Sulle Dolomiti (Fiemme e dintorni) in fuga da Caronte, ovvero come sopravvivere sciando nell'inverno più caldo della storia a febbraio..

turbodream

Bivalente: sci+snowabard
Avevo da tempo deciso si andare a sciare la prima di febbraio, sia perchè si incastra bene con la pausa di fine quadrimestre delle scuole dei ragazzi sia perchè in un mondo "normale" sarebbe garanzia di condizini invernali, neve e non eccessivo affollamento. Dovendo portare i ragazzi (15 lei e 11 lui) avevo prenotato da tempo e non avevo margine di riprogrammare l'avventura sciistica.
Giusto lo scorso anno, non memorie fatiscenti dello scorso secolo, la stessa settimana le temp. raramente toccarono lo 0, ottimo innevamento e anche una folkloristica spruzzatina di neve. Quest'anno i presupposti erano tragici, alla terza settimana di hp con il mostro africano che va e viene sulle alpi portando giorni di temp over 10 ricorrenti e intermittenti, a prendersi gioco del manto per fortuna un po invigorito dalle nevicate di gennaio (quasi un mese prima).
Il programma era di prenotarmi un albergo di fiducia (economico) ed investire in costosi skipass , facendo campo base su zona predazzo per sciare in ceremis, Buffaure-ciampac-fassa, marmolada-arabba, SMDC, carezza ed un tra Lusia e Latemar, come aree vicine (anche con navetta) e gia ben conosciute.
L'arrivo con una temperatura terrificante di 15° a predazzo mi costringe a rivedere i piani, o meglio variare le località alla ricerca del freddo, della neve decente, delle altezze in attesa di temp piu normali nella seconda meta della settimana.
Il caldo e il timore delle folle dominicali in caso di fuga sulla Marmolada mi condizionano e alla fine tra distanze, e condizioni attese mi studio un jolly agevole; Passo Rolle, stazione "Minimal & vintage" vicina, non affollata, e con buon innevamento e temp. decenti.

Domenica 04 - Passo Rolle
La prima scelta si dimostra azzeccata, parto con temp. sopra zero ma sul Rolle il termometro scende miracolosamente sotto zero nelle zone di ombra e mi parcheggio su un bel piazzale "vetrato" che mi fa capire che la notte il rigelo è avvenuto.
Se amate impianti moderni, luna park, cabinovie, maxirifugi con musica a tutto volume , piste larghissime e affollate non andate al Rolle, se apprezzate impianti un po vintage, silenzio, solitudine, scenari di grandiose montagne (ai piedi delle pale), piste naturali e feeling "slow ski", il Rolle è una "chicca" da considerare. A fronte di uno skipass da 47 euro che mi aprirà un lunga diatrriba con telepass, iniziamo la mattina in una sorta di comprensorio privato, godendoci anche lo sklilift che tanto piace a i ragazzi e ripetendo le piste nella zona "assolata".
I rifugi sono carini, con prezzi ottimi, bellissima la malga/ristorante accanto allo skilft (dove avevo parcheggiato), ma ricordatevi di prenotare se ci andata, perchà al rolle ci vanno in pochi a sciare ma tanti a mangiare (alipinisti, ciaspolatori, turisti etc..) .
in tarda mattina ci spostiamo nel versante con piste esposte piu a nord, ma sempre luminose, con la seggiovia piu lunga, dove mi figlia si innamora della nera "Paradiso", che ripetiamo non so quante volte tra mattino e pomeriggio.
Neve quasi 100% naturale, che complice un leggero venticello regge miracolosamente tutto il giorno e quando le gare liberano anche tutta la rossa fiamme oro ci godiamo piste vuote, belle, tecniche e divertenti.
Oltre ai numerosi ragazzi dell'agonismo le presenze di sciatori sembrano quasi tutto di profilo tecnico avanzato, che unitamente ai pochi passaggi concorrono a una tenuta ottimale del manto nevoso.
Anche la zona al sole seppure smollata non diventa pappa ma rimane sciabile anche quando ci ripassiamo nel pomeriggio.
Mi affaccio su SMDC e vedo un desolante scenario di prati marroni in paese e su rosetta, mentre le piste piu in alto sembrano reggere, ma tra temperature e paesaggio "brown" decido che la tappa di SMDC e da rimandare a stagioni milgiori e la sostituirò con comprensorio piu" freddo".
Giornata piu che proficua, mia figlia riprende confidenza con gli sci (pure troppa direi perchè sviluppa una notevole propensione velocistica) e mio figlio si spara con me qualche esercizio "assilmilato" dal jam visto che non lo manderò a scuola sci (che mal si abbina con le zingarate itineranti), e prosegue la crescita tecnica iniziata a dicembre sulle piste di Campiglio.
L'occhio freeride rimane sempre, come l'anziano che fantastica vedendo i culi delle ragazzette al mare, e noto che in caso di eventuale neve fresca Rolle è un comprensorio a tutto tondo, che offre molto freeride di livello accessibile ai principianti, con possibilità di percorsi interessanti anche nel lato con bosco/vegetazione meglio esposto e con maggiore dislivello.
Il timore di sciare nella Pappa che avrebbbe fatto scattere l'allarme "@missouri "è scampato malgrado le temp altrove siano veramente alte, mi confermano che la vicina bellamonte lusia era in condizioni "marce".

Studio le "carte" o meglio bollettini e rilevazioni meteo e considero che mi toccano aleno altri 2 giorni di temp incredibilmente alte, da superare cercando refrigerio in stazioni alte e ben esposte. La concomitanza con un cielo limpido, venti tutto sommato accettabili anche ad alte quote, mi fa decidere che lunedì 05, complice anche il minor traffico per attraversare tutta la val di fassa sarà il giorno da dedicare a un obiettivo che puntavo da tempo: il giro completo del comprensorio Malga Ciapela- Marmolada - Arabba del quale decido di evitare il solo versante assolato e affollato lato campolongo - altabadia e di strutturare il giro partendo da fedaia, con percorso marmolada-padon-arabba porta vescovo- pordoi-portavescovo-padon. Seguirà episodio due dedicato a questo grandioso comprensorio...
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io sono stato in austria e svizzera la settimana prima della tua e sono tornato domenica 4 sera,vedo che alla fine siamo stati tutti impegnati a schivare la caldazza,chi di qua,chi di là
Quindi non è proprio vero che tutti ma proprio tutti amana la pappa..
 
