Aspirante Istruttore Swiss Snowsports: la mia esperienza (2024)

È una forma di spostamento sulla neve, ed è giusto darle un minimo di valore includendola in maniera comunque limitata nei corsi di formazione ed è presente nel manuale Swisssnowsport 🤷‍♂️
Se non riesci a fare un passo del genere semplicemente non sai stare sugli sci.

Certo che è sui manuali, se è test d'esame.
Certo che devi saperlo fare ed insegnare (immagino anche salire a scaletta ed a spina di pesce mi paiono fondamentali, anche se in Italia mi pare non si insegni più sennò le mamme ti denunciano per sevizie).

La mia domanda è : perché un maestro svizzero deve addirittura dimostrarla (un italiano no, o mi sbaglio) ?
In quali condizioni (di insegnamento) torna utile se non indispensabile?
O è un mero virtuosismo, esibizione di controllo?

Per capire eh, mica era una critica.
 
- Migliori abbinamenti cromatici per migliorare la sciata
- Giacca rossa o giacca gialla?
- Miglior social per stalking atlete in bikini

Ne so due su tre!! Ovviamente per me, giacca rossa :)

Molto interessante, bravo (per tutto: esame & racconto), traspare la grande passione e in bocca al lupo per la spalla.

Grazie davvero!

Bello e molto interessante, e mentre leggevo cercavo di capire proprio in quanto tempo tu l'avessi scritto 😂😂😂😂

e complimenti anche perché essendo cresciuto come i tuoi impegni, mi ricordo quando ci invitasti alla giornata free a Crans Montana a dicembre 2012, allora mi sembra tu fossi ancora studente… complimenti per la dedizione che ci metti.

Grazie mille Max. Ho iniziato lunedi' mattina e ho finito Mercoledi' :)
Diciamo che mettere insieme famiglia con bimba, lavoro, Mba e questo esame non e' stato facile, ma e' come se avessi avuto un'epifania... mi sono detto "ora o mai piu'" e mi sarei pentito a morte se non ci avessi almeno provato.

Ora mi sto allenando per quello da Istruttore, c'e' tanto sacrificio ma ti garantisco che avere un sogno, un obiettivo chiaro, e' bellissimo, e ti motiva un casino anche nelle altre cose che fai... soprattutto quando un sacco di gente non ti capisce, ti dice "ma cosa lo fai a fare?" o "ma che ca**o te ne frega di diventare Istruttore?" o "Sei matto" o "Sei un fissato".
Tanto per citare le frasi piu' ricorrenti e solo quelle degli ultimi mesi!

@Maxxx155 Grazie per lo sforzo di averci presentato questo racconto!

Qui si apre sabato - chissà se quest'anno riesci a venire a farti un giro oltre Rodano...



Se non riesci a fare un passo del genere semplicemente non sai stare sugli sci.



Il sistema è completamente diverso e, come ho scritto parecchie volte, secondo me migliore (come sistema didattico) al di là di alcune storture possibili nella gestione di maestri con livelli di formazione diversa e nella trasparenza verso il cliente.

Premesso che abilità e soprattutto didattica non sono sovrapponibili, l'equivalente del maestro italiano è il brevetto federale, che è l'unica qualifica che ti permette di esercitare da indipendente. Formalmente, tutti gli altri livelli, "istruttore" compreso, esercitano sotto la "responsabilità" di una scuola e dei suoi maestri con brevetto federale. La scuola deve mantenere un certo rapporto tra maestri con brevetto federale e gli altri.

Dal punto di vista tecnico il grande passo quello del passaggio a "istruttore" (che non ha niente a che vedere con la definizione di "istruttore nazionale" in Italia), che garantisce un livello minimo. Come esempio, se non sei almeno istruttore non puoi andare a sciare senza clienti con la giacca da maestro.

Mi piacerebbe molto ma fino a fine Novembre ho un accordo con CapoCapo aka Moglie che i weekend sono per la family.

