Proseguo il racconto.
Modulo Metodologia
Ho svolto questo modulo tra il 4 e il 10 Marzo 2024.
Se vogliamo essere sintetici, il modulo Tecnico ha lo scopo di verificare le tue capacita’ come sciatore, mentre la Metodologia ha lo scopo di verificare le tue capacita’ come insegnante.
Il modulo si svolge a Nendaz, 4 Vallees, in Vallese. Distando solo 50 minuti da Crans, decido di rimanere a dormire a casa e di fare “commuting”.
La mia giornata tipo di quei giorni:
- 6:30 sveglia. Colazione, preparazione pranzo al sacco, abbigliamento
- 7:15 partenza
- 8:30 pronti all’impianto
- 16:30 fine giornata sugli sci
- 17:00 sessione di teoria
- 18:00 fine sessione e partenza
- 19:00 – 21:00 doccia, cena, riposo
- 21:00 – 23:00 studio
Gia’, perche’ il venerdi’ della settimana successiva avrei avuto l’esame di Finance dell’Mba. Quindi dopo tutto sto’ sbattimento, tornavo a casa e dovevo pure studiare una materia che detesto… ma amen, alla fine ho passato pure quello e con un buon voto.
Essendo verso fine stagione – in quanto per molti, finito Febbraio, la stagione volge quasi al termine o comunque il lavoro scema molto – siamo veramente tantissimi: tra tutti, mal contati saremo circa 140. Un esercito.
L’istruttrice si chiama Marine. Fino alla stagione 2023 / 2024 era l’unica altra ragazza presente nel Demo Team svizzero insieme a Xandi (Alexandra Thalmann). Oltre a questo, Marine e’ la responsabile della preparazione fisica dei ragazzi del NLZ, uno dei piu’ importanti istituti scolastici dedicati ai giovani sportivi: diversi ragazzi delle varie Nazionali svizzere sono passati di qui. Scia a Zermatt.
Esempio: il programma del primo giorno:
Marine fa subito capire chi sia. Ha una personalita’ molto forte, e si intuisce gia’ dal primo giorno che l’asticella sara’ molto in alto. Tema che sviluppero’ dopo.
Come si svolgera’ l’esame?
Ci saranno 2 prove pratiche di 45 minuti ed uno scritto di 2 ore. Si puo’ scegliere se farlo in Francese o Svizzero-Tedesco.
Le due prove pratiche saranno 2 lezioni. L’istruttore ti dira’ il giorno prima su quale tema dovrai fare una lezione. I tuoi allievi saranno i tuoi compagni di corso. Stile “Talpa”, uno di essi sara’ uno che ti mettera’ in difficolta’ apposta, e tu dovrai capirlo: dagli scarponi slacciati agli sci al contrario, all’esercizio svolto male apposta, e cosi’ via (qui poi entriamo in dinamiche di bastardate e vendette incrociate che per fortuna, nel nostro gruppo non ci sono state in modo enorme) (ovviamente la “Talpa” viene scelta ed istruita dall’Istruttore) (alcuni riescono ad allearsi, tipo con segnali – es. la “Talpa” si presentera’ con la maschera storta per far capire subito di essere la Talpa, ma c’e’ il rischio di essere beccati).
La lezione dovra’ essere pedissequa agli insegnamenti Swiss Snowsport, ovvero, una lezione “da manuale” nel vero senso della parola.
Focus qui: una volta scelta l’argomento della lezione, es. Spazzaneve, l’istruttore ti dira’ qual e’ il livello della classe: Primo giorno, Intermedio, Avanzato. E una volta stabilito questo, ti dira’ in che fase dell’apprendimento siamo, ovvero i cosiddetti Obiettivi: Acquisire + Stabilizzare, Applicare + Variare, Creare e Completare.
Per ogni livello, e per ogni Obiettivo, andra’ scelto un diverso approccio e un diverso pacchetto di esercizi. Capite bene che, essendoci 3 livelli, che contengono OGNUNO 3 Obiettivi, si va a creare una matrice molto complicata.