Io sono su tutti i weekend in Fiemme e non mi faccio grossi problemi! Preferisco sciare anche solo 4 ore (che poi sulle piste a Nord grossi problemi non ce ne sono, anzi). Sabato scorso mi son fatto il Buffaure e il Belvedere (l’unica un po’ devastata era la Panoramica a scendere all’una), domenica il San Pellegrino (non sono sceso a Falcade e al pomeriggio ho evitato la Monzoni ma la cima Uomo ad esempio era ok) e lunedì (ferie eccezionali) il Latemar (a parte la 5 Nazioni all’una, il resto ok) Smettevo max alle 13/1330, ma mi sono allenato tanto.
Confermo anche 16 gradi a Predazzo intorno alle 14, sono andato a far la spesa alle 17 ed era caldo dentro la macchina al sole quasi come d’estate. Assurdo ma va beh, preferisco andare su che stare nella nebbia di pianura 😉
Almeno ancora per gli anni che si potrà 😅
 
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Lunedì 05 : Marmolada + Arabba


La prima ipotesi era di "Imbarcarsi" da alba - col de rossi e scendere ad arabba per raggiugnere la Marmolada, ma tra file agli impianti, piste e risalite come letto sul forum seguo il consiglio di arrivare in auto al fedaia (penso indicazione di @mauropd su qualche topic), peraltro strada scorrevole e senza particolari impedimenti con le temp. autunnali o primaverili che dir si voglia. Avendola fatta questa estate che mi da il piacere di vedere il fedaia nella doppia versione.
Attraversando la val di fassa le file imponenti alle cabinovie di campitello e canazie mi fanno pensare di aver fatto la scelta giusta. Peraltro tra penia e il passo fedaia si incontrano temperatura incredibilmente invernali, superando i -3, ma arrivando subito dopo sopra zero a oltre 2 mila metri sui versanti assolati del passo.
Parcheggio affianco alla pista di raccordo marmolada-padon e metto gli sci a un metro dalla macchina (finiremo il giro con gli sci "in macchina" dalla pista) ci godiamo la pianeggiante discesa da capanna bill a malga ciapela e senza un secondo di fila ci stacchiamo gli sci e prendiamo la prima cabina per la marmolada, inanellando un triplete diretto di cabine che in pochi minuti ci porta alla fine del terzo troncone.
Sulla regina il vento si fa sentire e mi viene in mente che sui Salati con quel vento sarebbero stati chiusi impianti, collegamenti, bar, ricevitorie e bagni, mentre con le funifor della marmolada sembra una passeggiata turistica. Il vento spira alle spalle della pista per cui la copre con qualche dito di neve polverosa "simil fresca" ai lati, a rendere l'esperienza della Bellunense ancora piu goduriosa. Finalmente i miei sci "diversamente larghi", quantomeno inutili su piste ben battute rasate, mi lasciano grande goduria nel curvare sui mucchi di polvere accumulati al lato.. alla fine ce la spariamo quasi tutta in un fiato, anche mio figlio di 11 anni che accusa un po la fatica ma gioisce dell'impresa. Per essere un "meridionale" con poca frequentazione delle montagne, alla fine a 11 anni ha gia sciato le due piu belle discese delle dolomiti (lagazuoi e marmolada) e alcune delle piu note piste "nere" dei comprensori. Il secondo passaggio sul tratto che porta a capanna bill e seggiovia padon ci sorprende con un piacevole "marcione", che ne a me con sci larghi ne ai ragazzi (che hanno sempre facilità con le nevi sfatte) crea grandi problemi.
Sul padon altra storia, neve invernale, fredda, bella e pistoni facili e divertenti fino a imboccare la prima nera seria che ci porta giu ad arabba la bellissima (variante) Ornella, che mio figlio trova un po troppo ripida, mentre mia figlia ormai malata per le nere si gode a tutta velocita, semivuota e perfetta come tutte le nere di arabba (saranno ottime ancora alle 16)
Per permettere a mio figlio di fare una rossa a lui piu gradita Risaliamo con le cabine "deserte" della portados per andare alla solita rossa 6, ma la scelta non è ottimale, trattandosi di pista coinvolta dal sella ronda, che è diventata ormai una transumanza di folle senza idee che seguono i cartelli come pellegrini alla via crucis, si presenta già gobbosa , affolalta, non facile. Ad Arabba purtroppo bisognerebbe sciare solo sulle nere a porta vescovo perchè le fanno in pochi e sono perfette, ma molto ripide, mentre le poche rosse sono massacrate dai transumanti...
Mio figlio si riposa al rifugetto al sole mentre io e mia figlia non possiamo esimerci da una Fodoma da spararci tutta in un fiato e risaliamo a porta vescovo, affrontiamo la rossa iniziale (che altrove sarebbe sempre una nera) che tra gente, dossi, cambi di fondo è sicuramente piu impegnativa che una qualunque rossa italiana, e imbocchiamo la fodoma, pressochè deserta, perfetta.I tratti meno ripidi permettono curve per ogni gusto, ma i muri sono veramente continui e tosti, invidio chi abbia il livello tecnico per mantenere una scita in perfetta conduzione su questi tratti, senza perdere quota, o grattare con le lamine.
Recuperiamo mio figlio e risaliamo per andare verso la zona più tranquilla e divertente del passo pordoi, purtroppo la sequenza di piste rosse e blu che porta da porta vescovo agli impianti è assai piu impegnativa di quanto il colore lascerebbe pensare, soprattutto per mio figlio, perchè io tra gobbe e bordi pista mi diverto, ma il folle flusso di "senza fissa dimora" che si accalca sui percorsi del sella ronda è come una mandria di bufali che ara le uniche piste "facili" del settore porta vescovo, e parliamo di un lunedi inzio febbraio, senza un secondo di coda, ma i sellaronditisti sono tanti, alterano i flussi sciistici delle località di trasferimento (impatto assai piu pesante su fassa ad esempio) e fanno tutti le stesse piste e gli stessi impianti.
Saliamo per pranzo al passo e poi ci godiamo le autostrade rosse del versante belvedere, assolate, con neve perfetta, e quasi vuote all'ora di pranzo (noi pranziamo prima). Alle 14,30 inoltrate è ora di riprendere la via del ritorno. Purtroppo sulla blu che ci porterebbe direttamente ad arabba sotto porta vescovo, il percorso di rientro è interrotto, non è consentito il passaggio a scendere dal ponte per prendere la 4 (col seno di poi si faceva una variante dietro e si bypassava il problema) e ci obbligano a risalire sulla seggiovia "le pale" ripercorrendo la parte finale della pista "arata" dai sellarondisti, per poi scendere di nuovo alla partenza di porta vescovo, da dove con la cabinovia esterna si ritorna verso il padon.
L'altopiano ha piste godibilissime, perfettamente innevate, con neve invernale, ma le seggiovie biposto di memoria "fedariana" disincentivano a rifarle senza sole, peccato perché in tarda stagione o con anomalie calde come queste la zona è assai valida. Ci aspetta la rossa finale che riporta a padon/capanna bill, ovvero alla macchina, essendo esposta al sole temiamo sia pessima, invece quasi piacevole tranne il tratto iniziale piu battuto e arriviamo con gli sci praticamente dentro la macchina, comodissimo e gratis.
Come sempre ricordato Arabba è il comprensorio più "alpino" del DDS, meno fighetto dei cugini altoatesini del sellaronda, meno stellato, meno piste pianeggianti panoramiche (a meno di andare al cherz) rimane a mio avviso il piu completo e impegnativo per sciatori avanzati, con un rapporto dislivello km sciati che quasi nessun altro può offrire, con la possibilita di sciare nello stesso giorno su bellunese, fodoma, ornella, sourass, stazione non amata da chi prende il sole al rifugio, da chi "ma fa freddo", l'unica che nevica quando nelle altre valli del sr piove. Oltre a uno sci su pista per chi ha gambe, lamine e resistenza fisica, offre un potenziale freeride di livello superiore, per dislivelli, esposizioni, pendenze, sia in prossimità delle piste, che sui panettoni della marmolada che in tante valli con rientri "da organizzare", insomma la stazione per lo sciatore che cerca di mettersi alla prova piuttosto che fare vita mondana sulle piste e in paese, una delle mie preferite. Stazione perfetta per condizioni da marzo inoltrato/aprile, a differenza di quasi tutte le vicine e piu rinomate cugine di sellaronda. Rispetto alle sorelle bellunesi offre un livello di impianti superiore, al pari delle big altoatesine, addirittura 3 percorsi ad altra portata per raggiungere porta vescovo direttamente o con due scali. Forse la grande portanza degli impianti riversa troppe persone sulle piste piu facili (perche le nere non le trovi mai affollate) facendole rovinare anche prima.
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io sono stato in austria e svizzera la settimana prima della tua e sono tornato domenica 4 sera,vedo che alla fine siamo stati tutti impegnati a schivare la caldazza,chi di qua,chi di là
Quindi non è proprio vero che tutti ma proprio tutti amana la pappa..
un po di pappa per chi abituato all'appennino è quasi piacevole se per poche ore e su poche piste male esposte, ma con termiche di oltre 10 a 2000 ,metri si rischia la colla insciabile, il marcione di granita sfatta, nonché un rigelo tipo cubetto del freezer in caso di abbassamento delle temperature, per questo ho cercato di evitare stazioni con esposizioni troppo assolate e idonee a inverni normali.
Esposizione delle piste, venticello in quota, altezze sopra i 1800 creano condizioni di sciabilità molto buone anche in presenza di anomalie termiche devastanti, su questo bisogna dire che lo sci dolomitico ha una garanzia che non solo appenini ma gran parte delle alpi difficilmente possono mantenere.
 

