Perchè avete iniziato a sciare, dove, e ci porterete i vostri figli, nipoti, amici?

madflyhalf

Skifoso assolato che fa l'aperitivo
Quei 2 dobbiamo farli incontrare… 🧐
 

Fonzie

Utente malamente
Quante mucche mi porti in dote?
 
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madflyhalf

Skifoso assolato che fa l'aperitivo
Non mettere le mani avanti.
Ho detto solo incontrare!
 

botto

I ♥ Pelmo
In settimana bianca a san Vigilio di Marebbe nel 1973, settimana bianca organizzata dalla scuola in 1° media. Ci andai perchè prima di me ci era andato mio fratello e ne era entusiasta, anche se io ero mica tanto convinto.
Mattina lezioni di sci h 9-12, pomeriggio a scuola (ospitati nelle aule della scuola di san Vigilio) h 16-18.
Una unica (o due al massimo) classe mista, con prof della scuola nostra di Bologna. Un freddo mostruoso in quelle aule, peggio che a sciare.

Prima pista Pedagà, quando era uno skilift. La prima volta che salimmo in cima (e non più solo qualche metro a scaletta) mi sembrava un muro pazzesco.
E lo skilift Miara :aaahhh: Lunghissimo, velocissimo, con due solchi per gli sci profondi 10 cm che se uscivi eri fatto. E capitava spesso a noi principianti di cadere-

Da allora credo di non aver saltato un anno, e spero di non saltare nemmeno i prossimi 20.

da 18 anni ho casa in montagna ed i miei giorni di sci sono passati da 10 a 25, anche se ho abbandonato le mie sciate appenniniche :( (3 in 18 anni ne ho fatte).
A mio figlio piace sciare, anche se non ne fa una passione, ma nella sua generazione qua a Bologna sciano davvero in pochi. troppe alternative per le famiglie in inverno, almeno qui dove la distanza dalle alpi è notevole e gli Appennini hanno appeal solo per gli appassionati.

Pensate che nel 1978, a nemmeno 16 anni, io ed un mio amico ci facemmo - a fine giugno - Torino Bologna in treno, cambio stazione a Torino, treno fino a Pre st Didier, pulmann fino a Cervinia. Noi soli soletti, con valigia, sci, scarponi. Adesso è impensabile.
 

maxxxce

Well-known member
riallineando i ricordi..ormai vaghi..

fine anzi 70, ricordo mio nonno che mi tirava dai bastoncini in una baby in quel di Gressonay Saint Jean, dato che i nonni abitavano ad Ivrea…i ricordi si concretizzano con qualche foto in completo rosso cappellino etc…forse una o due uscite l’anno senza aver preso un impianto, mio zio gran sciatore cercò di portarmi su un impianto ma mi rifiutai..
Poi per un po’ di anni nulla fino al febbraio 87 mi pare dove organizzarono una gita con oratorio a Campiglio, con gli amici del paesino provammo a noleggiare gli sci, un’amica capace e 3/4 incapaci totali, a cada amo su al Grosté e riuscimmo a tornar giù per la chiusura degli impianti… na gran e luuuuuuuuunga discesa..😂😂😂
Seguirono quell’anno altre due gite a Gressonay e Courmayeur… dove mio zio mi diede un suo vecchio paio di sci Maxel con dei Marker Mrr…
ad ottobre nel paesello di 3000 anime organizzarono con il cai di Magenta il corso di sci a Gressoney… a punta Jolanda scoppiò lo stato nascente dell’amore che continua ancor oggi, e quasi come magia a novembre comprai una copia di Sci, la rivista con un be l’articolo su un certo Alberto Tomba che in estate si allenava trainando dei pesi sulla pista di atletica ( va be aveva già vinto medaglia ai mondiali di Crans Montana sul podio con Zurbriggen e Girardelli in gigante, dopo pochi giorni mentre avevamo bigiato per andare a vedere il salone del ciclo e motociclo scoppio la febbre di TOMBA LA BOMBA con la prima vittoria a Sestriere che vedemmo proprio al salone…
anno dopo sempre nel paesello organicarono col cai un’altro corso di sci ma questa volta con maestri di Milano per poter conoscere posti diversi, ma complice uno dei primi inverni con quasi totalitá di assenza di neve fummo costretti a rifugiarci praticamente in un paio di resort dotati di cannoni, Courmayeur ma soprattutto MONTECAMPIONE che allora era la stazione sciistica con la maggior parte di piste coperte da cannoni… gli unici miei due corsi collettivi di sci… poi autodidatta..
da li scoppiò assieme alla febbre di Albertone la febbre mia per lo sci, dove addirittura un anno rimanevo spesso a casa da scuola per poter guardarE le gare di sci in diretta ( pochi ricordano che una volta la programmazione era meno condizionata dalle tv e spesso correvano in settimana, indi per cui nei bar con dei mini televisori MIVAR ( di Abbiategrasso io abito ad abbiategrasso) da 14 pollici ci si ammassava nei bar al volo per veder vincere tomba..

