Via Lattea - Info e News

Considerate le previsioni di Terios direi di riconvertire le decrepite seggiovie con delle moderne sciovie al max qualche ancora nei punti più affollati e giornaliero a 30 euri
 
Rientrato ieri sera a casa dopo 4 giorni a Sestriere. Erano 15 anni che non andavo e leggendovi pensavo "vabbè ma che esagerati, non sarà mica così ridotta male..". Invece no, devo ammettere che avevate ragione.
Sotto tanti aspetti hai proprio la percezione di una "vecchia e nobile signora" che continua a girare in pelliccia ma sono ha le calze bucate, il maglione sgualcito e le scarpe bucate.
Dico tanti aspetti perchè le criticità non si limitano agli impianti, manutenzione piste, etc... ma vanno ben oltre.
L'offerta alberghiera è tremendamente sottodimensionata e, cosa ancora peggiore, con un rapporto qualità prezzo fuori da ogni logica. Sono quasi tutte strutture vetuste, negli arredi e nei servizi offerti. Ho alloggiato in un 4 stelle che in altri parti d'Italia farebbe fatica a conservare 3.
I servizi di ristorazione... idem. Pochissimi (Sabato pomeriggio, in 4+2 bambini abbiamo chiamato 24 locali (VENTIQUATTRO) tra Sestirere, Cesana, Pragelato e paesini limitrofi e nessuno aveva posto!) e con un offerta culinaria inesistente. Varia magari la qualità ma hanno tutti esattamente lo stesso menu.
I servizi oltre lo sci. Eravamo due famiglie con due bimbi di 4 anni... non è possibile che in stazione così grande non esista una kinder area sulla neve dove far giocare i bambini. C'è solo un parchetto giochi (lungo la strada, scollegato dal resto) e una "pistina" da BOB. Stop.

L'insieme di questi aspetti poi si riflette sui tanti fondi sfitti, etc...
 
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No, non è sufficiente.
Con quello garantiresti un rientro sci ai piedi da Sauze o Sansicario a Sestriere.
Ma è fattibile anche riprendendo la cabinovia: non bello ma efficace.
Da Sestriere e Sansicario per andare a Sauze, viceversa, per gli sciatori occasionali è un incubo tecnico mentre per i più scafati può diventarlo a causa della mancanza di una copertura nevosa adeguata e dalla presenza in pista di incapaci in preda all’attrezzo.
 
forse il parere di un non locale è un elemento di maggiore oggettività a cui fare riferimento.
Non è solo rimodernando le seggiovie, ormai ferme a 20 anni fa le migliori, o potenziando qualche impianto e pista che si cambierà il turismo di un comprensorio.
Una cosa è ragionare su una singola stazione di 30 km di piste, dove l'effetto è immediato, un altra è considerare un comprensorio importante con diverse stazioni, comuni, borghi e collegamenti potenziali a un grande centro urbano. Quando si parla di comprensorio è proprio l'offerta integrata di piste, impianti, alberghi, alloggi, ristoranti, servizi..etc. a creare il valore turistico. Più il comprensorio è grande e più ci si aspetterebbe un livello complessivo a un certo standard, cosa che in val di Susa manca, anche con grande difformità anche tra le singole località. Forse mettere in competizione le singole stazioni all'interno di un consorzio potrebbe agevolare il processo di crescita locale.
Il fatto che il turismo si sia consolidato in anni di brasassismo da una parte su uno zoccolo duro di seconde case, meno sensibili a servizi e disservizi e che si adattano quasi inevitabilmente, un buon numero di pendolari con una grande città a due passi e come turismo principalmente stranieri anglosassoni, che forse portano incassi, ma che essendo soprattutto alla ricerca dell'alcolico a basso costo non portano certo a una crescita dell'offerta alberghiera in termini di qualità o dei servizi e ristorazione, di certo neanche di impianti e piste.
Diciamo che il fenomeno non era cosi diverso da quello che succedeva negli ultimi 30 anni alla più piccola Pila (con alberghi fermi agli anni 80-90) che solo negli ultimi anni sta vedendo una certa possibilità di cambio di tendenza.
Personalmente rimasi perplesso quando leggendo una promo skiapss sul sito e contattando gli hotel indicati nello stesso, alcuni rispondevano di non sapere delle condizioni sullo skipass perchè non se ne occupano loro. Risposte che in trentino non sentirai mai, figuriamoci da strutture 3 e 4 stelle.
Probabilmente avere alle spalle una grossa città e accessi facili garantisce a livello di stagionali e giornalieri un numero fisso di clienti stabile su cui adagiarsi a livello di incassi, riservando l'alberghiero alla clientela "fissa" o agli stranieri di "bocca buona", suddividendosi un pò le tipologie tra le varie località, alcune ormai sia quasi dedicate agli stranieri .
Peraltro basta farsi un giro sulle pagine web degli alberghi e degli operatori per farsi un idea.