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Avevo da tempo deciso si andare a sciare la prima di febbraio, sia perchè si incastra bene con la pausa di fine quadrimestre delle scuole dei ragazzi sia perchè in un mondo "normale" sarebbe garanzia di condizini invernali, neve e non eccessivo affollamento. Dovendo portare i ragazzi (15 lei e 11 lui) avevo prenotato da tempo e non avevo margine di riprogrammare l'avventura sciistica.
Giusto lo scorso anno, non memorie fatiscenti dello scorso secolo, la stessa settimana le temp. raramente toccarono lo 0, ottimo innevamento e anche una folkloristica spruzzatina di neve. Quest'anno i presupposti erano tragici, alla terza settimana di hp con il mostro africano che va e viene sulle alpi portando giorni di temp over 10 ricorrenti e intermittenti, a prendersi gioco del manto per fortuna un po invigorito dalle nevicate di gennaio (quasi un mese prima).
Il programma era di prenotarmi un albergo di fiducia (economico) ed investire in costosi skipass , facendo campo base su zona predazzo per sciare in ceremis, Buffaure-ciampac-fassa, marmolada-arabba, SMDC, carezza ed un tra Lusia e Latemar, come aree vicine (anche con navetta) e gia ben conosciute.
L'arrivo con una temperatura terrificante di 15° a predazzo mi costringe a rivedere i piani, o meglio variare le località alla ricerca del freddo, della neve decente, delle altezze in attesa di temp piu normali nella seconda meta della settimana.
Il caldo e il timore delle folle dominicali in caso di fuga sulla Marmolada mi condizionano e alla fine tra distanze, e condizioni attese mi studio un jolly agevole; Passo Rolle, stazione "Minimal & vintage" vicina, non affollata, e con buon innevamento e temp. decenti.