La difficolta’ dell’esame e’ quindi data da una molteplicita’ di fattori, oggettivi e soggettivi:
Oggettivi:
- Conoscenza perfetta di Livelli ed Obiettivi
- Conoscenza perfetta di esercizi in base all’area della matrice all’interno della quale devi situarti
- Applicazione ferrea delle direttive del Manuale – a volte, non intuitive, o quantomeno, che nella vita reale puoi ignorare o saltare a seconda della situazione
Soggettivi:
- Stress, Stress, Stress!!! Insegni a gente che, bene che vada, ne sa quanto te, quindi si rendera’ conto immediatamente di qualsiasi errore o inesattezza o mancanza
- Fai una cosa che fai da una vita, con una persona che ti deve giudicare, che sta zitta per tutto il tempo, e prende appunti, per 45 minuti. Immaginate di fare una cosa elementare che fate da anni, tipo scrivere una email o roba simile, e immaginate di avere dietro di voi una persona che vi fissa per tutto il tempo senza dire NULLA. Non piacevole.
Diversamente dalla Tecnica, il racconto giorno per giorno non ha molto senso. Vi elenco alcuni elementi e pensieri e poi metto qualche foto.
Nendaz ci accoglie cosi':
Le giornate si susseguono in questo modo: si scia, perche’ comunque un po’ di tecnica si fa, e meno male. Si fa Metodologia: si scelgono degli esercizi, e Marine ci chiede come noi li spiegheremmo, come li esemplificheremmo, su che pendio, etc… e si applica questo ai vari livelli e ai vari obiettivi. Esempio. “Max, hai una classe che e’ al primo giorno di Corto Raggio, glielo devi spiegare per la prima volta ( quindi “Acquisire + Stabilizzare”) spiega alla classe, mostra 3 esercizi, e immagina di riuscire a finire la lezione in modo che alla successiva, siano all’ “Applicare e variare”.
Per quasi tutta la settimana, Marine viene affiancata un’istruttrice “Kids” cioe’ un’istruttrice non al 100% come Marine, ma con una specializzazione per i bimbi, che sta facendo il percorso per diventare istruttrice “vera”. Parecchio antipatica, la prendeva alta, ed era molto figa, unico aspetto positivo. Fortunatamente, Marine la lasciava parlare poco.
Per un giorno, Marine lascia il posto ad Alexandra / Xandi: forse la giornata piu’ bella, persona di grande carattere ma simpaticissima e aperta, un vero piacere sciare con lei.
Uno scorcio di una sessione di teoria pomeridiana:
Il comprensorio e’ fantastico. Non siamo mai andati a Verbier, ma la zona Nendaz / Veysonnaz e’ eccezionale. Unico neo, parecchie stradine di raccordo, e qualche ski-lift di troppo – per chi deve stare sugli sci tanto tempo senza pause sono uno stress – e condizione nevose eccellenti. Meteo sempre fantastico tranne mercoledi’ di neve, un giorno di nebbia, e domenica finale ancora sotto una nevicata.
E quando dico "nebbia" dico "NEBBIA".
Cosi' quando dico "neve" dico....
Torniamo allo stress e alla psicologia perche’ voglio raccontarvi una cosa abbastanza intima.
In quel periodo non stavo molto bene di testa e ci ho messo dei mesi per migliorare. Avevo un male bruttino con un nome bruttino, fortunatamente, grazie a una professionista, e grazie anche allo sci, le cose sono poi migliorate, anche se sono cosciente di non esserne uscito del tutto.
Alla Tecnica avevo l’amico Enrico, e l’Istruttore Damien era amichevole pur se “duro”. Qui ero solo, e Marine era bravissima ma con una personalita’ ruvida.
Aggiungiamo, una certa qual insicurezza cronica che mi porto dietro da tempo.
Le cose stanno andando abbastanza bene tra giorni positivi e qualche “shampoo” ma ci sta, come alla Tecnica siamo a un livello importante. Sono le 15:30 di Martedi’ e ci troviamo in cima a una pista nera di rientro. E’ conciata che sembra essere stata bombardata: al ghiaccio azzurro si alternano cunettoni alti oltre la mia caviglia. E noi siamo stanchini. Passa un’altra delle n classi che preparano l’esame, non si fermano, e iniziano a carvare a una velocita’ per me non reale. Mi dico: “se questo e’ il livello, saluta la compagnia, ringrazia e torna a casa”.