da li si susseguirono diversi anni con gite con i Pullman fino a d aver la patente, dove si andava in discoteca si tornava alle 4 o 5 si andava a casa a cambiarsi e ci si trovava in piazza a prendere il pullman per andare a sciare😂😂😂

ricordo anche una delle giornate più assurde di sempre… gita a Pila decisa da tempo, durante la giornata il comprensorio si riempì inaspettatamente oltremodo ( probabile contestuale chiusura di mezza Valle D’Aosta causa vento) per poi esplodere tutto nella discesa con la vecchia cabinovia…il ritrovo ail pullman fisato come sempre per le 16, noi come altri riuscimmo a raggiungerlo circa alle 23.10…. 😱
gli anni successivi con un compagno di classe di un anno più grande di me, quindi patentato, al sabato spesso mi passava a prendere con il 127 blu del fratello e d andavamo nella bergamasca a sciare bigiando a scuola😂😂

seguirono diversi anni universitari di divertimento anche sciistico infrasettimanale con la università card…per poi decidere e riuscire a far convergere la grande passione dello sci nel lavoro conclusivo dei miei studi, la tesi di laurea analizzando il settore dello sci alpino da un punto di vista delle strategie di ringiovanimento con l’avvento del carving..contemporaneamente alla concentrazione orizzontale e verticale che stava avvenendo.
tesi scritta e discussa tra gennaio e marzo 2000 che si concludeva indicando come il futuro lo sviluppo sempre maggiore del FREERIDE, DEVO dire che allora ci vidi bene, anticipando ciò che sta accadendo un processo sempre più. Dilibertá ed adrenalina e natura… oggi praticamente da molti anni son passato al lato oscuro senza ritorno.. ps probabilmente quella fu la prima tesi di Laurea nel settore a livello mondiale,( lo studio di caso lo feci con Rossignol, allora leader assoluta del settore..Tomba e Compagnoni i principali testimonial)

poi quasi casualmente prendemmo una casa per la stagione nel 2008;2009 con la family, cioé la moglie ( ora ex😂😂) il primo figlio allora quattrenne e la moglie incinta…. In quel di Campodolcino ( MADESIMO) proprio nell’inverno più. Nevoso degli ultimi 20 anni…feci mettere gli sci al figlio in quei due anni in cui avemmo la casa li…gli. Anni successivi itineranti con il figlio che mi chiedeva di portarlo sempre a sciare, ora manco mi rivolge la parola😂😂😂 poi nel 2016 feci provare anche la piccola alla mitica baitina di Druogno in val Vigezzo…

ricordo poi forse l’ultima sciata di family io con i due figli a fine febbraio 20 poco prima dello scoppio del covid in quel di Crevacol, il figlio grande ormai con i miei indumenti di scorta…

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proprio oggi a pranzo con la piccola stavam parlando che é tanto che non andiamo a sciare assieme…
 