Domenica 04 - Passo Rolle
La prima scelta si dimostra azzeccata, parto con temp. sopra zero ma sul Rolle il termometro scende miracolosamente sotto zero nelle zone di ombra e mi parcheggio su un bel piazzale "vetrato" che mi fa capire che la notte il rigelo è avvenuto.
Se amate impianti moderni, luna park, cabinovie, maxirifugi con musica a tutto volume , piste larghissime e affollate non andate al Rolle, se apprezzate impianti un po vintage, silenzio, solitudine, scenari di grandiose montagne (ai piedi delle pale), piste naturali e feeling "slow ski", il Rolle è una "chicca" da considerare. A fronte di uno skipass da 47 euro che mi aprirà un lunga diatrriba con telepass, iniziamo la mattina in una sorta di comprensorio privato, godendoci anche lo sklilift che tanto piace a i ragazzi e ripetendo le piste nella zona "assolata".
I rifugi sono carini, con prezzi ottimi, bellissima la malga/ristorante accanto allo skilft (dove avevo parcheggiato), ma ricordatevi di prenotare se ci andata, perchà al rolle ci vanno in pochi a sciare ma tanti a mangiare (alipinisti, ciaspolatori, turisti etc..) .
in tarda mattina ci spostiamo nel versante con piste esposte piu a nord, ma sempre luminose, con la seggiovia piu lunga, dove mi figlia si innamora della nera "Paradiso", che ripetiamo non so quante volte tra mattino e pomeriggio.
Neve quasi 100% naturale, che complice un leggero venticello regge miracolosamente tutto il giorno e quando le gare liberano anche tutta la rossa fiamme oro ci godiamo piste vuote, belle, tecniche e divertenti.
Oltre ai numerosi ragazzi dell'agonismo le presenze di sciatori sembrano quasi tutto di profilo tecnico avanzato, che unitamente ai pochi passaggi concorrono a una tenuta ottimale del manto nevoso.
Anche la zona al sole seppure smollata non diventa pappa ma rimane sciabile anche quando ci ripassiamo nel pomeriggio.
Mi affaccio su SMDC e vedo un desolante scenario di prati marroni in paese e su rosetta, mentre le piste piu in alto sembrano reggere, ma tra temperature e paesaggio "brown" decido che la tappa di SMDC e da rimandare a stagioni milgiori e la sostituirò con comprensorio piu" freddo".
Giornata piu che proficua, mia figlia riprende confidenza con gli sci (pure troppa direi perchè sviluppa una notevole propensione velocistica) e mio figlio si spara con me qualche esercizio "assilmilato" dal jam visto che non lo manderò a scuola sci (che mal si abbina con le zingarate itineranti), e prosegue la crescita tecnica iniziata a dicembre sulle piste di Campiglio.
L'occhio freeride rimane sempre, come l'anziano che fantastica vedendo i culi delle ragazzette al mare, e noto che in caso di eventuale neve fresca Rolle è un comprensorio a tutto tondo, che offre molto freeride di livello accessibile ai principianti, con possibilità di percorsi interessanti anche nel lato con bosco/vegetazione meglio esposto e con maggiore dislivello.
Il timore di sciare nella Pappa che avrebbbe fatto scattere l'allarme "@missouri "è scampato malgrado le temp altrove siano veramente alte, mi confermano che la vicina bellamonte lusia era in condizioni "marce".

Studio le "carte" o meglio bollettini e rilevazioni meteo e considero che mi toccano aleno altri 2 giorni di temp incredibilmente alte, da superare cercando refrigerio in stazioni alte e ben esposte. La concomitanza con un cielo limpido, venti tutto sommato accettabili anche ad alte quote, mi fa decidere che lunedì 05, complice anche il minor traffico per attraversare tutta la val di fassa sarà il giorno da dedicare a un obiettivo che puntavo da tempo: il giro completo del comprensorio Malga Ciapela- Marmolada - Arabba del quale decido di evitare il solo versante assolato e affollato lato campolongo - altabadia e di strutturare il giro partendo da fedaia, con percorso marmolada-padon-arabba porta vescovo- pordoi-portavescovo-padon. Seguirà episodio due dedicato a questo grandioso comprensorio...
Anche io avevo suggerito il Rolle in questi giorni in altra discussione. Ottima scelta.
 