E’ in quel momento che Marine dice: “anche noi” e parte a razzo. Io penso lucidamente: “non posso tirarmi indietro. Ho promesso a me stesso che avrei dato tutto, ad ogni esercizio, quindi, vai. E poi ho sempre pensato che avrei voluto morire sciando – peccato solo non essere a Crans”. E parto anche io, dietro a Marine. Dopo qualche curva, mi rendo conto che stavo sciando come lei. Non certo come tecnica, ma stavo facendo esattamente le sue stesse cose alla sua stessa velocita’. Il ghiaccio, le cunette, la paura, non esistevano piu’. Esisteva solamente la voglia infinita di fare quella cosa, al meglio che potessi, e ce la stavo facendo, sorprendendo me stesso per primo.
Il Max che era partito dalla cima di quella pista era rimasto li’, perche’ a valle ne era arrivato un altro. E’ stata una specie di Epifania. A chi legge sembrera’ una cazzata o un’esagerazione, ma quella pista e’ stata forse teatro di uno dei momenti piu’ importanti della mia vita: c’era un Max che non conoscevo dentro il Max che credevo di conoscere fino a quel momento.
Da li’ in poi, si alternano giornate positive a momenti negativi. I momenti divertenti o adrenalinici scemano in quanto iniziamo a fare le prime prove di esame. Non lo nascondo, per chi fa l’allievo finto e’ noioso: i temi sono naturalmente semplici, si scia su piste facili, ed e’ come se si ritornasse principianti o poco piu’, con pero’ la difficolta’ di far finta di non essere capace a fare quell’esercizio…. Ed e’ proprio li’ che capisco l’ESTREMA utilita’ di questo esercizio: tu quella cosa la sai fare, ma la devi insegnare a una persona che NON la sa fare, quindi: cosa c’e’ di meglio di mettersi nei panni di quella persona, per capirne a pieno sensazioni, timori, impressioni? A quel punto, il mio approccio a questi esercizi cambia completamente.
Alcune varianti sono divertenti: su un piattone ci mettiamo a sciare con uno sci solo, cosa che a me diverte da pazzi. Sorprendentemente, qualcuno va in difficolta'.
Fortunatamente, Marine e’ tutto tranne che scema, e quindi ogni tanto ci fa scatenare i cavalli con qualche corto raggio su una magnifica nera servita da una terribile ancora, o ci fa carvare like there is no tomorrow su una delle tante piste che lo permettono, tra le quali la magnifica Piste de l’Ours di Veysonnaz, dove tutto parla dei fratelli Meillard:
E nel frattempo ci possiamo godere la cosa migliore del comprensorio: la vista su Crans:
Campanilismo ne abbiamo?
Arriva il mio turno per la prima mini-lezione di prova: sono rilassato, anche se teso. Prendo qualche bastonata ma le cose vanno bene.
Arriva il giovedi’, prima prova pratica. Mi tocca lo spazzaneve, Applicare + Variare.
Per chi ha letto il mio racconto della Tecnica, sa gia’ che lo spazzaneve Swiss Snowsport e’ cambiato da qualche anno, e che personalmente l’ho digerito piuttosto male (anche se non sono il solo grazie al cielo). Ergo, come nel meme di Alessandro Borghese:
Siamo su una pista piatta servita da un tappeto. Inizio con le presentazioni di gruppo, accoglienza dei clienti, e varie cose. Marine mi scruta e scrive. La figa (scusate, mi scordo il nome delle persone antipatiche) mi guarda con lo sguardo di chi osserva un ubriacone che vomita per strada. Stupidamente mi faccio condizionare, inizio a sudare sotto il casco e mi destabilizzo un po’.
