Segue dal giornale locale:
«Obiettivo primario è rompere l'isolamento»
il Corriere delle Alpi — 19 ottobre 2008 pagina 28 sezione: PROVINCIA
CORTINA. La nuova seggiovia del Giau è solo il primo tassello di un più ampio progetto che permetterà a Cortina, in un futuro si spera non molto lontano, di realizzare il tanto atteso collegamento sciistico con il passo Giau, il Falzarego e quindi la Val Badia e la Sellaronda.
«Le località che oggi “tirano” sono quelle che offrono collegamenti», spiega Stefano Illing, presidente di “Cortina Turismo”. «Le nostre società di impianti soffrono da anni di questa situazione.
La nuova seggiovia è fondamentale anche per il rilancio turistico di Colle Santa Lucia». Tra i vari problemi di cui soffre Cortina, si sa, c’è quello del suo isolamento dai comprensori sciistici limitrofi. In particolare quello delle vallate toccate dalla Sellaronda. La strada che si sta seguendo per uscirne è quello dello sviluppo del passo Giau, che farà da ponte alla creazione di un nuovo carosello sciistico da realizzare però rispettando al massimo l’ambiente.
«Le indicazioni di mercato», spiega Illing, «ci dicono che chi compra uno skipass compra anche aspettativa di emozioni, sensazioni di libertà. Il turista non vuole più fare sempre la stessa pista, ma inforca gli sci con un obiettivo, un percorso, com’è la Sellaronda. Per farlo pretende però di avere la pista fuori dall’albergo, di non perdere troppo tempo sugli impianti, di avere sicurezza, ma nello stesso tempo di essere libero. Gli skibus riesce ancora ad accettarli, purché non siano troppo lunghi».
Giro più corto e meno inquinante. «La seggiovia del Giau è stata realizzata pensando a questi principi», continua Illing, «senza collegamenti il Giau, unico sbocco turistico per Colle, era destinato a morire. L’esistente seggiovia di Fedare è da qualche anno compresa nel giro della Grande Guerra, che però comprende ben tre skibus; quello tra Rocca Pietore e Alleghe, tra Selva di Cadore e Giau e tra Bai de Dones e Falzarego. Un percorso lungo, che a volte non si riesce a concludere in un giorno magari proprio per un piccolo ritardo di qualche autobus. L’impianto che stiamo costruendo permetterà di eliminare lo skibus tra Bai de Dones e Falzarego e quindi di accorciare il giro di almeno 45 minuti. In questo modo abbiamo collegato il Giau al Falzarego e quindi alla Val Badia. Inoltre si è data una nuova prospettiva di sviluppo alla zona, che permette agli imprenditori locali di collocarsi in una posizione decisamente migliore sul mercato. Non senza dimenticare le positive ricadute sull’ambiente. È vero che un impianto ha un impatto ambientale, ma nello stesso tempo può essere una risorsa. È stato calcolato infatti che l’eliminazione dello skibus comporterà una minore emissione nell’ambiente di circa 60 tonnellate di anidride carbonica. Questo è stato un fatto determinante per avere i pareri positivi della Sovrintendenza e dei Comuni di Cortina e Colle».
Fase due: collegare Cortina col Falzarego. Con lo stesso ragionamento si sta portando avanti il progetto per collegare Cortina al passo Giau. «Sì», continua Illing, «la seconda fase sarà realizzare un impianto che dalla zona di Fedarola (lungo il passo Falzarego) porti fino alla base della frana delle Cinque Torri. Questa, tra l’altro, potrebbe costituire già di per se una pista naturale per scendere dal Giau. Oggi il collegamento col Falzarego viene garantito con uno skibus che parte da Son dei Prade ed arriva fino a Bai de Dones. Se lo eliminiamo il turista sarà ancora più invogliato a lasciare la macchina a casa perchè potrà andare e tornare sempre sugli sci. L’attenzione all’ambiente ricade poi anche sulla stagione estiva, sulla quale, in particolare nella zona del Falzarego, si è puntato molto».