Martedì 6 Falcade- Col Margherita - S. Pellegrino

Anche il martedì dovevo fronteggiare l'ultimo giorno di temperature "tropicalizzate"e intanto dalla mia wish list cancello carezza e SMDC, con dispiacere perchè posti bellissimi ma troppo assolati.
Un attento studio logistico mi porta a verificare che dalla strada per il Rolle, deviando sul passo Valles posso raggiungere il comprensorio Falcade San Pellegrino senza passare da Moena e risalire, ricordando la zona come piuttosto fresca (sempre ventilata) ed altina decido di puntarci.
Le mi memorie dei luoghi sono fermi a una trentina di anni fa quando ci accanivamo su quel comprensorio nella sperimentazione di "Nuove frontiere" degli sport da discesa su neve, che raggiungevano quasi il masochismo, da una parte un ematomico monosci, dall'altra un precursore dello snowboard, tavola di forma imprecisata da utilizzare con attacchi compatibili con scarponi da sci, una sorta di tortura medioavale.Il tutto affrontato nel puro "autodidatticismo", ovvero a suon di cadute..
La mattina accediamo al comprensorio da Pian della sussistenza, ampio piazzale terroso (con ghiaccio) a due passi dalle piste, ci accoglie una bella quadriposto con annessa pista rossa molto godibile e luminosa.
Spostandoci sui pistoni che scendono dal col margherita ci sorprende una bellissima neve invernale, che resterà tale tutto il giorno, anche perchè come consuetudine della località un leggero venticello non manca mai.
Arrivati sul versante di Falcade proviamo la combo nera + rossa che porta giù in paese, la conca di Falcade anche nel periodo più caldo del secolo si mantiene un frigorifero e si vede ancora neve a terra e sui tetti a 1000 mt scarsi. Solo ultimo tratto della rossa rimane abbastanza ghiacciato ma sciabile, talmente ci è piaciuta che decidiamo di bissarla immediatamente. Il dislivello del comprensorio si conferma molto interessante e unitamente all'esposizione garantisce ottima sciabilità. Risaliamo fino al Col Margherita da dove si diramano le 3 piste migliori del comprensorio: 2 nere e una "rossonera", favolose, 700 md dislivello tra 2500 e 1800 perfettamente esposte, tra le migliori piste delle dolomiti in questo periodo sicuramente. Mentre mio figlio si riposa dopo la prima nera io e mia figlia ci spariamo subito la seconda nera, per pori riscendere tutti insieme sulla rossonera, piste favolose.
Dopo pranzo facciamo un breve giro al san pellegrino, il versante è quello sbagliato, sia paesaggisticamente tristino per i danni del sole cocente per giorni, che per una papposità della neve degna di un appennino a marzo, il "pappometro" di miss (@missouri ) avrebbe segnato allerta rossa su quelle piste. Per fortuna i ragazzi non soffrono le nevi marce e anzi quasi si divertono, giriamo le principali piste rapidamente e torniamo al versante invernale del col margherita.
Anche questa giornata si conclude con sorriso ed enorme soddisfazione, a mio avviso ci sono 2 comprensori collegati: da una parte falcade-col margherita, eccellente come qualità neve, dislivello, paesaggi e con 4 piste "top" come lunghezza e dislivello, con eccellenti possibilità freeride facili da un versante e impegnative dall'altro del col margherita, il secondo settore, san pellegrino, un anonimo altipiano di seggiovie esposto al sole, con alcuni back country interessanti in caso di condizioni favorevoli.
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Mercoledì 07 - Mini "fassaronda"

Finalmente si prospettano temperature sempre sopra media ma non follemente tropicali, il cielo previsto ancora sereno con potenziali coperture e peggioramenti nei giorni successivi mi porta a scegliere il mercoledi come giorno da dedicare a un mini "fassarond"a. Il tour partendo da Pozza, senza pasaggio di strada per ciampedie (da fare magari un altra votla) prevede il giro pozza-buffaure-ciampac-alba-canazei-campitello e ritorno.
Da pozza la fila agli impianti è minima ma la cabina esoposto non velocissima ci fa propendere per non riscendere subito per la vulcano e tenerci la pista per il rientro, scelta sbagliata perchè con l'esposizione e i passaggi è una pista da fare il mattino, a fianco ci sono anche le due piste molto belle dello sci notturno, ma seggiovie non collegate con strada da attraversare non invogliano molto.
Saliamo a Buffaure, un bel panorama e pistoni larghi e facili ci accolgono per scaldare le gambe prima del tour, ci spostiamo poi sull' "altopiano" del ciampac, dove la neve è invernale, le piste perfette e larghe e ne bissiamo un paio prima di affrontare le bellissima nera che scende ad Alba. Bella pista, esposizione giusta, servita da un impianto veloce, ha tutti i crismi per essere bissati e quindi io e mia figlia ce la rifacciamo a tuono, mentre mio figlio piu piccolo tira il fiato. Alla fine della discesa si sale sulla cabina che ci porta a col de rossi, per visitare in inverno terreni attraversati in estate.
Valutando le file alle due seggiovie intermedie decidiamo di "spararci" una nera diego divertente e senza particolari difficoltà, arrivando all'ovetto semivuoto che ci riporta di nuova al colle, stavolta scendiamo sui pistoni fotonici del belvedere, arrivati al lupo bianco vediamo che le cabine che salgono al col rodella hanno una fila importante essendo impianti chiave dell'atroce tour verdearancio.
Risaliamo lato canazei dove la fila è nulla, perchè la transumanza sellarondisitca ha orari impianti quasi fissati dai flussi, infatti nel frattempo le seggiovie sopra non hanno piu file e ci rigodiamo da sopra i pistoni che scendo dal belvedere, completando un sass bece tour, utilizzando anche le piste bellissime sul versante di Arabba, e alla fine scendiamo con una 6 ancora godibilissima e arrivati in zona lupo bianco, visto che c'è ancora fila optiamo per un pranzo in orario teutonico.
Passato il tempo di un abbondante panino al sole, la fila è sparita e ci andiamo a gustare piste deserte sul col rodella durante l'ora di pranzo, per il ritorno optiamo per scendere fino a canazei sulla bellissima tre tre -11 dal rodella fino in paese. Pista assolutamente vuota e motlo bella, l'unica vera pista di dislivello nel comprensorio canazei-campitello. Tra orario e camminata agli impianti nessuno la sceglie, infatti arrivati in paese sono 410 m di camminata con sci in spalla, un bel deterrente. Ai suoi tempi quando faceva freddo, c'era la neve e meno turisti mi ricordo che con gli sci scendevamo per le strade del centro fino a quasi la partenza cabinovia.
Il rientro a ciampac comporta un trasferimento in cabina senza sciare molto consistente, superiore al tanto vituperato skyline di cortina e forse anche ai tre tronconi campiglio-pinzolo.
Si sale con la cabina di Canazei all'intermedia, secondo impianto fino al col rodella, dal rodella si scende ad alba, da alba si risale al ciampac e finalmente si mettono gli sci per prendere la seggiovia.
In zona ciampac la neve è sempre bella e fredda e un paio di piste ce le godiamo visto che siamo in tempo coi rientri. Arrivati a buffaure, esposto al sole la neve dimostra di essere trasformata e segnata.
Mio figlio fortunatamente opta per evitare piste rovinate e scende con ovetto a pozza, io e mia figlia andiamo alla ricerca della vulcano. Il primo tratto di rossa fatto da tutti è quasi insciabile, gobbe di pappa marcia la rendono al limite del pericolo, svoltando sulla nera i passaggi sono minimi e la pista assai migliore. La neve di rigelo del pomeriggio non è il massimo, e non da merito a una pista molto bella, larga, variegata non difficilissima, ma impegnativa con quelle condizioni.
Anche oggi chiudiamo il giro con sorriso e sofddisfazioni anche questa giornata, che mi fa comunque riflettere sulle difficolta logistiche e di affollamento che la val di fassa soffre a livello strutturale, con arroccamenti su funivia, senza discese in paese, senza alternative se non il lupo bianco. L'asse "minore" pozza-alba è decisamente superiore su questo aspetto con salita e discesa su entrambe le zone, con due nere di ottimo livello, mentre (praticamente non ce ne sono a rodella-belvedere (solo la diego nella parete alta), i rientri in paese sono ostici per la camminata finale, Campitello non ne ha e la parte bassa della 6 di pomeriggio mi ricordo diventare molto rovinata e affollata.
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Lunedì 05 : Marmolada + Arabba