Un unico appunto: puoi andare a sciare da solo con giacca da maestro anche con educazione di base ma qualifica "Expert". Te lo garantisco perche' me l'hanno data nel 2003/2004. Altrimenti sono tollerati solo i trasferimenti - addirittura in alcune scuole nemmeno quelli!!

Certo che è sui manuali, se è test d'esame.
Certo che devi saperlo fare ed insegnare (immagino anche salire a scaletta ed a spina di pesce mi paiono fondamentali, anche se in Italia mi pare non si insegni più sennò le mamme ti denunciano per sevizie).

La mia domanda è : perché un maestro svizzero deve addirittura dimostrarla (un italiano no, o mi sbaglio) ?
In quali condizioni (di insegnamento) torna utile se non indispensabile?
O è un mero virtuosismo, esibizione di controllo?

Per capire eh, mica era una critica.

Come gia' scritto, e' un tema di padronanza dell'attrezzo. Sul passo di giro posso darti ragione, non e' utilissimo, mentre il passo del pattinatore un maestro lo esegue spessissimo e quindi ci sta che lo chiedano.
Se vai sul sito di Swiss Snowsport che ho linkato, e guardi le prove dell'IK - cioe' l'esame da Istruttore - nei video vedrai che la maggior parte degli esercizi sono quasi roba da circo.

Sull'equivalenza sono d'accordo con Rebelott. Si puo' dire che uno Swiss Snow Pro, anche chiamato "Expert", equivale a un istruttore nazionale. E' un filo piu' complesso perche' in Svizzera puoi diventare uno Swiss Snow Pro kids per esempio, cioe' esperto su tematiche relative ai bambini, e cosi' via, ma diventiamo troppo capillari.

L'idea di questo post era di condividere un'esperienza dal "di dentro" e ho la sensazione di esserci riuscito... sono molto contento!

Ora sono un po' timoroso perche' l'esame di Metodologia temo sia molto meno interessante per voi.
 
Sull'equivalenza sono d'accordo con Rebelott. Si puo' dire che uno Swiss Snow Pro, anche chiamato "Expert", equivale a un istruttore nazionale. E' un filo piu' complesso perche' in Svizzera puoi diventare uno Swiss Snow Pro kids per esempio, cioe' esperto su tematiche relative ai bambini, e cosi' via, ma diventiamo troppo capillari.
Istruttore nazionale lo vedo come un esperto swisssnowsport, il livello è simile,
Swiss snow Pro o brevetto federale non penso sia a livello di un Istruttore nazionale... almeno non tutti.
Esperto kids penso siamo lì come swisssnowpro 😉
 
Istruttore nazionale lo vedo come un esperto swisssnowsport, il livello è simile,
Swiss snow Pro o brevetto federale non penso sia a livello di un Istruttore nazionale... almeno non tutti.
Esperto kids penso siamo lì come swisssnowpro 😉

E' complicato, il sistema e' talmente diverso da rendere ogni parallelismo scivoloso. Diciamo che vedere sciare alcuni Pro e' sempre un bello spettacolo :)
 
Mi piacerebbe molto ma fino a fine Novembre ho un accordo con CapoCapo aka Moglie che i weekend sono per la family.

Un unico appunto: puoi andare a sciare da solo con giacca da maestro anche con educazione di base ma qualifica "Expert". Te lo garantisco perche' me l'hanno data nel 2003/2004. Altrimenti sono tollerati solo i trasferimenti - addirittura in alcune scuole nemmeno quelli!!

Non è necessario che sia Novembre... anche perché all'inizio l'apertura è parziale - e soprattutto funzionale alla formazione interna nei weekend di Novembre. Meglio dicembre/gennaio (fuori feste)

Per quanto riguarda la giacca, vero che ci possono essere eccezioni (più o meno codificate a seconda della scuola), ma qui per la ESS è specificato nel contratto che penso sia generale.

Quello che volevo sottolineare è la distinzione tra il ruolo di insegnante (che privilegia la didattica e accetta un livello adattato al cliente) e quello di "rappresentante" della scuola. Diciamo che il livello aspirante non è né necessario né sufficiente per rappresentare la scuola.

