Trekking 2025

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si, la sera prima son stato all osteria ferluga, cibo da 6 e mezzo ma panorama da 10 e lode! Tra l'altro il tornante sotto il locale è un ottimo spot per parcheggiare il furgo con panorama, anche se mi dicono sfruttato giustamente anche per la camporella 😆😆


Castello di Miramare niente foto ti lascio immaginare la quantità di gente che c era ieri...
Grazie,
Io ti avrei consigliato osmiza kosuta, che non dista molto da lì, è a santa croce

Chissà gente al castello🤣
 
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si, la sera prima son stato all osteria ferluga, cibo da 6 e mezzo ma panorama da 10 e lode! Tra l'altro il tornante sotto il locale è un ottimo spot per parcheggiare il furgo con panorama, anche se mi dicono sfruttato giustamente anche per la camporella 😆😆


Castello di Miramare niente foto ti lascio immaginare la quantità di gente che c era ieri...
Io l'ho visto, è stupendo quel castello!
 
Due foto due del mio “trekking” orizzontale del 1º maggio, dall’oasi di ca’ roman a pellestrina, lungo i murazzi…

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Giro casalingo di 14,6 km e 506 m d+.

Prima tappa Balòta del Coren ma sempre per strade diverse...questa volta sentiero 244 che sale diretto per poi fare un traverso su sentiero sempre deserto.
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Niente foto di vetta, scendo per la "via normale" oggi frequentatissima in direzione Croce Di Provaglio passando prima per la Madonna Del Corno.

Splendida sorpresa floreale
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Dalla croce, nonostante qualche goccia di pioggia, decido di scendere verso provaglio per un sentiero poco frequentato che inizialmente passa sopra le balze rocciose adiacenti alla croce e poi si incunea in una valletta nella quale sorgono numerosi cipressi.

Madonna Del Corno da inizio sentiero
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Flora locale
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La Croce di Provaglio e le balze rocciose su cui passa il sentiero
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Dettagli di paramassi che proteggono l'abitato dalla roccia franosa
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Ancora flora locale
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Arrivato a Provaglio nei pressi del Monastero di San Pietro In Lamosa ritorno ad Iseo attraverso le Torbiere del Sebino
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Deviazione verso la torretta di osservazione
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Rieccomi a Iseo
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In qualche giorno all’Elba sono riuscito a infilare anche qualche passo per sentieri. Appreso che esiste una cestovia che porta al punto più alto dell’isola non potevo non prenderla!

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Dalla vetta il panorama è tanto bello e vasto che non si sa dove girarsi, mare ovunque con la toscana, le altre isole dell’arcipelago e la Corsica a coronare l’orizzonte.

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Discesa a piedi prima nella bassa vegetazione e poi nel bosco di lecci fino a giungere tra i pittoreschi vicoli di Marciana.

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Il rientro in aiuto per la strada costiera occidentale è uno spettacolo, difficile concentrarsi sulla guida

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Altra escursioncina per salire alla Fortezza del Volterrajo, su sentieri gradinati che serpeggiano nel mezzo della macchia mediterranea. Anche qui, la vista dall’alto è superlativa anche se la giornata non è delle migliori. Si capisce perché sin dai tempi degli Etruschi questa vetta è fortificata per ragioni strategiche.

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Mi piacerebbe tornarci magari per dedicarmi al percorrere il sentiero che solca le creste da est a ovest dell’isola.
 

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Mitici cesti del Capanne! Confermo che la provinciale litoranea della parte ovest è una meraviglia. L'isola tutta in realtà è bellissima, mi piacerebbe tornarci dopo tanti anni, ma in periodo di bassa stagione tipo questo.
 
Viste le previsioni non molto buone in Alta Valle Camonica decido per una camminata più vicina a casa dato che le previsioni non sembrano malaccio: Monte Colombina da Bossico, bel punto panoramico sul Lago d'Iseo.

Quando parto da casa il tempo è peggiore del previsto ma le nubi sembrano alte, quindi si parte comunque.

Alla fine ne è uscito un giro da 16,5 km e 859 m d+ in atmosfera più autunnale che primaverile...

Altopiano di Bossico

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Si inizia a salire verso il Monte Colombina
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La larga cresta finale
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Lo splendido panorama sul lago dalla croce di vetta...purtroppo le nubi si sono abbassate...vabbè non sempre può andar bene...il panorama dalla cima ve lo posto la prossima volta che ci torno HIHIHI
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Quello che si sarebbe potuto vedere...
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Riscendo dall'altro lato per non rifare lo stesso sentiero...inizia pure a piovere...mi riporto quindi verso San Fermo
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Vedo un cartello per il Monte Torrione (che di torrione in realtà avrà ben poco) a mezz'ora di strada quindi si devia visto che ha smesso di piovere
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Monte Colombina dal Torrione
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Ritorno sui miei passi e invece di ridiscendere direttamente devio per fare un tragitto differente dalla salita.
Da quota minore il lago si intravede
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Gita sulle meravigliose colline del prosecco. Partenza da farra di soligo, salita per sentiero delle crepe e discesa per il sentiero delle vedette. Qui panorami che non hanno nulla da invidiare a Toscana o Piemonte. Mangiato (e bevuto) con vista strepitosa al ristoro Collagu' (di proprietà della cantina Le Rive de Nadal), assolutamente necessario prenotare prima di salire, tanta gente rimbalzata (oggi veramente full). Bellissimo anche l'eremo poco sopra il ristoro. Una zona magnifica veramente.


