Alberto Tomba: per i fan e non solo

Faccio fatica ricordare un sciatore/sciatrice prima di Tomba e dopo Tomba che riusciva a portare sulle piste 40/50k persone…è stato fenomeno che andato oltre lo sport, in questo sono perfettamente d’accordo.
Quando è esploso frequentavo il Politecnico di Milano, ricordo ancora le aule che si sfollavano e ci si accalcava tutti davanti alle vetrine di negozi di elettronica dove regolarmente c’era una tv che mostrava la gara: cose del genere non le ho più viste.
 
Faccio fatica ricordare un sciatore/sciatrice prima di Tomba e dopo Tomba che riusciva a portare sulle piste 40/50k persone…è stato fenomeno che andato oltre lo sport, in questo sono perfettamente d’accordo.
Quando è esploso frequentavo il Politecnico di Milano, ricordo ancora le aule che si sfollavano e ci si accalcava tutti davanti alle vetrine di negozi di elettronica dove regolarmente c’era una tv che mostrava la gara: cose del genere non le ho più viste.
Perché ormai siamo isolati con la diretta sul cellulare.

Come detto anche ieri sera, Tomba correva piu per gli spettatori che oercse stesso, o almeno sembrava così, questo è stato il suo "trucco" per appassionarci così tanto.
Dell'ultimo ventennio credo che solo h. maier e bode avrebbero potuto muovere tanta gente.
Ai tempi d'oggi Feller avrebbe potuto fare molto per attirare il pubblico, ma già ora è diventato perfettino e corre fine a stesso.
Vedremo con braathen e vinatzer come si evolverà la storia
 
Erano anche - come già accennato - anni in cui era più facile emozionarsi, c'era desiderio di vivere più sereni, il mondo stava cambiando, c'erano prospettive di pace in Europa, di una vita senza paura della guerra o di tensioni sociali violente, era un po' un carnevale continuo e la ricerca di una felicità ed un entusiasmo sociale e diffuso con grande fiducia nelle "magnifiche sorti e progressive" dell'Occidente, ci sembrava che la diffusione della tecnologia avrebbe reso magnifico e sereno il quotidiano...
Vestiti, trucco e parucco erano da Carnevale perenne.
Per cui noi italiani, sportivi da divano, ci appropriavano di sport e simboli anche improbabili, facendo il tifo pure per una barca a vela, per uno che spara al piattello o gioca a golf...
Non era spirito competitivo, ma una spasmodica ricerca di simboli in cui identificarsi (come accade sempre quando uno squilibrio altera i vecchi valori e si va alla ricerca di nuovi appoggi sicuri ).

Detto questo non spoilerate perché devo ancora vederlo.
 
Documentario bellissimo e molto nostalgico, solo una cosa…ma come cavolo andavamo in giro vestiti? :cool: :ROFLMAO: :ROFLMAO::ROFLMAO: Per non parlare delle tute di Alberto…non se ne salva una:ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:

Ciao
 
Siete vecchi nostalgici. E' passato un congruo numero di anni per poter, con un certo distacco, inquadrare Tomba nel contesto di un elite di campioni dello sci come ce ne sono stati altri. E' stato anche, e forse soprattutto, un fatto di costume nazionale, capitato dopo i lunghi anni bui del post-valanga azzurra. Comunque un arci-italiano, che ho ammirato come sciatore ma che mi ha sempre lasciato indifferente come personaggio.
Io le discese di Tomba me le ricordo dal 92' in poi, in casa ogni gara era sacra, la guardavano tutti anche chi sulla neve non era mai stato nemmeno con lo slittino. Idem per la Compagnoni. Il problema è che a distanza di quasi 30 anni, non ci sono più stati sciatori uomini Italiani in grado di vincere anche solo un terzo di quello che ha vinto Alberto Tomba. Per fortuna invece le donne post Compagnoni ci sono state eccome, ed è un piacere guardarle.
 

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. Per fortuna invece le donne post Compagnoni ci sono state eccome, ed è un piacere guardarle.
Eppure non se le fila praticamente nessuno.

Sebbene potessero essere un volano eccezionale per la ns economia montana, per il turismo, per lo sport o anche solo una vita più sana per i ns. figli.
E siamo quasi a fine ciclo...
 
Eppure non se le fila praticamente nessuno.

Sebbene potessero essere un volano eccezionale per la ns economia montana, per il turismo, per lo sport o anche solo una vita più sana per i ns. figli.
E siamo quasi a fine ciclo...
Io personalmente seguo le loro gare molto volentieri. Goggia e Brignone hanno vinto praticamente tutto e la Bassino si difende bene.
Non hanno il riscontro mediatico extra pista che aveva Tomba, perchè appunto lui era più "personaggio". Però mi sembra che se ne parli anche come gossip, l'anno scorso ricordo le polimiche mamma Brigone-Goggia o le varie inchieste giornalistiche attuali sulla relazione Goggia-Giletti. Cosa intendi con non se le fila nessuno?
 
