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Vecchia pelliccia,maglione sgualcito,calze bucate........Rientrato ieri sera a casa dopo 4 giorni a Sestriere. Erano 15 anni che non andavo e leggendovi pensavo "vabbè ma che esagerati, non sarà mica così ridotta male..". Invece no, devo ammettere che avevate ragione.
Sotto tanti aspetti hai proprio la percezione di una "vecchia e nobile signora" che continua a girare in pelliccia ma sono ha le calze bucate, il maglione sgualcito e le scarpe bucate.
Dico tanti aspetti perchè le criticità non si limitano agli impianti, manutenzione piste, etc... ma vanno ben oltre.
L'offerta alberghiera è tremendamente sottodimensionata e, cosa ancora peggiore, con un rapporto qualità prezzo fuori da ogni logica. Sono quasi tutte strutture vetuste, negli arredi e nei servizi offerti. Ho alloggiato in un 4 stelle che in altri parti d'Italia farebbe fatica a conservare 3.
I servizi di ristorazione... idem. Pochissimi (Sabato pomeriggio, in 4+2 bambini abbiamo chiamato 24 locali (VENTIQUATTRO) tra Sestirere, Cesana, Pragelato e paesini limitrofi e nessuno aveva posto!) e con un offerta culinaria inesistente. Varia magari la qualità ma hanno tutti esattamente lo stesso menu.
I servizi oltre lo sci. Eravamo due famiglie con due bimbi di 4 anni... non è possibile che in stazione così grande non esista una kinder area sulla neve dove far giocare i bambini. C'è solo un parchetto giochi (lungo la strada, scollegato dal resto) e una "pistina" da BOB. Stop.
L'insieme di questi aspetti poi si riflette sui tanti fondi sfitti, etc...
A mio avviso la parte più oscura di tutta la vicenda. Ci sono due telecabine, una della gestione ed una della regione.dovrebbero ricostruire l'impianto che da Borgata portava al Basset, eliminato da cialtroni!
Se gli anni fossero veramente solo dieci, allora qualsiasi investimento non ha senso a priori.tra una decina d'anni o poco più, lo sci, in Italia, sarà morto. Salvo andare in località come Cervinia o essere disposti a fare fitness su moquettes sparate in mezzo al seccume invernale. Ovvio sperare mi sbagli, ma la vedo dura continuare con lo sci di massa, sia per ragioni climatiche sia, soprattutto, per ragioni socioeconomiche.
Nelle tue considerazioni ci sono i limiti di fondo della contraddizione della Val susa, VL è un comprensorio da 200 km di piste (lasciamo stare i 400 anche "commercialmente" millantati"), non può essere concepito solo come una stazione di prossimità a un bacino locale, seppure discreto di una città e hinterland . Altrimenti sarebbe paragonabile all'appennino per Roma o Firenze anziché ai grandi resort alpini con i quali aveva ambizione originaria di competere. Purtroppo oggi sembra essersi collocato come un "Maxiappenino", puntando a incassare giornalieri nei weekend e stagionali a prezzo pieno dai proprietari di casa, con un po' di soggiorni durante le feste e altissima stagione.Allora, io non mi definirei un local...ma quasi. Non sono di Sestriere, non sono neanche della Val Chisone o della Val di Susa, ma sono vicino a Pinerolo quindi conosco molto bene tutte le realtà del territorio: Sestriere, Prali, Crissolo, Rucas, Pian Munè. Arrivo da alcuni giorni passati tra il Bondone e Moena, con 1 serale al Bondone, 1 giornaliero al Latemar, 1 serale al Cermis e 2 giornalieri a Canazei (entrambi i giorni Sellaronda).
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Mi permetto di fare una considerazione: l'offerta turistica piemontese, in gran parte, non si basa su chi arriva da lontano...ma su quelli che fanno la gita della giornata, come il sottoscritto. Secondo me questo deriva dal fatto che tante località sono facilmente accessibili da Torino e da tutta la pianura piemontese, quindi per tanta gente è normale fare il giro in giornata. Chi fa il giro della giornata è difficile che lasci molti soldi in tali località, quindi c'è una certa fatica anche solo nell'immaginare grossi investimenti per quanto riguarda la ristorazione e gli alberghi.
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Intendiamoci: anche io in parte preferisco meno servizi ma un prezzo più basso. Faccio un esempio: al Bondone il giornaliero costa 41€, quando l'ho visto ho pensato: ma questi sono pazzi? A 41€ scio a Sestriere. A 23€ scio a Prali dove ho piste di livello ottimo (vero, sono poche e le 2 seggiovie sono lente).
Dal mio punto di vista non si può pensare di chiedere 60€ a Sestriere...perchè la clientela attuale non è disposta a spenderli. Io probabilmente li spenderei, ma raramente. Probabilmente sarei più incline a fare uno stagionale (a prezzo ragionevole).