Leonardoc

Active member
Io ho iniziato a Vipiteno anche se sono Toscano. Vengo da una famiglia di "sportivi" e camperisti, mio padre ha sempre sciato fin da giovane e quando ero piccolo i miei mi hanno portato varie volte sulla neve con il camper: una volta mi ricordo verso i 3 anni con gli scietti di plastica. Poi complice una settimana bianca offerta da un fornitore del negozio del babbo (negli anni 80 i soldi giravano e le ditte si potevano permetttere di offrire settimane bianche ai clienti) colsero l'occasione per farmi fare la scuola sci (avevo 5 anni e mezzo). Il primo approccio fu abbastanza traumatico perchè mi affibbiarono a un maestro teutonico che non aveva nessuna voglia di insegnare a un bambino 'taliano che frignava perchè voleva la mamma. Meno male che il giorno dopo mi spostarono con un maestro che ci sapeva fare con i bimbi e fu amore a prima vista. In una settimana gia scendevo benino e da li non ho più smesso. Anche da pischello, 16/20 anni quando gli interessi erano ben altri, cercavo di andare sempre qualche volta, e devo dire che mio babbo mi ha sempre portato spesso, con la scusa qualche volta di saltare la scuola.
Con il camper giravamo tanti posti nelle Alpi, da est a ovest, da Sappada a La Thuile, passando per San Martino di Castrozza e Andalo per citarne alcuni.
Poi qua vicino avevamo Pian di Novello prima e il Cimone poi che sono stati i posti a portata di mano per la fuga di un giorno o due dove ho sciato tanto e ho affinato la tecnica (si parla di appennino tosco Emiliano fine anni 80 primi 90, per cui piste strette, poca neve, ghiaccio e non con il millerighe di adesso).
Dopodichè dal 2004 fino al 2015 stagioni invernali al Cimone e via su tutti i weekend. Poi con la mia compagnia che ho traviato ovviamente allo sci/snowboard (nel frattempo avevo imparato anche quello e gli anni 2000 del Cimone sono stati dedicati prevalentemente allo snowboard) oltre alle stagioni invernali abbiamo girato un po' (Livigno, Dolomiti ecc).
Ora con il piccolo di 5 anni abbiamo fatto un lavoro di "circonvenzione di incapace" :) prendendola molto alla larga e svezzandolo sulla neve gia a 6 mesi, per fargliela vedere, conoscere ecc. Poi ogni anno abbiamo fatto sempre qualche giorno sulla neve per farlo giocare. Fino al 2022 dove in 4 giorni a Andalo a gennaio siamo riusciti a convincerlo a mettersi gli sci... e pare gli sia piaciuto subito! Non ha fatto niente di che, giusto 30 metri in discesa "trainato" da me. Siamo tornati a Febbraio 2022 al Cimone (Iil ns posto del cuore) per farlo avviare alle lezioni. E' stato un mezzo successo e un mezzo fallimento: complice un virus gastro intestinale che non gli ha permesso di fare tutte le lezioni fissate, è stato difficile interrompere per poi riprendere con fine settimana spezzati per finire le lezioni gia pagate. Ma comunque lo spazzaneve fatto bene lo ha tirato fuori. Quest'anno invece molto meglio, una settimana di lezioni a Capodanno gli hanno aperto un mondo, siamo tornati poi 3 giorni ad Andalo e si è divertito tantissimo (ha voluto fare anche la notturna). Adesso sta abbandonando lo spazzaneve e inizia a fare le curve a sci paralleli e si diverte. Adesso se riusciamo torneremo in appennino un paio di fine settimana se le condizioni migliorano.
Il fatto di avere località sciistiche vicino è fondamentale per progredire e appassionare i bimbi; scegliere le giornate giuste, con bella neve ecc siginifica per loro fargli vivere la montagna come un divertimento e non solo come una fatica. Noi cerchiamo anche di alternare lo sci ad altre attività come lo slittino o magari la piscina o i parchi giochi. Deve capire che siamo in vacanza a fare sport e divertirsi. Ovviamente anche avere la possibilità di girare un po' i posti e vedere montagne bellissime e attrezzate invoglia senz'altro. Insomma noi abbiamo fatto un percorso per cercare di trasmettere a lui la ns passione, e iniziare a fare qualche discesa tutti e 3 insieme è una soddisfazione enorme.
 

bal.and

Member
Durante il periodo natalizio, con gli amici, passavamo qualche giorno in montagna fra la neve a Collina (pista chiusa da molti anni). Così un po’ alla volta mi sono innamorato di questo sport. Mia figlia ha iniziato a sciare da qualche anno nelle località qui vicino e sembra abbia ereditato un‘ poca della mia passione.
 