Approccio molto pragmatico e secondo me molto valido (magari con un pizzico in più di trasparenza).

Sull'equivalenza sono d'accordo con Rebelott. Si puo' dire che uno Swiss Snow Pro, anche chiamato "Expert", equivale a un istruttore nazionale. E' un filo piu' complesso perche' in Svizzera puoi diventare uno Swiss Snow Pro kids per esempio, cioe' esperto su tematiche relative ai bambini, e cosi' via, ma diventiamo troppo capillari.

L'idea di questo post era di condividere un'esperienza dal "di dentro" e ho la sensazione di esserci riuscito... sono molto contento!

Ora sono un po' timoroso perche' l'esame di Metodologia temo sia molto meno interessante per voi.

La metodologia l'hai fatta a Nendaz, giusto?

Certo che è sui manuali, se è test d'esame.
Certo che devi saperlo fare ed insegnare (immagino anche salire a scaletta ed a spina di pesce mi paiono fondamentali, anche se in Italia mi pare non si insegni più sennò le mamme ti denunciano per sevizie).

La mia domanda è : perché un maestro svizzero deve addirittura dimostrarla (un italiano no, o mi sbaglio) ?
In quali condizioni (di insegnamento) torna utile se non indispensabile?
O è un mero virtuosismo, esibizione di controllo?

Per capire eh, mica era una critica.

Il punto è che l'approccio allo sci è molto diverso. Più free e "totale". Un "buon sciatore" deve prima di tutto cavarsela in tutte le situazioni e muoversi naturalmente.

Per dire, se non fai uno switch decente non vai da nessuna parte. Viene richiesto anche agli ausiliari durante le settimane di grande affluenza che sono formati solo internamente. Come dice Max, ci sono esercizi da giocolieri... e un'idea molto diversa dal "raCe OriEnTed del gEstO uNico" che caratterizza altre mentalità.

È un approccio lontano anni luce dallo sci da pali, ma poi i risultati si vedono anche nelle competizioni. Mi fermo qua, perché è un discorso trito e ritrito.


Istruttore nazionale lo vedo come un esperto swisssnowsport, il livello è simile,
Swiss snow Pro o brevetto federale non penso sia a livello di un Istruttore nazionale... almeno non tutti.
Esperto kids penso siamo lì come swisssnowpro 😉
E' complicato, il sistema e' talmente diverso da rendere ogni parallelismo scivoloso. Diciamo che vedere sciare alcuni Pro e' sempre un bello spettacolo :)

D'accordissimo con Max che il sistema è molto diverso. Ma Il brevetto federale non è paragonabile ad un istruttore nazionale, anche se sono richieste abilità (tecniche da freeski, didattiche, linguistiche, culturali, e il secondo attrezzo - fondo, snowboard, o telemark...) che non sono richieste in Italia. Credo che in Italia queste abilità non siano richieste nemmeno ad un istruttore nazionale, proprio perché il sistema è diverso e l'approccio allo sci (o alla neve) più totale e, secondo la mia visione, moderno.
 

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Ultima modifica:
comunque non esiste equipollenza tra scuola svizzera e Europa stavo guardando ....
Corretto?
Penso che in ogni caso e per ogni paese si debba chiedere l'equivalenza, poi ognuno richiederà qualcosa per rispettare gli standard e ricevere il certificato. In ogni caso con diploma Svizzero puoi insegnare in tutti i paesi che aderiscono ad ISIA, quindi anche Italia (non privatamente, ma in una scuola si)
 
gruppo.jpg


Mi ero dimenticato di postare la foto finale della mia classe, che mi piace molto. Non ho la panza, ho messo il pettorale dentro la giacca!
Tutto a destra c'e' Amacker che quando vede qualcuno che fa una foto ci si butta a pesce... Instagram addcted :)
 
Grande Maxxxxxx

Ricordo sempre con grande affetto quella volta che mi scrivesti per aiutarmi a trovare un alternatore di ricambio per la mia automobile quando mi si ruppe in A22 mentre stavo andando ad un esame teorico del corso di formazione per maestri di snowboard.