Mi muovo con gli attrezzi a disposizione: qualche cerchio, e poco altro. Mi invento un paio di giochi con una progressione di difficolta’ che funzionano abbastanza. La talpa la individuo subito: e’ l’unico altro maestro di Crans nella mia classe… ma di una scuola concorrente. Ci vediamo in pista tesoro <3
La lezione scorre via mentre non vedo l’ora che finisca. Il feedback di Marine e’ arido ma sul positivo. La figa deve far capire che lei ne sa piu’ di me, mi rivolge degli appunti che lasciano il tempo che trovano. Amen.
E come detto: di giorno studenti, di sera.... pure
Il venerdi’ Marine non c’e’ per impegni personali. Si alternano Xandi e la figa. Xandi e’ super, easy e tranquilla, ci da’ un po’ di consigli pratici e ci aiuta ad abbassare la pressione. La figa ci fa sciare con lo scopo di darci qualche correzione personale. Ci porta su una pista bellissima, quasi nascosta in cima a Nendaz, in piedi, con neve atomica. Ci chiede un corto raggio. Sono fresco di 5.5 su 6.0 alla Tecnica, scendo gia’ sapendo che mi dira’ di tutto. Arrivo, mi guarda e mi fa: “non so cosa dirti. Sto cercando qualcosa da dirti, ma onestamente non lo trovo. Bravo”. A momenti mi metto a piangere. “ma allora e’ anche umana se ha voglia” penso con voce fantozziana stile “come e’ umano lei…”
Venerdi’ e’ anche il giorno del test di teoria, della durata di due ore. Funziona cosi’:
Siamo tutti insieme in un palazzetto dello sport
Passano gli istruttori con un bocciolone pieno di bigliettini: peschi un bigliettino che contiene argomento della lezione, situazione, livello, meteo
Hai due ore per descrivere esattamente la lezione di un’ora: in base al meteo, scegli la pista, accogli i clienti, controlli l’attrezzatura, domande di rito (che livello sei / fai sport / blablabla) descrivi cosa andrai a fare, parti con il primo esercizio (che devi descrivere nel dettaglio e spiegare il perche’ lo hai scelto) fino alla conclusione della lezione. Il tutto con il minutaggio (5 minuti di accoglienza, 3 minuti di controllo abbigliamento, etc).
Io pesco esattamente lo stesso tema della mia prima lezione, quindi vado via liscio. Alla fine scopriremo che…. Tutti avevamo lo stesso tema e lo stesso livello! L’esame era uguale per tutti!!
Qualche piccolo esempio di cosa andava studiato:
Sabato mi tocca la seconda lezione. Stesso tema e livello diverso. Ammetto di avere scarsi ricordi: la stanchezza inizia ad essere tanta e qualcosa mi risulta annebbiato. Ricordo solo meno stress della prima, meno critiche, tranne una: in fase di presentazione avevo chiesto “avete animali a casa?” tutti mi avevano dato risposte varie e alla fine io avevo chiuso dicendo “io ne ho uno: mia moglie”. Marine mi ha fatto notare che non era una battuta appropriata. Una cosa mi viene in mente: la figa era la talpa. E mi ha messo in difficolta' non poco, calcando un po' troppo la mano, secondo me. E su tutte le lezioni, l'ha fatto solamente con me. Boh.
Domenica si finisce. Sono di pessimo umore. Sono stanco morto, psicologicamente instabile e comunque non felice di come ho performato. Ma quando vengo chiamato nella stanzetta da Marine e l’altra, ad attendermi ci sono critiche ed osservazioni ma anche diversi complimenti, ma soprattutto un tesserino che reca la scritta “Aspirant”, tanto agognata.
Sono felice anche se rimango dell’idea che avrei potuto fare meglio. Un po’ quando vinci a tennis ma esci dal campo insoddisfatto, incapace di goderti veramente il risultato.
Ma sono io. E’ la mia personalita’. Tempo di arrivare a Crans e mi sono gia’ dimenticato tutto, e sto gia’ pensando all’IK, cioe’ all’esame da Istruttore.
Ci vediamo nel 2025? Ai posteri l’ardua sentenza.
PS: Se siete arrivati fin qui, beh, avete i miei complimenti!
Inizio scrittura: 19/11
Fine scrittura: 28/11
Foto di fine esame: