Lazio : situazione neve, aperture impianti, piste, strade...

Lasciando stare la zona del Terminillo, abbiamo 53 cm a 1300 metri a Passo Lanciano; 45 cm a 1600 a Mammarosa; 89 cm a Campo Imperatore a 1950 mt; 53 cm a 1386 mt a Camigliatello Silano in Calabria; 90 cm a Lago Laudemio a 1550 mt in Basilicata...... E' un signor inverno in molte altre zone appenniniche........ la carenza di neve riguarda solo i Sibillini, il Terminillo e parzialmente i monti occidentali sotto i 1700 metri dove ha piovuto a iosa a Natale. Peraltro, a Campo Staffi abbiamo 60 cm di neve marmorea al suolo, a Campo Catino 35 cm, a Monna dell'Orso 35 cm.
E' un normale / buono gennaio appenninico. Anzi......... ne ricordo di molto peggiori di anni....
??????????
"Lasciando stare la zona del Terminillo" parlavo di Campo Stella dove ti risulta collocato? In Majella?
Scrivevo che mi sembra inutile e molto prematuro stare a criticare la mancata a apertura di Campo Stella, mi pare simile alla lagnanza per Pian de Valli che non apre quel cessaccio di tappeto dove hanno messo due badilate di neve marrone.
Capisco che il GW ci abbia sfinito ma le cose sono due:
- o lo sci alpino lo aboliamo
- o gli lasciamo almeno un pizzichino della sua sacrosanta dignità.
 
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"Lasciando stare la zona del Terminillo" parlavo di Campo Stella dove ti risulta collocato? In Majella?
Scrivevo che mi sembra inutile e molto prematuro stare a criticare la mancata a apertura di Campo Stella, mi pare simile alla lagnanza per Pian de Valli che non apre quel cessaccio di tappeto dove hanno messo due badilate di neve marrone.
Capisco che il GW ci abbia sfinito ma le cose sono due:
- o lo sci alpino lo aboliamo
- o gli lasciamo almeno un pizzichino della sua sacrosanta dignità.
È vero sarà pure un "cessaccio di tappeto", ma sabato ho parlato con alcuni amici della Scuola Sci e per loro quelle poche ore di apertura sono state un ritorno alla normalità.
 
È vero sarà pure un "cessaccio di tappeto", ma sabato ho parlato con alcuni amici della Scuola Sci e per loro quelle poche ore di apertura sono state un ritorno alla normalità.
facciamo una distinzione tra aperture rivolte agli sciatori, magari evoluti, e quelle destinate alla sopravvivenza locale.
Se nel periodo delle feste, o il weekend dove tutti "fuggono dalla città" nel timore di un imminente lockdowns, tieni aperto una mezza seggiovie, due pistarelle, un tappeto su neve/fango maronne, non fai una grande apertura per il pubblico ma un servizio di "sopravvivenza" per gli operatori locali e i loro clienti.
Ai maestri che erano stati pagati per portare qualche bambino alle prime armi sul tappeto di neve marcia marrone, sarebbe servita, mandare qualche disperato al tapis roulant di campo stella o alla seggiovia sopra sarebbe servito per chi sta li e magari sia clienti che operatori prendevano una boccata d'aria.
Ho una certa compassione per chi in territori già ostili, non le dolomiti, affronta una professione rischiosa come quella dell'operatore/maestro/etc nel settore sport invernali, ancora di piu dopo la disgrazia del covid, non ancora finito.
Poi se mi dici tu spendi i soldi per andarci a sciare? di certo no, magari mi faccio 2 ore e passa di auto per cercare la neve buona in Abruzzo orientale, oppure mi accontento di rovinare sugli sci nuovi sulle pietraie marsicane che hanno 80/90% di impianti aperti, ma con innevamento ridicolo..
Oppure ancora meglio come ritengo, se non hai opportunità di andarci in settimana, o di andarci solo per fare freeride, manco "butti i soldi" per andare a regalare 30-40 euro a una stazione appennina, non aggiungo costo pernotti e viaggio, metti da parte le uscite e ti spari un weekend lungo in trentino, invece di 2-3 ne fai 7 ore di auto, ne recuperi 2 di non file ai botteghini e sci in condizioni perfette, per quanto riguarda lo sci in pista, e di weekend hai pure meno gente che c'è il cambio di settimane bianche.
Alla fine lo sciatore/freerider urbano che si muove per andare a sciare ha possibilità di scelta e di evitare alcune situazioni, l'operatore locale ci deve campare, il "maleagurato" che magari c'ha casa o ci va lo stesso, piuttosto che niente porta i bambini a fare lezione, fa due curve su una striscia di neve, e gli costa pure...
 