Devo prendermi del tempo per leggermi attentamente questo tuo report sulla formazione svizzera, hai veramente scritto tutto in modo dettagliato e puntuale.

Anch'io sto seguendo un percorso formativo, da metà ottobre sto sciando con altri/e ragazzi/e per prepararmi alla seconda selezione del corso maestri sci sudtirolo insieme ad un istruttore nazionale.
Avevo pensato di fare pure io una sorta di cronistoria, magari se ho tempo e voglia la faccio. Come hai notato, sono tutti i weekends in Senales ad allenarmi, circa 1000 km ogni volta con svariate ore di guida, sono decisamente stanco.

Intanto ti faccio un grande in bocca al lupo per la tua avventura. Un abbraccio!!!!!!!!
 
Grande Maxxxxxx

Ricordo sempre con grande affetto quella volta che mi scrivesti per aiutarmi a trovare un alternatore di ricambio per la mia automobile quando mi si ruppe in A22 mentre stavo andando ad un esame teorico del corso di formazione per maestri di snowboard.

Devo prendermi del tempo per leggermi attentamente questo tuo report sulla formazione svizzera, hai veramente scritto tutto in modo dettagliato e puntuale.

Anch'io sto seguendo un percorso formativo, da metà ottobre sto sciando con altri/e ragazzi/e per prepararmi alla seconda selezione del corso maestri sci sudtirolo insieme ad un istruttore nazionale.
Avevo pensato di fare pure io una sorta di cronistoria, magari se ho tempo e voglia la faccio. Come hai notato, sono tutti i weekends in Senales ad allenarmi, circa 1000 km ogni volta con svariate ore di guida, sono decisamente stanco.

Intanto ti faccio un grande in bocca al lupo per la tua avventura. Un abbraccio!!!!!!!!

Piacere mio.

Ho letto una frase qualche settimana fa: "tutti vogliono i tuoi risultati, nessuno vuole il modo in cui li hai raggiunti". Purtroppo solo chi fa determinati percorsi sa quanti sacrifici ci sono dietro, e forse i km - sempre tanti... - sono la cosa quasi minore. La preparazione fisica e tecnica, gli incastri con la vita "vera", lo stress, le tristezze quando le cose non girano... nessuno lo racconta mai ma e' molto piu' difficile di quanto non sembri dall'esterno. Ma va bene, e' la nostra passione ed e' una realizzazione personale, e poi non vorrei esagerare in quanto, per quanto ce la cerchiamo tra i suddetti sforzi (anche economici, non dimentichiamolo) siamo fortunati a poter fare e portare ad alto livello qualcosa che amiamo profondamente.

Quindi, ci capiamo.

Avevo pensato a scrivere la cronistoria stile diario ma era un impegno gravoso in quei giorni, mentre ora l'ho fatto con gioia, e poi avrebbe risentito degli sbalzi di umore, pesantini certi giorni, quindi ho optato per raccogliere tutto a bocce ferme e raccontare con serenita' e maggiore distacco. Sarebbe bello leggere anche la tua storia.

Grazie mille e un grande in bocca al lupo a te!!!! Un caro saluto
 
Proseguo il racconto.

Modulo Metodologia

Ho svolto questo modulo tra il 4 e il 10 Marzo 2024.

Se vogliamo essere sintetici, il modulo Tecnico ha lo scopo di verificare le tue capacita’ come sciatore, mentre la Metodologia ha lo scopo di verificare le tue capacita’ come insegnante.

Il modulo si svolge a Nendaz, 4 Vallees, in Vallese. Distando solo 50 minuti da Crans, decido di rimanere a dormire a casa e di fare “commuting”.

