velvetgold
Well-known member
Infatti proprio perché il giornalista è di spessore potrebbe essere andata cosiIn parecchi abbiamo criticato chi ha intervistato la Goggia, per la domanda sui gay nello sci, ho letto in giro anche altre critiche per la banalità delle domande poste, del tipo : una donna così famosa e vincente chissà quanto sarà corteggiata?, non sapevo chi fosse il giornalista e sono andato a vedere : Aldo Cazzullo, non proprio uno di primo pelo, forse, da lui, ci si aspettava di più......
l'intervista è stata una chiacchierata di un paio d'ore, magari a tavola, o comunque in situazione conviviale. Soprattutto perché la Goggia è un personaggio a 360 gradi, e nel circo mediatico sportivo c'è bisogno di rimpiazzare Federica Pellegrini, pur se la sciatrice non vanta il palmares della nuotatrice veneta.
Poi forse la regiatrazione è stata girata all'editor di redazione che ha tagliato, condensato, riassunto e l'ha resa fruibile per un medium quale il giornale cartaceo o il web.
E durante questo passaggio è successo il patatrac. Mi stupisco però che non si stata letta dalla Goggia, o dal suo ufficio stampa, prima.della pubblicazione, o che avendola letta non abbiano chiesto di rettificarla.
Per il resto, oggi come non mai, i personaggi pubblici e di successo debbano fare massima attenzione alle dichiarazioni, anche se ironiche, scherzose o volutamente paradossali o iperboliche.
Nel contesto della comunicazione su web e social è difficile far arrivare all'audience l'ironia o la battuta, soprattutto se il messaggio è veicolato in forma scritta (ben diversa la situazione dei video o dei reel).
il tribunale 2.0 non aspetta altro, è più implacabile del più severo giudice e non conosce attenuanti generiche o sospensione della pena
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