Totalmente d'accordo con ILSabino .... c'è incuria totale! Con un pò di impegno si sarebbe riusciti tranquillamente a lavorare bene la neve caduta in abbondanza a dicembre e ad aprire almeno il Togo e le Carbonaie lato Pian de valli ed il Rubbio lato Campostella ( dove ad oggi la neve non manca....basta solo riportarla con l'aiuto dei mezzi battipista come fanno ovunque).
 
facciamo una distinzione tra aperture rivolte agli sciatori, magari evoluti, e quelle destinate alla sopravvivenza locale.
Se nel periodo delle feste, o il weekend dove tutti "fuggono dalla città" nel timore di un imminente lockdowns, tieni aperto una mezza seggiovie, due pistarelle, un tappeto su neve/fango maronne, non fai una grande apertura per il pubblico ma un servizio di "sopravvivenza" per gli operatori locali e i loro clienti.
Ai maestri che erano stati pagati per portare qualche bambino alle prime armi sul tappeto di neve marcia marrone, sarebbe servita, mandare qualche disperato al tapis roulant di campo stella o alla seggiovia sopra sarebbe servito per chi sta li e magari sia clienti che operatori prendevano una boccata d'aria.
Ho una certa compassione per chi in territori già ostili, non le dolomiti, affronta una professione rischiosa come quella dell'operatore/maestro/etc nel settore sport invernali, ancora di piu dopo la disgrazia del covid, non ancora finito.
Poi se mi dici tu spendi i soldi per andarci a sciare? di certo no, magari mi faccio 2 ore e passa di auto per cercare la neve buona in Abruzzo orientale, oppure mi accontento di rovinare sugli sci nuovi sulle pietraie marsicane che hanno 80/90% di impianti aperti, ma con innevamento ridicolo..
Oppure ancora meglio come ritengo, se non hai opportunità di andarci in settimana, o di andarci solo per fare freeride, manco "butti i soldi" per andare a regalare 30-40 euro a una stazione appennina, non aggiungo costo pernotti e viaggio, metti da parte le uscite e ti spari un weekend lungo in trentino, invece di 2-3 ne fai 7 ore di auto, ne recuperi 2 di non file ai botteghini e sci in condizioni perfette, per quanto riguarda lo sci in pista, e di weekend hai pure meno gente che c'è il cambio di settimane bianche.
Alla fine lo sciatore/freerider urbano che si muove per andare a sciare ha possibilità di scelta e di evitare alcune situazioni, l'operatore locale ci deve campare, il "maleagurato" che magari c'ha casa o ci va lo stesso, piuttosto che niente porta i bambini a fare lezione, fa due curve su una striscia di neve, e gli costa pure...
Appunto, la politica in questa situazione avrebbe dovuto aiutare la sopravvivenza locale, invece chiacchierano solo e hanno pensato di recuperare il tempo perso trasportando neve. A me questo fa stranire 😡
Ennesimo inverno buttato con l'aggravante di fornire l'assist a quelli del "no a prescindere".
 

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Lo so la mia era una estremizzazione voluta, provocatoria. Vivevo anche io la quotidianità di una resort e mi rendevo conto diquanto il campo scuola fosse una "macchinetta da soldi", anche se nulla aveva a che vedere con lo sci.
In generale non simpatizzo per le aperture a tutti i costi centelinnando, governando, la neve fino a giungere all'accanimento terapeutico, per far credere agli utenti disattenti che "si scia", ma poi farli trovare intrappolati in un girone dantesco infernale, compressi in spazi ristretti da contendersi.
Ripeto, ieri sono rimasto sbalordito da un momento in webcam in una località x, nel quale non si poteva sciare poiché la fila inizava più su della metà di una pista, tra l'altro cortissima, pertanto in quel momento facevi coda e poi risalivi non per sciare, per fare coda!!!
 
Condivido l'incuria quanto la dignità dello sci, ma si rischia di cadere in valutazioni da appassionati, unilaterali.

I lockdown totali e parziali hanno portato in primavera/estate case (spesso malconce) tutte affittate al Terminillo, carenza di parcheggi, ristoranti pieni e ore di attesa per una pizza a casa (ché tanto i tavoli erano tutti occupati!) e personalmente ho visto frotte di amatori e neofiti del fuoripista, qualche volta - ma non sempre - alla ricerca di accompagnatori.
Forse alla maggior parte va bene così, sebbene sia triste perché estemporaneo, (ci) faccia rabbia e duri poche settimane all'anno.
La politica oggi non provvede al giusto, ma ad appagare - sul momento - i desideri dei più . Noi non formiamo nel Lazio una massa critica e, come abbiamo visto, neppure nel Paese.
Purtroppo i tajani non spiccano per lungimiranza, e Terminillo non fa distinzioni.

Però mi domando pure (considerando quel che in 20 anni ho visto accadere ai ghiacciai del Monte Bianco) se in generale ci sia un diffuso pessimismo nel futuro per cui ... meglio l'uovo oggi che la gallina domani. Parliamoci chiaro, la ns. rete autostradale è agonizzante e fa scappare i turisti: e noi (anche io) vogliamo seggiovie ed invasi ?

Giusto per capire e non fermarmi in superficie, e con tutta la tristezza possibile per la meravigliosa Montagna de Roma.
 
Il declino del Terminillo non si arresterà fino a quando non arriverà una società forte in grado di trainare tutta la "montagna" verso il rilancio.
E per attrarre quella "società forte" sono necessarie le autorizzazioni per "seggiovie ed invasi", altrimenti attrai un nuovo Formichetti e non risolvi nulla.
E per avere "seggiovie ed inviasi" è necessario al momento il TSM2.

Cosa mi piacerebbe trovare tra 5 anni al Terminillo?
- La storica funivia in funzione;
- Un ristorante panoramico all'arrivo della funivia;
- Ripristino del bacino sciistico storico;
- Innevamento artificiale per creare il fondo a inizio stagione;
- Percorsi per ciaspolatori in modo da non vederli rovinare le piste da sci di fondo;
- Vie Ferrate (nel Lazio non esistono);
- Percorsi per MTB stile Pila in estate;
 
ILSabino....parole sante!!!!!!!
Vettore2480, comunque capisco quel che dici anche te. Purtroppo ci sono annate in cui bisogna fare di necessità virtù: anche un campo scuola aperto, mantenuto bene, può essere un volano di divertimento e turismo per principianti alle prime prese...... Inoltre, come ben sai.....non voglio insegnare nulla, non si può dare con certezza la colpa al gw ( che pur esiste purtroppo ed è innegabile), ma bisogna riferirsi a fattori micro-climatici a scala locale che quest'anno hanno contraddistinto, finora, alcuni massicci montuosi. Al riguardo, quest'anno molti piccoli resort dell'Appennino meridionale e della Sicilia, sono regolarmente aperti dal 18 dicembre in modo continuativo (vedi Etna Nord Linguaglossa o Camigliatello Silano).....cosa che non accadeva da una quindicina d'anni. Insomma, al clima non si comanda ma un pò di impegno con quel che la natura manda, ci vorrebbe comunque. Il campetto Togo aperto, manutenuto e costantemente frequentato, avrebbe conferito dignità ad una stazione che ancora si fregia dell'aggettivo "invernale". Negli anni'90 ricordo sequenze interminabili di inverni in cui stazioni come Campo Catino, a 1800 metri, andavano avanti con la sola sciovia Cristallo ed un solo campo baby fino a fine febbraio.....quando poi arrivava le neve abbondante da ovest. Anche Terminillo, ha vissuto per anni ed anni con la prima vera neve che arrivava solo a metà febbraio o, in alcune annate, da metà marzo a fine aprile........ la mia memoria non è corta. L'Appennino è vittima del GW ma in più ha sempre avuto questi connotati climatici "bizzarri". Ergo, praticare lo sci alpino a queste latitudini, su versanti occidentali, è stato un azzardo o un accanimento terapeutico che dir si voglia....da sempre! Lasciamo perdere le annate di grazia come gennaio 2021....... che sono una misera eccezione. Discorso diverso vale, invece, per le stazioni con impianti ben esposti, riparati dal vento e che garantiscono più o meno sempre una buona continuità sciistica da dicembre ad aprile ( Aremogna; Ovindoli settore alto; Campo Imperatore ; Maielletta). Mediamente e statisticamente, Terminillo ( pur con intere settimane in cui funzionano solo Togo e Carbonaie) figura ancora, comunque, con Maielletta, CI, Ovindoli, Campo Felice, Roccaraso e Campitello Matese, tra le 7 stazioni dove è possibile praticare sci alpino per più di 100 giorni all'anno continuativamente ( questa è la soglia ritenuta redditizia per il recupero delle spese degli impianti di risalita ). Con questo voglio dire che, in una stazione come Terminillo Pian de Valli, non è assolutamente una novità che per lunghi periodi bisogna accontentarsi solo di un campetto , al massimo, una pista azzurra....ma la vera novità è che adesso non si riesca più neanche a fare uno sforzo per garantire questa "base line" che è sempre stata mantenuta in passato dai gestori. In questo mi trovo d'accordo con IlSabino. La differenza si note eccome. Un investimento serio con neve programmata, ridarebbe linfa a tutto il settore. Anche perchè la neve abbondante sul Terminillo arriva sempre....... magari a febbraio o a marzo. Un investimento valido garantirebbe solo una continuità indispensabile al settore. Senza alcun accanimento terapeutico.
 
Ultima modifica:
Il declino del Terminillo non si arresterà fino a quando non arriverà una società forte in grado di trainare tutta la "montagna" verso il rilancio.
E per attrarre quella "società forte" sono necessarie le autorizzazioni per "seggiovie ed invasi", altrimenti attrai un nuovo Formichetti e non risolvi nulla.
E per avere "seggiovie ed inviasi" è necessario al momento il TSM2.

Cosa mi piacerebbe trovare tra 5 anni al Terminillo?
- La storica funivia in funzione;
- Un ristorante panoramico all'arrivo della funivia;
- Ripristino del bacino sciistico storico;
- Innevamento artificiale per creare il fondo a inizio stagione;
- Percorsi per ciaspolatori in modo da non vederli rovinare le piste da sci di fondo;
- Vie Ferrate (nel Lazio non esistono);
- Percorsi per MTB stile Pila in estate;
purtroppo ormai secondo me è tardi ... non so se la funivia possa ancora essere rinnovata, e se la lasci chiusa perdi la possibilità di sostituirla con un nuovo impianto che nessuno farebbe. "di tasca propria".
Il bacino sciisitco di pian de valli è esposto troppo a sud, e con dislivelli minimi, e se ha neve va bene, ma pure per fare innevamento diventa ostico, peraltro sempre nella deficienza gestionale hanno "perso" sia il conetto che la cardito nord che erano quelle con maggiore innevamento.
Il comprensorio andrebbe "riposizionato" con esposizioni migliori (che prima c'erano) e in quel senso cercare di ricongiungersi con il versante leonino assai meglio esposto era una necessità.
Purtroppo oggi penso sia tardi, un altro anno chiuso e sempre meno impianti apribili, il problema non è farei tsm2, piuttosto che non vedo i tempi per farlo, il terminillo per 20 anni ha progressivamente rinunciato a fare funzionare bene quello aveva, perdendo licenze, impianti e piste...ora è forse tardi per piangere sul latte versato.
il bike park sappiamo benissimo che per questo tipo di stazioni è la maggiore speranza di salvezza, , basti vedere l'Amiata come lavora in estate o considerare che massa marittima riesce ad avere turismo tutto l'anno grazie ai trail (serviti con furgoni). Però in toscana ci sono dei trail builder eccezionali, una propensione turistica sempre valida, tante iniziative "collaterali" per attirare clienti (enogastronomia, terme, paesi), purtroppo i reatini non hanno altrettanta abilita di valorizzazione del territorio e se ci si affida alla lungimiranza dei formichetti 80enni la morte è certa...
 