La mia giornata tipo di quei giorni:

  • 6:30 sveglia. Colazione, preparazione pranzo al sacco, abbigliamento
  • 7:15 partenza
  • 8:30 pronti all’impianto
  • 16:30 fine giornata sugli sci
  • 17:00 sessione di teoria
  • 18:00 fine sessione e partenza
  • 19:00 – 21:00 doccia, cena, riposo
  • 21:00 – 23:00 studio

Gia’, perche’ il venerdi’ della settimana successiva avrei avuto l’esame di Finance dell’Mba. Quindi dopo tutto sto’ sbattimento, tornavo a casa e dovevo pure studiare una materia che detesto… ma amen, alla fine ho passato pure quello e con un buon voto.

Essendo verso fine stagione – in quanto per molti, finito Febbraio, la stagione volge quasi al termine o comunque il lavoro scema molto – siamo veramente tantissimi: tra tutti, mal contati saremo circa 140. Un esercito.

L’istruttrice si chiama Marine. Fino alla stagione 2023 / 2024 era l’unica altra ragazza presente nel Demo Team svizzero insieme a Xandi (Alexandra Thalmann). Oltre a questo, Marine e’ la responsabile della preparazione fisica dei ragazzi del NLZ, uno dei piu’ importanti istituti scolastici dedicati ai giovani sportivi: diversi ragazzi delle varie Nazionali svizzere sono passati di qui. Scia a Zermatt.

Esempio: il programma del primo giorno:
Capture1.JPG


Marine fa subito capire chi sia. Ha una personalita’ molto forte, e si intuisce gia’ dal primo giorno che l’asticella sara’ molto in alto. Tema che sviluppero’ dopo.

Come si svolgera’ l’esame?

Ci saranno 2 prove pratiche di 45 minuti ed uno scritto di 2 ore. Si puo’ scegliere se farlo in Francese o Svizzero-Tedesco.

Le due prove pratiche saranno 2 lezioni. L’istruttore ti dira’ il giorno prima su quale tema dovrai fare una lezione. I tuoi allievi saranno i tuoi compagni di corso. Stile “Talpa”, uno di essi sara’ uno che ti mettera’ in difficolta’ apposta, e tu dovrai capirlo: dagli scarponi slacciati agli sci al contrario, all’esercizio svolto male apposta, e cosi’ via (qui poi entriamo in dinamiche di bastardate e vendette incrociate che per fortuna, nel nostro gruppo non ci sono state in modo enorme) (ovviamente la “Talpa” viene scelta ed istruita dall’Istruttore) (alcuni riescono ad allearsi, tipo con segnali – es. la “Talpa” si presentera’ con la maschera storta per far capire subito di essere la Talpa, ma c’e’ il rischio di essere beccati).

La lezione dovra’ essere pedissequa agli insegnamenti Swiss Snowsport, ovvero, una lezione “da manuale” nel vero senso della parola.

Focus qui: una volta scelta l’argomento della lezione, es. Spazzaneve, l’istruttore ti dira’ qual e’ il livello della classe: Primo giorno, Intermedio, Avanzato. E una volta stabilito questo, ti dira’ in che fase dell’apprendimento siamo, ovvero i cosiddetti Obiettivi: Acquisire + Stabilizzare, Applicare + Variare, Creare e Completare.

Per ogni livello, e per ogni Obiettivo, andra’ scelto un diverso approccio e un diverso pacchetto di esercizi. Capite bene che, essendoci 3 livelli, che contengono OGNUNO 3 Obiettivi, si va a creare una matrice molto complicata.

La difficolta’ dell’esame e’ quindi data da una molteplicita’ di fattori, oggettivi e soggettivi:

Oggettivi:
  • Conoscenza perfetta di Livelli ed Obiettivi
  • Conoscenza perfetta di esercizi in base all’area della matrice all’interno della quale devi situarti
  • Applicazione ferrea delle direttive del Manuale – a volte, non intuitive, o quantomeno, che nella vita reale puoi ignorare o saltare a seconda della situazione

Soggettivi:
  • Stress, Stress, Stress!!! Insegni a gente che, bene che vada, ne sa quanto te, quindi si rendera’ conto immediatamente di qualsiasi errore o inesattezza o mancanza
  • Fai una cosa che fai da una vita, con una persona che ti deve giudicare, che sta zitta per tutto il tempo, e prende appunti, per 45 minuti. Immaginate di fare una cosa elementare che fate da anni, tipo scrivere una email o roba simile, e immaginate di avere dietro di voi una persona che vi fissa per tutto il tempo senza dire NULLA. Non piacevole.