Paradossalmente dalla polemica dei prezzi skipass convenienti (in verità più che sufficienti alla speculazione brassiana), si deduce anche una certa logica "dei limiti perseguibili", se VL volesse rientrare di eventuali possibili investimenti su impianti e piste alzando il prezzo skipass, non potrà di certo posizionarsi sui livelli (alti) del DDS dove oltre alla qualità tecnica (piste + impianti) è tutto il contesto dell'offerta che non è paragonabile.
A oggi la politica di prezzi alti sugli stagionali, con poche promo, evidenzia quali sono le fonti per fare la base di cassa (gli stagionali per brasso sono come i dipendenti con busta paga per il fisco), mentre un prezzo apparentemente concorrenziale del giornaliero serve a tentare di nascondere le carenze strutturali cercando il cliente più sensibile al prezzo che alla qualità di ciò che paga, oltre al pendolare che difficilmente andrebbe altrove

il discorso è complesso, interessante, ma anche difficile soluzione, si è creato uno status quo che in forma macro mi ricorda tanto i fenomeni microscopici che ben conosco in appennino...
 

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Rientrato ieri sera a casa dopo 4 giorni a Sestriere. Erano 15 anni che non andavo e leggendovi pensavo "vabbè ma che esagerati, non sarà mica così ridotta male..". Invece no, devo ammettere che avevate ragione.
Sotto tanti aspetti hai proprio la percezione di una "vecchia e nobile signora" che continua a girare in pelliccia ma sono ha le calze bucate, il maglione sgualcito e le scarpe bucate.
Dico tanti aspetti perchè le criticità non si limitano agli impianti, manutenzione piste, etc... ma vanno ben oltre.
L'offerta alberghiera è tremendamente sottodimensionata e, cosa ancora peggiore, con un rapporto qualità prezzo fuori da ogni logica. Sono quasi tutte strutture vetuste, negli arredi e nei servizi offerti. Ho alloggiato in un 4 stelle che in altri parti d'Italia farebbe fatica a conservare 3.
I servizi di ristorazione... idem. Pochissimi (Sabato pomeriggio, in 4+2 bambini abbiamo chiamato 24 locali (VENTIQUATTRO) tra Sestirere, Cesana, Pragelato e paesini limitrofi e nessuno aveva posto!) e con un offerta culinaria inesistente. Varia magari la qualità ma hanno tutti esattamente lo stesso menu.
I servizi oltre lo sci. Eravamo due famiglie con due bimbi di 4 anni... non è possibile che in stazione così grande non esista una kinder area sulla neve dove far giocare i bambini. C'è solo un parchetto giochi (lungo la strada, scollegato dal resto) e una "pistina" da BOB. Stop.

L'insieme di questi aspetti poi si riflette sui tanti fondi sfitti, etc...
Vecchia pelliccia,maglione sgualcito,calze bucate........😅😅😅
......torta di riso finita ......
 
dovrebbero ricostruire l'impianto che da Borgata portava al Basset, eliminato da cialtroni!
A mio avviso la parte più oscura di tutta la vicenda. Ci sono due telecabine, una della gestione ed una della regione.
Un giorno Egli si sveglia e pensa: ma se eliminassi la prima, il costo di quell'impianto per me scenderebbe a zero vero?
Idea geniale, dal prossimo anno rimane solo l'altra.

Poi si è giustificato dicendo che una era un doppione dell'altra, nonostante che si tratta di impianti che partono e arrivano in due luoghi diversi.