Io personalmente seguo le loro gare molto volentieri. Goggia e Brignone hanno vinto praticamente tutto e la Bassino si difende bene.
Non hanno il riscontro mediatico extra pista che aveva Tomba, perchè appunto lui era più "personaggio". Però mi sembra che se ne parli anche come gossip, l'anno scorso ricordo le polimiche mamma Brigone-Goggia o le varie inchieste giornalistiche attuali sulla relazione Goggia-Giletti. Cosa intendi con non se le fila nessuno?
Non tra gli appassionati naturalmente: parlo di masse che comunque viaggiano girano spendono prenotano anche se non sciano e forse (sull'onda dell'entusiasmo mediatico e di una efficace promozione...) potrebbero alla fine decidere di mettere i loro bimbi (anche cittadini, anche del profondo sud, anche marittimi) sugli sci.
Proprio il fatto che ci sia voluta la Quario a scatenare interesse generale (in Italia i figli so' piezz'e core pure a Bolzano...!) xi dice che forse questo spazio c'era ... Ma forse mi sbaglio, forse i tempi sono cambiati ed i "laici" dello sci rimarrebbero indifferenti... :(

Certo che anche in questi caso avevamo da sfruttare un'eccellenza nazionale per un beneficio generale, ma non siamo riusciti a "fare sistema".
 
È proprio l'aver movimentato masse di tifosi (a cui dello sci non fregava sostanzialmente niente e ne capivano ancora meno) che, anche in quegli anni, non ho mai digerito dell' "effetto Tomba".

Anche perché poi non c'è stato un effetto traino duraturo per il movimento dello sci. Come è venuta, quella gente se n'è andata quando i successi sono scemati. Al massimo va ancora ad intasare le piste delle solite note località durante le "Vacanze di Natale".

Di Tomba personaggio non posso ignorare l'incapacità di completare una frase di senso compiuto. Ora come allora. Lo vedo più come un fenomeno di colore che un grande personaggio.

All'essere umano invece sono affezionato; e nelle interviste recenti sembra così lontano dal giovane spaccone che era allora.

Lo sciatore Tomba, invece, non si discute. Ma come lui, molti altri hanno fatto la storia dello sci con alterni successi. A cominciare da Maier, che apparve subito dopo, facendo capire subito chi era, partecipando alle finali l'anno dei successi in Coppa Europa.
 
Ultima modifica:
L'effetto traino non c'è e secondo me non ci sarà mai.
In Austria e Svizzera lo sci è lo sport Nazionale, lo praticano tutti o quasi, in Italia purtroppo "si vive" di calcio.
 
8pn0Eppure non se le fila praticamente nessuno.

Sebbene potessero essere un volano eccezionale per la ns economia montana, per il turismo, per lo sport o anche solo una vita più sana per i ns. figli.
E siamo quasi a fine ciclo...
Vabbe ma è "fisiologico". Con le dovute proporzioni c'è lo stesso rapporto che corre tra Valentino rossi e i ragazzi della motogp attuale.
Per "uscire" dal mondo degli appassionati e raggiungere una platea più ampia ci vuole, oltre al talento in pista, molto molto altro.
Tomba per lo sci è stato Valentino rossi per la motogp, woods per il golf, Borg per il tennis, ti direi anche Jordan per il basket. Gente che ha segnato il proprio sport con un prima e un dopo di loro.
 
Uhm…ni….per alcuni degli sportivi citati sono d’accordo…per altri no, perché non sono andati oltre al loro aspetto sportivo.
Tomba, come Rossi anche se in forma minore, sono stati un fenomeno sociale, che è qualcosa che va oltre l’ambito sportivo: per Tomba si è fermato un festival di San Remo….oggi per vedere una gara di sci sulla Rai bisogna accendere un cero.
Oggi non c’è più humus per permettere a personaggi del genere di “esplodere” in quella maniera, la nostra è ormai una civiltà anestetizzata dai social, dal web che genera quel distacco tra il campione e la gente per cui difficilmente si ripeteranno fenomeni simili.
Lo vediamo noi stessi, o per lo meno io, vent’anni fa avrei preso la macchina e sarei andato di corsa a gustarmi la gara, il contatto con l’atleta; oggi mi basta un post sul forum o un like su un social.
 
Uhm…ni….per alcuni degli sportivi citati sono d’accordo…per altri no, perché non sono andati oltre al loro aspetto sportivo.
Tomba, come Rossi anche se in forma minore, sono stati un fenomeno sociale, che è qualcosa che va oltre l’ambito sportivo: per Tomba si è fermato un festival di San Remo….oggi per vedere una gara di sci sulla Rai bisogna accendere un cero.
Oggi non c’è più humus per permettere a personaggi del genere di “esplodere” in quella maniera, la nostra è ormai una civiltà anestetizzata dai social, dal web che genera quel distacco tra il campione e la gente per cui difficilmente si ripeteranno fenomeni simili.
Lo vediamo noi stessi, o per lo meno io, vent’anni fa avrei preso la macchina e sarei andato di corsa a gustarmi la gara, il contatto con l’atleta; oggi mi basta un post sul forum o un like su un social.
Forse sei un po pessimista sull'evoluzione del genere umano ma concordo abbastanza. È cambiata esponenzialmente la visibilità mediatica anche degli sport minori (chi è interessato oggi può vedere e seguire praticamente tutto dal divano di casa) e quindi, anche dovesse arrivare il fenomeno "POP" non potrebbe forse più creare il terremoto che Tomba o Rossi hanno creato nei loro sport al loro arrivo.