Diversamente dalla Tecnica, il racconto giorno per giorno non ha molto senso. Vi elenco alcuni elementi e pensieri e poi metto qualche foto.

Nendaz ci accoglie cosi':
nendaz.JPG

panorama.JPG

Mare Gobbe.JPG


Le giornate si susseguono in questo modo: si scia, perche’ comunque un po’ di tecnica si fa, e meno male. Si fa Metodologia: si scelgono degli esercizi, e Marine ci chiede come noi li spiegheremmo, come li esemplificheremmo, su che pendio, etc… e si applica questo ai vari livelli e ai vari obiettivi. Esempio. “Max, hai una classe che e’ al primo giorno di Corto Raggio, glielo devi spiegare per la prima volta ( quindi “Acquisire + Stabilizzare”) spiega alla classe, mostra 3 esercizi, e immagina di riuscire a finire la lezione in modo che alla successiva, siano all’ “Applicare e variare”.

Per quasi tutta la settimana, Marine viene affiancata un’istruttrice “Kids” cioe’ un’istruttrice non al 100% come Marine, ma con una specializzazione per i bimbi, che sta facendo il percorso per diventare istruttrice “vera”. Parecchio antipatica, la prendeva alta, ed era molto figa, unico aspetto positivo. Fortunatamente, Marine la lasciava parlare poco.

Per un giorno, Marine lascia il posto ad Alexandra / Xandi: forse la giornata piu’ bella, persona di grande carattere ma simpaticissima e aperta, un vero piacere sciare con lei.

Uno scorcio di una sessione di teoria pomeridiana:

Theorie.JPG


Il comprensorio e’ fantastico. Non siamo mai andati a Verbier, ma la zona Nendaz / Veysonnaz e’ eccezionale. Unico neo, parecchie stradine di raccordo, e qualche ski-lift di troppo – per chi deve stare sugli sci tanto tempo senza pause sono uno stress – e condizione nevose eccellenti. Meteo sempre fantastico tranne mercoledi’ di neve, un giorno di nebbia, e domenica finale ancora sotto una nevicata.

nebbia.JPG

E quando dico "nebbia" dico "NEBBIA".

Cosi' quando dico "neve" dico....

neveee.JPG


Torniamo allo stress e alla psicologia perche’ voglio raccontarvi una cosa abbastanza intima.

In quel periodo non stavo molto bene di testa e ci ho messo dei mesi per migliorare. Avevo un male bruttino con un nome bruttino, fortunatamente, grazie a una professionista, e grazie anche allo sci, le cose sono poi migliorate, anche se sono cosciente di non esserne uscito del tutto.

Alla Tecnica avevo l’amico Enrico, e l’Istruttore Damien era amichevole pur se “duro”. Qui ero solo, e Marine era bravissima ma con una personalita’ ruvida.

Aggiungiamo, una certa qual insicurezza cronica che mi porto dietro da tempo.

Le cose stanno andando abbastanza bene tra giorni positivi e qualche “shampoo” ma ci sta, come alla Tecnica siamo a un livello importante. Sono le 15:30 di Martedi’ e ci troviamo in cima a una pista nera di rientro. E’ conciata che sembra essere stata bombardata: al ghiaccio azzurro si alternano cunettoni alti oltre la mia caviglia. E noi siamo stanchini. Passa un’altra delle n classi che preparano l’esame, non si fermano, e iniziano a carvare a una velocita’ per me non reale. Mi dico: “se questo e’ il livello, saluta la compagnia, ringrazia e torna a casa”.