pierl

white week
La molla sono stato io.
Nella mia vita esistono poche cose: lo sport, l'arte, i libri, e una quarta cosa che non nomino per ovvietà.
Più l'amore per mia figlia che sotterra tutto il resto, normale.
Sport: ho cercato di farli tutti, pur non avendo mezza lira (padre scomparso quando avevo 18 anni).
Così, quando una amica mi ha detto "Andiamo a sciare, vieni? Ti insegno." io , sfrontato, ho risposto " Ma certo!".
Avevo una ventina d'anni. Capi da sci presi in prestito, soldi raschiati dal fondo del barile (lavoravo in teatro, fame nera pure lì), ma sono andato.
Mi ricordo ancora il materiale affittato: scarponi Caber, sci Elan, attacchi Look.
Il primo giorno risate epiche per le cadute, ma ho sciato tanto tanto tanto...tanto che la sera ho dormito con i piedi a spazzaneve (giuro, i muscoli erano così contratti che a letto le gambe invece che rimanere stese si chiudevano in posizione da sci).
Il secondo giorno via, da solo sulla azzurra panoramica: in un canalone innevato, da solo, solissimo, mi sono incantato nel sentire il suono degli sci che tagliavano la coltre bianca: primo colpo al cuore.
Il terzo giorno, la svolta: il fidanzato dell'amica mi portò per sfida su una nera (appenninica e breve, ma pur sempre nera ed enormemente al di sopra dei miei mezzi di allora).
Arrivai fino in fondo, sia pure a spazzaneve, senza paura e senza cadute.
Tutto questo mentre gli altri prendevano lezioni e continuavano a cadere.
Ho capito che lo sci era per me. Mi piaceva maledettamente la neve, l'odore della neve, il tirare le curve, lo sciare in solitudine, l'affrontare il rischio e la fatica delle pendenze.
Sono tornato, ho messo da parte i soldi e ho comprato gli scarponi (Salomon SX 90 rossi a calzata posteriore).
Ho incominciato a organizzare faticosi blitz con gli amici (quattro ragazzi in macchina, spese contenute) pur di sciare anche un giorno solo.
Anni dopo mio fratello ha preso una multiproprietà sulle Alpi, andavamo sempre insieme, così il rapporto è diventato definitivo e viscerale.
Ho abusato del mio fisico all'epoca potente e allenato, alla fine non ho mai affinato bene la tecnica.
Scendo ovunque, ma secondo me da schifo.
Ma ho messo mia figlia sulla neve a 4 anni, affidandola a un maestro.
Non so quanto mi reggeranno ancora le gambe, ma per adesso ci sono.
 
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avril

Well-known member
Gennaio 1985, dalle mie parti quell'ondata di gelo prolungò le vacanze di Natale di una settimana.

Lo sci è solo un'estensione della passione per la neve nata in quella occasione, infatti le prime settimane bianche le feci a Cervinia e Livigno che garantivano la neve anche in paese che per me conta molto.

Ho iniziato tardi a sciare quando potevo permettermelo lavorando, ma sto recuperando a grandi falcate.

Figlio 1 già scia discretamente in conduzione e sembra gradire, figlio 2 è ancora piccolino:)
 

Pupu

Active member
Ho iniziato a sciare a 6 anni nel 1987 a passo delle radici (Toscana), perché mia sorella più grande di me aveva iniziato pochi anni prima quindi mi portava con se

Nel 2002 mi sono fidanzato con la mia attuale moglie che ho fatto iniziare a sciare nel 2004 , adesso abbiamo 3 bambini

Il grande del 2012 ha iniziato a sciare nel 2017 , scia già molto bene in conduzione , scuola sci , maestri, campi invernali da solo con gruppi di ragazzi della sua età

i piccoli sono gemelli del 2019 li ho messi la prima volta sugli sci lo scorso anno avevano due anni e mezzo (per gioco) , quest’anno sono partiti molto bene entrambi, li portiamo già con noi sulle piste azzurre
 

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furio

The skiing Pac-man
non ricordo bene perchè e quando, sebbene immagino sia stato avviato da mio padre sciatore attorno ai miei 5-6 anni, ma di certo ricordo dove, quello che è il mio posto del cuore ahimè in continuo declino: il Terminillo, skilift Togo, migliaia di flash su quel breve tratto di pista davanti alla Piccola Baita, ancora oggi mi emoziono a pensarci.
la vera molla però fu un maestro a Pampeago a 16 anni, fino ad allora andavo in montagna sperando di vedere cadere la neve e dello sci non ero particolarmente amante, da allora ho scoperto il carving e adesso non riesco più a smettere di stare sugli spigoli sperando nel solleone!
 

marchèn

Well-known member
1) iniziai perchè mi portò a sciare mio babbo, non sapevo nulla dello sci avevo 5/6 anni
2) prime discese con maestro a Calice. Racines non c'era ancora.
3) bimbi vari portati a sciare per la prima volta in zona Vipiteno per organizzazione e funzionalità delle scuole sci. Corno alle Scale per toccata e fuga.
 