Che poi c'è un altro fenomeno in corso che magari non vediamo per appunto "bulimia informativa" ma stiamo vivendo un epoca in cui i fuoriclasse generazionali si susseguono con un ritmo molto maggiore rispetto a prima. Ne parlavano Puppo e Ambesi di recente in un podcast. Nel mondo dello sport invernale abbiamo Shiffrin, Odermatt nell'alpino (che hanno preso il testimone al volo da Vonn e Hirsher.. Klebo nel fondo. Boe nel biathlon (subito dopo il ritiro di Fourcade) e un altro nel Bob. Se ampliamo a sport "estivi".. ll ciclismo sta vivendo in contemporanea 3/4 alieni (pogacar, VDP, van aert, evenepol) tipo il tennis di federer, nadal e djokovic.. in F1 Hamilton e verstappen stanno scrivendo libri dei record.
Insomma tutta gente che sta scrivendo la storia del proprio sport in un modo che percepiamo quasi normale.. ma che proprio normale non è.
Ma sono d'accordo che non possano avere l'impatto sociale/mediatico che hanno avuto certi loro predecessori per tutta una serie di motivi (alcuni dei quali evidenziati da te).
 
Uhm…ni….per alcuni degli sportivi citati sono d’accordo…per altri no, perché non sono andati oltre al loro aspetto sportivo.
Tomba, come Rossi anche se in forma minore, sono stati un fenomeno sociale, che è qualcosa che va oltre l’ambito sportivo: per Tomba si è fermato un festival di San Remo….oggi per vedere una gara di sci sulla Rai bisogna accendere un cero.
Oggi non c’è più humus per permettere a personaggi del genere di “esplodere” in quella maniera, la nostra è ormai una civiltà anestetizzata dai social, dal web che genera quel distacco tra il campione e la gente per cui difficilmente si ripeteranno fenomeni simili.
Lo vediamo noi stessi, o per lo meno io, vent’anni fa avrei preso la macchina e sarei andato di corsa a gustarmi la gara, il contatto con l’atleta; oggi mi basta un post sul forum o un like su un social.
Be ma nel 1988 certe cose le vedevi solo in diretta su 3-4 canali tv, non c'erano le repliche h24 come adesso, you tube, sky, dazn, facebook ecc...
 
Be ma nel 1988 certe cose le vedevi solo in diretta su 3-4 canali tv, non c'erano le repliche h24 come adesso, you tube, sky, dazn, facebook ecc...
Ma lo so bene, e questo è uno dei motivi che mi porta pensare che difficilmente ci sarà un fenomeno Tomba in futuro, per quanto continueranno ad esserci e a nascere atleti del suo livello o anche superiori.
Forse sei un po pessimista sull'evoluzione del genere umano ma concordo abbastanza. È cambiata esponenzialmente la visibilità mediatica anche degli sport minori (chi è interessato oggi può vedere e seguire praticamente tutto dal divano di casa) e quindi, anche dovesse arrivare il fenomeno "POP" non potrebbe forse più creare il terremoto che Tomba o Rossi hanno creato nei loro sport al loro arrivo.

Che poi c'è un altro fenomeno in corso che magari non vediamo per appunto "bulimia informativa" ma stiamo vivendo un epoca in cui i fuoriclasse generazionali si susseguono con un ritmo molto maggiore rispetto a prima. Ne parlavano Puppo e Ambesi di recente in un podcast. Nel mondo dello sport invernale abbiamo Shiffrin, Odermatt nell'alpino (che hanno preso il testimone al volo da Vonn e Hirsher.. Klebo nel fondo. Boe nel biathlon (subito dopo il ritiro di Fourcade) e un altro nel Bob. Se ampliamo a sport "estivi".. ll ciclismo sta vivendo in contemporanea 3/4 alieni (pogacar, VDP, van aert, evenepol) tipo il tennis di federer, nadal e djokovic.. in F1 Hamilton e verstappen stanno scrivendo libri dei record.
Insomma tutta gente che sta scrivendo la storia del proprio sport in un modo che percepiamo quasi normale.. ma che proprio normale non è.
Ma sono d'accordo che non possano avere l'impatto sociale/mediatico che hanno avuto certi loro predecessori per tutta una serie di motivi (alcuni dei quali evidenziati da te).
Ma no, non sono pessimista, appartengo solo ad un’altra epoca per quanto adattato ed integrato in questa.
L’adolescenza l’ho trascorsa negli anni 70 e 80, quando l’unico smartphone era una….cabina telefonica: non essere quotidianamente connessi era la normalità, ora sarei il primo a bloccare il mondo se esco di casa senza telefonino.
Per come sono fatto io, stavo meglio allora, ma lungi da me dire che era meglio…il mondo va avanti e mi adeguo.
Sicuramente quel modo di vivere di allora creava delle necessità verso alcuni personaggi pubblici che oggi difficilmente si ripeteranno.
 
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