La funivia può essere rinnovata, così mi è stato detto da chi è dentro la questione. E la società interessata esiste e ha già inviato una PEC a tutti i comuni coinvolti nel TSM2, oltre aver già contattato l'attuale gestore per rilevare il tutto. Tutto dipenderà dal TAR ad Aprile: futuro o morte.
 
Ergo, praticare lo sci alpino a queste latitudini, su versanti occidentali, è stato un azzardo o un accanimento terapeutico che dir si voglia....da sempre! Lasciamo perdere le annate di grazia come gennaio 2021....... che sono una misera eccezione. Discorso diverso vale, invece, per le stazioni con impianti ben esposti, riparati dal vento e che garantiscono più o meno sempre una buona continuità sciistica da dicembre ad aprile ( Aremogna; Ovindoli settore alto; Campo Imperatore ; Maielletta). Mediamente e statisticamente, Terminillo ( pur con intere settimane in cui funzionano solo Togo e Carbonaie) figura ancora, comunque, con Maielletta, CI, Ovindoli, Campo Felice, Roccaraso e Campitello Matese, tra le 7 stazioni dove è possibile praticare sci alpino per più di 100 giorni all'anno continuativamente ( questa è la soglia ritenuta redditizia per il recupero delle spese degli impianti di risalita ). Con questo voglio dire che, in una stazione come Terminillo Pian de Valli, non è assolutamente una novità che per lunghi periodi bisogna accontentarsi solo di un campetto , al massimo, una pista azzurra....ma la vera novità è che adesso non si riesca più neanche a fare uno sforzo per garantire questa "base line" che è sempre stata mantenuta in passato dai gestori. In questo mi trovo d'accordo con IlSabino. La differenza si note eccome. Un investimento serio con neve programmata, ridarebbe linfa a tutto il settore. Anche perchè la neve abbondante sul Terminillo arriva sempre....... magari a febbraio o a marzo. Un investimento valido garantirebbe solo una continuità indispensabile al settore. Senza alcun accanimento terapeutico.
La disquisizione climatica, al netto del gw che vale un po' ovunque, mi trova d'accordo perchè anche io su un range di 20-30 anni ho quasi sempre memoria di neve mediamente molto superiore come quantità e quota neve sul versante orientale abruzzese rispetto a quello tirrenico, oltre che presente per periodi piu lunghi. Basti confrontare quanti giorni c'è neve a passo lanciano che si trova a un altitudine dove sul tirreno non si scia più da 30 anni (vedi vecchi impianti di Livata). che poi ci siano stagioni speciali non fa argomentazione valida su un medio lungo termine.
Proprio il microclima locale, la prevalenza di ondate artiche/buran rispetto alle "rodanate" sono gli aspetti a mio avviso evidenti, come il fatto che se vuoi avere impianti nei versanti meno "fortunati" dell'appennino devi collocarti su altitudini >1600, esposizione nord o est, possibilmente versanti interni o riparati. Non a caso a monna dell'orso si riesce ancora a sciare con sola neve naturale, in un piccolo rilievo boschivo tra circa 1600 e 1750 m riparato da intemperie e con tracciati nel bosco, sulla stessa montagna la neve a 1400 m, vecchia quota impianti, esposta al sole rimane solo in annate come il 2021

A mio avviso però queste motivazioni piu che supportare nuovi investimenti a PDV possono caso mai dimostrare che non abbia più senso ormai cercare di investirci, al limite ottimizzare l'esistente utilizzando impianti per uso estivo (bike park) e aprire neve permettendo.
Casomai i versanti settentrionali e campo stella hanno migliori possibilità. ma anche li spesso i primi mesi sono magri salvo avere accumuli abbondanti in primavera con neve che rimane fino a quasi inizio esate, che pero per lo sci "romano" conta sempre poco.. In ogni caso non solo andrebbero recuperati gli impianti ma andrebbero ricollocati cercando le zone riparate e con percorsi protetti, ad esempio la vecchia cardito nord, piu facilmente innevati dei campi esposti in pieno sole e anche "aperti" in caso di vento forte.
 