La prima ipotesi era di "Imbarcarsi" da alba - col de rossi e scendere ad arabba per raggiugnere la Marmolada, ma tra file agli impianti, piste e risalite come letto sul forum seguo il consiglio di arrivare in auto al fedaia (penso indicazione di @mauropd su qualche topic), peraltro strada scorrevole e senza particolari impedimenti con le temp. autunnali o primaverili che dir si voglia. Avendola fatta questa estate che mi da il piacere di vedere il fedaia nella doppia versione.
Attraversando la val di fassa le file imponenti alle cabinovie di campitello e canazie mi fanno pensare di aver fatto la scelta giusta. Peraltro tra penia e il passo fedaia si incontrano temperatura incredibilmente invernali, superando i -3, ma arrivando subito dopo sopra zero a oltre 2 mila metri sui versanti assolati del passo.
Parcheggio affianco alla pista di raccordo marmolada-padon e metto gli sci a un metro dalla macchina (finiremo il giro con gli sci "in macchina" dalla pista) ci godiamo la pianeggiante discesa da capanna bill a malga ciapela e senza un secondo di fila ci stacchiamo gli sci e prendiamo la prima cabina per la marmolada, inanellando un triplete diretto di cabine che in pochi minuti ci porta alla fine del terzo troncone.
Sulla regina il vento si fa sentire e mi viene in mente che sui Salati con quel vento sarebbero stati chiusi impianti, collegamenti, bar, ricevitorie e bagni, mentre con le funifor della marmolada sembra una passeggiata turistica. Il vento spira alle spalle della pista per cui la copre con qualche dito di neve polverosa "simil fresca" ai lati, a rendere l'esperienza della Bellunense ancora piu goduriosa. Finalmente i miei sci "diversamente larghi", quantomeno inutili su piste ben battute rasate, mi lasciano grande goduria nel curvare sui mucchi di polvere accumulati al lato.. alla fine ce la spariamo quasi tutta in un fiato, anche mio figlio di 11 anni che accusa un po la fatica ma gioisce dell'impresa. Per essere un "meridionale" con poca frequentazione delle montagne, alla fine a 11 anni ha gia sciato le due piu belle discese delle dolomiti (lagazuoi e marmolada) e alcune delle piu note piste "nere" dei comprensori. Il secondo passaggio sul tratto che porta a capanna bill e seggiovia padon ci sorprende con un piacevole "marcione", che ne a me con sci larghi ne ai ragazzi (che hanno sempre facilità con le nevi sfatte) crea grandi problemi.
Sul padon altra storia, neve invernale, fredda, bella e pistoni facili e divertenti fino a imboccare la prima nera seria che ci porta giu ad arabba la bellissima (variante) Ornella, che mio figlio trova un po troppo ripida, mentre mia figlia ormai malata per le nere si gode a tutta velocita, semivuota e perfetta come tutte le nere di arabba (saranno ottime ancora alle 16)
Per permettere a mio figlio di fare una rossa a lui piu gradita Risaliamo con le cabine "deserte" della portados per andare alla solita rossa 6, ma la scelta non è ottimale, trattandosi di pista coinvolta dal sella ronda, che è diventata ormai una transumanza di folle senza idee che seguono i cartelli come pellegrini alla via crucis, si presenta già gobbosa , affolalta, non facile. Ad Arabba purtroppo bisognerebbe sciare solo sulle nere a porta vescovo perchè le fanno in pochi e sono perfette, ma molto ripide, mentre le poche rosse sono massacrate dai transumanti...
Mio figlio si riposa al rifugetto al sole mentre io e mia figlia non possiamo esimerci da una Fodoma da spararci tutta in un fiato e risaliamo a porta vescovo, affrontiamo la rossa iniziale (che altrove sarebbe sempre una nera) che tra gente, dossi, cambi di fondo è sicuramente piu impegnativa che una qualunque rossa italiana, e imbocchiamo la fodoma, pressochè deserta, perfetta.I tratti meno ripidi permettono curve per ogni gusto, ma i muri sono veramente continui e tosti, invidio chi abbia il livello tecnico per mantenere una scita in perfetta conduzione su questi tratti, senza perdere quota, o grattare con le lamine.
Recuperiamo mio figlio e risaliamo per andare verso la zona più tranquilla e divertente del passo pordoi, purtroppo la sequenza di piste rosse e blu che porta da porta vescovo agli impianti è assai piu impegnativa di quanto il colore lascerebbe pensare, soprattutto per mio figlio, perchè io tra gobbe e bordi pista mi diverto, ma il folle flusso di "senza fissa dimora" che si accalca sui percorsi del sella ronda è come una mandria di bufali che ara le uniche piste "facili" del settore porta vescovo, e parliamo di un lunedi inzio febbraio, senza un secondo di coda, ma i sellaronditisti sono tanti, alterano i flussi sciistici delle località di trasferimento (impatto assai piu pesante su fassa ad esempio) e fanno tutti le stesse piste e gli stessi impianti.
Saliamo per pranzo al passo e poi ci godiamo le autostrade rosse del versante belvedere, assolate, con neve perfetta, e quasi vuote all'ora di pranzo (noi pranziamo prima). Alle 14,30 inoltrate è ora di riprendere la via del ritorno. Purtroppo sulla blu che ci porterebbe direttamente ad arabba sotto porta vescovo, il percorso di rientro è interrotto, non è consentito il passaggio a scendere dal ponte per prendere la 4 (col seno di poi si faceva una variante dietro e si bypassava il problema) e ci obbligano a risalire sulla seggiovia "le pale" ripercorrendo la parte finale della pista "arata" dai sellarondisti, per poi scendere di nuovo alla partenza di porta vescovo, da dove con la cabinovia esterna si ritorna verso il padon.
L'altopiano ha piste godibilissime, perfettamente innevate, con neve invernale, ma le seggiovie biposto di memoria "fedariana" disincentivano a rifarle senza sole, peccato perché in tarda stagione o con anomalie calde come queste la zona è assai valida. Ci aspetta la rossa finale che riporta a padon/capanna bill, ovvero alla macchina, essendo esposta al sole temiamo sia pessima, invece quasi piacevole tranne il tratto iniziale piu battuto e arriviamo con gli sci praticamente dentro la macchina, comodissimo e gratis.
Come sempre ricordato Arabba è il comprensorio più "alpino" del DDS, meno fighetto dei cugini altoatesini del sellaronda, meno stellato, meno piste pianeggianti panoramiche (a meno di andare al cherz) rimane a mio avviso il piu completo e impegnativo per sciatori avanzati, con un rapporto dislivello km sciati che quasi nessun altro può offrire, con la possibilita di sciare nello stesso giorno su bellunese, fodoma, ornella, sourass, stazione non amata da chi prende il sole al rifugio, da chi "ma fa freddo", l'unica che nevica quando nelle altre valli del sr piove. Oltre a uno sci su pista per chi ha gambe, lamine e resistenza fisica, offre un potenziale freeride di livello superiore, per dislivelli, esposizioni, pendenze, sia in prossimità delle piste, che sui panettoni della marmolada che in tante valli con rientri "da organizzare", insomma la stazione per lo sciatore che cerca di mettersi alla prova piuttosto che fare vita mondana sulle piste e in paese, una delle mie preferite. Stazione perfetta per condizioni da marzo inoltrato/aprile, a differenza di quasi tutte le vicine e piu rinomate cugine di sellaronda. Rispetto alle sorelle bellunesi offre un livello di impianti superiore, al pari delle big altoatesine, addirittura 3 percorsi ad altra portata per raggiungere porta vescovo direttamente o con due scali. Forse la grande portanza degli impianti riversa troppe persone sulle piste piu facili (perche le nere non le trovi mai affollate) facendole rovinare anche prima.
un bel gemellaggio con Missouri in effetti ci sta tutto.... :TTTT
 