Oramai è pressoché impossibile per le finanze della Via Lattea ricostruire l'impianto, soprattutto con ciò che di altro c'è da fare (anche se per me sarebbe fondamentale).
 
tra una decina d'anni o poco più, lo sci, in Italia, sarà morto. Salvo andare in località come Cervinia o essere disposti a fare fitness su moquettes sparate in mezzo al seccume invernale. Ovvio sperare mi sbagli, ma la vedo dura continuare con lo sci di massa, sia per ragioni climatiche sia, soprattutto, per ragioni socioeconomiche.
Se gli anni fossero veramente solo dieci, allora qualsiasi investimento non ha senso a priori.

Secondo me dal punto di vista climatico resiste molto di più ma lo vedo molto male sotto il punto di vista economico (così come tutto il resto, perché un paese dove i salari non aumentano mai ma il costo della vita aumenta in continuazione - lo ha fatto in questi anni senza inflazione e adesso il trend è fuori controllo - non mi pare destinato ad avere un bel futuro).
 
dunque:

- Brasso aveva chiesto 100/110 milioni e di rimanere presidente per almeno 2 anni
- gli danno 90 milioni e rimane presidente
- l'AD Perron Cabus è fuori.

si desume che hanno trattato (ovviamente).

io credo quindi che Brasso rimarrà dentro 2 o 3 anni e poi uscirà. ha ceduto il 100% delle quote, quindi non conta più un cazzo. e il fondo mette un suo AD.

credo che dopo 2 o 3 anni interlocutori, cominceremo a vedere la "nuova mano".

io adesso ho 50 anni. magari quando ne avrò 60, la VL comincerà ad assomigliare a un comprensorio moderno e degno della sua storia gloriosa.

ps: ho sciato sabato a Sauze/Sansicario, e ieri a Val Thorens. diciamo che la strada da fare è davvero tanta... ;-)
 
Allora, io non mi definirei un local...ma quasi. Non sono di Sestriere, non sono neanche della Val Chisone o della Val di Susa, ma sono vicino a Pinerolo quindi conosco molto bene tutte le realtà del territorio: Sestriere, Prali, Crissolo, Rucas, Pian Munè. Arrivo da alcuni giorni passati tra il Bondone e Moena, con 1 serale al Bondone, 1 giornaliero al Latemar, 1 serale al Cermis e 2 giornalieri a Canazei (entrambi i giorni Sellaronda).

Mi permetto di fare una considerazione: l'offerta turistica piemontese, in gran parte, non si basa su chi arriva da lontano...ma su quelli che fanno la gita della giornata, come il sottoscritto. Secondo me questo deriva dal fatto che tante località sono facilmente accessibili da Torino e da tutta la pianura piemontese, quindi per tanta gente è normale fare il giro in giornata. Chi fa il giro della giornata è difficile che lasci molti soldi in tali località, quindi c'è una certa fatica anche solo nell'immaginare grossi investimenti per quanto riguarda la ristorazione e gli alberghi.

Stiamo parlando di un intero sistema (abitanti, albergatori, ristoratori, amministratori locali) che è abituato da sempre a gestire unicamente il flusso dei "turisti della domenica". Ero al Bondone con gente che arrivava da varie parti d'Italia; quando ho spiegato loro che in sostanza prendendo le piccole località di Rucas, Crissolo e Pian Munè l'offerta alberghiera è praticamente inesistente, la prima cosa che mi hanno chiesto è: "Come fanno a sopravvivere?". La risposta è sempre quella: gita della giornata...ma anche meno incassi, e quindi meno investimenti.

Intendiamoci: anche io in parte preferisco meno servizi ma un prezzo più basso. Faccio un esempio: al Bondone il giornaliero costa 41€, quando l'ho visto ho pensato: ma questi sono pazzi? A 41€ scio a Sestriere. A 23€ scio a Prali dove ho piste di livello ottimo (vero, sono poche e le 2 seggiovie sono lente).

Dal mio punto di vista non si può pensare di chiedere 60€ a Sestriere...perchè la clientela attuale non è disposta a spenderli. Io probabilmente li spenderei, ma raramente. Probabilmente sarei più incline a fare uno stagionale (a prezzo ragionevole).

Se poi mi chiedete se preferisco la seggiovia veloce da 8 con i sedili riscaldati, i plexiglass per il vento, i led ad illuminare le corsie per sedersi e lo sgancio automatico della sbarra vi dico che preferisco una seggiovia veloce da 6 o da 8 senza tutte le altre comodità ma qualche € in meno sullo skipass.