Il declino del Terminillo non si arresterà fino a quando non arriverà una società forte in grado di trainare tutta la "montagna" verso il rilancio.
E per attrarre quella "società forte" sono necessarie le autorizzazioni per "seggiovie ed invasi", altrimenti attrai un nuovo Formichetti e non risolvi nulla.
E per avere "seggiovie ed inviasi" è necessario al momento il TSM2.

Io sono d'accordo ma... l'imprenditore "forte" arriva dove gli amministratori locali hanno volontà, competenza e lungimiranza ... e questa è stimolata dagli elettori, cioè le istanze locali (se votano).
Ecco, mi pare ci sia proprio molta rassegnazione, per un verso. Per altro verso - qualcuno ha già toccato questo argomento, qui - siamo sicuri di vivere nel periodo giusto per investire capitali (privati; quelli pubblici non esistono) in bellissimi e costosi parchi giochi solo per pochi intimi ?
Io se potessi lo farei, però è giusto domandarsi: lo faccio de core (o de panza), oppure di testa?

Purtroppo non vedo tutto l'entusiasmo che leggo qui, o almeno non è condiviso.
Se ci fosse penso che qualcuno si presenterebbe, almeno per cavalcarlo temporaneamente ("più piste per tutti").

Io non lo so eh, ho un approccio dubbioso: ma forse i numeri non sono sufficienti a far girare la macchina o alla fine questo - giusto o sbagliato - è il pensiero\sentiment dominante.
Spero di sbagliarmi ovviamente: ma tanto anche quest'inverno è andato così. Purtroppo.
 
Io sono d'accordo ma... l'imprenditore "forte" arriva dove gli amministratori locali hanno volontà, competenza e lungimiranza ... e questa è stimolata dagli elettori, cioè le istanze locali (se votano).
Diciamo che l'imprenditore forte nel reatino puo "mangiare tranquillo" come quello che vendeva la fiat duna "ore pasti"...
Non che in gran parte dell'Abruzzo ci siano condizioni migliori, malgrado potenzialità meteorologiche e climatiche decisamente più rosee, come il gran sasso e il paradosso della majelletta dove gli impianti tra i meglio innevati naturalmente d'Europa, a due passi dal mare e da buoni bacini di utenza, restano frammentati anziché unire un dislivello di oltre 1000 metri.

Io non lo so eh, ho un approccio dubbioso: ma forse i numeri non sono sufficienti a far girare la macchina o alla fine questo - giusto o sbagliato - è il pensiero\sentiment dominante.
Spero di sbagliarmi ovviamente: ma tanto anche quest'inverno è andato così. Purtroppo.

Soprattutto una cosa sarebbe investire su una realtà comunque esistente e con il suo business, vedi ovindolo, cf, passolanciano, altro pensare di recuperare 30/40 anni di abbandono e disfacimento strutturale, organizzativo, mentale. Una sfida quasi impossibile, il problema non è se si possa ancora sciare in futuro è soprattutto se abbia senso investire per farlo dove ormai non si scia più con regolarità da decenni.
Diverso il discorso di "sopravvivenza" delle mini stazioni locali con1-2-3 impianti che possono essere aperti con tempi e costi ridotti in caso di neve per la clientela del microcosmo locale (tipo livata, Camporotondo, campo stella) , e che comunque per ammortare i costi dovrebbero destagionalizzare con mtb e altri sport (modello Amiata), garantendo una sopravvivenza dell'indotto della mini stazione.
In molte montagne, penso terminillo incluso, ormai quando si parla di operatori si parla quasi solo di ristorazione e affini, che ormai lavorano anche senza impianti, con la gente che sale su a fare due slittinate, una camminata, una foto.. Anzi magari se la gente sciasse si fermerebbe non da loro ma ai rifugi sulle piste che adesso sono chiusi o vietati (vedi livata), penso che ormai tutti gli operatori direttamente legati allo sport invernale come alberghi, negozi, laboratori abbiano cessato le attività da anni o si siano strutturati per lavorare diversamente a prescindere dall'esito della stagione invernale.
 
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