Per finire le ultime due giornate di sci "fiemmese" senza grosse sortite, quasi km 0


giovedì 8 si va al Cermis, parcheggiando in un paesaggio tutt'altro che invernale, quando solitamente il lato nord del fiume rimane sempre congelato e innevato anche in primavera.
Approfitto della cabina "bidirezionale" per salire al parcheggio del paese, dove al noleggio acquisto un paio di bastoncini a mio figlio, peraltro a prezzi onestissimi, in quanto in fassa un simpatico snowboarder anglofono con una frenata non molto controllata gli ne aveva spezzato uno.
L'affollamento è quasi nullo e anche questa volta mi sembra di sciare quasi in una stazione privata, le previsioni davano nuvole o possibile annuvolamento ma la giornata rimane piacevolmente soleggiata tutto il giorno, le temp sono sempre tiepide e sopra media, ma non tropicali come a inizio settimana.
La stazione mi sorprende e mi da molta soddisfazione, riconoscendo appieno la fondatezza dei tanti complimenti che riceve qui sul forum.
Dislivello spettacolare che si guadagna con due cabine e una seggiovia, da 2300 a 1000 inanellando 2 nere (totali quasi 5 km) e 1 rossa /2,5 km) per oltre 7 km di pista continua.
Sotto la neve non all'altezza di sopra ma sciabile tranquillamento con fondo un po ghiacciatino, ma parliamo di 1000 metri dove altrove si passeggia in bermuda, Sopra semplicemente fantastica, pista non difficile sempre sciabile e larghissima, Unico difetto in un tratto basso in ombra la visibilità un po troppo piatta che fa un effetto leggermente disorientante come quando c'è scarsa visibilità per nuovolosità.
Il comprensorio non è grande ma perfetto per chi vuole sciare intensamente, tutte le piste sopra hanno una qualità della neve stratosferica, la neve sparata ai lati non sembra artificiale, sembra quasi polvere di neve fresca, goduriosissima per chi ama sciare sugli accumuli ai lati pista come me. Le piste rosse servite da due seggiovie sono una meglio dell'altra, e il territorio sopra il secondo troncone si presenta anche con grandi potenzialità freeride tra boschetti bellissimi e spaziati giusti. Chiunque voglia fare innevamento artificiale e battere bene le piste dovrebbe andare a lezione al cermis, qualità eccellente, stazione perfetta per chi vuole sciare tanto e mettersi alla prova tecnicamente. Mentre i fgli mi tengono il tavolo per pranzo provo a fare le due olimpia nere tutte in un fiato ma non reggono le gambe e una pausetta di qualche secondo me la devo strappare.
A pranzo lo chalet Mercedes, abbastanza fonato, si dimostra ottima scelta, al sole, bellissimo design, servizio rapido, qualità buona e alla fine il prezzo inferiore a una cag...ta che mangeresti a Roccaraso in un posto orripilante al confronto, peraltro a differenza di quelli in cima con la solita musica tunz tuns a volume fastidio una selezione di italiana anni 70 80 a volume contenuto mi manda in brodo di giuggiole da boomer.
Mentre il panorama a sud su brulle montagne assolate è un po desolante in quota gli scorci su lagorai e dintorni sono fantastici e l'innevamento considerata esposizione favorevole e molto piu consistente di quanto si possa pensare, per rilassarsi in un giretto turistico c'è anche un piacevole skiweg nel bosco che permette di non fare la nera fino al primo troncone..
Stazione con i controc.zzi, piste perfette, atmosfera piacevolissima, personale cortese e sorridente, impianti perfettamente dimensionati e possibilità di sciare facendo dislivello fino a buttare le gambe, se vi piace giarare su skirama con tanti collegamenti orizzontali di piste blu affollate tipo sellaronda non veniteci, non fa per voi 😂
Finiamo di sciare alle 15 (pranzando presto 12.30) soddisfatti e stanchi arrivando con gli sci al parcheggio con la rossa olimpia un po smollata ma ancora sciabilissima.

