Faccio un post provocatoio che scuramente non incontrerà consenso e guadagnerà tanti pollici versi e poche skife, ma lo faccio lo stesso...
Quando in passato c’erano le leggende di Seb Michaud, Shane, Seth, La Backstrom, etc… seppur fossero fuori di testa né più né meno di quelli di oggi (forse anche più), il freeskiing aveva un suo appeal, c’erano dietro delle storie, in qualche modo faceva sognare, soprattutto per il fatto di essere una cosa molto nuova.
Poi sono nate queste gare ed hanno cominciato un po’ a snaturarlo, però anche esse in una prima fase avevano un certo fascino, e si svolgevano spesso in condizioni ottimali che in qualche modo ne diminuivano la pericolosità.
Oggi cosa rimane di tutto ciò? Buttarsi così per soldi significa considerarsi carne da macello, siamo un po’ al limite della prostituzione.
In genere quando si para di sport si pensa ad un'attività sana (con qualche eccezione), ma sta storia di atterraggi sempre più traumatici su neve sempre più brutta cos'ha di sano?
Anche competizioni pseudo amatoriali, tipo King of Corbets, non si guardano proprio.
Umiliare una leggenda come Doug Coobs che quadno ci droppò andò su tutte le riviste de mondo. Quell'atterraggio piatto tipo cocomero sul marmo dal decimo piano, sembra quasi un pegno da pagare, un autolesionismo alla ricerca del prorio minuto di celebrità. Secondo me la strurrura fisica umana, per quanto super allenata, di atterraggi come quelli del Corbets in corpo ne ha una trentina al massimo (sempre che vadano tutti bene) dopo quelli c'è solo la vecchiaia anticipata...