E’ in quel momento che Marine dice: “anche noi” e parte a razzo. Io penso lucidamente: “non posso tirarmi indietro. Ho promesso a me stesso che avrei dato tutto, ad ogni esercizio, quindi, vai. E poi ho sempre pensato che avrei voluto morire sciando – peccato solo non essere a Crans”. E parto anche io, dietro a Marine. Dopo qualche curva, mi rendo conto che stavo sciando come lei. Non certo come tecnica, ma stavo facendo esattamente le sue stesse cose alla sua stessa velocita’. Il ghiaccio, le cunette, la paura, non esistevano piu’. Esisteva solamente la voglia infinita di fare quella cosa, al meglio che potessi, e ce la stavo facendo, sorprendendo me stesso per primo.

Il Max che era partito dalla cima di quella pista era rimasto li’, perche’ a valle ne era arrivato un altro. E’ stata una specie di Epifania. A chi legge sembrera’ una cazzata o un’esagerazione, ma quella pista e’ stata forse teatro di uno dei momenti piu’ importanti della mia vita: c’era un Max che non conoscevo dentro il Max che credevo di conoscere fino a quel momento.

Da li’ in poi, si alternano giornate positive a momenti negativi. I momenti divertenti o adrenalinici scemano in quanto iniziamo a fare le prime prove di esame. Non lo nascondo, per chi fa l’allievo finto e’ noioso: i temi sono naturalmente semplici, si scia su piste facili, ed e’ come se si ritornasse principianti o poco piu’, con pero’ la difficolta’ di far finta di non essere capace a fare quell’esercizio…. Ed e’ proprio li’ che capisco l’ESTREMA utilita’ di questo esercizio: tu quella cosa la sai fare, ma la devi insegnare a una persona che NON la sa fare, quindi: cosa c’e’ di meglio di mettersi nei panni di quella persona, per capirne a pieno sensazioni, timori, impressioni? A quel punto, il mio approccio a questi esercizi cambia completamente.

Alcune varianti sono divertenti: su un piattone ci mettiamo a sciare con uno sci solo, cosa che a me diverte da pazzi. Sorprendentemente, qualcuno va in difficolta'.

piattone.JPG


Fortunatamente, Marine e’ tutto tranne che scema, e quindi ogni tanto ci fa scatenare i cavalli con qualche corto raggio su una magnifica nera servita da una terribile ancora, o ci fa carvare like there is no tomorrow su una delle tante piste che lo permettono, tra le quali la magnifica Piste de l’Ours di Veysonnaz, dove tutto parla dei fratelli Meillard:

pista dell'orso.JPG


E nel frattempo ci possiamo godere la cosa migliore del comprensorio: la vista su Crans:

Crans.JPG

Campanilismo ne abbiamo?

Arriva il mio turno per la prima mini-lezione di prova: sono rilassato, anche se teso. Prendo qualche bastonata ma le cose vanno bene.

Arriva il giovedi’, prima prova pratica. Mi tocca lo spazzaneve, Applicare + Variare.

Per chi ha letto il mio racconto della Tecnica, sa gia’ che lo spazzaneve Swiss Snowsport e’ cambiato da qualche anno, e che personalmente l’ho digerito piuttosto male (anche se non sono il solo grazie al cielo). Ergo, come nel meme di Alessandro Borghese:

borgehse.JPG


Siamo su una pista piatta servita da un tappeto. Inizio con le presentazioni di gruppo, accoglienza dei clienti, e varie cose. Marine mi scruta e scrive. La figa (scusate, mi scordo il nome delle persone antipatiche) mi guarda con lo sguardo di chi osserva un ubriacone che vomita per strada. Stupidamente mi faccio condizionare, inizio a sudare sotto il casco e mi destabilizzo un po’.

Mi muovo con gli attrezzi a disposizione: qualche cerchio, e poco altro. Mi invento un paio di giochi con una progressione di difficolta’ che funzionano abbastanza. La talpa la individuo subito: e’ l’unico altro maestro di Crans nella mia classe… ma di una scuola concorrente. Ci vediamo in pista tesoro <3

La lezione scorre via mentre non vedo l’ora che finisca. Il feedback di Marine e’ arido ma sul positivo. La figa deve far capire che lei ne sa piu’ di me, mi rivolge degli appunti che lasciano il tempo che trovano. Amen.