Venerdi previsto maltempo con possibili nevicate e piogge a quote più basse, con il rischio neve (finto) dedido di non prendere una volta tanto la macchina e comodamente salire sullo skibus davanti alla porta dell'hotel con destinazione Bellamonte - Lusia, skirama di casa.
La giornata di maltempo era prevalentemente nubi umide e un po di nevischio leggero che neanche attaccava, nessun fastidio particolare per la sciabilità, il clima umido e bagnato ha sicuramente rovinato e spappato la grandiosa blu del versante Bellamonte castellir, il tratto superiore lievemente meglio ,ma per i bambini la neve molliccia non è un problema anzi spesso un divertimento.
Concentriamo la sciata nei versanti superiori, le due rosse del laste hanno neve perfetta e solo a tratti visibilità scarsa in alto, ma si sciano alla grande, le particolari seggiovie di resina con copertura si confermano molto performanti con brutto tempo e neve. Il comprensorio è perfetto in caso di nevicate perchè ha tutte cabine o seggiovie coperte per cui non ti infreddolisci su impianti aperti sotto le nevicate.
Il versante del Lusia è di qualità eccelsa al pari di Cermis, poche piste ma stupende, neve invernale e perfetta, gente nulla da contare con il pallottoliere (ma se gli hotel sono pieni, la gente fa le settimane bianche, poi che fanno tutti i giornalieri e non sciano se il tempo non è estivo??bho, io comunque me la godo con i ragazzi) . La nera del Piavac è veramente tanta roba, con un tratto ripido "vero", mia figlia se al divora mentre mio figlio non gradisce le pendenze estreme e preferisce le rosse commoventi mediolanum, fiamme oro, con le varianti tra cui canalone tomba non impegnativo e deserto.
Con mia figlia proviamo la bellissima fiamme oro nera fino a giu, ma come previsto con la neve bagnata non è piacevole e piuttosto faticosa, ritorniamo a goderci le piste sopra. Come sempre mangiamo presto per evitare affollamenti, tanto piu che con brutto tempo stanno tutti chiusi nei rifugi e ci godiamo la sciata a pranzo su piste desertissime, anche la marcia stradina nel bosco - parco giochi per bambini piace ai ragazzi come lo snow park facilitato dalla neve lenta.
Arriviamo con gli sci dentro lo skibus che ci porterà per il rientro in albergo anche oggi soddisfatti e stanchi il giusto (mio figlio assai di piu a 11 anni)

A mio avviso le stazioni di fiemme, seppure più raccolte sono una eccellenza sciistica come qualità piste, offrono lunghezze e dislivelli che per chi cerca uno sci tecnico e mettersi alla prova su piste magari da ripetere piu volte ,con una sciabilità migliore delle piu caotiche e meno verticali zone di campitello e canazei in fassa. Dove mancano a parte pozza-alba le piste che rientrano in paese e lo sviluppo" verticale" del comprensorio.

Se aggiungiamo anche latemar, carezza nella zona di confine tra fiemme e fassa ci sono comprensori da girare con pochi minuti di auto e molto facilmente, utilzizando anche i mezzi: lusia-bellamonte, latemar, sanpellegrino-falcade, cermis, e facendo un po di piu carezza e anche pozza-bufaure-ciampac e ciampedie che permettono di fare sia il giro dello skirama "fassa" che spaziare sul dds (non nomino neanche la viacrusironda)

Devo dire che la soddisfazione della vacanza è tanta, perchè le aspettative erano di avere difficolta a sciare con questo clima, invece muovendomi nel duplice senso di evitare caldo e folla ho goduto di piste eccellenti, panorami fantastici, piste da ben sciabili a quasi vuote sciando (non di weekend) dove la maggior parte degli sciatori che seguono "il branco" si lamentano di code e piste affollate, mai fata una coda e l'unica che ho visto (al rodella da lupo bianco) l'ho evitata.
Molto soddisfatto dalla tenuta fisica e dalla sciata dei ragazzi, ormai mia figlia piu veloce di me soprattutto sulle nere, e dalla loro propensione allo sci "esplorativo" alla miss (@missouri)

tante considerazioni da fare sulle possibilità di sviluppo turistico di una valle molto, forse troppo popolata con un enorme densità di turisiti rispetto ai comprensori soprattutto in fassa alta (assai piu alternative in fiemme e fassa bassa), In tutta la vallata vedrei benissimo un treno sci/turistico sul lato nord del fiume vicino alle piste di fondo a collegare paesi e stazioni sciistiche senza auto, liberando il territorio da congestionamento stradale e smog e code.
Ho molto apprezzato le stazioni di Fiemme, per le quali vedrei meglio di terribili collegamenti (che portano folla e diminuiscono sciabilità ) magari l'ampliamento sia di cermis che lusia con un paio di impianti nei versanti ben innevati ed esposti che offrono una stagione sciistica lunga e una qualità neve ottimale
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Bel report.. e son contento che vi siate divertiti(y) un unico appunto... Cermis, ti prego Cermis! tutte le volte che ho letto Ceremis mi si son incrociati gli occhi😅
 
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