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Quindi secondo me l'unico modo per risolvere la situazione è un soggetto disposto ad investire una valanga di soldi sedendosi al tavolo con tutti gli enti locali, ascoltando cosa hanno da dire. Perchè, come scritto giustamente da altri, serve tutto il contesto. Se mi fai degli impianti moderni a Sestriere, devi darmi una serie di servizi: non solo a livello di alberghi e ristorazione, ma anche di attività alternative. Un esempio: la Val di Turas e la Valle Argentera sono vicinissime a Sestriere, sarebbero perfette per creare delle piste battute rivolte a chi si muove a piedi o con slitte trainate dagli animali.
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PS: io credo che Sestriere, e la Val di Susa in generale, abbia potenzialità altissime visto anche il fatto che ora c'è il Frecciarossa da/per Parigi. L'area metropolitana di Parigi conta 12 milioni di persone...mica poco. Se a questo aggiungiamo che si raggiunge anche tutto facilmente via autostrada, a livello di infrastrutture direi che ci sono pochi altri posti che possono fare concorrenza. Ah, Caselle dista 90 minuti di macchina...anche qui niente male.
Mi trovi assolutamente d'accordo su ogni singolo punto. Bisogna cambiare il modello di business, ma servono 3 cose: volontà (non solo di chi gestisce VL), tempo, soldi.Nelle tue considerazioni ci sono i limiti di fondo della contraddizione della Val susa, VL è un comprensorio da 200 km di piste (lasciamo stare i 400 anche "commercialmente" millantati"), non può essere concepito solo come una stazione di prossimità a un bacino locale, seppure discreto di una città e hinterland . Altrimenti sarebbe paragonabile all'appennino per Roma o Firenze anziché ai grandi resort alpini con i quali aveva ambizione originaria di competere. Purtroppo oggi sembra essersi collocato come un "Maxiappenino", puntando a incassare giornalieri nei weekend e stagionali a prezzo pieno dai proprietari di casa, con un po' di soggiorni durante le feste e altissima stagione.
Tra i tanti esempi trentini che hai testato, il Bondone è un eccezione perchè a mio avviso ha un prezzo "fuori mercato" perchè ha un bacino di prossimità ed è un resort urbano, contesto abbastanza "eccezionale" rispetto alle altre che sono resort turistici.
All'aspetto costo skipass, se ci rivolgessimo a turisti settimanali e non giornalieri mordi e fuggi (che lasciano poco in cassa all'indotto, come segnalato) mettiamoci che il turista, paga hotel + skipass + pasti ed è l'offerta complessiva a fare la differenza, magari in vl spendi 15 euro in meno per lo skipass e 30 in più a persona per il resto, i bambini pagano zero, i ragazzi hanno spesso importanti riduzioni anche sul soggiorno.
Il prezzo dello skipass di VL è sicuramente competitivo per i giorni nostri, perchè è quasi in linea con ministrazioni appenniche che lucrano sui weekend delle grandi città, addirittura inferiore a RR che pero offre impianti 20-30 anni piu moderni e innevamento di ultima generazione. Il paradosso degli skipass piemontesi, è che a fronte di giornalieri festivi di fascia medio bassa, offrono stagionali di fascia alta, come a dire "tanto chi ha casa lo fa lo stesso".
DI certo VL non può posizionarsi su 60€ come DDS, deve prima modernizzare strutture sciistiche e innevamento, e poi cercare una politica di insieme per aggiornare la qualità tecnica dell'offerta e i servizi, eventualmente aumentando i prezzi degli skipass per rientrare, ma portarli al prezzo del dds sarebbe un suicidio, magari considerare come riferimento stazioni della vda più vicine come bacino e dimensione turistica .
Sestriere non è prali o munè, era una realtà turistica importante e la vicinanza a Torino dovrebbe servire ad attirare i turisti di lungo raggio anche dall'Italia (non solo inglesi di bocca buona con i voli low cost) proprio in virtu degli ottimi collegamenti e della stazione vicina. Avere la vicinanza di un aeroporto (il taa ha due scali minimi), una grande stazione, una viabilità autostradale molto potente sono punti di forza molto importanti, ma necessitano di una politica strutturata del turismo, non certo della visione da "contabile" dei facili guadagni alla brasso..
Infine che i francesi vengano a sciare in Piemonte, seppure possibile mi sembra improbabile, perchè oltre al "nazionalismo" , si aggiungono il costo del fr e le comodità di cui già godono: senza passare il confine con il tgv possono raggiungere stazioni sciistiche dove davvero partono da Parigi con gli scarponi, escono dal treno, prendono cremagliera e sono sulle piste (esempio di la rosiere). Hanno enormi "hub" nazionali della sci come Albertiville, la vallata di orelle, Briancon, tutti collegati in pochi minuti con le piu grandi stazioni sciistiche transalpine, oltre al fatto che per i piu continentali ci sono anche i resort del massiccio centrale e dei Pirenei a "due passi". Sarebbe come pensare che il TAA potesse attirare importanti flussi turistici dall'Austria.
A oggi avviene soprattutto il contrario, molti italiani scelgono resort transalpini o austriaci, perchè offrono possibilità per diverse esigenze sciistiche (maxi comprensori, ghiacciai , dislivelli, precipitazioni abbondanti) e una variegata possibilità di scelta economica.