ClaudioTS

Active member

Primi sci ai piedi, anno 2008, a 32 anni, fatto in un giorno da autodidatta i campetti di Sappada a spazzaneve e preso lo skilift.

Perché? Perché amando la montagna ma per varie vicissitudini frequentata solo d' estate, dopo aver fatto ore e ore di camminata per salire da qualche parte, mi aveva sempre affascinato l'invernale possibilità di scendere tutto quel pendio in un attimo con degli sci ai piedi. E perché quando vedo la neve anche solo in fotografia sono felice come un bambino :)

Seconda volta, un anno dopo, con maestro e mia figlia all'epoca 4 anni, sullo Zoncolan. Perché? Per portare lei che non faceva altro che chiedere di sciare, affascinata dal vedere altri bimbetti che lo facevano. Risultati scarsi.

Terza volta, quella vera: a 34 anni nel 2010, sulla pista di plastica di Aurisina, provincia di Trieste, quasi sul livello del mare, in autunno. Corso collettivo di 4 domeniche + altre 4 domeniche. Perché? Sempre per portare mia figlia, che anche lei faceva lo stesso corso, con i bimbi, però. Perché visto che ne io ne mia moglie sapevamo sciare, se la bimba imparava, qualcuno doveva pur accompagnarla. E io dovevo imparare riducendo al minimo la possibilità di farmi male. Risultati? Ottimi, alla fine delle lezioni, andato sulla neve vera (Zoncolan) e già dalla prima uscita (con calma e circospezione) sceso da tutte le piste.

Nel frattempo è arrivato anche il secondo figlio, messo sugli sci a 3 anni e mezzo (era bello robusto :) ). Sta volta in montagna, a Piancavallo.

Quindi per quanto riguarda la prole, certo che si.


In tutti questi luoghi gli impianti ci sono ancora, e spero ci saranno per molto tempo.

Per far appassionare allo sci credo che una delle cose essenziali sia la settimana bianca scolastica. Là cominciano chi non ha i genitori "predisposti", che poi, se sboccia la passione, loro malgrado, nella maggior parte dei casi, la assecondano, quando economicamente possibile. Anche con la montagna non proprio vicina.

E comunque, la "malattia" si scatenò dai primi metri fatti sui campetti di Sappada la prima volta, ma probabilmente ce l'avevo già latente. Malattia ereditaria trasmessa ai figli, 16 anni lei e 13 lui, non vedono l'ora di essere sulle piste da sci, ultima sciata assieme lunedì scorso. Diciamo che alla fine delle piste aspettano che arrivi questo vecchio padre.

Ancora un paio di considerazioni:
1. Mai e poi mai avrei pensato che passati i 30 una passione simile mi avrebbe divorato peggio di un bambino, forse appena ora mi sto calmando.
2. A volte mi son trovato a pensare che quella dello sci sia proprio una passione ingrata: l'inverno non arriva mai, la primavera arriva subito, costa un casino, le montagne sono lontane (ci arrivo in 2 ore, ma non è che posso farmi un pomeriggio, devo fermare una giornata intera, e sono lavoratore autonomo con attività dal lunedì al sabato...)... Poi quando l'attacco fa clak passa tutto in un attimo :)
 