Quindi secondo me l'unico modo per risolvere la situazione è un soggetto disposto ad investire una valanga di soldi sedendosi al tavolo con tutti gli enti locali, ascoltando cosa hanno da dire. Perchè, come scritto giustamente da altri, serve tutto il contesto. Se mi fai degli impianti moderni a Sestriere, devi darmi una serie di servizi: non solo a livello di alberghi e ristorazione, ma anche di attività alternative. Un esempio: la Val di Turas e la Valle Argentera sono vicinissime a Sestriere, sarebbero perfette per creare delle piste battute rivolte a chi si muove a piedi o con slitte trainate dagli animali.

PS: io credo che Sestriere, e la Val di Susa in generale, abbia potenzialità altissime visto anche il fatto che ora c'è il Frecciarossa da/per Parigi. L'area metropolitana di Parigi conta 12 milioni di persone...mica poco. Se a questo aggiungiamo che si raggiunge anche tutto facilmente via autostrada, a livello di infrastrutture direi che ci sono pochi altri posti che possono fare concorrenza. Ah, Caselle dista 90 minuti di macchina...anche qui niente male.
 
Ultima modifica:
Allora, io non mi definirei un local...ma quasi. Non sono di Sestriere, non sono neanche della Val Chisone o della Val di Susa, ma sono vicino a Pinerolo quindi conosco molto bene tutte le realtà del territorio: Sestriere, Prali, Crissolo, Rucas, Pian Munè. Arrivo da alcuni giorni passati tra il Bondone e Moena, con 1 serale al Bondone, 1 giornaliero al Latemar, 1 serale al Cermis e 2 giornalieri a Canazei (entrambi i giorni Sellaronda).
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Mi permetto di fare una considerazione: l'offerta turistica piemontese, in gran parte, non si basa su chi arriva da lontano...ma su quelli che fanno la gita della giornata, come il sottoscritto. Secondo me questo deriva dal fatto che tante località sono facilmente accessibili da Torino e da tutta la pianura piemontese, quindi per tanta gente è normale fare il giro in giornata. Chi fa il giro della giornata è difficile che lasci molti soldi in tali località, quindi c'è una certa fatica anche solo nell'immaginare grossi investimenti per quanto riguarda la ristorazione e gli alberghi.
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Intendiamoci: anche io in parte preferisco meno servizi ma un prezzo più basso. Faccio un esempio: al Bondone il giornaliero costa 41€, quando l'ho visto ho pensato: ma questi sono pazzi? A 41€ scio a Sestriere. A 23€ scio a Prali dove ho piste di livello ottimo (vero, sono poche e le 2 seggiovie sono lente).
Dal mio punto di vista non si può pensare di chiedere 60€ a Sestriere...perchè la clientela attuale non è disposta a spenderli. Io probabilmente li spenderei, ma raramente. Probabilmente sarei più incline a fare uno stagionale (a prezzo ragionevole).
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Quindi secondo me l'unico modo per risolvere la situazione è un soggetto disposto ad investire una valanga di soldi sedendosi al tavolo con tutti gli enti locali, ascoltando cosa hanno da dire. Perchè, come scritto giustamente da altri, serve tutto il contesto. Se mi fai degli impianti moderni a Sestriere, devi darmi una serie di servizi: non solo a livello di alberghi e ristorazione, ma anche di attività alternative. Un esempio: la Val di Turas e la Valle Argentera sono vicinissime a Sestriere, sarebbero perfette per creare delle piste battute rivolte a chi si muove a piedi o con slitte trainate dagli animali.
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PS: io credo che Sestriere, e la Val di Susa in generale, abbia potenzialità altissime visto anche il fatto che ora c'è il Frecciarossa da/per Parigi. L'area metropolitana di Parigi conta 12 milioni di persone...mica poco. Se a questo aggiungiamo che si raggiunge anche tutto facilmente via autostrada, a livello di infrastrutture direi che ci sono pochi altri posti che possono fare concorrenza. Ah, Caselle dista 90 minuti di macchina...anche qui niente male.
Nelle tue considerazioni ci sono i limiti di fondo della contraddizione della Val susa, VL è un comprensorio da 200 km di piste (lasciamo stare i 400 anche "commercialmente" millantati"), non può essere concepito solo come una stazione di prossimità a un bacino locale, seppure discreto di una città e hinterland . Altrimenti sarebbe paragonabile all'appennino per Roma o Firenze anziché ai grandi resort alpini con i quali aveva ambizione originaria di competere. Purtroppo oggi sembra essersi collocato come un "Maxiappenino", puntando a incassare giornalieri nei weekend e stagionali a prezzo pieno dai proprietari di casa, con un po' di soggiorni durante le feste e altissima stagione.