E come detto: di giorno studenti, di sera.... pure

Studio.JPG


Il venerdi’ Marine non c’e’ per impegni personali. Si alternano Xandi e la figa. Xandi e’ super, easy e tranquilla, ci da’ un po’ di consigli pratici e ci aiuta ad abbassare la pressione. La figa ci fa sciare con lo scopo di darci qualche correzione personale. Ci porta su una pista bellissima, quasi nascosta in cima a Nendaz, in piedi, con neve atomica. Ci chiede un corto raggio. Sono fresco di 5.5 su 6.0 alla Tecnica, scendo gia’ sapendo che mi dira’ di tutto. Arrivo, mi guarda e mi fa: “non so cosa dirti. Sto cercando qualcosa da dirti, ma onestamente non lo trovo. Bravo”. A momenti mi metto a piangere. “ma allora e’ anche umana se ha voglia” penso con voce fantozziana stile “come e’ umano lei…”

Venerdi’ e’ anche il giorno del test di teoria, della durata di due ore. Funziona cosi’:

Siamo tutti insieme in un palazzetto dello sport

Passano gli istruttori con un bocciolone pieno di bigliettini: peschi un bigliettino che contiene argomento della lezione, situazione, livello, meteo

Hai due ore per descrivere esattamente la lezione di un’ora: in base al meteo, scegli la pista, accogli i clienti, controlli l’attrezzatura, domande di rito (che livello sei / fai sport / blablabla) descrivi cosa andrai a fare, parti con il primo esercizio (che devi descrivere nel dettaglio e spiegare il perche’ lo hai scelto) fino alla conclusione della lezione. Il tutto con il minutaggio (5 minuti di accoglienza, 3 minuti di controllo abbigliamento, etc).

Io pesco esattamente lo stesso tema della mia prima lezione, quindi vado via liscio. Alla fine scopriremo che…. Tutti avevamo lo stesso tema e lo stesso livello! L’esame era uguale per tutti!!

test teoria.JPG


Qualche piccolo esempio di cosa andava studiato:

manuale.JPG


manuale2.JPG


Sabato mi tocca la seconda lezione. Stesso tema e livello diverso. Ammetto di avere scarsi ricordi: la stanchezza inizia ad essere tanta e qualcosa mi risulta annebbiato. Ricordo solo meno stress della prima, meno critiche, tranne una: in fase di presentazione avevo chiesto “avete animali a casa?” tutti mi avevano dato risposte varie e alla fine io avevo chiuso dicendo “io ne ho uno: mia moglie”. Marine mi ha fatto notare che non era una battuta appropriata. Una cosa mi viene in mente: la figa era la talpa. E mi ha messo in difficolta' non poco, calcando un po' troppo la mano, secondo me. E su tutte le lezioni, l'ha fatto solamente con me. Boh.

Domenica si finisce. Sono di pessimo umore. Sono stanco morto, psicologicamente instabile e comunque non felice di come ho performato. Ma quando vengo chiamato nella stanzetta da Marine e l’altra, ad attendermi ci sono critiche ed osservazioni ma anche diversi complimenti, ma soprattutto un tesserino che reca la scritta “Aspirant”, tanto agognata.

Sono felice anche se rimango dell’idea che avrei potuto fare meglio. Un po’ quando vinci a tennis ma esci dal campo insoddisfatto, incapace di goderti veramente il risultato.

Ma sono io. E’ la mia personalita’. Tempo di arrivare a Crans e mi sono gia’ dimenticato tutto, e sto gia’ pensando all’IK, cioe’ all’esame da Istruttore.

Ci vediamo nel 2025? Ai posteri l’ardua sentenza.

PS: Se siete arrivati fin qui, beh, avete i miei complimenti!

Inizio scrittura: 19/11
Fine scrittura: 28/11

Foto di fine esame:

the end.JPG
 
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