Non li escludi. Se vogliono farsi una licenza di operatore internazionale se la fanno. L’idea è’ quella di trasferire la city a Milano. Ma per farlo devi trasferire anche le loro leggi e tribunali. Altrimenti non vengono.
E gli operatori internazionali sono quelli che gestiscono i fondi a cui partecipano anche le banche italiane. Non la signora Maria di Voghera per intenderci, che al massimo acquista una quota di fondo presso la sua banca, la quale a sua volta acquista una quota di fondo di un operatore internazionale. E la borsa di Dubai nin e’ per sceicchi, i quali molto più probabilmente investono su Londra. Ma direi piuttosto un tentativo, con scarso successo, di attirare almeno parte della city a Dubai. Ma Dubai non e’ nella UE, dove vengono raccolto la maggior parte dei risparmi che poi vengono gestiti dagli operatori di fondi londinesi.
Ora i fondi londinesi devono per forza spostarsi nella UE. Ed i relativi gestori, che poi non sono quasi mai inglesi, ma di tutto il mondo ed hanno come lingua di comunicazione l’inglese. Il primo che gli crea le condizioni ideali se li piglia. Ed appunto le condizioni ideali sono una zona franca di diritto inglese solo per loro.
Poi ovviamente queste migliaia di operatori spendono e spandono. Prendono in affitto palazzi interi per gli uffici, appartamenti in affitto di lusso, ristoranti sempre pieni e negozi di lusso che lavorano solo per loro. Il loro indotto vale da solo decine di migliaia di posti di lavoro. Ah, pagano anche tasse mica male.