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Camminata da Cevo Pineta, passando per i Fienili Musna, al Dos Del Curù per vedere la fioritura dei crocus, che non c'era HIHIHI (lo scorso anno, stesso periodo, era invece un tappeto floreale).
Si prosegue con un taglio sotto il Piz Di Olda e ritorno sotto al Dos Del Curù con il sentiero che scende dal Pian Della Regina.
Per non ripercorrere la stessa traccia di salita ritorno a Cevo Pineta via Dò Della Rocca e Malga Pian Piccolo.

Nonostante la fioritura mancata ne è venuta fuori comunque una bella gita di 20,5 km e 1160 m d+ con vista sul Pian Della Regina e in lontananza la zona del Dernal, il Pizzo Badile Camuno, la Concarena e la Valcamonica.

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@zetaemme Sei mai stato sulle 2 cime soprastanti (Olda/Regina)? In caso affermativo da dove sei partito (Cevo/Saviore) e come sono le salite?

No mi dispiace, nessuna delle due, ma prima o poi vorrei rimediare...

Oggi in realtà avrei potuto salire al Piz Olda visto che ho fatto una buona parte del sentiero, ma ero mezzo di fretta e non essendo sicuro di riuscire a prendere direttamente il sentiero che scende dal Pian Della Regina dal taglio che avevo fatto (era segnato sulle carte dell'app Suunto, ma non si sa mai...), temevo poi di sforare con i tempi se fossi dovuto ritornare indietro e ripassare per il Dos Del Curù...poi avevo pure gli scarponcini mezzi nuovi e non volevo strafare, non sapendo anche come fosse l'ultimo tratto di sentiero (non mi ero letto nulla perché in realtà volevo arrivare solo al Dos Del Curù, poi ho deciso di prolungare un po').
A posteriori me ne sono un po' pentito, probabilmente sarei riuscito comunque perchè alla fine non ero lontanissimo dalla vetta e in discesa ho fatto un giro un po' più largo al ritorno.

Il Pian Della Regina a quanto ne so è abbastanza tosto come dislivello per il mio allenamento (da Cevo Pineta danno 1500 m d+), però prima o poi mi piacerebbe tentarlo...
 
Giovedì dopo lavoro fiondata velocissma al Passo Valparola (lato da san cassano è chiusa la strada) per una passeggiatina di una ora e mezzo fra trincee Edelweiss (a cui puntavo e che faceva da scudo alle truppe austriache dagli assalti dal bosco sottostante di Andraz), il lago Valparola e la solita vista pazzesca del Lagazuoi e Sass de Stria.
Giro in solitario che ti rianima alla grande.
Se non tiro via mi beccavo anche il Nevischio. Fino alle 21,00 si cammina di già con luce.
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Un altro angolo dell'Adamello orientale è stato esplorato: passeggiata dal Gaver (1500) ai Laghetti di Bruffione (1890), in un'amena valle che inizia proprio adesso a diventare verde, mentre in alto c'è ancora parecchia neve (e stamattina pure fresca di ieri pomeriggio). Prima parte fino alla Malga Bruffione (1750) su comoda strada militare sterrata/ciottolata, e l'ultimo tratto su un bellissimo sentiero che sale tra i larici radi. Meteo ventoso e fresco, e il laghetto superiore ancora gelato. Discreta frequentazione di escursionisti.

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Gita al "Mooseum" di Moos in Passiria, ex bunker con esposizioni sulla storia e archeologia più sezione dedicata alla fauna locale. Infatti il motivo che ci ha spinti ad andarci è anche la possibilità di osservare un nido di Gipeti sulla parete antistante il museo.

Dopo 2/3 di strada, sosta per tirare il fiato causa nausea della figliola
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Finalmente al Museo. Il cannocchiale punta sul nido dei Gipeti che in questo periodo hanno i piccoli. In tutto in Sudtirol ci sono 7 nidi.
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L'apertura alare è di 2,90m, più ampia di quella di un'aquila
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All'interno del bunker

"I garanti della pace europea "
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Ascia del V secolo a. C.
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Merano nel 1630
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"Non è difficile sbarrare le valli : si debbono gettare montagne di cemento su montagne di pietra"
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Dopo un'inquietante scala a chiocciola, uscendo dal bunker si arriva di nuovo alla sezione all'aperto con altro telescopio per l'osservazione del nido di Gipeto e un ricovero di altri esemplari di fauna locale

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A conclusione della visita, passeggiata nei dintorni
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