Tra i tanti esempi trentini che hai testato, il Bondone è un eccezione perchè a mio avviso ha un prezzo "fuori mercato" perchè ha un bacino di prossimità ed è un resort urbano, contesto abbastanza "eccezionale" rispetto alle altre che sono resort turistici.

All'aspetto costo skipass, se ci rivolgessimo a turisti settimanali e non giornalieri mordi e fuggi (che lasciano poco in cassa all'indotto, come segnalato) mettiamoci che il turista, paga hotel + skipass + pasti ed è l'offerta complessiva a fare la differenza, magari in vl spendi 15 euro in meno per lo skipass e 30 in più a persona per il resto, i bambini pagano zero, i ragazzi hanno spesso importanti riduzioni anche sul soggiorno.

Il prezzo dello skipass di VL è sicuramente competitivo per i giorni nostri, perchè è quasi in linea con ministrazioni appenniche che lucrano sui weekend delle grandi città, addirittura inferiore a RR che pero offre impianti 20-30 anni piu moderni e innevamento di ultima generazione. Il paradosso degli skipass piemontesi, è che a fronte di giornalieri festivi di fascia medio bassa, offrono stagionali di fascia alta, come a dire "tanto chi ha casa lo fa lo stesso".

DI certo VL non può posizionarsi su 60€ come DDS, deve prima modernizzare strutture sciistiche e innevamento, e poi cercare una politica di insieme per aggiornare la qualità tecnica dell'offerta e i servizi, eventualmente aumentando i prezzi degli skipass per rientrare, ma portarli al prezzo del dds sarebbe un suicidio, magari considerare come riferimento stazioni della vda più vicine come bacino e dimensione turistica .

Sestriere non è prali o munè, era una realtà turistica importante e la vicinanza a Torino dovrebbe servire ad attirare i turisti di lungo raggio anche dall'Italia (non solo inglesi di bocca buona con i voli low cost) proprio in virtu degli ottimi collegamenti e della stazione vicina. Avere la vicinanza di un aeroporto (il taa ha due scali minimi), una grande stazione, una viabilità autostradale molto potente sono punti di forza molto importanti, ma necessitano di una politica strutturata del turismo, non certo della visione da "contabile" dei facili guadagni alla brasso..

Infine che i francesi vengano a sciare in Piemonte, seppure possibile mi sembra improbabile, perchè oltre al "nazionalismo" , si aggiungono il costo del fr e le comodità di cui già godono: senza passare il confine con il tgv possono raggiungere stazioni sciistiche dove davvero partono da Parigi con gli scarponi, escono dal treno, prendono cremagliera e sono sulle piste (esempio di la rosiere). Hanno enormi "hub" nazionali della sci come Albertiville, la vallata di orelle, Briancon, tutti collegati in pochi minuti con le piu grandi stazioni sciistiche transalpine, oltre al fatto che per i piu continentali ci sono anche i resort del massiccio centrale e dei Pirenei a "due passi". Sarebbe come pensare che il TAA potesse attirare importanti flussi turistici dall'Austria.

A oggi avviene soprattutto il contrario, molti italiani scelgono resort transalpini o austriaci, perchè offrono possibilità per diverse esigenze sciistiche (maxi comprensori, ghiacciai , dislivelli, precipitazioni abbondanti) e una variegata possibilità di scelta economica.
 
Nelle tue considerazioni ci sono i limiti di fondo della contraddizione della Val susa, VL è un comprensorio da 200 km di piste (lasciamo stare i 400 anche "commercialmente" millantati"), non può essere concepito solo come una stazione di prossimità a un bacino locale, seppure discreto di una città e hinterland . Altrimenti sarebbe paragonabile all'appennino per Roma o Firenze anziché ai grandi resort alpini con i quali aveva ambizione originaria di competere. Purtroppo oggi sembra essersi collocato come un "Maxiappenino", puntando a incassare giornalieri nei weekend e stagionali a prezzo pieno dai proprietari di casa, con un po' di soggiorni durante le feste e altissima stagione.

