...
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rododendri in gran spolvero...
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forcella dei saccaioli... il programma era di scendere dall'altro lato verso malga bosch brusà, poi proseguire verso malga ai lach e chiudere l'anello tornando in valfredda... ma, come detto, il meteo mi ha fatto passare la voglia, perciò mi sono limitato a salire i soprastante sass de la palaza...
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di nuovo in valfredda...
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la val di forca, incastrata tra sass de la palaza e pizzo forca, visti dal sagrato della chiesetta...
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ancora prati fioriti a perdita d'occhio...
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rientro alla baita flora alpina, dove era in corso un raduno di ottime auto per andare (a gozzovigliare) in montagna...
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Sabato veloce passeggiata in uno degli ambienti montani più belli che abbia mai visto.
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Dopo pochi passi in salita dopo il parcheggio si apre L’altipiano della Val Flix. Mai visti prati in fiore così belli!
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Purtroppo il meteo non ci ha permesso di raggiungere i laghetti, tornati alla macchina sotto qualche goccia diventate diluvio e grandinata poco dopo.
Torneremo sicuramente!
 

Allegati

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Baita Iseo e laghetto di Campo ai piedi della Concarena con bella mangiata e bevuta tra amici.
Circa 1000 m d+ e 13 km.
Caldo in salita e discesa ma devo dire che a pranzo, sotto la splendida pianta di noce nei pressi della baita, nonostante la quota non elevata, si stava veramente bene.
Gestita da un ragazzo e una ragazza giovani con entusiasmo, piatti semplici ma ben fatti con ingredienti di qualità (la montagna di tagliatelle fatte in casa con burro di malga per esempio veramente ottime).
Se ne avete l'occasione consiglio di passarci.
Ogni tanto è bello anche far lavorare i rifugi fuori dai giri più frequentati.

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Pozze smeraldine ?
La zona è quella, ma la cascata è in un posto particolare. Un amico local mi aveva parlato della cascata ma non sapeva esattamente dove fosse. Salendo ho visto un anziano signore intento a far l'orto in una delle rare case in sassi presenti. Mi sono fermato a fare 2 parole, e a chiedergli info sul posto. Ci ha messo 5 minuti di spiegazioni includendo ruderi, alberi tagliati, spiazzi, e intagli nella roccia. Alla fine, vista la mia faccia dubbiosa mi fa "scolta, sto prima a portarte mi!" E ci ha accompagnato. Tra rovi, costoni, e su traccia strapiombante. All'accesso c'è una piccola grotta. Posto da fiaba.
 
Giovedì scorso ho percorso la strada delle 52 gallerie (ritorno dalla strada degli Scarubbi). Purtroppo il meteo è stato terribile e non si vedeva quasi nulla oltre alla nebbia. Tuttavia la grandezza e la bellezza dell'opera compiuta dai soldati minatori era ugualmente percepibile.

Si parte dalla Bocchetta di Campiglia dove ci sono vari parcheggi a pagamento (6 euro per 24 ore) e l'ultima galleria sbuca proprio dove sorge il Rifugio Papa. Ritorno dalla lunghissima strada carrozzabile (è possibile fare dei tagli nel tratto a tornanti, ma sono nella vegetazione fitta e ripidi).


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