La più ingiustamente negletta, Arolla, 18 marzo 2023

Kaliningrad

Kayakçı-ı ekrem
La scarsa risonanza riscossa dalla precedente fotocronaca su Arolla ha convinto l'estensore di queste e quelle note, che tornarci, magari in una giornata dalle condizioni meteorologiche perfette, sarebbe stata cosa buona, giusta e intelligente.

Arolla è un centro sciistico molto particolare che stenta a trovare suoi eguali in tutta la catena alpina. Con cinque sciovie alla francese, cioè a pertica lunga, di cui quattro ad ammorsamento automatico con strappo alla partenza tributario della velocità particolarmente elevata della fune, Arolla riesce, con un impatto minimo sull'ambiente, a dare accesso a un demanio sciistico estremamente ampio e vario su 1000 metri di dislivello. Le quote particolarmente elevate - si scia dai 3000 ai 2000 - sono di per se una garanzia di sufficienti spessori del manto nevoso naturale. Ciò nonostante, Arolla si è permessa una piccola concessione alla modernità installando nel settore più basso, discretamente dissimulati tra i larici, un paio di cannoni sparaneve, ciò che testimonia la volontà dei gestori di mantenere durevolmente vitale la stazione.

L'ascensione dai 2000 ai 3000 con le due sciovie principali è sorprendentemente veloce, ciò che permette di ripetere più e più volte le varie piste con tutte le varianti e i fuoripista di contorno. Certo, ad ogni nuova risalita i muscoli delle gambe stanno in tensione e si affaticano molto di più che non in una comoda seggiovia, eppure anche questa forma, se vogliamo "primitiva", di pratica sciatoria ha il suo fascino e andrebbe raccomandata a chi non ha mai avuto il piacere di provarla.

In appresso alcune fotografie della giornata finale di sci. È tutto, grazie dell'attenzione.

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^ Cappadocia? Mancano solo i palloni ....
 
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la cima dietro, a sinistra della foto, dovrebbe essere il Dent d'Herens.

LUI invece, dal lato della misteriosa e inaccessibile parete ovest, l'unica non piramidale, credo che non si riesca a vedere, coperto dalle cime più vicine. Anche se per pochissimo.

Il massiccio in mezzo alla foto, sopra i due sciatori, è il Mont Collon. Esattamente dietro alla montagna c'è il Col Collon, dove alcuni anni fa ero stato in trekking salendo dalla Valpelline in Val d'Aosta. Sono le zone centrali (diciamo a tre quarti) della mitica Haute Route tra Chamonix e Zermatt.


Stupenda anche lo spuntone acuminato dell'Aiguille de la Tsa, a strapiombo sulla valle:

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LUI invece, dal lato della misteriosa e inaccessibile parete ovest, l'unica non piramidale, credo che non si riesca a vedere, coperto dalle cime più vicine. Anche se per pochissimo.
L'unico posto da cui l'ho visto da quella prospettiva è Zinal. Se ritrovo la foto la metto qui.
 
Che ambiente superbo!

A me è piaciuta molto questa foto, immedesimandomi in chi sta affrontando la discesa in quel punto:

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Noi abbiamo vicino al Lago d'Iseo le PIRAMIDI DI ZONE (e dubito che vi farebbero passare in mezzo una strada forando con una galleria):


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Penso si riferisca al fenomeno che origina le piramidi di Zone, ce ne sono anche in TAA.
 
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