«Obiettivo primario è rompere l'isolamento»
il Corriere delle Alpi — 19 ottobre 2008 pagina 28 sezione: PROVINCIA
CORTINA. La nuova seggiovia del Giau è solo il primo tassello di un più ampio progetto che permetterà a Cortina, in un futuro si spera non molto lontano, di realizzare il tanto atteso collegamento sciistico con il passo Giau, il Falzarego e quindi la Val Badia e la Sellaronda.
«Le località che oggi “tirano” sono quelle che offrono collegamenti», spiega Stefano Illing, presidente di “Cortina Turismo”. «Le nostre società di impianti soffrono da anni di questa situazione.
La nuova seggiovia è fondamentale anche per il rilancio turistico di Colle Santa Lucia». Tra i vari problemi di cui soffre Cortina, si sa, c’è quello del suo isolamento dai comprensori sciistici limitrofi. In particolare quello delle vallate toccate dalla Sellaronda. La strada che si sta seguendo per uscirne è quello dello sviluppo del passo Giau, che farà da ponte alla creazione di un nuovo carosello sciistico da realizzare però rispettando al massimo l’ambiente.
«Le indicazioni di mercato», spiega Illing, «ci dicono che chi compra uno skipass compra anche aspettativa di emozioni, sensazioni di libertà. Il turista non vuole più fare sempre la stessa pista, ma inforca gli sci con un obiettivo, un percorso, com’è la Sellaronda. Per farlo pretende però di avere la pista fuori dall’albergo, di non perdere troppo tempo sugli impianti, di avere sicurezza, ma nello stesso tempo di essere libero. Gli skibus riesce ancora ad accettarli, purché non siano troppo lunghi».
Giro più corto e meno inquinante. «La seggiovia del Giau è stata realizzata pensando a questi principi», continua Illing, «senza collegamenti il Giau, unico sbocco turistico per Colle, era destinato a morire. L’esistente seggiovia di Fedare è da qualche anno compresa nel giro della Grande Guerra, che però comprende ben tre skibus; quello tra Rocca Pietore e Alleghe, tra Selva di Cadore e Giau e tra Bai de Dones e Falzarego. Un percorso lungo, che a volte non si riesce a concludere in un giorno magari proprio per un piccolo ritardo di qualche autobus. L’impianto che stiamo costruendo permetterà di eliminare lo skibus tra Bai de Dones e Falzarego e quindi di accorciare il giro di almeno 45 minuti. In questo modo abbiamo collegato il Giau al Falzarego e quindi alla Val Badia. Inoltre si è data una nuova prospettiva di sviluppo alla zona, che permette agli imprenditori locali di collocarsi in una posizione decisamente migliore sul mercato. Non senza dimenticare le positive ricadute sull’ambiente. È vero che un impianto ha un impatto ambientale, ma nello stesso tempo può essere una risorsa. È stato calcolato infatti che l’eliminazione dello skibus comporterà una minore emissione nell’ambiente di circa 60 tonnellate di anidride carbonica. Questo è stato un fatto determinante per avere i pareri positivi della Sovrintendenza e dei Comuni di Cortina e Colle».
Fase due: collegare Cortina col Falzarego. Con lo stesso ragionamento si sta portando avanti il progetto per collegare Cortina al passo Giau. «Sì», continua Illing, «la seconda fase sarà realizzare un impianto che dalla zona di Fedarola (lungo il passo Falzarego) porti fino alla base della frana delle Cinque Torri. Questa, tra l’altro, potrebbe costituire già di per se una pista naturale per scendere dal Giau. Oggi il collegamento col Falzarego viene garantito con uno skibus che parte da Son dei Prade ed arriva fino a Bai de Dones. Se lo eliminiamo il turista sarà ancora più invogliato a lasciare la macchina a casa perchè potrà andare e tornare sempre sugli sci. L’attenzione all’ambiente ricade poi anche sulla stagione estiva, sulla quale, in particolare nella zona del Falzarego, si è puntato molto».