Tra i tanti esempi trentini che hai testato, il Bondone è un eccezione perchè a mio avviso ha un prezzo "fuori mercato" perchè ha un bacino di prossimità ed è un resort urbano, contesto abbastanza "eccezionale" rispetto alle altre che sono resort turistici.

All'aspetto costo skipass, se ci rivolgessimo a turisti settimanali e non giornalieri mordi e fuggi (che lasciano poco in cassa all'indotto, come segnalato) mettiamoci che il turista, paga hotel + skipass + pasti ed è l'offerta complessiva a fare la differenza, magari in vl spendi 15 euro in meno per lo skipass e 30 in più a persona per il resto, i bambini pagano zero, i ragazzi hanno spesso importanti riduzioni anche sul soggiorno.

Il prezzo dello skipass di VL è sicuramente competitivo per i giorni nostri, perchè è quasi in linea con ministrazioni appenniche che lucrano sui weekend delle grandi città, addirittura inferiore a RR che pero offre impianti 20-30 anni piu moderni e innevamento di ultima generazione. Il paradosso degli skipass piemontesi, è che a fronte di giornalieri festivi di fascia medio bassa, offrono stagionali di fascia alta, come a dire "tanto chi ha casa lo fa lo stesso".

DI certo VL non può posizionarsi su 60€ come DDS, deve prima modernizzare strutture sciistiche e innevamento, e poi cercare una politica di insieme per aggiornare la qualità tecnica dell'offerta e i servizi, eventualmente aumentando i prezzi degli skipass per rientrare, ma portarli al prezzo del dds sarebbe un suicidio, magari considerare come riferimento stazioni della vda più vicine come bacino e dimensione turistica .

Sestriere non è prali o munè, era una realtà turistica importante e la vicinanza a Torino dovrebbe servire ad attirare i turisti di lungo raggio anche dall'Italia (non solo inglesi di bocca buona con i voli low cost) proprio in virtu degli ottimi collegamenti e della stazione vicina. Avere la vicinanza di un aeroporto (il taa ha due scali minimi), una grande stazione, una viabilità autostradale molto potente sono punti di forza molto importanti, ma necessitano di una politica strutturata del turismo, non certo della visione da "contabile" dei facili guadagni alla brasso..

Infine che i francesi vengano a sciare in Piemonte, seppure possibile mi sembra improbabile, perchè oltre al "nazionalismo" , si aggiungono il costo del fr e le comodità di cui già godono: senza passare il confine con il tgv possono raggiungere stazioni sciistiche dove davvero partono da Parigi con gli scarponi, escono dal treno, prendono cremagliera e sono sulle piste (esempio di la rosiere). Hanno enormi "hub" nazionali della sci come Albertiville, la vallata di orelle, Briancon, tutti collegati in pochi minuti con le piu grandi stazioni sciistiche transalpine, oltre al fatto che per i piu continentali ci sono anche i resort del massiccio centrale e dei Pirenei a "due passi". Sarebbe come pensare che il TAA potesse attirare importanti flussi turistici dall'Austria.

A oggi avviene soprattutto il contrario, molti italiani scelgono resort transalpini o austriaci, perchè offrono possibilità per diverse esigenze sciistiche (maxi comprensori, ghiacciai , dislivelli, precipitazioni abbondanti) e una variegata possibilità di scelta economica.
Mi trovi assolutamente d'accordo su ogni singolo punto. Bisogna cambiare il modello di business, ma servono 3 cose: volontà (non solo di chi gestisce VL), tempo, soldi.
 
trovo veramente una cacchiata che il primo "atto" della nuova/vecchia proprietà/dirigenza sia una SGA6 sulla linea del Cit Roc. 2.800 p/h invece che gli attuali 2.400. che senso ha? è un perseverare negli errori e nelle raffazzonature della gestione Brasso...subito dopo la recentissima ricostruzione del Sises, però accorciato.
fossi in loro, fermerei le macchine e farei una riflessione più ampia e strategica su Alpette e Sises.
raderei al suolo gli attuali CLD4 Cit Roc, CL4 Garnel (costruito per esigenze olimpiche...ma non arriva abbastanza in alto per prendere il Sises!) e SK Sises, e farei un bel telemix ad altissima portata con partenza dal Garnel, intermedia all'Alpette e arrivo sul Sises. con contestuale riapertura delle piste alte di Grangesises.
 
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