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Icix

New member
Bello sto thread.
1981: 7 anni, monte avena, con fratelli e genitori tutti in settimana bianca per imparare.
Anni a seguire solo uscite giornaliere sul Grappa (Lepre o Scarpon) o Val Lastari.
Dai 14 anni causa scimmia "Tomba" ogni domenica pullman di linea Bassano Enego 2000 con amici e a Melette con compagno di classe e genitori dello stesso con casa ad Asiago.
Con patente poi SMART, Rolle e Alleghe. Ultime sparate 96/97 poi stop (calcio amatoriale, f. e f.) fino al 2009 da sposato (moglie sciatrice solare*) quando un collega appassionato che faceva gare master mi ha rianimato la scimmia (qualche allenamento tra i pali con maestro anche se non ho mai fatto una gara e sciate serali). Dal 2010 ho girato tutto Veneto e TAA anche comprensori minori per sciare in tranquillità e sicurezza con mia figlia ora 14enne. Messa sugli sci a 3 anni e mezzo sullo Jochtal (corso 5gg 2 ore), poi sempre con me e saltuariamente maestro. Ora 1 settimana fissa periodo natalizio, 1 weekend ed almeno una decina di uscite giornaliere anno (più di metà da solo... sono le migliori).
* sciatrice solare: scia ed è di buonumore solo in presenza di sole, di piena visibilità, di temperature abbordabili, meglio ancora su piste non in ombra con neve perfetta preferibilmente azzure o rosse. Spesso perde volentieri un giro di seggiovia (che peccato....) x riposarsi e dedicarsi all'abbronzatura.
 

bbanzai2b

Active member
Contribuisco anche io a questo bellissimo 3d.

Prima volta sugli sci ai Resinelli, metà anni 1970, a 4-5 anni di età per volontà di un padre alpino. Nessun seguito, neanche lo ricorderei se non fosse per le sbiadite foto di rito.
Seconda volta inizio anni 1980, settimana bianca con la scuola. Da quel momento si susseguono varie settimane bianche scolastiche fino al 1986, quando alla morte di mio padre ci trasferiamo sul mare ma lontani dalla neve. Però a quel punto il seme è piantato e l’idea della neve resta nella mia testa.
Fast forward, inizio anni 1990. Dopo 6-7 anni la mia ragazza (e ora moglie) risveglia la neve nella mia testa. Organizza una settimana a Cortina e chiaramente io la seguo. Il problema è che lei è una sciatrice di razza, da n generazioni, scia ad un livello irraggiungibile (e ancora oggi non raggiunto) mentre io sono fermo allo spazzaneve avanzato. In quel lontano 1993 inizia la mia rincorsa, a perfezionare la tecnica e cercare di tenere il suo passo sugli sci.
Breve inciso … la mia signora è un animale da sci, si trasforma quando ha due tavole sotto i piedi. Si lamenta tutta la settimana dei dolori della mezza età, poi il sabato quando infila i suoi scarponi Rossignol (rigorosamente race) smette di lamentarsi e scia senza problemi per 7 ore, concludendo la giornata con serpentine nella neve trasformata, mentre io con i quadricipiti in fiamme scendo in modalità SuperG per limitare le curve. La domenica sera tolti gli scarponi comincia nuovamente a lamentarsi, ma a quel punto io non la ascolto perché ho da pensare ai dolori miei.
Nel 2004 la rincorsa si interrompe, causa infortunio al ginocchio di mia moglie (sciando, naturalmente). Dopodiché figli, vari trasferimenti in tutto il mondo per lavoro, la neve è l’ultimo dei nostri pensieri. Ma il seme, diventato pianta, sopravvive.
Nel 2011 ci troviamo a vivere in una città relativamente vicina alla neve. A quel punto il ginocchio (suo) è recuperato, i figli sono in età da sci (7 e 4), per cui iniziamo nuovamente a frequentare le piste. E non ci fermiamo più.

Il percorso negli ultimi 13 anni è quello tipico: si comincia con una settimana bianca con i bimbi a scuola di sci, seguono vari weekend, i bimbi nello sci club, la casa sulle piste (questa è stata un colpo di fortuna), fino a raggiungere il punto di svolta di 50 giorni di sci in una stagione. Adesso l’unico mio problema è che non solo non sono mai riuscito a raggiungere il livello di mia moglie, ma vedo i miei figli così superiori che a volte mi sembra di praticare uno sport diverso dal loro.
Ma va bene così, aspetto solo il momento in cui potrò portare a sciare i miei nipotini. Ma devo continuare a migliorare, altrimenti i loro genitori non li manderanno con il nonno, perché … “papà è tanto bravo ma non vorrai mica che i bimbi crescano sciando male come lui!”
 
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